Azione legale titoli Popolare di Vicenza e Veneto Banca

Utente Blutofin, da altro Forum:
Fondo Risparmiatori al via gli indennizzi automatici
Indennizzi automatici per chi ha un Isee fino a 35mila euro e non supera i 100mila di patrimonio mobiliare, esami nella commissione tecnica per gli altri. Con questo escamotage il Fondo Risparmiatori potrà essere varato la prossima settimana, dopo lo stallo generato dalle obiezioni dell’Antitrust europeo. Il Sole 24 Ore oggi fa sapere che sono almeno quattro le norme pronte per il decreto.
Le prime due, già comparse nel Dl Brexit ma poi espunte per estraneità di materia, servono a far partire la commissione e ad assegnare alla Consap i fondi necessari per i servizi di supporto. Ma il comma più importante è quello che distingue i due gruppi di risparmiatori: aprendo a quelli “sotto-soglia” la strada dei rimborsi diretti una volta presentati i documenti, e chiedendo per gli altri esami differenziati a seconda dei casi.
Utente Blutofin, da altro Forum:
Fondo Risparmiatori al via gli indennizzi automatici
Il quarto intervento amplia i requisiti chiesti ai nove membri della commissione, che oltre a garantire «competenza, onorabilità e probità» dovranno assicurare la loro indipendenza. In commissione, come anticipato su questo giornale, potranno sedere anche magistrati, avvocati dello Stato ed ex arbitri bancari e finanziari.

fondo-risparmiatori.jpg

I rimborsi ai risparmiatori (Il Sole 24 Ore, 30 marzo 2019)
Il doppio binario per i rimborsi traduce le indicazioni della commissaria alla concorrenza Vestager, che ha riconosciuto la legittimità di rimborsi con fondi
pubblici quando sono motivati da «ragioni sociali». Ma ha sempre accompagnato queste aperture con il rilancio dell’esigenza di non abbandonare l’esame puntuale delle «vendite fraudolente» alla base delle richieste di indennizzo. Le «ragioni sociali» alimenteranno i rimborsi automatici per i risparmiatori meno fortunati sul piano reddituale e patrimoniale. Ma per il fondo c’è anche un’altra norma pronta. Quella «interpretativa» che evita problemi nell’applicazione dei rimborsi anche ai risparmiatori di Etruria, Chieti, Marche e Ferrara.
 
Premesso che non ho mai avuto aspettative di nessun genere ( io l’ho un po’ pensata come sandrino), sono stato sempre consapevole degli acquisti(le cui perdite sono state piu’ che compensate dalle plus sulle senior); a me la norma dei 35.000 e 100.000 mi sembra una norma da festa dell’unita’.
O qua si vuole fare i comunisti oppure che nesso ha il reddito con la condapevolezza\truffa subita?
Non e’ possibie Che un imprenditore abbia comprato sub o azioni facendo la baciata con prestiti aziendali?
Oppure che un operaio part time abbia consapevolmente comprato azioni o sub senza inganni?
Felice di non vivere in italia e di non pagare tasse e cedole di nessun tipo a questi coglioni analfabeti finanziari incapaci
 
Fatto simula isee.... Chi ha casa di proprietà passabile, lavoro 25000 annui e moglie uguale è già fuori... Era necessario dare un'altra fregatura renzistyle a tanta gente...
 
Crac bancari, doppio binario per i rimborsi
Cambia il Fondo indennizzo: ristori subito agli Isee fino a 35 mila euro. Per gli altri si valuta caso per caso
Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)31 Mar 2019Favero
VENEZIA Banche, il fondo di indennizzo cambia ancora. Secondo indiscrezioni si andrebbe verso rimborsi diretti per Isee fino a 35 mila euro e poi valutazioni caso per caso.

