Caro gisi

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questo balanga é il vero GENIO:lol::lol::lol:

la hack é scema , :)gli alieni son qui, e abbiamo CENTINAIA DI MIGLIAIA DI MILIONI DI TESTIMONIANZE :eek::eek::eek::eek:che ci sono e che li abbiamo visti

questa é la prova che esistono,:up::up::up: anche se lei dice che non é concepibile superare la velocità della luce

minuto 1,50

[ame]http://www.youtube.com/watch?v=-lp_XyY8VZk[/ame]


altra prova é il

http://it.wikipedia.org/wiki/Vaimanika_Shastra

minuto 4,38


prego notare



Critiche[modifica] J.B. Hare, rappresentante dell'Internet Sacred Text Archive, nel 2005 ha pubblicato un'edizione online del libro di Josyer del 1973, nella sezione UFO del sito. Nella sua introduzione scrive:
« Il Vimanika Shastra venne fatto scrivere tra il 1918 ed il 1923 e nessuno dice che provenga da qualche misterioso manoscritto antico. La verità è che non esiste nessun manoscritto di questo testo precedente al 1918 e nessuno sostiene che esista. In questo caso non può essere considerato un falso, una burla. Uno deve credere che il channelling funzioni per ritenerlo autenticamente antico.
[...]
Nel testo non sono presenti descrizioni sulla teoria dell'aviazione e tantomeno sull'antigravità e non spiega direttamente come i vimana rimangano in aria. Inoltre il testo è sbilanciato nel presentare una lista di ingredienti, spesso bizzarri, utilizzati per la costruzione di vari sottosistemi.
[...]

Non c'è nulla che Giulio Verne non potesse sognare, non c'è riferimento a qualche elemento esotico o avanzate tecniche di costruzione. Nel 1923 le illustrazioni sul quale si basa il testo sono... assurdamente prive di qualsiasi elementi di aerodinamica. Alcuni veivoli rassomigliano a bruttissime torte nuziali, alcuni a minareti, altri ad enormi ali di ornitotteri. In altre parole sembra una tipica rappresentazione fantastica di inizio ventesimo secolo condita in salsa indiana. »Ricerche[modifica]

Uno studio effettuato da ricercatori indiani dell' Indian Institute of Science di Bangalore hanno dimostrato che i veivoli più pesanti dell'aria descritti nel Vaimanika Shastra sono irrealizzabili. Gli autori fanno notare che secondo i principi di aerodinamica il testo è estremamente superficiale e incorretto, e in alcuni casi viola la Legge di Newton sul moto. Lo studio conclude[10]:
« Si potrebbe concludere ovviamente che i veivoli descritti sopra sono un guazzabuglio di assurdità, piuttosto che espressione di qualcosa di reale. Nessuno dei veivoli ha proprietà tali che lo rendano adatto al volo, le geometrie sono inconcepibilmente orrende dal punto di vista aeronautico. I principi della propulsione piuttosto che consentire il volo lo impediscono. Il testo ed i disegni non sono correlati fra di loro. I disegni sono stati fatti da Shri Ellappa che ha frequentato l'università di ingegneria e pertanto era familiare con i dettagli di alcuni dispositivi. Naturalmente il testo è scritto in modo che non si possa dimostrare la natura moderna del contenuto, il che non implica la completa origine orientale del testo. »



QUESTO E`IL METODO USATO, SI SPARA UNA CAZZATA CHE SUONA BENE,E SI FA EFFETTO SU MENTI LABILI

ricordo che balanga é in dissenso, ma tontoina lo sottace:D

con la associazione BUFFOLOGICA ITALIANA in quanto lui, balanga , sostiene che gli alieni SONO CATTIVI e ci usano come hard disk:-o:-o:-o:-o

mentre gli altri dicono che gli alieni son buoni e belli:D
 
Ultima modifica di un moderatore:
guarda
confrontarmi con te su questo argomento lo trovo stupido

e poichè stranamente mi interessa molto da vicino e sono decisamente coinvolta
ti mando a fare in K


la terapia del dott. Simoncini è molto utile (o se preferisci è un cofattore nella guarigione) soprattutto per neoplasie esterne dove puoi utilizzare la soluzione topicamente....

basta ... confrontati con qualcun altro... sono troppo coinvolta e ti considero un kRET





mercoledì 8 luglio 2009
Simoncini: melanoma-basalioma curato dal bicarbonato? FALSO


La cura del cancro con il bicarbonato: è la "scoperta" di Tullio Simoncini, ex medico romano che è convinto che la causa unica del tumore sia la candida albicans e la cura per tutti i tumori sia il bicarbonato di sodio. In alcuni tumori (come il melanoma) la cura consisterebbe in applicazioni di tintura di iodio, localmente.

