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Nouy (Bce); manca redditivita', serve risiko e campioni europei 31/10/2018 11:40 - MF-DJ
(riepiloga) MILANO (MF-DJ)--"Uno dei problemi piu'' seri che le banche europee stanno affrontando e'' la mancanza di redditivita''. Un certo numero di banche non guadagna ancora il loro costo del capitale. E questa non e'' certamente una situazione sostenibile". E'' quanto ha affermato Daniele Nouy, presidente del Supervisory Board della Bce, intervenendo alla Financial Stability Conference 2018 a Berlino. La signora delle banche torna quindi a battere su uno dei tasti piu'' dolenti per le banche italiane ed europee: ovvero la difficolta'' in questa fase di mercato di rivedere i modelli di business per tornare a macinare ricavi e la conseguente necessita'' di avviare un serio M&A che, nei fatti, non si e'' ancora concretizzata. "Un percorso che potrebbe fornire una via d''uscita da questa situazione e'' il consolidamento. Un vero mercato bancario europeo renderebbe piu'' facile intraprendere questa strada. Poiche'' le banche potrebbero raggiungere piu'' facilmente le frontiere, avrebbero una scelta piu'' ampia di potenziali partner per le fusioni. Tali fusioni transfrontaliere creerebbero anche alcune grandi banche europee - chiamiamoli ''campioni europei'' - che potrebbero quindi competere con successo sulla scena mondiale. Saranno in grado di supportare le aziende europee nell''esportazione dei loro beni e servizi in tutto il mondo", prosegue. "Quindi, la nostra visione e'' avere un vero mercato bancario europeo. Ma non siamo ancora a questo punto. Nel 2017, l''86% dei prestiti bancari della zona Euro a imprese e famiglie era di matrice domestica. Questo non e'' un mercato integrato, a mio avviso. Quindi cosa ci impedisce di trasformare la nostra visione in realta''?". Detto cio'', la strada per arrivare a costruire una vera Unione bancaria e'' ancora lunga e si basa su un assioma: la diminuzione del rischio e la condivisione del rischio sono due facce della stessa medaglia. "I Paesi europei devono trovare un equilibrio tra la condivisione di alcuni dei reciproci rischi e il godimento dei benefici di una singola giurisdizione. E con cio'' intendo un vero mercato bancario europeo in grado di servire in modo affidabile l''economia", ha affermato. "La velocita'' e'' essenziale. Per l''Europa, il rischio maggiore potrebbe essere fare troppo poco e farlo in ritardo. Cio'' non solo renderebbe piu'' probabile un''altra crisi; la renderebbe anche piu'' costosa. Una solidarieta'' ragionevole, ben progettata e puntuale, d''altra parte, non solo e'' in grado di ridurre i costi delle crisi. In tempi buoni, aumentera'' anche i benefici di un''unione. Quindi, un denaro stabile andrebbe di pari passo con un mercato stabile ed efficiente", ha detto nelle sue conclusioni. "Un denaro, un mercato" era uno slogan comune quando l''Euro e'' stato discusso per la prima volta. Una moneta unica e'' stata vista come un mezzo per sostenere il mercato unico. Ma e'' vero anche il contrario: una moneta unica ha bisogno di supporto, il supporto di un singolo mercato finanziario. "Un mercato, un solo denaro. E infatti, una volta introdotto l''Euro, i mercati finanziari dell''area dell''Euro hanno iniziato a lavorare piu'' strettamente insieme. Ma il tessuto era fragile, e quando la crisi ha colpito nel 2008, ha iniziato a fare a pezzi. I mercati hanno iniziato a frammentarsi lungo i confini nazionali, dimostrando che era necessario altro per mantenere intatto il tessuto. diventato chiaro che solo un solido quadro istituzionale potrebbe sostenere l''integrazione dei mercati finanziari. L''idea di un''unione bancaria e'' nata. E quattro anni