Richiesta danni a Banca Intesa? «Inapplicabile»
Così il Gup Zulian ha bocciato tutte le richieste delle parti civili
- Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
- 12 Jan 2021
TREVISO Anche gli avvocati di parte civile concordano: la decisione con cui il gip Zulian ha sollevato Intesa da qualsiasi responsabilità per le azioni azzerate dell’ex Veneto Banca, è oggettivamente «bene articolata».
TREVISO I vari avvocati che assistono i risparmiatori di Veneto Banca in veste di parti civili nel processo di Treviso contro l’ex amministratore delegato, Vincenzo Consoli, su un punto sono d’accordo: che l’ordinanza con cui il Gup Gianluigi Zulian, sabato, ha sollevato Intesa Sanpaolo da responsabilità verso i possessori dei titoli azzerati dell’ex popolare, sia oggettivamente «ben articolata». Il magistrato, in cinque pagine, respinge tutti gli argomenti proposti dai legali per riversare sul gruppo bancario nazionale, che il 26 giugno 2017 acquisì la «polpa» sia di Veneto Banca che di Popolare di Vicenza, con un corposo sostegno dallo Stato, le responsabilità ereditate con l’acquisto e aprire ai danneggiati un serbatoio ben più capiente per i risarcimenti, facendo saltare il divieto posto dal decreto di liquidazione.
Zulian costruisce lo stop su Intesa a diversi livelli. Intanto, dice, «è palesemente inapplicabile» la responsabilità diretta, sulla base dell’articolo 2049 del codice civile, per le condotte contestate, prima della vendita, a Consoli come amministratore di Veneto Banca, «per le quali esclusivamente quest’ultima può esser chiamata a rispondere». Ciò fa cadere anche le richieste di chiamare Banca d’Italia, Consob o i revisori di Pwc.
E poi, aggiunge, dal «vigente quadro normativo» non si possono rinvenire responsabilità su quelle condotte in capo a Intesa, visto che il decreto di liquidazione esclude di poter applicare «la disciplina regolante la sorte dei rapporti giuridici in caso di cessione d’azienda e di rami d’azienda» dell’articolo 58 del Testo unico bancario: il decreto legge esclude espressamente i debiti sulle azioni azzerate.
E spazio non c’è nemmeno se si discute di altra questione tipica, la «responsabilità solidale» dell’articolo 2560 del codice civile derivante dall’iscrizione"
I legali Fadalti: l’eccezione di costituzionalità sarà riproposta
nei libri contabili. Qui, dice Zulian, gli accantonamenti di Veneto Banca sui rischi legali sono per il giudice «parziali e carenti nell’indicazione del soggetto titolare del credito». Troppo generici, perciò, per indicare l’esistenza di precise pendenze di Veneto Banca verso i risparmiatori traditi.
A questo punto non resta che sperare di far cadere la legge, di fronte ai tanti dubbi di incostituzionalità sollevati, rispetto all’esclusione delle cause per le azioni azzerate. Zulian chiude la porta anche qui. Perché nella liquidazione il legislatore ha adottato la sostanza della normativa europea sulle risoluzioni bancarie, per cui gli oneri «ricadono sulla proprietà e sui sottoscrittori di strumenti patrimoniali dell’istituto in crisi». E ancora, «non appaiono rinvenibili profili di irragionevolezza piuttosto che di disparità di trattamento», tali da far venir meno «la corrispondente disciplina italiana». La conclusione è per «l’infondatezza della questione di legittimità costituzionale».
Per molti una doccia fredda.
Anche perché il Tribunale di Treviso si è allineato alla scelta di Vicenza, sul caso Bpvi, che aveva escluso la chiamata di Intesa, e non invece alla linea dirompente presa tre anni fa dal Gup Lorenzo Ferri, che con una decisione costituzionalmente orientata l’aveva ammessa. Pur se i legali non si arrendono. L’avvocato trevigiano Luigi Fadalti, dice che l’eccezione di costituzionalità sarà riproposta «in tutte le sedi possibili come arma di pressione. Si sarebbe dovuta autorizzare la chiamata in causa di Intesa, con il contratto di cessione stipulato tra i due istituti valido limitatamente ai loro rapporti interni».
Matteo Moschini, professionista anch’egli impegnato nella difesa di altri assistiti, vista le decisione di Treviso tenta ora un’altra via: «Ci accingiamo – annuncia - a notificare atto di citazione davanti al Tribunale di Milano a Pwc, che a breve ci attendiamo sia rinviata a giudizio dalla Procura di Roma per gravi reati commessi nelle sue funzioni»
Linea già presa anche da Sergio Calvetti, che non ha seguito i colleghi nella vertenza penale contro Consoli, preferendo percorrere la causa civile a Pwc: «I risparmiatori possono stare tranquilli sulla possibilità di citare in giudizio civile Consob, Bankitalia Pwc. Così come possono citare Banca Intesa sollevando davanti al giudice civile l’eccezione d’incostituzionalità del decreto legge 99».
Pur se, oltre il fronte Pwc, sul punto che la decisione in campo penale di Treviso non abbia ricadute verso Intesa sul fronte civile altri legali hanno posizioni meno favorevoli. E cioé che, appunto, l’ordinanza inattaccabile di Zulian delinei limiti ferrei, che solo una dichiarazione di incostituzionalità della decreto 99 potrebbe far saltare.