ROMA - Prosciuga i portafogli, ma ruba anche il futuro e la vita. La  crisi economica persiste con uno strascico di vittime e colpisce  trasversalmente: imprenditori, artigiani, disoccupati, pensionati. Così  ha ceduto alla disperazione un uomo di 72 anni di Pozzuoli (Napoli),  titolare di un'officina dove si riparano barche, che si e' sparato alla  testa ed e' ricoverato in ospedale in condizioni disperate; l'anziano  aveva ricevuto qualche tempo fa una cartella esattoriale di 15 mila  euro.
 Nella bassa parmense, un disoccupato di 64 anni si è arrampicato su  una ciminiera dei vecchi stabilimenti Bormioli Rocco a Parma,  minacciando di lanciarsi nel vuoto; è sceso solo dopo quasi nove ore.     In precedenza, un manovale di 42 anni disoccupato da sei mesi, in preda  a una crisi di sconforto ha tentato di togliersi la vita nel suo garage  a Lecce; e' stato trovato agonizzante con una corda attorno al collo  dalla moglie.
 Di recente le mogli dei suicidi per cause economiche hanno  organizzato una marcia a Bologna, che e' partita dall'Ospedale Maggiore e  si e' conclusa davanti alla sede dell'Agenzia delle Entrate.      L'elenco delle persone che si sono tolte la vita negli ultimi tempi per  motivi legati alla crisi economica e' lungo.
 A fine aprile nel nuorese un imprenditore, costretto a licenziare i  suoi due figli, si è ucciso con un colpo di pistola. Il 13 aprile si è  suicidato gettandosi sotto un treno nei pressi della stazione, a Sesto  Fiorentino, un 42enne che aveva perso il lavoro da alcuni mesi. Il 10  aprile si è impiccata a un' altalena, in provincia di Vicenza, una donna  di 51 anni probabilmente anche a causa delle difficoltà economiche  della ditta del marito. Il 4 aprile è toccato al titolare, 59 anni, di  un'azienda romana specializzata in costruzioni in alluminio in  fallimento, a un trentino 39/enne, e a un uomo di 51 anni che aveva  perso il lavoro a Milano.
 Andando a ritroso, il 3 aprile a Gela un'anziana 78/enne si è uccisa  lanciandosi dal terrazzo di casa: l'Inps le aveva ridotto la pensione di  200 euro (da 800 a 600) e tre giorni prima un artigiano di 57 anni si è  impiccato all'interno della sua bottega di cornici a Roma a causa di  guai economici.
 Anche a marzo bollettino di morte: il 27 un imbianchino di Trani,  Giuseppe Pignataro, a causa delle difficoltà nel trovare un'occupazione  stabile, si è ucciso dopo essersi lanciato dal balcone della sua  abitazione; il 23 marzo un imprenditore quarantaquattrenne di Cepagatti  (Pescara) si è impiccato nella sua azienda, non ha retto alla vergogna  di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti; il 21 marzo un uomo di  47 anni che gestiva un'attività commerciale ma da due anni era senza  lavoro si è ucciso con un colpo di pistola nella sua automobile nel  cosentino; sempre il 21 un imprenditore edile, di 53 anni, in crisi da  tempo per i crediti che non riusciva a riscuotere e che vantava nei  confronti di pubbliche amministrazione e di privati, si è tolto la vita  impiccandosi in una baracca dietro casa nel bellunese; il 20 marzo un  giovane artigiano di 29 anni, disoccupato, si è impiccato a Scorano  (Lecce).
 Il 9 marzo Vincenzo Di Tinco, titolare 60/enne di un negozio di  abbigliamento di è impiccato a un albero a Ginosa Marina (Taranto): in  pochi giorni si era visto addebitare, forse per errore, 4.500 euro di  commissioni bancarie e rifiutare un prestito di poco più di mille euro.     Secondo l'ultimo rapporto Eures, soltanto nel 2010 sono stati 362 i  suicidi dei disoccupati e secondo la Cgia dall'inizio dell'anno e fino a  metà aprile a causa della crisi economica ci sono stati in Italia 23  suicidi di imprenditori, di cui 9 in Veneto.