VENEZIA Nei giorni scorsi i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, avevano rilanciato l’ultimatum al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, annunciando che se non avesse firmato entro questa settimana il decreto attuativo per avviare il fondo di indennizzo per i risparmiatori traditi dai crac bancari ci avrebbero pensato loro. Minaccia, da quel che emerge, che Tria ha schivato con un rilancio. Niente decreti attuativi, ma un passaggio attraverso il decreto Crescita che approderà in consiglio dei ministri martedì; un provvedimento di carattere legislativo, che ha lo scopo di correggere la formulazione del Fondo nella versione finita a fine 2018 nella legge di Bilancio. Evidentemente la trattativa per il via libera dall’Europa ha partorito modifiche in contrasto con lo schema precedente, tali da rendere impossibile il semplice decreto attuativo.
Dalle indiscrezioni che emergono, la modifica di maggior rilievo sta soprattutto nel raddoppio del binario i rimborso. A quello automatico (probabilmente sempre con lo schema del 30% di rimborso con un tetto di centomila euro) potranno accedere solo i risparmiatori che abbiano un reddito familiare Isee fino a 35 mila euro e un patrimonio mobiliare inferiore a centomila. Le richieste degli altri, invece, dovranno passare il setaccio caso per caso della commissione tecnica dei nove che sarà istituita dal ministero dell’Economia, in cui siederanno magistrati, avvocati dello Stato ed ex arbitri bancari e finanziari.
Una composizione, insomma, che aumenta il tasso tecnico della commissione, facendo in qualche modo rientrare dalla finestra la valutazione caso per caso della vendita fraudolenta delle azioni chiesta dall’Unione europea e ribadita dalla commissaria Margrethe Vestager a inizio mese a Roma, per dare il via libera alla norma.
Criterio che, come sempre, irrita alcuni e soddisfa altri. «Impostazione iniqua e inopportuna – dice Andrea Arman, leader del coordinamento ‘Don Torta’, tra i fautori del fondo nella versione finale accolta dalla Finanziaria - finalizzata a dividere il fronte dei risparmiatori. C’è questa assurda e demagogica impostazione secondo cui i poveri sono meglio dei ricchi; mentre quando si è imbrogliati si è tutti imbrogliati allo stesso modo». «Attendiamo i testi per un giudizio - dice con cautela Luigi Ugone, di Noi che credevamo nella Bpvi -. Spero non facciano rientrare il misselling: sarebbe un passo indietro. Un problema per noi, un autogol per loro».
«Facciano quel che vogliono, purché lo facciano – commenta invece Patrizio Miatello, che guida l’associazione Ezzelino da Onara, schierata sull’altro fronte. Pur se una corsia privilegiata per i redditi inferiori non è giudicata sbagliata: «Il problema di tanti è di veder alleggerite le difficoltà che durano da troppi anni». Pollice in alto anche per Franco Conte, presidente di Codacons del Veneto: «Si recupera il concetto della necessità di un arbitro: inconcepibile pensare ad un risarcimento che prescinde dalla dimostrazione del danno. Va infine benissimo un’immediata erogazione sociale: sono convinto che entro il 2019 questo capitolo dei risarcimenti sarà in larga misura esaurito».
Sul fronte politico, critiche arrivano ovviamente dalle opposizioni. Per Andrea Ferrazzi del Pd, «siamo al vergognoso balletto fra Salvini e Di Maio. Hanno voluto rifare la legge e adesso occorre ripartire da zero». «Il testo nato al Senato in fretta e furia era sbagliato – rileva Pierantonio Zanettin, deputato di Fi - e nonostante Salvini e Di Maio avessero detto il 9 febbraio a Vicenza ‘ce ne freghiamo dell’Europa’ hanno dovuto tornare indietro. E i tempi si allungano ancora».
 
scusate ma isee fino hai 35.000 sono solo di reddito e valore immobiliare ma se non mi sbaglio ci sono inseriti
anche i valori dei conti correnti ed titoli giusto??
E se è cosi chiunque abbia acquistato obbligazioni non può rientrare sul calcolo x motivi di valore dei vari
portafogli?
 
Vorrei proprio conoscere quel risparmiatore che, possedendo un reddito mobiliare inferiore a 100.000 euro, abbia acquistato obbligazioni dal valore nominale di 50.000 euro (a meno che non l'abbia fatto qualche giorno prima del default d, in questo caso, si che sarebbe uno speculatore)!
 
