Azione legale titoli Popolare di Vicenza e Veneto Banca

Scusa ma di quale DIRITTO parli? nell'ambito dei rimborsi automatici all'80% per gli obbligazionisti clienti delle 4 banche nessuna domanda è stata valutata da nessun arbitro giudice o commissione, chi rientrava nei paletti prestabiliti ha avuto rimborso automatico, la UE non ha avuto nulla da ridire, se non era illegittimo quel rimborso non vedo perchè lo sia quello che speriamo andranno a fare
Scusami evita di replicare a quell' utente se no andiamo avanti all' infinito. Uno che si inventa di essere cliente è qui per polemizzare,se nessuno replica ,forse sparisce...non fare il suo gioco
 
io penso che ki comprava obbligazioni SUBORDINATE BANCARIE prima dell'entrata in vigore della BRRD sapeva che, in caso di problemi alla banca, poteva prendere ZERO.
Il rischio legato allo strumento è indicato nei prospetti informativi ed in quelli delle obbligazioni lt2 in mio possesso ed azzerate non era indicata la possibilità dell'azzeramento in caso di applicazione della brrd (visto che non esisteva proprio la brrd all'atto dell'emissione) nè quei prospetti sono stati successivamente modificati anche in maniera unilaterale e retroattiva per avvisare l'investitore dell'aumentato rischio.


che differenza c'è, se 1 è retail, tra l'aver comprato sul TLX :
- LT2 MPS 50k
o
- Venetona o Vincenzona che erano T2 100k

nessuna.

Perchè NON ci sono COMITATI in difesa del BH subordinati di MPS ????

La differenza è che un investitore mps conserva il diritto di fare causa (a torto o ragione) all'emittente ,io ho i titoli azzerati patrimonialmente ed amminsitrativamente dallo stato ma non ho diritto di tutela perchè la vecchia bdm è svuotata ed ubi ritiene di non dover rispondere per la vecchia bdm (per isp poi lo stato ha fatto meglio scrivendolo nella legge che non c'è continuità aziendale in barba al codice civile)
 
Scusami evita di replicare a quell' utente se no andiamo avanti all' infinito. Uno che si inventa di essere cliente è qui per polemizzare,se nessuno replica ,forse sparisce...non fare il suo gioco
scusa sono nuovo di qui, ho letto solo ora il tuo invito, non ho intenzione di ingolfare il forum con discussioni inutili , vi saluto
 
Scusami evita di replicare a quell' utente se no andiamo avanti all' infinito. Uno che si inventa di essere cliente è qui per polemizzare,se nessuno replica ,forse sparisce...non fare il suo gioco

avvocato, vedo che NON ha capito.
Io, con quel post, volevo farle capire ( ma NON ci sono riuscito) che, SE FOSSI 1 SUO CLIENTE, NON apprezzerei l'oramai INFINITO battibecco tra lei e Lukas ..........sul FOL
SE FOSSI 1 SUO CLIENTE, preferirei che il mio avvocato combattesse SOLO nelle sedi OPPORTUNE ( come del resto fanno gli altri avvocati)

sono stato CHIARO ?

ps
Io NON potrò mai diventare suo cliente ..........

ps2
lasci la libertà A TUTTI di parlare dell'artibro/ giudice che la UE richiede al fine di certificare la figura di "RISPARMIATORE TRUFFATO" ..............magari avremo qualche RISTORATO in più ..........
 
Ultima modifica:
scusa sono nuovo di qui, ho letto solo ora il tuo invito, non ho intenzione di ingolfare il forum con discussioni inutili , vi saluto

Non hai ingolfato nulla ................sei persona preparata sui FATTI ..........poi CHIARAMENTE sei coinvolto in quanto INVESTITORE RETAIL che ha comprato da SOLO sul secondario ..............quindi capisco la ta posizione
 
avvocato, vedo che NON ha capito.
Io, con quel post, volevo farle capire ( ma NON ci sono riuscito) che, SE FOSSI 1 SUO CLIENTE, NON apprezzerei l'oramai INFINITO battibecco tra lei e Lukas ..........sul FOL
SE FOSSI 1 SUO CLIENTE, preferirei che il mio avvocato combattesse SOLO nelle sedi OPPORTUNE ( come del resto fanno gli altri avvocati)

sono stato CHIARO ?

ps
Io NON potrò mai diventare suo cliente ..........

ps2
lasci la libertà A TUTTI di parlare dell'artibro/ giudice che la UE richiede al fine di certificare la figura di "RISPARMIATORE TRUFFATO" ..............magari avremo qualche RISTORATO in più ..........
Guarda il messaggio ,che giustamente i moderatori hanno cancellato,lo ho tenuto, hai firmato un suo cliente! Non ti devi permettere di scrivere ciò, perché si dice milantare,e di spiegarmi come devo lavorare, visto che sono al tavolo del mef!
 
