Buffoni

Stato
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Accordo mini taglio parlamentari, minimo sforzo e "massimo" risultato

Accordo mini taglio parlamentari, minimo sforzo e "massimo" risultato

Pd, Pdl e Terzo Polo "riducono i danni". Non si arriva a dimezzare gli onorevoli


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foto LaPresse

10:30 - Taglio dei parlamentari, ma davvero mini. Questo il risultato dell'accordo a tre, Pdl, Pd e Terzo Polo per avviare l'agenda delle riforme. I deputati diventano, se l'operazione andrà in porto, 500, i senatori 250, anche il numero definitivo dipenderà dai collegi.
Stando a quanto è trapelato, entro due al massimo tre settimane si potrebbe giungere a un documento condiviso sulle riforme costituzionali tra i tre schieramenti che sostengono il governo Monti.

Nel testo, frutto delle intese raggiunte durante il lavoro preparatorio delle scorse settimane e confermato dal vertice dei tre leader, si prevede anche il superamento del bicameralismo perfetto, la sfiducia costruttiva, il potere di nomina e revoca dei ministri da parte del presidente del Consiglio, la riforma dell'articolo 117 della Costituzione. I tempi a cui stanno pensando i tre leader sono assai rapidi, compatibilmente con la procedura di revisione costituzionale prevista dall'articolo 138 della Carta.


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Accordo mini taglio parlamentari, minimo sforzo e "massimo" risultato

Pd, Pdl e Terzo Polo "riducono i danni". Non si arriva a dimezzare gli onorevoli


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10:30 - Taglio dei parlamentari, ma davvero mini. Questo il risultato dell'accordo a tre, Pdl, Pd e Terzo Polo per avviare l'agenda delle riforme. I deputati diventano, se l'operazione andrà in porto, 500, i senatori 250, anche il numero definitivo dipenderà dai collegi.
Stando a quanto è trapelato, entro due al massimo tre settimane si potrebbe giungere a un documento condiviso sulle riforme costituzionali tra i tre schieramenti che sostengono il governo Monti.

Nel testo, frutto delle intese raggiunte durante il lavoro preparatorio delle scorse settimane e confermato dal vertice dei tre leader, si prevede anche il superamento del bicameralismo perfetto, la sfiducia costruttiva, il potere di nomina e revoca dei ministri da parte del presidente del Consiglio, la riforma dell'articolo 117 della Costituzione. I tempi a cui stanno pensando i tre leader sono assai rapidi, compatibilmente con la procedura di revisione costituzionale prevista dall'articolo 138 della Carta.


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FANNO SCHIFISSIMAMENTE SCHIFO




ci vuole almeno il dimezzamento di questi mangiaufo
 
Nto L'amicizia Tra Simone, Daccò E Il Governatore Formigoni»
SCRIVE CARLA VITES, MOGLIE DI ANTONIO SIMONE
«Vi racconto l'amicizia tra Simone,
Daccò e il governatore Formigoni»
Da Cielle agli scandali sanità, la lettera al Corriere


Antonio Simone
Venerdì scorso, all'interno della bufera giudiziaria che investe la sanità lombarda, è stato arrestato Antonio Simone, ex assessore alla Sanità negli anni Novanta, ciellino doc, tra i giovani che fecero parte dell' entourage ristretto di don Luigi Giussani, padre di Cl. Le indagini hanno già condotto in carcere il faccendiere Piero Daccò. Per Simone, che con Daccò è titolare di società che hanno operato all'estero, viene ipotizzato il reato di riciclaggio e associazione a delinquere nella creazione di fondi neri. Mercoledì, nel giorno del compleanno di Simone, che in carcere a San Vittore ha compiuto 58 anni, la moglie Carla Vites ha inviato una lettera al Corriere della Sera. La pubblichiamo di seguito.
Caro direttore,
ho letto l'intervista pubblicata dal suo giornale a Roberto Formigoni (pagina 9 del «Corriere della Sera»). Da privata cittadina e soprattutto da militante ciellina della prima ora non ho potuto trattenermi dal pormi una serie di domande, anche perché, pur essendo una persona qualunque, la sorte mi ha riservato una conoscenza ravvicinata con l'attuale Governatore della Regione Lombardia. Vede, conosco lui, Antonio Simone ed altri da circa trent'anni. In questa cerchia di relazioni ho avuto modo di condividere molte occasioni di vita di queste persone. Bene, Formigoni non può affermare che «conoscevo Daccò da molti anni, ma non ha mai avuto rapporti direttamente con me, ma con l'assessorato». E sorvoliamo sull'inaccettabile spiegazione riguardo la presenza della Minetti nella sua lista: «Me l'ha detto don Verzé». Scarica il barile sul prossimo, quando a lui sarebbe bastato domandarsi: «Ma questa qui, l'ha mai fatta in vita sua, non dico una riunione di partito, ma almeno di condominio?». E passiamo al fatto che possa serenamente dire che non ha mai avuto rapporti direttamente con Daccò. Ebbene lo spettacolo dei suoi «rapporti» con Daccò è sotto gli occhi dei molti chef d'alto bordo dove regolarmente veniva nutrito a spese di Daccò stesso, vuoi Sadler, vuoi Cracco, vuoi Santin, vuoi Aimo e Nadia, per non parlare dei locali «à la page» della Costa Smeralda dove a chi, come me, accadeva di passare per motivi vari, era possibilissimo ammirare il nostro Governatore seguire come un cagnolino al guinzaglio Daccò, lo stesso con cui non aveva rapporti diretti. Vederli insieme era una gioia degli occhi: soprattutto per una come me che assieme a tanti altri meravigliosi amici di Cl ha militato per lui volantinando, incontrando gente, garantendo sulla sua persona. Era una gioia degli occhi perché - e qui secondo me è la vera tragedia, cioè non tanto se e come egli abbia intascato soldi - Robertino con Daccò e tutta la sua famigliola, si divertiva e tanto! Eccolo con la sua «24 ore»: me lo vedo sul molo di Portisco arrivare diritto da Milano pronto ad imbarcarsi sullo yacht di Daccò dove le sue figliole (guarda caso, non sono depositarie del diritto a usare del Pirellone come mega location per eventi da migliaia di euro a botta?) lo attendevano con ansia pronte a togliersi il pezzo di sopra del bikini appena il capitano avesse tirato su l'ancora, perché così il sole si prende meglio, chiaramente. Era una gioia degli occhi, ma anche delle orecchie sentire Erika Daccò dire a chiare e forti lettere, me presente, nel giugno 2011, durante una cena - con il suo compagno allora assessore alla Cultura della Regione Lombardia, il quale, interrogato dalla sottoscritta su cosa avrebbe parlato ad un prossimo convegno, ovviamente rispose: «Ma di cultura!». E io a dirmi: «Che stupida sei: un assessore alla Cultura di cosa vuoi che parli? Ma di cultura! E se fosse stato all'agricoltura? Di agricoltura» -: «Pensa noi Daccò siamo i migliori amici di Formigoni e non riusciamo a dirgli di non indossare quelle orrende camicie a fiori»! Ma certo, ci credo anch'io che Robertino non abbia mai raccolto soldi od altri effetti dalle frequentazioni col faccendiere Daccò: a lui bastava l'onore di essere al centro di feste e banchetti, yacht e ville. Che se ne dovrebbe fare dei soldi uno così narcisista? I soldi a lui non servivano. Tranne per qualche camicia a fiori o per una giacca orrendamente gialla. Cl, a mio avviso, deve avere un sussulto di gelosia per la propria identità, per quello che Giussani pensava al momento della fondazione. A questo punto, bisogna domandarsi, con Benedetto XVI: «Perché facciamo quello che facciamo?» Per finire, credo che il travaso di bile di cui questa mia è segno non sarebbe forse avvenuto se, dopo avere letto sul «Corriere», a pagina 9, le falsità dette da Roberto, non avessi visto, nella Cronaca di Milano, il Governatore a tutto campo mollemente adagiato su un letto megagalattico del Salone del Mobile, che se la ride soddisfatto. Vede, oggi (ieri, ndr) è il 58° compleanno del suo migliore amico Antonio Simone, detenuto nelle patrie galere di San Vittore da venerdì alle 16.
Mi risulta che il suo migliore amico, mentre lui si adagia mollemente a beneficio dei giornalisti esibendo quel che resta di un fisico a suo tempo quasi prestante, deve discutere su chi oggi avrà il diritto di allungare le proprie di gambe all'interno di una cella che ospita altri 5 detenuti.
Ecco, allora io vorrei approfittare per dire, davanti a tutti: «Auguri Antonio!».
 
Dai, seriamente: ma quel Fornigoni , di che razza di protezione gode? Perche' la Magistratura non riesce neanche a scalfire l'ex militante di Comunione e Liberazione?
Se vuoi tolgo, Tontolina, magari non c'entra nulla col 3d che hai impostato.
 
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vediamo di non entrare nei casi particolari
ma di puntate l'attenzione su questa proposta farsa che prende per il qulo tutto il popolo affamato

Alfano
Bersani
Casini


ABC andate a ffanculo... non vi voterei neppure foste gli unici

voterò senza ombra di dubbio il Movimento5Stelle
che sembra più onesto dell'ABC bassotti
 
l'Italia muore e loro vogliono vivere sempre nel lusso più sfrenato

assassiniiiiiiiiiiiii


Appuntamenti Macro, Macroeconomia
Gli ordini all’industria in Italia calano ancora: crisi senza fine
Mentre gli ordini all'industria calano ancora, i professori continuano ad affossare l'Italia con una tassazione da paura

Su base annua la contrazione degli ordini all’industria è del 13,2%.

Gli ordini all’industria in Italia calano ancora: crisi senza fine - News Finanza & Economia - InvestireOggi.it
 
"La Lega pagava l'affitto a Calderoli"

viaugobassi.jpg
Via Ugo Bassi al Gianicolo. E' qui che c'è la casa di Calderoli (Google)


+ Bossi e Maroni alla resa dei conti GIOVANNI CERRUTI




http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/450832/






replica dell'ex ministro
Lega: Calderoli, infangato per aver fatto mio dovere ROMA (MF-DJ)--"Si viene infangati per aver fatto il proprio dovere, per aver lavorato e tanto. E tutto questo senza aver mai preso un euro di stipendio, per aver lavorato sette giorni su sette, tutte le settimane dell'anno".
E' quanto dichiarato in una nota dall'esponente della Lega, Roberto Calderoli, che prosegue: "Mi si infanga per aver avuto in dotazione da parte del movimento una casa-ufficio dal costo di 2200 euro al mese, quando io ne verso mensilmente 3000 di euro alla Lega Nord".
com/em
(END) Dow Jones Newswires
April 19, 2012 08:53 ET (12:53 GMT)
 
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