Questo guaritore pubblica nel suo sito delle "testimonianze" che dovrebbero provare l'efficacia della sua cura. Dalle analisi dei casi che ho controllato (i pochi che hanno una minima documentazione disponibile), risultano pesanti manipolazioni dei dati e false conclusioni.
La manipolazione dei casi clinici, non è la creazione di un caso inesistente o un'invenzione di sana pianta (ai guaritori servono persone in carne ed ossa, pazienti reali per farsi pubblicità), ma si parte da un caso reale con un suo decorso ed una sua conclusione per trarre delle conclusioni favorevoli a Simoncini che poi, all'analisi si rivelano false.

In questo caso ( il video è qui), si parla di un melanoma cutaneo e di alcuni basaliomi che hanno colpito un signore australiano, sul cuoio capelluto e sull'orecchio.

Il caso è semplicissimo da analizzare, vista l'evidenza dei documenti disponibili.

Il video parla di melanomi e basaliomi e mostra un referto con esame istologico dov'è confermata la diagnosi di melanoma e di basaliomi.
Il racconto nel video prosegue affermando che dopo questa diagnosi, il paziente ha effettuato la cura Simoncini ed il cancro è scomparso (cancer has gone, dice nel video...).


Lineare no?

No.

Lo stesso paziente afferma di essere stato operato e di aver eseguito dei cicli con "nitrogeno liquido" (azoto liquido, un gas ridotto allo stato liquido che raggiunge temperature bassissime e per questo è utilizzato per le sue proprietà cauterizzanti, una sorta di "bisturi freddo", viene utilizzato nella distruzione di vari tumori superficiali, dal melanoma a quello del collo uterino).

Ha in pratica eseguito tutte le procedure previste tradizionalmente:

-Resezione chirurgica (si asportano tutte le lesioni sospette)

-Esame istologico di conferma (che conferma o smentisce la diagnosi clinica)

-Eventuale rimozione di residui (in questo caso con l'azoto liquido)


La resezione c'è stata (confermata dalla stessa persona del video), l'esame istologico pure (si vede nel video), i cicli di "sicurezza" anche (con l'azoto).


Non solo.

Nell'esame istologico che si vede nel video, c'è un altro elemento molto importante in questi casi. Quando esegui una resezione di tumore localizzato (ad esempio, appunto, un melanoma) è fondamentale che TUTTO il tumore sia contenuto nella zona che asporti o si rischia di lasciare in sede delle cellule cancerose. Per questo, l'anatomopatologo (che esegue l'esame istologico) deve dichiarare chiaramente nel suo referto, se la resezione ha asportato TUTTO il tumore o se vi sono margini dei campioni asportati che presentano cellule cancerose. La dicitura "margini del campione liberi da lesioni" è quindi fondamentale.

Nel referto mostrato nel video, sono descritti i pezzi asportati, in totale 5, dei quali 3 sono patologici (2 basaliomi, 1 melanoma), gli altri sono assolutamente benigni (fibromi cutanei).


Il risultato dell'esame istologico parla chiaro: tutte le formazioni maligne sono state asportate ed hanno i margini integri, liberi da cellule cancerose. Sulla cute del paziente quindi, NON vi sono più cellule tumorali. Sul referto istologico del paziente che mostra Simoncini, è scritto chiaro (come previsto):


dragan+misic.bmp


1) Basal cell carcinoma: MARGINI LIBERI (sottolineato in rosso nell'immagine)

2) Basal cell carcinoma: MARGINI LIBERI (sottolineato in rosso nell'immagine)

3) Melanoma maligno in situ: MARGINI appena LIBERI (sottolineato in rosso nell'immagine)


Ecco, forse per quel terzo campione, con dei margini che erano "a stento" liberi, sono stati effettuati i cicli di crioterapia per sicurezza. Gli altri campioni erano tutti benigni.


:rolleyes:
...e poi dice di essere stato lui a guarire quella persona. Guarire qualcosa che è stata già guarita è comodo però...