Fondo banche, vertice sui decreti Scontro in parlamento sui tempi
Associazioni domani a Roma. No del governo alla presentazione entro sabato
  • Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
  • 13 Feb 2019
  • Federico Nicoletti
Ex popolari, domani il vertice al ministero dell’economia sui decreti attuativi per il fondo risarcimenti. E proprio sull’emanazione dal ministero dell’economia è andato in onda ieri sera in parlamento lo scontro, con le minoranze che hanno sfidato il governo alla Camera a prendere un impegno formale a fare tutto entro sabato, approvando un ordine del giorno del parlamentare vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin. Fatto proprio anche da Pd e Leu, perché divenuto prova del nove della volontà del governo di un’approvazione rapida e senza problemi rispetto alla lettera di chiarimenti inviata da Bruxelles, come promesso sabato scorso a vicenza dai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Ordine del giorno, discusso nell’ambito del decreto Carige, che il governo, con il sottosegretario all’economia, Alessio Villarosa dei Cinque Stelle (che ha confermato l’esistenza della lettera Ue, ma senza render noto il contenuto) si era detto disposto ad accettare come raccomandazione ma non come indicazione tassativa; la maggioranza ha respinto il testo con 268 voti contro 178. «L’ennesimo impegno disatteso», ha commentato Zanettin, secondo cui che la mancata approvazione funziona anche da dimostrazione che i problemi con l’europa esistono.
Nel frattempo, nel pomeriggio, era arrivata alle associazioni la mail dalla segreteria di Villarosa che convocava la Cabina di regia per domani alle 11 a Roma. Riunione a questo punto attesa come prova del nove sulle promesse di Salvini e Di Maio. La convocazione non specifica se si parlerà solo del primo dei due decreti, quello che deve specificare il modello per la domanda di rimborso e i tempi di presentazione, o anche del secondo, promesso di qui a un mese, che dovrebbe disciplinare i meccanismi di rimborso del 30% con tetto fino a centomila euro e la composizione della commissione dei nove che vaglierà le domande.
Il quadro della situazione alla vigilia, con le diverse alternative, è chiaro. Da un lato Salvini e Di Maio hanno minimizzato sabato i rischi della lettera giunta da Bruxelles al direttore generale del ministero del Tesoro, Alessandro Rivera (finito lui stesso sulla graticola) che, chiede una serie di chiarimenti, sottolineando il principio generale del risarcimento legato al misselling, la vendita truffaldina delle azioni, il legame con la violazione delle regole Mifid e il giudizio di una corte o il parere di un arbitro che l’accerti. E almeno la fissazione di criteri che assicurino che il rimborso sia dovuto a ragioni di urgenza sociale. Una lettera che non avvia alcuna procedura amministrativa, tantomeno di infrazione o pre-infrazione, secondo il governo. «Se lo schema sta bene all’europa, bene, altrimenti andrà bene lo stesso», aveva detto Salvini. «Adesso risarciamo i truffati, poi risponderemo all’europa», aveva aggiunto Di Maio. Insomma, si tira dritto.
Ma intanto, in parallelo, le notizie da Bruxelles parlano di una trattativa del ministro dell’economia, Giovanni Tria, e dello stesso Rivera proprio sugli aspetti critici. La cui mancata risoluzione esporrebbe a responsabilità erariali chi dovesse firmare i rimborsi, mettendo a rischio paralisi l’attività della commissione dei nove. Si vedrà se il vertice chiarirà se trattativa sui punti critici c’è stata o meno, e se ha condotto a soluzioni. «Nessun dirigente ministeriale firmerà quei decreti», aveva detto senza mezzi termini sempre Zanettin l’altro ieri alla Camera, prima della nuova sfida di ieri sera.
Anche le posizioni delle associazioni dei risparmiatori sono chiare. «Il danno erariale? Vale per il patrimonio dello Stato derivante da fondi introitati con le tasse. Ma il fondo di risarcimento è alimentato con i conti dormienti. Il rischio non c’è», sostiene Andrea Arman, il portavoce del Coordinamento don Torta, che con «Noi che credevamo...» ha ispirato la svolta del fondo come rimborso generalizzato e punta a confermare lo schema. «Noi chiediamo di farli, i decreti. Dicendo che i veri risparmiatori non hanno problemi ad esser giudicati da un arbitro», sostiene Patrizio Miatello dell’associazione Ezzelino, schierato sull’altro fronte. «Villarosa ci spieghi com’è andata la trattativa con l’europa e cos’è stato proposto», aggiunge da Udine Barbara Puschiasis di Consumatori attivi. E se il governo tirasse dritto? «Si assumerà la responsabilità. Ma ci pensi bene: i risparmiatori non sono polli da spennare».
 
