Oggi alle 13.45 la Banca centrale europea dirà se ha più paura di una frenata della crescita o di una accelerazione dell´inflazione. E´ molto probabile che alla fine a prevalere sia una posizione intermedia fra le due. Le attese di mercato per il meeting della Bce di oggi sono infatti largamente fissate per tassi d´interesse fermi al 4%, mentre qualche sorpresa potrebbe venire dal comunicato accompagnatorio.
Per Barclays ad esempio la Bce manterrà un atteggiamento neutrale ed è molto improbabile che cambierà i tassi d´interesse ufficiali, ma gli stessi analisti aggiungono: "Ci aspettiamo che saranno innalzate le proiezioni di inflazione per quest´anno dal 2,5 al 2,6%, mentre guardiamo a una diminuzione delle stime per il Pil reale dal 2 all´1,7%". Dello stesso parere gli esperti di Intesa Sanpaolo, per i quali il risultato complessivo di tale revisione sarà di "mantenere neutrale la bilancia complessiva dei rischi" a conferma della posizione di neutralità dell´Istituto centrale.
Lo scenario di una Bce ferma è scontato pressochè unanimemente anche dal forex, che ha spinto l´euro a un nuovo massimo storico contro dollaro, in previsione di un ulteriore allargamento del differenziale dei tassi tra area euro e Stati Uniti. Per gli analisti di Mps Capital Markets "gli operatori stanno gradualmente portandosi verso l´assunzione di uno scenario simile a quello del 2003-2004, quando la Fed portò i tassi fino all´1% e li mantenne tali per un anno". Un divario tra i tassi che andrebbe ancor più amplificandosi se fossero confermate le stime degli analisti di Morgan Stanley. Nella prima edizione del loro Global Monetary Analyst arrivano infatti a ipotizzare tassi Bce fermi per tutto il 2008, discostandosi dalle attese medie del mercato, che vedono invece 3 tagli nel corso del 2008 che porterebbero i tassi dal 4 al 3,25%. Per l´analista Elga Bartsch non ci sono quindi dubbi sulla decisione odierna, con un comunicato che dovrebbe continuare a sottolineare i rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi. Anche a giudizio di Morgan Stanley la Bce potrebbe procedere a rivedere verso l´alto le sue proiezioni di inflazione per effetto delle rinnovate pressioni dai prezzi delle commodity. E proprio per questo motivo secondo l´analista all´interno del Consiglio si potrebbe addirittura riaprire il dibattito su possibili rialzi.
Qualche modifica potrebbe arrivare nel comunicato di accompagnamento alla decisione (conferenza stampa di Trichet alle 14.30). Il focus rimarrà sempre sull´inflazione che, stando agli ultimi dati macroeconomici diffusi in Eurolandia, sta rialzando la testa. L´indice dei prezzi al consumo armonizzato si è infatti attestato al 3,2% tendenziale e potrebbe proseguire nell´accelerazione considerato l´andamento di variabili quali petrolio e commodity agricole, mentre l´indice di massa monetaria M3 rimane sempre a livelli elevati (12,1 l´ultima rilevazione). La Banca centrale europea rimane inoltre in attesa della conclusione dei round di contrattazione salariale in corso in diverse nazioni europee, tra le quali Italia e Germania. Più volte il governatore Trichet ha sottolineato la necessità che gli incrementi degli stipendi siano legati alla dinamica della produttività per evitare pericolosi effetti di seconda battuta sui prezzi.
bene proprio morgan stanley dava un paio di settimane fa inevitabile un taglio in zona euro...
BENE
MI CANDIDO COME GOVERNATORE MONDIALE DEL NUOVO MONDO....FONDATO SU: PIU' TOPA PER TUTTI