Devo dire altro?

s_m_i_l_e.gif



Se avete un problema di salute, attenti alle volpi!
Alla prossima.
 
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detto da te suona come un complimento

ti ricordo che Lui lavora ancora e che tu , pur avendo la sua età, fai il mantenuto


qui se c'è uno a cui balanga il cervello... quello sei proprio tu

che ti informi prevalentemente su WIKI WIKI WIKI

ed io che perdo il mio tempo a citarti fior di docenti universitari....

che tu non consideri ovvio dall'alto della tua Laurea in legge che non ti è servita a nulla perchè sei neppure stato capace di prendere l'abilitazione alla professione

Altre informazioni personali? Giusto per completare il quadro :D
 
da parte mia
preferisco
-la terapia Ortomolecolare
-il siero di Bonifacio che non si trova che in soluzioni omeopatiche svizzere (una vera fregatura.... troppo diluito)
- terapia Giovanni Puccio (la sta seguendo il marito di una mia amica e sembra funzionare... stò a guardare... ]











. :)

sabato 15 maggio 2010
Il siero di Bonifacio


Liborio Bonifacio era un veterinario di Agrigento che esercitava ad Agropoli, in provincia di Salerno. All'inizio degli anni 50 fece un'osservazione: le capre non hanno mai il cancro.
Quest'idea lo portò a produrre una sorta di "estratto biologico" derivato dalle capre che era composto dalle feci dell'animale (Bonifacio in realtà parlava inizialmente di villi intestinali, non di feci, ma in un suo libro descrive la procedura parlando proprio di escrementi) mescolate ad urina ed acqua ed il risultato filtrato e sterilizzato. Il veterinario arrivò a concepire il prodotto finale per l'uso sull'uomo dopo alcuni esperimenti su cavie animali. Emersero anche esperimenti (non autorizzati) su cavie umane..

Il liquido finale venne chiamato il "siero di Bonifacio".

Il malato di cancro doveva iniettarsi la sostanza (distribuita dal "Comitato comunale per la lotta contro il cancro") ogni due giorni e lo stesso Bonifacio annunciò risultati eclatanti su svariati tipi di tumore: dovevano essere usate le feci di capre femmine (se il tumore era un sarcoma) o maschio (se un carcinoma). Tra le raccomandazioni contenute nel foglietto illustrativo preparato dallo stesso Bonifacio vi era quella che in caso di trasfusione doveva essere usato sangue di uomo in caso di carcinoma e sangue di donna in caso di sarcoma.
Il primo utilizzo del siero su essere umano fu su una donna con metastasi da tumore mammario il cui figlio si rivolse a Bonifacio per un aiuto. Bonifacio seppe dal medico della donna che si trattava di un caso terminale. Il siero fu iniettato e per sei giorni la donna ebbe un miglioramento fisico evidente. Mentre Bonifacio si apprestava a preparare la seconda dose la donna morì. Fu in seguito a questo "incidente" che il veterinario formulò l'ipotesi di differenziare il sesso delle capre dalle quali ricavare il siero secondo il tipo di tumore da curare.Su richiesta dello stesso Bonifacio, il prodotto fu sperimentato all'ospedale Pascale di Napoli su 10 cavie e tre uomini con tumori ormai inoperabili con risultati assolutamente negativi. Il veterinario si mostrò successivamente insoddisfatto del metodo di sperimentazione.