Slitta ancora il via libera al primo decreto attuativo del fondo risparmiatori da 1,5 miliardi. Il sottosegretario all’Economia del Movimento 5 Stelle Alessio Villarosa (in foto), che domani incontrerà le associazioni dei risparmiatori, ammette che non esiste ancora una «data precisa».

Il rischio di procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea con tanto di obbligo di recuperare i rimborsi riconosciuti illegittimamenteespone a responsabilità erariali in grado di bloccare sia l’iter dei provvedimenti attuativi sia l’attività della commissione tecnica che dovrebbe vagliare le domande.

Le bozze di decreto provano ad andare incontro alle obiezioni Ue, escludendo a priori dai rimborsi clienti professionali e investitori qualificati e affidando alla commissione il compito di valutare la presenza di «violazioni massive» del Testo unico della finanza. Ma in gioco c’è anche il Codice civile (art. 2043), che prevede rimborsi quando il danno è «ingiusto» per «fatto doloso e colposo».

13/02/2019
Fonte: Sole 24 Ore
 
Ex popolari, prova del nove a Roma «Fondo banche, niente correzioni» Rimborsi, la linea del sottosegretario Villarosa per il vertice di oggi sui decreti attuativi
Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)14 Feb 2019Federico Nicoletti

VENEZIA I decreti? «Niente anticipazioni rispetto al tavolo con le associazioni». Ma ci saranno correzioni in rapporto alla linea tenuta nella Manovra di bilancio e confermata sabato a Vicenza dai vicepremier Salvini e Di Maio? «Nessuna correzione. Non ci sono correzioni». Taglia corto, Alessio Villarosa, il sottosegretario all’Economia che sta seguendo i decreti attuativi del fondo di risarcimento banche inserito nella Finanziaria. Salvo una dichiarazione rivelatrice della linea su cui potrebbe scorrere oggi il vertice al ministero dell’Economia con la Cabina di regia delle associazioni sui decreti attuativi del fondo di risarcimento da 1,5 miliardi.
Vertice atteso come la prova del nove rispetto all’attuazione, dopo le promesse fatte nell’assemblea di sabato scorso a Vicenza dai due vicepremier di Lega e Cinque Stelle, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Che avevano annunciato la riunione sui decreti attuativi per questa settimana, sostenendo che le richieste di chiarimento giunte per lettera dall’Unione europea al direttore generale del ministero dell’Economia, Alessandro Rivera, non avrebbero cambiato l’impianto del Fondo, basato su un risarcimento generalizzato del 30% con un tetto del 100% del valore investito in azioni di Popolare Vicenza e Veneto Banca. Ma intanto nei giorni scorsi erano giunte notizie sulla trattativa a Bruxelles tra Rivera, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e i tecnici Ue sugli aspetti più problematici del Fondo così come impostato dalla manovra di Bilancio, a partire dalla mancanza di un arbitro che decida sul diritto al rimborso. Per questo la presa di posizione di Villarosa non è priva di significato.
E le associazioni? «Noi ci aspettiamo concretezza e coerenza con quanto detto sabato - dice per parte sua Luigi Ugone, leader di ‘Noi che credevamo nella Bpvi’ che ha portato nell’assemblea dei propri iscritti Salvini e Di Maio -. Siamo stati chiamati da persone influenti del governo che ci hanno assicurato che si vedrà la coerenza rispetto a quanto detto sabato. Servono tempi certi e non fanno bene l’ostruzionismo e le critiche di altre associazioni secondo cui non bisogna risarcire tutti i risparmiatori ma solo quelli che hanno eseguito gli aumenti di capitale tra 2012 e 2014. A Vicenza c’è un processo in corso (riprenderà il 21 marzo a Mestre, ndr) per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. Mi pare ovvio che tutti i soci siano vittime generalizzate, all’oscuro com’erano della gestione reale. Una trattativa parallela con l’Europa? Non vedo questo rischio. Per il 99% il Fondo sta entro le norme europee». E se alla fine invece con i decreti attuativi ci fossero cambiamenti? «Saremo coerenti e criticheremo. Ma a me interessa portare a casa il risultato».
