USA: GREENSPAN, CALO RENDIMENTI T-BOND RESTA UN ENIGMA/ANSA
(ANSA) - NEW YORK, 7 GIU - Se lo dice il 'guardiano del
dollaro', Alan Greenspan, allora si tratta di un rompicapo
complesso: il presidente della Federal Reserve non è tuttora in
grado di dare una spiegazione sul perché i titoli decennali del
Tesoro Usa presentino rendimenti così bassi, sui minimi degli
ultimi 14 mesi, malgrado la stretta monetaria che in un anno ha
portato i tassi a breve dall' 1% di giugno 2004 all' attuale 3%.
"Il netto calo dei tassi d' interesse sui Treasuries sul
lungo termine nonostante l' aumento di 200 punti base del costo
del denaro è chiaramente senza precedenti", ha affermato
Greenspan, intervenendo via satellite alla conferenza della
'American Bankers Association' a Pechino.
Si tratta di nuovi fenomeni legati al mondo economico e
finanziario "che non comprendiamo ancora pienamente" e che
proprio per questo spingono ad affidarsi più "alla capacità
di autocorrezione dei mercati che alle capacità previsionali di
chi governa", ha spiegato Greenspan.
La Federal Reserve ha inanellato otto rialzi consecutivi da
un quarto di punto l' uno, portando dal 30 giugno 2004 i tassi
d' interesse dall' 1% al 3% e forse, secondo le previsioni degli
analisti, fino al 3,75-4% a fine anno. Percorso contrario,
invece, dei rendimenti dei T-bond decennali, calati di circa 80
punti base fino al 4%, saggiando i minimi degli ultimi 14 mesi e
aggiornandoli proprio a seguito delle parole di Greenspan.
L' analisi del quadro macroeconomico attuale potrebbe quindi
significare che le misure della Banca centrale Usa hanno finora
mancato l' obiettivo di raffreddare le richieste di credito -
come conferma il basso livello dei saggi sui mutui immobiliari -
spingendo la Fed a continuare la politica di stretta monetaria,
malgrado i segnali di economia più debole e di pressioni
inflazionistiche in rallentamento.
Lo strano andamento dei rendimenti dei T-bond, ha rilevato
Greenspan, ha incominciato a manifestarsi un anno fa, perché
fino a giugno 2004 gli "operatori di mercato avevano
comportamenti secondo le attese". Poi, sono entrati in campo
fattori "che hanno alterato" il quadro, la cui origine non è
chiara anche se i tassi hanno segnato flessioni un pò ovunque.
Il presidente della Fed non è nuovo sull' argomento: a
febbraio, in un' audizione al Congresso, aveva utilizzato un
termine 'conundrum' - enigma - per indicare quello strano
fenomeno che vede appunto il calo degli interessi sul lungo
termine associato al progressivo aumento di quelli a breve.
Greenspan ha contestato la tesi secondo cui tassi bassi
significano economica debole: "segnali periodici di ripresa
solida in vari settori dell' economia mondiale non sono riusciti
a frenare la debolezza degli interessi". E negato legami tra
gli acquisti dei T-bond dalle banche centrali straniere e calo
dei rendimenti: "questi acquisti hanno senza dubbio abbassato
gli interessi dei treasuries - ha detto - ma, vista la grandezza
del mercato, gli effetti sono stati modesti".
Un nuovo passaggio, infine, sugli hedge fund. Greenspan ha
sottolineato di non ritenere "un serio problema" per i mercati
finanziari le perdite accusate dai fondi, perché "la
correzione in atto era prevista da tempo. Banche e gestori di
fondi dovrebbero aver preso misure per gestire i rischi in modo
efficace".
(ANSA).