TOP STORIES ITALIA: banche alla prova degli stress test tra sconti e insidie 01/11/2018 18:00 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--I riflettori del mercato sono puntati sulle principali quattro banche italiane (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e Banco Bpm). Domani, a borse chiuse, verranno resi noti gli esiti degli stress test condotti dall''Eba (l''esame riguarda nel complesso 49 banche europee, di cui circa 37 vigilate da Bce). Si tratta di un appuntamento importante, sebbene non esaustivo, per valutare la salute di queste realta'' e alla vigilia di questa prova i quattro istituti italiani hanno chiuso la seduta in positivo. Banco Bpm ha messo a segno un +2,82%, Intesa Sanpaolo +1,68%, Unicredit +1,03% e Ubi B. +1,96%. Performance che si inseriscono in una giornata tranquilla per i mercati in cui Piazza Affari risulta tra i migliori listini. La difficile situazione macroeconomica di queste ultime settimane - con lo Spread sopra ai 300 punti base che riduce il capitale e rende la raccolta piu'' cara - non dovrebbe incidere sugli esiti degli stress test in quanto, nel corso di quest''analisi, si stresseranno i bilanci sulla base della fotografia di fine 2017. L''esame si fonda sulle ipotesi di recessione, ma anche sulle proiezioni per il triennio dell''aumento della disoccupazione, di un''inflazione piu'' bassa, e di prezzi residenziali notevolmente inferiori rispetto alle aspettative. I risultati guideranno i regolatori nel fissare i requisiti di capitale per le singole banche: domani, infatti, non ci sara'' una pagella finale con giudizi di promozione o bocciatura. Almeno formalmente nessuna banca verra'' bocciata in quanto non e'' prevista una soglia di capitale da oltrepassare. I risultati dello scenario avverso (e quelli in contemporanea della Bce sulle altre banche) permetteranno pero'' ai regolatori di avanzare le richieste di Srep (ovvero requisiti minimi patrimoniali) da presentare alle singole realta'' a inizio dicembre. Se il Cet 1 di qualche banca non rispondera'' ai livelli minimi, si prenderanno provvedimenti. Le aspettative di S&P su questi test sono in chiaro scuro. "Riteniamo che le banche europee, in generale, dovrebbero essere meglio preparate rispetto ai turni precedenti perche'' hanno cuscini di capitale piu'' forti e basi patrimoniali meno a rischio", ha detto l''analista Bernd Ackermann. Tuttavia gli esperti giudicano questi test piu'' severi in quanto rispetto a due anni fa c''e'' da considerare il calcolo Ifrs 9, che prevede l''accantonamento totale delle perdite presunte fin dal primo anno. Anche per Dbrs gli stress test prevedono uno scenario avverso "complessivamente piu'' severo" rispetto a quello del 2016, ma partono da presupposti meno rigidi riguardo alle ipotesi di Spread dei bond sovrani. Sebbene gli analisti si attendano risultati mediamente positivi, quello degli stress test, rimane un appuntamento chiave per il settore bancario e finanziario, soprattutto in un momento in cui l''Unione bancaria non e'' ancora stata completata. Proprio ieri Nouy ha dichiarato che contro i ricavi asfittici delle banche europee il risiko si fa sempre piu'' necessario. "Uno dei problemi piu'' seri che le banche europee stanno affrontando e'' la mancanza di redditivita''. Un certo numero di banche non guadagna ancora il loro costo del capitale. E questa non e'' certamente una situazione sostenibile", ha detto aggiungendo che la strada per arrivare a costruire una vera Unione bancaria e'' ancora lunga e si basa su un assioma: la diminuzione del rischio e la condivisione del rischio sono due facce della stessa medaglia. "I Paesi europei devono trovare un equilibrio tra la condivisione di alcuni dei reciproci rischi e il godimento dei benefici di una singola giurisdizione. E con cio'' intendo un vero mercato bancario europeo in grado di servire in modo affidabile l''economia. Alcuni banchieri si sono gia'' espressi in merito. Carlo Messina, ceo di Intesa, ieri ha detto di non vedere un "problema per Intesa Sanpaolo, non lo so per gli altri. Noi ci stiamo dedicando affinche'' la banca possa essere una banca solida e per gestire il risparmio degli italiani, consigliare correttamente gli italiani in una fase come questa dove e'' importante non perdere la banca", ha aggiunto Messina. Victor Massiah, numero uno di Ubi, nei giorni scorsi aveva usato parole rassicuranti: "Sugli stress test non abbiamo mai deluso, non inizieremo ora". L''esito degli stress test precede inoltre un altro appuntamento chiave per il comparto bancario italiano ovvero quello della comunicazione al mercato dei risultati finanziari del terzo trimestre. Si parte martedi'' 6 novembre con i conti di Intesa Sanpaolo per poi proseguire il giorno seguente con quelli di Ubi Banca e Banco Bpm, mentre giovedi'' 8 tocchera'' a Unicredit.