fa, quasi fino a oggi, abbiamo iniziato a supervisionare le banche a livello europeo. Questo e'' il primo pilastro dell''Unione bancaria. Il secondo, assicurando la risoluzione ordinata delle banche fallite a livello europeo, e'' stato eretto nel 2016", dichiara. "Negli ultimi quattro anni, la vigilanza bancaria europea ha reso le banche piu'' sicure e piu'' solide. Ma ha fatto di piu''. Ha anche approfondito l''integrazione del settore bancario. Ha messo a punto standard e metodi di vigilanza armonizzati e ha contribuito ad armonizzare anche il quadro normativo. Tutto cio'' ha contribuito a livellare il campo di gioco per le banche. E una parita'' di condizioni e'' una caratteristica fondamentale di un mercato integrato. Pertanto, la vigilanza bancaria europea ha contribuito a ridurre i rischi nel settore bancario. Ha rafforzato la capacita'' di ripresa del settore e l''ha avvicinato", argomenta Nouy. "Molto e'' stato raggiunto, ma dobbiamo ancora andare avanti. Prima di tutto, ci sono ancora cose che possono essere migliorate. E in secondo luogo, cio'' che e'' stato raggiunto finora potrebbe rivelarsi fragile a meno che non sia ulteriormente consolidato. Le debolezze rivelate dalla crisi hanno innescato il percorso della zona Euro verso un''unione bancaria e la sua decisione di attraversare un fiume. Siamo ora nel mezzo del fiume e non e'' un buon posto quando arrivera'' il diluvio. Dobbiamo farlo in sicurezza dall''altra parte", spiega. "Il nostro obiettivo, la nostra visione, dovrebbe essere un vero mercato bancario europeo, un mercato che e'' strettamente integrato ma comprende ancora diversi tipi di banche. Un tale mercato avrebbe spazio per tutti i tipi di banche: piccole e grandi, specializzate e universali, quotate e mutue e cooperative. Dopotutto, nessun tipo specifico di banca ha il monopolio del successo. Dall''inizio della vigilanza bancaria europea, abbiamo visto che circa due dozzine di banche superano costantemente e costantemente i loro coetanei. Queste banche sono tutte uguali? No. Le loro dimensioni, i modelli di business e le strutture finanziarie sono diversi e provengono da paesi diversi. L''unica cosa che hanno in comune e'' che sono in grado di prendere le giuste decisioni e implementarle. Come diremmo i nostri supervisori: i consigli di amministrazione e la dirigenza di queste banche combinano una migliore capacita'' di guida con una buona capacita'' di esecuzione. Quindi, la ricerca di un vero settore bancario europeo non toglie la diversita''. Un settore bancario europeo diversificato ospitera'' tutti i tipi di banche e servira'' aziende e famiglie in tutto il continente. I clienti potevano scegliere tra una vasta gamma di banche, mentre le banche potevano attingere a un ampio bacino di clienti. Un tale mercato offrirebbe molti vantaggi, dalle economie di scala all''innovazione piu'' rapida. E offrirebbe nuovi modi per affrontare vecchi problemi". Infine Nouy si e'' soffermata sugli ostacoli che permangono nella costituzione di questa Unione bancaria tra cui una normativa ancora troppo frammentata e l''autocompiacimento del sistema. "La crisi e'' passata e molte riforme sono state intraprese. Mentre questi sono buoni motivi per essere felici e orgogliosi, non c''e'' una sola buona ragione per riposare sugli allori. C''e'' ancora molto da fare e il momento migliore per agire e'' mentre il sole splende ancora. Le crisi accadono, ed e'' solo una questione di tempo prima che colpisca di nuovo. Ma sara'' troppo tardi per prepararsi. Dobbiamo agire ora se vogliamo essere pronti per la prossima crisi. Il mio messaggio all''inizio di quest''anno era: ''se non ora, quando?''. Questa e'' ancora una domanda pertinente", ha concluso.