In quegli anni non esisteva internet e l'analfabetismo regnava in molte regioni d'Italia, la "scoperta" quindi ebbe difficoltà a diventare nota e l'unico mezzo di diffusione era il passaparola: nella campagna campana c'era un veterinario che curava i tumori.
La notorietà arrivò attorno agli anni settanta quando anche alcuni quotidiani parlarono di quella storia. Cominciavano i "viaggi della speranza", intere carovane in treno di malati che si accalcavano davanti l'abitazione del veterinario e che ricevevano il siero. Nessun pagamento ma una libera offerta. Le voci di "efficacia" si sparsero come sempre in maniera aneddotica: racconti, storie di amici, parenti e conoscenti. Si sparsero anche leggende, come quella che voleva la Regina Elena (moglie dell'ex re d'Italia) malata di cancro e poi guarita grazie al siero segretamente somministrato. Nessuna statistica scientifica nè evidenza, solo il passaparola, fino al momento dell'esposizione nazionale. Uscì un articolo sul mensile Epoca (notissimo in quegli anni) con la storia ed un'intervista al veterinario del siero. Fu il boom.
Erano descritti 11 casi di guarigione, tumori intestinali, della laringe, del pancreas, retto e stomaco. In un solo caso il paziente non era stato sottoposto a nessuna terapia antineoplastica (radioterapia, chirurgia) prima della somministrazione del siero.
Dicembre 1969, la rivista Nazime descrive tre casi trattati nel reparto malattie infettive dell'università di Roma con il siero: uno di loro muore, il secondo con tumore al fegato ha come risultato un miglioramento dell'ittero (tipica colorazione giallastra della pelle dei malati di malattie al fegato) e la scomparsa di una metastasi, mentre del terzo paziente, proclamato guarito, non si hanno notizie, nemmeno sul tipo di tumore. Nel gennaio del 1970, la rivista "Il progresso italo-americano" scriveva che Bonifacio fu costretto a fuggire e rifugiarsi in una località segreta per evitare le migliaia di richieste che lo assillavano. Ignoti ladri entrarono a casa sua rubando centinaia di dosi del siero.


La folla continuava ad accalcarsi ad Agropoli, furono inviate petizioni al governo e persino al Papa. Il ministro della sanità di allora (Ripamonto) decise che "il prodotto doveva quindi essere distribuito esclusivamente negli ospedali della provincia di Salerno e sotto la supervisione del medico provinciale, Professor Gallo".

La pressione si fece dunque sempre più importante fino a quando le voci dell'efficacia del prodotto arrivarono a Roma. Il ministero della sanità (allora si chiamava così) fu praticamente costretto dalla "volontà popolare" (in realtà c'è chi sussurra che un alto funzionario del ministero avesse preso un'iniziativa personale poichè non erano noti tantissimi casi di guarigione) ad iniziare una sperimentazione.
Il comunicato stampa della Commissione Bonifacio che effettuò la sperimentazione del 24 giugno 1970 diceva sulle caratteristiche del siero:
"Dalle analisi effettuate dall'Istituto superiore della salute risulta che il prodotto in esame consiste in un estratto acquoso contenente tracce di proteine diluite in soluzione di glucosio e somministrato attraverso flebo contenenti vitamine, normalmente in commercio. Tuttavia, basandoci su quanto scritto, non è possibile definire il prodotto come "siero". La sostanza non è costante nella sua fabbricazione e nel confezionamento. Il ministero ha rilevato che le fiale sono state preparate e chiuse a mano, una tecnica che rende facile la contaminazione anche del singolo flacone".
Dalle pagine di Epoca con l'intervista a Bonifacio però emergono altri particolari. Il brano seguente è tratto dalla relazione dell'American Cancer Institute che riunì in un volume centinaia di cure inefficaci per il cancro e racconta anche la storia di Bonifacio. L'istituto riporta molti dei documenti dell'epoca ed in questo brano in particolare credo ci sia un errore di traduzione (dall'italiano) o almeno...lo spero...
Nel documento americano infatti appare la descrizione dell'esperimento che avrebbe permesso a Bonifacio di formulare la sua ipotesi. Nel documento si fa riferimento a cinquanta "neonati" (newborn kids)...ma mi risulta difficile accettare che questo esperimento si sia svolto sulla pelle di 50 neonati (umani) e preferisco dare per assodato sia stato condotto con piccole capre appena nate...sperando che sia sbagliato il documento americano [Aggiornamento: confermato, grazie a ubik15, che per kids in inglese si intende anche "capretto"]:
Strofinavo la pelle sulla schiena pennellandola con benzopirene (idrocarburo cancerogeno) e ripetendo l'applicazione ogni giorno per 20 giorni l'effetto del terribile prodotto cancerogeno non tardava. Volendo essere assolutamente sicuro continuai ad applicare benzopirene su cinquanta caprette [50 newborn kids] per quaranta giorni. Alla fine dell'esperimento, che avrebbe ucciso qualsiasi animale adulto, i cinquanta cuccioli erano in piena salute. Il tumore non li aveva attaccati Ho concluso quindi che la capra fosse resistente a qualsiasi tumore come altri animali sono resistenti ad altre malattie.
Come si vede lo sviluppo e la conclusione dell'ipotesi sono molto deboli e senza alcun valore scientifico, Bonifacio fa di un singolo episodio un caso generale (non è detto che quella sostanza causi il cancro nelle capre ad esempio o ancora non è detto che bastino 40 giorni per causare il cancro...) ed è quello che succede in svariati casi di terapie alternative, basti pensare a Simoncini che afferma che la causa del cancro sia la candida perchè i tumori sono bianchi (come la candida...).
Lo stesso articolo di Epoca parlava di altri sei medici che utilizzavano in varie zone d'Italia il siero di Bonifacio e ne faceva i nomi.
La sperimentazione nazionale fallì: non vi furono risultati nella cura dei tumori e la pratica fu considerata archiviata. Sul report della commissione incaricata di sperimentare il siero (sperimentazione avvenuta dal 18 marzo al 28 maggio 1970) era scritto:
Sul totale dei 16 pazienti trattati, 11 erano donne e 5 uomini. In accordo con le direttive del dottor Bonifacio, 11 di questi pazienti (7 donne e 4 uomini) sono stati trattati con siero M [maschio, ndr] perchè avevano un cancro epiteliale ed i restanti con siero F [femmina, ndr] per un cancro di origine connettivale.
Erano rappresentati diversi tipi di tumore, da quello uterino, ai melanomi ai tumori cerebrali.
Il trattamento durò dai 23 ai 75 giorni con somministrazione da 14 fino a 44 iniezioni di siero. Un paziente fu ricoverato per 25 giorni subendo 13 iniezioni ed "avendo riferito un peggioramento delle condizioni locali e generali, il trattamento fu sospeso". Quattro pazienti morirono durante il trattamento.
Dei restanti pazienti, sei mostrarono un chiaro e progressivo peggioramento del tumore e delle condizioni generali, mentre i restanti cinque non mostrarono un peggioramento ma nemmeno un miglioramento.
Il verdetto fu di condanna:
In conclusione risulta chiaro che il prodotto in sperimentazione non presenta nessuna azione curativa sul cancro, non cambia la sintomatologia e non esercita effetti benefici sulle condizioni del paziente. Questo verdetto automaticamente esclude la possibilità di sperimentare il prodotto su un gruppo più vasto di pazienti.
La commissione inoltre esaminò 2144 documenti di Bonifacio che descrivevano altrettanti casi di "guarigione". Non furono considerati adatti nemmeno per una sperimentazione preliminare perchè per la maggioranza "privi di diagnosi precisa e di ogni documentazione specifica".