l pressing sul ministro dell’Economia, Giovanni Tria, si tradurrà oggi nell’ennesima sollecitazione. L’impazienza dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini è riassunta dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ieri è andato dritto al punto: «Sicuramente adesso dobbiamo varare e licenziare al più presto il decreto per i truffati delle banche. Lo abbiamo detto. C’è solo qualche aspetto tecnico ma sicuramente domani (oggi per chi legge, ndr) vedo anche il ministro Tria. Va varato — ha aggiunto — al più presto il decreto». La misura, che potrebbe confluire nel decreto crescita in discussione nel prossimo Consiglio dei Ministri, è attesa da quando il governo con la manovra 2019 ha stabilito di ristorare i titolari di azioni e di obbligazioni subordinate di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, banche venete, in base al principio fondato su ragioni di «urgenza sociale».
Un meccanismo di rimborso a maglie più larghe rispetto al passato, che attingerà a un fondo di 1,5 miliardi di euro (525 milioni all’anno per il prossimo triennio), alimentato dalla legge che prevede l’utilizzo dei conti dormienti. I potenziali destinatari del decreto sono circa 300 mila risparmiatori, ma al ministero dell’Economia il sottosegretario, Antonio Villarosa, ne stima più realisticamente 200 mila. I paletti fissati nella norma danno, del resto, il perimetro dell’intervento: un indennizzo del 30% per gli azionisti e del 95% per gli obbligazionisti subordinati (al netto di interessi e cedole e risarcimenti già ottenuti), con un tetto di investimento a quota 100 mila euro. Prevista la priorità di accesso al rimborso per chi ha una situazione Isee sotto i 35 mila euro.
La decisione sui risarcimenti, altra novità, non sarà più in capo all’Arbitro per le controversie finanziarie di Consob, bensì a una commissione di esperti nominata dal ministero dell’Economia. Un ulteriore mutamento risiede nell’estendere il ristoro a coloro che hanno comprato azioni o bond subordinati dopo la messa in liquidazione delle banche venete, Etruria, Banca Marche, e le Casse di Ferrara e Chieti. Il provvedimento ha dovuto fare i conti con le riserve della Commissione Ue, che ha sollevato dubbi sulla modalità dei rimborsi, dato che si configurano come automatici, violando il divieto di aiuti di Stato. L’impianto della norma si fonda sul principio di «violazione massiva» delle norme a tutela del risparmio.
Muovendo, cioè, dall’idea che le banche abbiano venduto prodotti a rischio, indipendentemente dalle capacità e dalla propensione all’investimento dei sottoscrittori. In pratica, una condizione di cosiddetto «misselling», la vendita di prodotti non adeguati. A Bruxelles non sono convinti di questo automatismo per l’acceso al ristoro e che servirebbero, piuttosto, delle verifiche. Questo spiega il lungo carteggio tra la Commissione e il ministero del Tesoro, che rivendica il concetto di «violazione massiva», e la titubanza del ministro Tria a firmare i decreti attuativi. Cautela che non sembra avere più effetto sul premier e i vicepremier.

Salvataggi bancari: in arrivo i decreti. Per i truffati 1,5 miliardi dai conti dormienti
Corsera/Ducci
 
Al processo di Vicenza,il giudice respinge la chiamata di intesa e le eccezioni di incostituzionalità relative al decreto. Non accogliendo quindi le tesi di Ferri ( gupg Roma) ee neppure quelle di Dolmetta
 
Roma, 2 aprile 2019 - Sembrava fatta e invece in poche ore tutto è cambiato. Nell'ultima bozza del decreto crescita è saltato l'articolo dedicato al Fondo di indennizzo risparmiatori. Nelle versioni del testo del provvedimento circolate nei giorni scorsi infatti figurava il titolo dell'articolo (il 35, senza dettaglio dei contenuti però) che avrebbe dovuto contenere le norme di attuazione del Fondo di ristoro dei risparmiatori truffati dalla banche previsto dalla legge di bilancio. Ma adesso è scomparso qualsiasi riferimento al Fondo. Il testo della misura avrebbe dovuto ricalcare quello del decreto attuativo delle norme contenute in legge di bilancio sul quale, però, ancora non è stata trovata la quadra al Ministero dell'Economia per evitare una procedura d'infrazione europea. Sulla questione è intervenuto anche il Vicepremier Matteo Salvini che ha sollecitato nuovamente il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, a firmare il decreto attuativo per il rimborso dei risparmiatori truffati. "Piena, totale fiducia, però deve fare in fretta" ha detto Salvini.
Decreto crescita, salta il rimborso ai risparmiatori - QuotidianoNet
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto