Mercati: MOT, TLX, OTC BG-SAXO (ex Binck Bank) (7 lettori)

giancarlo22

Forumer storico
Attenzione alla tassazione titoli su Euronext !

Ottima iniziativa di Binck, tesa ad allargare le possibilità di accesso ai mercati.
Mi risulta però che possano esserci problemi di doppia tassazione su Euronext per alcuni titoli ! Io ho avuto una piccola esperienza su un TdS Portogallo in $, e, appena constatao il problema, ho subito provveduto allo storno e riacquisto dello stesso titolo su altro mercato.
LA cosa non dipende da Binck ma sarebbe comunque opportuno che la stessa BInck, periodicamente, inviasse ai CLienti una informativa sulle tassazioni dei titoli sui diversi mercati !
COn i migliori saluti



Gentile Cliente,

da oggi con Binck è possibile negoziare Obbligazioni OTC non solo sul mercato di Lussemburgo ma anche sul mercato Euronext Amsterdam. Tale possibilità è riservata ai soli "Investitori Qualificati".

Per essere classificato come "Investitore Qualificato" occorre compilare l'apposito modulo in cui si dichiara di soddisfare ad almeno due delle seguenti condizioni:
- aver effettuato operazioni di dimensioni significative (ossia uguale o superiore a 5.000 EUR per trade) con una frequenza media di 10 operazioni al trimestre effettuate nel corso dei quattro trimestri precedenti alla data di compilazione della dichiarazione;
- avere un valore del portafoglio di strumenti finanziari, incluso i depositi di contanti, superiore a 500.000 EUR;
- lavorare o aver lavorato nel settore finanziario per almeno un anno in una posizione professionale che presupponga la conoscenza delle operazioni o dei servizi previsti.

Il servizio presenta le seguenti regole di utilizzo:
- Bond negoziabili: ISIN già censiti sui mercati Euronext Amsterdam e Lussemburgo negoziabili da Binck;
- Immissione ordini via telefono previa richiesta prenotazione via website (sezione Contatti categoria "Ordini e Portafoglio");
- Orario di accesso al servizio : dalle 9.00 alle 17.00;
- Ordine minimo di 50.000 di valore nominale oppure 10.000 EUR o USD di controvalore.

Il modulo per essere classificati come "Investitore Qualificato" può essere richiesto al nostro Servizio Clienti chiamando il numero 02 36016161 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 22.00 oppure scrivendo una e-mail a [email protected].

Cordiali Saluti
Servizio Clienti Binck
 
Tassazione cedole condizionate (Binck)

BINCK perde il pelo ma non il vizio

dopo 887 segnalazioni ad almeno due anni dalla prima Binck ancora procede alla Tassazione delle cedole dei certificati a cazzum.

Di norma applica sulle cedole il 26% anche in presenza di minusvalenze, che come da normativa si possono dedurre.
Binck invece pur sapendolo dolosamente procede in modo errato e il cliente di volta in volta deve chiedere la rettifica.
io ho rivolto a Binck la seguente domanda: ma se il ciente si fida della Banca e non è sufficientemente sveglio (la maggioranza) le somme ingiustamente trattenute gli vengono restituite?
La riposta di Binck è NO. E dove vanno a finire i soldi dei clienti? in beneficenza o.......

QUESTA STORIA DEVE FINIRE O DI INIZIATIVA DA PARTE DI BINCK O CON L'INTERVENTO DI QUALCHE AUTORITA' (CONSOB? PROCURA DELLA REPUBBLICA? GARANTE DEI CONTRIBUENTI?

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Buonasera, sono un nuovo utente ed inizio proprio da questo argomento.
Confermo che Binck ha sempre (ripeto, sempre) sbagliato nell'applicazione dell'imposta su cedole condizionate di certificati, pur in presenza di minus residue. Con un messaggio standard (tipo copia/incolla, cambiando solo il nome del titolo) ho sempre fatto rettificare l'errore.
Proprio oggi apprendo una novità. Mi trovo accreditata un'intera cedola (al lordo dell'imposta), ma nessun aggiornamento delle minus residue, che dovevano ovviamente diminuire. Chiedo a Binck e questa è la risposta testuale:
"Desideriamo informarla che abbiamo modificato il nostro processo di tassazione delle cedole staccate dai certificati, in particolare, la cedola viene accreditata in conto corrente al lordo delle imposte.
Tale valore viene decurtato dal controvalore di carico fiscale del certificato, questo significa che il prezzo medio di carico del certificato stesso si ridurrà.
Di conseguenza, le imposte sul capital gain non verranno addebitate contestualmente all’accredito della cedola ma solo al momento della vendita/rimborso del certificato."

Non mi trovo d'accordo con questo nuovo "modus operandi". In un certo senso, obbliga l'investitore ad una compravendita (con ovvie commissioni di negoziazione) per poter tentare di recuperare le minus. Ma se nel frattempo (cioè entro la scadenza delle minus compensabili) il corso del titolo è sceso, mi trovo ad incassare nuove minus!!?? E se anche invece il titolo fosse salito, perchè dovrei essere costretto a venderlo del tutto??!!
Cedole e corso del titolo rispondono a logiche e valutazioni diverse. Per esempio le cedole (al verificarsi delle opportune condizioni) sono flussi di cassa che nel tempo diminuiscono il valore delle minus residue, essendo così un sorta di strumento di pianificazione finanziaria e temporale (avendo le minus una scadenza per essere compensate). Potrei in teoria azzerare tutte le minus mantenendo il titolo in portafoglio ed incassando le varie cedole pagate nel corso degli anni.
La vendita del titolo oppure la sua conservazione fino a scadenza si basano invece su altre valutazioni.
Insomma, tra il passato pieno di errori ed il presente, se proprio (ma proprio) dovessi scegliere, sceglierei il passato, continuando a segnalare gli errori. Anzichè il presente che in un certo senso limita la libertà di movimento sul mercato. Opto per questa opzione con una forzatura, perchè sono consapevole e d'accordo che non deve essere il cliente a controllare quotidianamente l'operato dell'intermediario.
Cosa pensate? Mi ha detto Binck che, oltre ad essere del tutto legale, anche tante altre banche stanno adottando questo processo. Vi risulta??
Grazie, buona serata
 

NoWay

It's time to play the game
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Buonasera, sono un nuovo utente ed inizio proprio da questo argomento.
Confermo che Binck ha sempre (ripeto, sempre) sbagliato nell'applicazione dell'imposta su cedole condizionate di certificati, pur in presenza di minus residue. Con un messaggio standard (tipo copia/incolla, cambiando solo il nome del titolo) ho sempre fatto rettificare l'errore.
Proprio oggi apprendo una novità. Mi trovo accreditata un'intera cedola (al lordo dell'imposta), ma nessun aggiornamento delle minus residue, che dovevano ovviamente diminuire. Chiedo a Binck e questa è la risposta testuale:
"Desideriamo informarla che abbiamo modificato il nostro processo di tassazione delle cedole staccate dai certificati, in particolare, la cedola viene accreditata in conto corrente al lordo delle imposte.
Tale valore viene decurtato dal controvalore di carico fiscale del certificato, questo significa che il prezzo medio di carico del certificato stesso si ridurrà.
Di conseguenza, le imposte sul capital gain non verranno addebitate contestualmente all’accredito della cedola ma solo al momento della vendita/rimborso del certificato."

Non mi trovo d'accordo con questo nuovo "modus operandi". In un certo senso, obbliga l'investitore ad una compravendita (con ovvie commissioni di negoziazione) per poter tentare di recuperare le minus. Ma se nel frattempo (cioè entro la scadenza delle minus compensabili) il corso del titolo è sceso, mi trovo ad incassare nuove minus!!?? E se anche invece il titolo fosse salito, perchè dovrei essere costretto a venderlo del tutto??!!
Cedole e corso del titolo rispondono a logiche e valutazioni diverse. Per esempio le cedole (al verificarsi delle opportune condizioni) sono flussi di cassa che nel tempo diminuiscono il valore delle minus residue, essendo così un sorta di strumento di pianificazione finanziaria e temporale (avendo le minus una scadenza per essere compensate). Potrei in teoria azzerare tutte le minus mantenendo il titolo in portafoglio ed incassando le varie cedole pagate nel corso degli anni.
La vendita del titolo oppure la sua conservazione fino a scadenza si basano invece su altre valutazioni.
Insomma, tra il passato pieno di errori ed il presente, se proprio (ma proprio) dovessi scegliere, sceglierei il passato, continuando a segnalare gli errori. Anzichè il presente che in un certo senso limita la libertà di movimento sul mercato. Opto per questa opzione con una forzatura, perchè sono consapevole e d'accordo che non deve essere il cliente a controllare quotidianamente l'operato dell'intermediario.
Cosa pensate? Mi ha detto Binck che, oltre ad essere del tutto legale, anche tante altre banche stanno adottando questo processo. Vi risulta??
Grazie, buona serata

Post decisamente interessante... lo riporto anche sul thread dei certificati...
Per quanto ne so, solo IW applica lo stesso sistema di tassazione sulle cedole dei certificati...
A me personalmente non piace, ma tant'è... :rolleyes:
P.s. Si parla dei 2 metodi di tassazione anche ne La posta del Certificate Journal sul numero 431 del Certificate Journal...
 

Jackfol

Forumer storico
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Buonasera, sono un nuovo utente ed inizio proprio da questo argomento.
Confermo che Binck ha sempre (ripeto, sempre) sbagliato nell'applicazione dell'imposta su cedole condizionate di certificati, pur in presenza di minus residue. Con un messaggio standard (tipo copia/incolla, cambiando solo il nome del titolo) ho sempre fatto rettificare l'errore.
Proprio oggi apprendo una novità. Mi trovo accreditata un'intera cedola (al lordo dell'imposta), ma nessun aggiornamento delle minus residue, che dovevano ovviamente diminuire. Chiedo a Binck e questa è la risposta testuale:
"Desideriamo informarla che abbiamo modificato il nostro processo di tassazione delle cedole staccate dai certificati, in particolare, la cedola viene accreditata in conto corrente al lordo delle imposte.
Tale valore viene decurtato dal controvalore di carico fiscale del certificato, questo significa che il prezzo medio di carico del certificato stesso si ridurrà.
Di conseguenza, le imposte sul capital gain non verranno addebitate contestualmente all’accredito della cedola ma solo al momento della vendita/rimborso del certificato."

Non mi trovo d'accordo con questo nuovo "modus operandi". In un certo senso, obbliga l'investitore ad una compravendita (con ovvie commissioni di negoziazione) per poter tentare di recuperare le minus. Ma se nel frattempo (cioè entro la scadenza delle minus compensabili) il corso del titolo è sceso, mi trovo ad incassare nuove minus!!?? E se anche invece il titolo fosse salito, perchè dovrei essere costretto a venderlo del tutto??!!
Cedole e corso del titolo rispondono a logiche e valutazioni diverse. Per esempio le cedole (al verificarsi delle opportune condizioni) sono flussi di cassa che nel tempo diminuiscono il valore delle minus residue, essendo così un sorta di strumento di pianificazione finanziaria e temporale (avendo le minus una scadenza per essere compensate). Potrei in teoria azzerare tutte le minus mantenendo il titolo in portafoglio ed incassando le varie cedole pagate nel corso degli anni.
La vendita del titolo oppure la sua conservazione fino a scadenza si basano invece su altre valutazioni.
Insomma, tra il passato pieno di errori ed il presente, se proprio (ma proprio) dovessi scegliere, sceglierei il passato, continuando a segnalare gli errori. Anzichè il presente che in un certo senso limita la libertà di movimento sul mercato. Opto per questa opzione con una forzatura, perchè sono consapevole e d'accordo che non deve essere il cliente a controllare quotidianamente l'operato dell'intermediario.
Cosa pensate? Mi ha detto Binck che, oltre ad essere del tutto legale, anche tante altre banche stanno adottando questo processo. Vi risulta??
Grazie, buona serata

sempre peggio,

Già prima facevano sistematicamente dei casini nella tassazione ma almeno controllandoli ci si riusciva a difendere, con questo nuovo metodo, a parte le giuste considerazioni di Emiliaroma, si dovrebbe controllare di volta in volta
i prezzi di carico..operazione difficilissima dove la Banca è autorizzata a sguazzare come gli pare...

BINCK TORNA AL METODO DI TASSAZIONE PRECEDENTE!


Gli interessati sono pregati di richiederlo direttamente al servizio clienti di Binck
siamo sicuri che sia perfettamente in linea con le disposizioni del fisco?
 

arkymede74

Forumer storico
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Buonasera, sono un nuovo utente ed inizio proprio da questo argomento.
Confermo che Binck ha sempre (ripeto, sempre) sbagliato nell'applicazione dell'imposta su cedole condizionate di certificati, pur in presenza di minus residue. Con un messaggio standard (tipo copia/incolla, cambiando solo il nome del titolo) ho sempre fatto rettificare l'errore.
Proprio oggi apprendo una novità. Mi trovo accreditata un'intera cedola (al lordo dell'imposta), ma nessun aggiornamento delle minus residue, che dovevano ovviamente diminuire. Chiedo a Binck e questa è la risposta testuale:
"Desideriamo informarla che abbiamo modificato il nostro processo di tassazione delle cedole staccate dai certificati, in particolare, la cedola viene accreditata in conto corrente al lordo delle imposte.
Tale valore viene decurtato dal controvalore di carico fiscale del certificato, questo significa che il prezzo medio di carico del certificato stesso si ridurrà.
Di conseguenza, le imposte sul capital gain non verranno addebitate contestualmente all’accredito della cedola ma solo al momento della vendita/rimborso del certificato."

