Banca Carige (CRG) Carige - Piano industriale e risultati

:B

"STIAMO RACCOGLIENDO BENI DI PRIMA NECESSITÀ DA INVIARE AGLI ABITANTI ISOLATI DI PORTOFINO. SONO GRADITI IN PARTICOLARE TARTUFI BIANCHI DI ALBA, CHAMPAGNE, ARAGOSTE E ASTICI. CHI NON POTESSE INVIARE TALI GENERI PUÒ FARE UN BONIFICO SUL CONTO 4567/762098 ISOLE CAYMAN. GRAZIE"

 
in effetti s’è letto anche 140 ... non volevo apparire il solito disfattista :(

Vabbè vedrai che non sono quei 20 mln in più o in meno a fare la differenza

tutti pongono le loro condizioni ... come stessero veleggiando in una giornata di sole verso Baia Paradiso

Un'altra delle ragioni per cui penso che Mincione & friends non vogliano passare da adc a tutto tondo, è che se andasse davvero in porto (ma ne dubito), la banca starebbe in piedi anche da sola. Invece Mincione soprattutto vuole ricapitalizzare e conferire, e incassare la plusvalenza passando anche per il salvatore.
 
che i due abbiano obiettivi e strategie confliggenti è fatto tristemente noto (o gioiosamente noto, per chi sul fight ha fatto la sua fortuna)

condivido quindi ... mincione ha più di una ragione per contrastare rafforzamento monstre ... al punto che ho sempre detto che sarebbe garantito solo dal Mala (ripeto però di non crederci ... il Mala adotterà strategia piccoli passi, as usual)

non condivido invece un altro concetto ... il micio non può più pensare una fusione possa generare una plus ora o in futuro rispetto ai suoi prezzi di carico ... ha sbagliato tutto in carige e ne pagherà le conseguenze ... ora il suo obiettivo sarà solo uno: limitare i danni

tra l’altro ocio ... se il Mala sceglierà una strada tutta sua, pioveranno altri 5B di azioni in pochi giorni sul mercato ... il Micio ha sempre il dito sul bottone sell
 
Vabbè vedrai che non sono quei 20 mln in più o in meno a fare la differenza



Un'altra delle ragioni per cui penso che Mincione & friends non vogliano passare da adc a tutto tondo, è che se andasse davvero in porto (ma ne dubito), la banca starebbe in piedi anche da sola. Invece Mincione soprattutto vuole ricapitalizzare e conferire, e incassare la plusvalenza passando anche per il salvatore.
No anche con adc questa banca non sta più in piedi, settore è morto, solo con fusioni anche transnazionali si sopravvive. Ma se nessuna banca compra Carige, allora mincione non garantisce. A me sembra folle sottoscriver bond senza adc, cmq non sappiamo cosa bolle in pentola.
 
No anche con adc questa banca non sta più in piedi, settore è morto, solo con fusioni anche transnazionali si sopravvive. Ma se nessuna banca compra Carige, allora mincione non garantisce. A me sembra folle sottoscriver bond senza adc, cmq non sappiamo cosa bolle in pentola.

hai ragione ... sottoscrivere bond senza adc può essere solo finalizzato a guadagnare qualche mese ... ma nn si risolve nulla, anzi si perdono altri denari

Mincione lascerà la patata bollente nelle mani della family ... lui ha a rischio 25/30mil ... la family oltre 400mil ... senza certezze su fusione, il Micio esce o sta alla finestra (nn garantendo nemmeno un bond) ... l’unica fusione possibile subito è con mps (come dico da mesi) ... altri sposi all’orizzonte non ne vedo, salvo che i francesi non vogliano crescere in italia (Bnl o cariparma) ma - nel caso - (i) aspetterebbero l’aucap ... (ii) negozierebbero per mesi e mesi la governance .... non credo vogliano ficcarsi in guai nel breve
 
Mediobanca: solo Unicredit e Credem meritano lo status di top picks
Per la banca d'affari Unicredit e Credem vantano i profili più solidi a livello sia di liquidità sia di capitale, seguiti da Intesa, Banca Popolare di Sondrio e Credito Valtellinese. Invece Banco Bpm, Mps e Carige vantano un rischio più elevato, meglio essere più cauti vista l'attuale turbolenza: più a lungo durerà, maggiore sarà il danno potenziale che causerà
 