Resta un dubbio fondamentale, fatto balenare anche dalle opposizioni al governo. E cioè che il fondo risarcimento sia stato costruito per andare a sbattere contro il no dell’Europa e risparmiare 1,5 miliardi nell’ambito dei fondi da tagliare per chiudere l’accordo con l’Europa sul rapporto deficit-Pil al 2%, dando la colpa a Bruxelles, utile comunque per le elezioni europee. «Sarebbe un suicidio politico - chiude Ugone -. E non credo che Salvini e Di Maio vogliano suicidarsi».
Fin qui la linea dei favorevoli al fondo. Sull’altro fronte le associazioni schierate invece per correggerne l’impianto. Come nel caso di Franco Conte del Codacons, che ieri ha scritto al presidente della Regione, Luca Zaia, chiedendo l’appoggio per superare lo schema del risarcimento del 30% fino centomila euro e tornare a quello iniziale del fondo Baretta del risarcimento del 100% del danno ingiusto. «Paletti sbagliati. La invito a sostenere il risarcimento al 100%: non temiamo il filtro di un arbitro sia esso l’Anac o l’arbitro Consob - scrive Conte -. A Vicenza i capi dei due partiti al governo hanno usato una platea di risparmiatori assetati di fatti, per fare campagna elettorale e rinviare ancora le indicazioni concrete di come arrivare al ristoro totale del danno ingiusto. La promessa di cambiamento ha portato al dato oggettivo che gli indennizzi non arriveranno prima di dicembre, con un anno e mezzo di ritardo, che pesa tragicamente su persone per due terzi oltre i 65 anni».
 
La campagna elettorale di Lega e M5S – scrive la senatrice Pd Daniela Sbrollini –che continua quotidianamente dal 4 marzo scorso, non può essere fatta sulla pelle dei risparmiatori truffati delle Popolari venete. Anche sabato i due Leader hanno fatto promesse invece che dato certezze. Di ieri la conferma che non si vuole cambiare nulla della impostazione del decreto.

Quindi che si vuole solo cercare uno scontro con la Commissione Europea. Magari per farsi bocciare il provvedimento sui ristori, prendere tempo, risparmiare una bella botta di miliardi per l’anno in corso e quindi rimettere un po’ in sesto il Bilancio 2019. “Ce lo impone l’Europa” sarà il ritornello elettorale così da sfruttare questo nuovo braccio di ferro a scopi elettorali. In fondo le Europee sono dietro l’angolo.

In questa situazione i tempi si allungano ulteriormente perché prima dell’autunno la Nuova Commissione europea non sarà attiva. Ma questo va ad ulteriore danno dei soci da ristorare.
Per evitare ai risparmiatori la perdita di ulteriore tempo è sufficiente che il Governo faccia un decreto con il quale ripristina la figura dell’arbitro indipendente. Potrebbe essere un arbitro Anac oppure uno che si occupa di contese finanziarie. Fa lo stesso. Ed è molto semplice!

Perché invece non modificare il provvedimento attuale? Perché non accettare il suggerimento? Varrà di più l’interesse dei risparmiatori o quello elettorale? Qui si rischia che i primi risarcimenti non arrivino prima della fine dell’anno. Per i risparmiatori truffati che sono in pensione e che nel disastro hanno perso tutti i loro risparmi, un tempo eterno.

Fondo risparmiatori, Sbrollini: "risarcimenti non prima della fine dell’anno"
 

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