Non mi trovo d'accordo con questo nuovo "modus operandi". In un certo senso, obbliga l'investitore ad una compravendita (con ovvie commissioni di negoziazione) per poter tentare di recuperare le minus. Ma se nel frattempo (cioè entro la scadenza delle minus compensabili) il corso del titolo è sceso, mi trovo ad incassare nuove minus!!?? E se anche invece il titolo fosse salito, perchè dovrei essere costretto a venderlo del tutto??!!
Cedole e corso del titolo rispondono a logiche e valutazioni diverse. Per esempio le cedole (al verificarsi delle opportune condizioni) sono flussi di cassa che nel tempo diminuiscono il valore delle minus residue, essendo così un sorta di strumento di pianificazione finanziaria e temporale (avendo le minus una scadenza per essere compensate). Potrei in teoria azzerare tutte le minus mantenendo il titolo in portafoglio ed incassando le varie cedole pagate nel corso degli anni.
La vendita del titolo oppure la sua conservazione fino a scadenza si basano invece su altre valutazioni.
Insomma, tra il passato pieno di errori ed il presente, se proprio (ma proprio) dovessi scegliere, sceglierei il passato, continuando a segnalare gli errori. Anzichè il presente che in un certo senso limita la libertà di movimento sul mercato. Opto per questa opzione con una forzatura, perchè sono consapevole e d'accordo che non deve essere il cliente a controllare quotidianamente l'operato dell'intermediario.
Cosa pensate? Mi ha detto Binck che, oltre ad essere del tutto legale, anche tante altre banche stanno adottando questo processo. Vi risulta??
Grazie, buona serata

che bella rottura di balls................... :wall: :wall: :wall: :wall:


QUOTO in pieno le tue perplessità in quanto, da oggi, saranno anche le mie...

adesso ci rimane solo fineco per compensare minus contestualmente allo stacco cedola...
 

arkymede74

Forumer storico
servizio clienti Binck...

poichè leggete il thread, potreste gentilmente motivarci la vostra decisione di cambiare metodo di tassazione?? GRAZIE.
 
Grazie delle risposte. Io ho già avuto un contatto telefonico con Binck, alla quale ho espresso le mie perplessità e contrarietà. Mi hanno detto che questa è la nuova procedura e basta. Come dire, questo abbiamo deciso e voi clienti siete obbligati ad "adattarvi". Nel mio specifico caso, essendo la procedura entrata in essere proprio un paio di giorni prima dell'accredito della mia cedola, mi hanno proposto la vendita e riacquisto del titolo con sconto sulle commissioni, come puro piacere "personale" per questa volta. Ovviamente non ho accettato...
Dal punto di vista fiscale, non sono un esperto in materia, ho qualche dubbio sulla nuova procedura ma per correttezza preferisco non esprimermi e lasciare ad altri questo aspetto.
 

ServizioClienti

Forumer attivo
servizio clienti Binck...

poichè leggete il thread, potreste gentilmente motivarci la vostra decisione di cambiare metodo di tassazione?? GRAZIE.

Buongiorno
è stato deciso di utilizzare un nuovo metodo per la tassazione del capital gain sui certificati pensando di agevolare i Clienti;

in pratica tutte le cedole dei certificati verranno sempre accreditate al lordo sul conto del Cliente (sia in presenza di minus che in assenza delle stesse), caricando il peso fiscale sul costo storico di acquisto del certificato.

Con questa modalità si ottiene il vantaggio di posticipare il momento del carico fiscale, dando al Cliente la flessibilità di ottimizzare la propria posizione fiscale;

il nuovo metodo ha il vantaggio quindi, soprattutto per i clienti con assenza di minus, di poter sfruttare anche le somme che altrimenti sarebbero immediatamente versate al fisco (il 26% dei proventi cedolari).

Anche i clienti con minus hanno il vantaggio di poter accumulare i guadagni capital gain da cedole e di poter decidere autonomamente il momento di "maturazione" ai fini fiscali dello scarico delle minus (con la vendita del certificato).

Un esempio può chiarire meglio:
Cliente senza minus:
riceve un provento da certificato di 1.000€ lordi
con il vecchio metodo versa subito al fisco 260€
con il nuovo metodo riceve 1.000€ netti in conto, e posticipa il versamento dei 260€ caricando il peso fiscale sul costo storico di acquisto del certificato.

Cliente con minus:
riceve un provento da certificato di 1.000€ lordi
con il vecchio metodo riceve 1.000 € in conto e scarica subito dallo zainetto fiscale 260€
con il nuovo metodo riceve comunque 1.000€ netti in conto, ma posticipa il momento dello scarico fiscale dei 260€ al momento della vendita del certificato.
Pertanto ha in più la flessibilità di poter decidere liberamente il momento a lui più conveniente dello scarico fiscale.

il Servizio Clienti è a disposizione per spiegare meglio e nel dettaglio il nuovo metodo
 

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