TOP STORIES ITALIA: banche alla prova degli stress test tra sconti e insidie 01/11/2018 18:00 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--I riflettori del mercato sono puntati sulle principali quattro banche italiane (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e Banco Bpm). Domani, a borse chiuse, verranno resi noti gli esiti degli stress test condotti dall''Eba (l''esame riguarda nel complesso 49 banche europee, di cui circa 37 vigilate da Bce). Si tratta di un appuntamento importante, sebbene non esaustivo, per valutare la salute di queste realta'' e alla vigilia di questa prova i quattro istituti italiani hanno chiuso la seduta in positivo. Banco Bpm ha messo a segno un +2,82%, Intesa Sanpaolo +1,68%, Unicredit +1,03% e Ubi B. +1,96%. Performance che si inseriscono in una giornata tranquilla per i mercati in cui Piazza Affari risulta tra i migliori listini. La difficile situazione macroeconomica di queste ultime settimane - con lo Spread sopra ai 300 punti base che riduce il capitale e rende la raccolta piu'' cara - non dovrebbe incidere sugli esiti degli stress test in quanto, nel corso di quest''analisi, si stresseranno i bilanci sulla base della fotografia di fine 2017. L''esame si fonda sulle ipotesi di recessione, ma anche sulle proiezioni per il triennio dell''aumento della disoccupazione, di un''inflazione piu'' bassa, e di prezzi residenziali notevolmente inferiori rispetto alle aspettative. I risultati guideranno i regolatori nel fissare i requisiti di capitale per le singole banche: domani, infatti, non ci sara'' una pagella finale con giudizi di promozione o bocciatura. Almeno formalmente nessuna banca verra'' bocciata in quanto non e'' prevista una soglia di capitale da oltrepassare. I risultati dello scenario avverso (e quelli in contemporanea della Bce sulle altre banche) permetteranno pero'' ai regolatori di avanzare le richieste di Srep (ovvero requisiti minimi patrimoniali) da presentare alle singole realta'' a inizio dicembre. Se il Cet 1 di qualche banca non rispondera'' ai livelli minimi, si prenderanno provvedimenti. Le aspettative di S&P su questi test sono in chiaro scuro. "Riteniamo che le banche europee, in generale, dovrebbero essere meglio preparate rispetto ai turni precedenti perche'' hanno cuscini di capitale piu'' forti e basi patrimoniali meno a rischio", ha detto l''analista Bernd Ackermann. Tuttavia gli esperti giudicano questi test piu'' severi in quanto rispetto a due anni fa c''e'' da considerare il calcolo Ifrs 9, che prevede l''accantonamento totale delle perdite presunte fin dal primo anno. Anche per Dbrs gli stress test prevedono uno scenario avverso "complessivamente piu'' severo" rispetto a quello del 2016, ma partono da presupposti meno rigidi riguardo alle ipotesi di Spread dei bond sovrani. Sebbene gli analisti si attendano risultati mediamente positivi, quello degli stress test, rimane un appuntamento chiave per il settore bancario e finanziario, soprattutto in un momento in cui l''Unione bancaria non e'' ancora stata completata. Proprio ieri Nouy ha dichiarato che contro i ricavi asfittici delle banche europee il risiko si fa sempre piu'' necessario. "Uno dei problemi piu'' seri che le banche europee stanno affrontando e'' la mancanza di redditivita''. Un certo numero di banche non guadagna ancora il loro costo del capitale. E questa non e'' certamente una situazione sostenibile", ha detto aggiungendo che la strada per arrivare a costruire una vera Unione bancaria e'' ancora lunga e si basa su un assioma: la diminuzione del rischio e la condivisione del rischio sono due facce della stessa medaglia. "I Paesi europei devono trovare un equilibrio tra la condivisione di alcuni dei reciproci rischi e il godimento dei benefici di una singola giurisdizione. E con cio'' intendo un vero mercato bancario europeo in grado di servire in modo affidabile l''economia. Alcuni banchieri si sono gia'' espressi in merito. Carlo Messina, ceo di Intesa, ieri ha detto di non vedere un "problema per Intesa Sanpaolo, non lo so per gli altri. Noi ci stiamo dedicando affinche'' la banca possa essere una banca solida e per gestire il risparmio degli italiani, consigliare correttamente gli italiani in una fase come questa dove e'' importante non perdere la banca", ha aggiunto Messina. Victor Massiah, numero uno di Ubi, nei giorni scorsi aveva usato parole rassicuranti: "Sugli stress test non abbiamo mai deluso, non inizieremo ora". L''esito degli stress test precede inoltre un altro appuntamento chiave per il comparto bancario italiano ovvero quello della comunicazione al mercato dei risultati finanziari del terzo trimestre. Si parte martedi'' 6 novembre con i conti di Intesa Sanpaolo per poi proseguire il giorno seguente con quelli di Ubi Banca e Banco Bpm, mentre giovedi'' 8 tocchera'' a Unicredit.
 
Mediobanca: solo Unicredit e Credem meritano lo status di top picks
Per la banca d'affari Unicredit e Credem vantano i profili più solidi a livello sia di liquidità sia di capitale, seguiti da Intesa, Banca Popolare di Sondrio e Credito Valtellinese. Invece Banco Bpm, Mps e Carige vantano un rischio più elevato, meglio essere più cauti vista l'attuale turbolenza: più a lungo durerà, maggiore sarà il danno potenziale che causerà

MARKET TALK: banche, ecco le migliori per liquidita' e capitale 01/11/2018 17:35 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Mediobanca Securities in una nota sulle banche segnala che Unicredit e Credem vantano i profili piu'' solidi in termini di liquidita'' e di capitale, seguite da Intesa Sanpaolo, B.P.Sondrio e Creval. Ubi B., Banco Bpm e Bper mostrano profili simili con buffer di capitale nella media e profili di liquidita'' sub-ottimali. Infine, B.Carige e B.Mps sono sotto della media su entrambe le due metriche e seguono a distanza. Mediobanca ha anche simulato l''acquisto/vendita di bond governativi per riallineare la sensivita'' del Cet 1 allo spread. I vincitori dell''analisi di armonizzazione di MB sono Credem, Unicredit, Creval e Intesa Sanpaolo. B.Mps, B.Carige e Banco Bpm, invece, sono le piu'' esposte. Unicredit e Creval, quindi, per MB offrono il migliore valore aggiustato per il rischio e meritano lo status di top picks. Banco Bpm, B.Mps e B.Carige invece hanno un rischio piu'' elevato e sono gli istituti su cui gli esperti sono piu'' cauti nell''attuale fase di turbolenza: piu'' a lungo durera'', maggiore sara'' il danno potenziale che causera''. La vendita di Agos da parte di Banco Bpm, segnalano comunque gli esperti, ridurrebbe il deficit di capitale, ma la diluizione dell''utile per azione sarebbe simile vista l''elevata redditivita'' di Agos.
 

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