Nonostante questo Bonifacio continuò a somministrare il suo siero.
In un momento nel quale la storia pareva ormai conclusa e dimenticata ci fu un altro colpo di scena. Nel 1980 una coppia di ricercatori siciliani annunciarono ad un congresso che erano riusciti a migliorare dei tumori in cavie predisposti proprio utilizzando il siero di Bonifacio.
Gli stessi ricercatori cominciarono a rilasciare interviste alla televisione, ad alcuni giornali e persino a riviste "leggère" tanto da far riesplodere il caso Bonifacio ma creare malcontento nell'ambiente medico che vedeva le discussioni sulla salute e sui tumori sbattuti sulle pagine di riviste estive e da "gossip". Furono infatti sdegnate le reazioni di chi esponente della medicina, doveva commentare quelle "pubblicità":
“Esistono alcune caratteristiche comuni agli scopritori e propagandisti di tutti questi metodi: persone che tendono ad essere isolate dalla comunità scientifica ufficiale, non usano i canali di comunicazione tradizionale dei ricercatori, sono affette in genere da complessi di persecuzione, per cui la scienza sarebbe contro di loro e li ostacolerebbe in tutti i modi. Il pericolo, direi, di metodi del tipo in questione, è che pazienti, i quali potrebbero giovarsi di terapie tradizionali di sicura efficacia, come la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia antitumorale, vadano in mano a chi li sottopone a pratiche di nessuna efficacia. Con danno per il paziente, con perdita di tempo, di soldi, e di serie opportunità di guarire". Dott. Silvio Monfardini, Istituto dei tumori di Milano
Ma la "bomba" era scoppiata nuovamente. Dalle pagine dei giornali la notizia rimbalzò di bocca in bocca, storie di guarigioni miracolose, interviste in TV di donne salvate in pochi giorni, emozione ed odore di santità. Questo portò la figura di Liborio Bonifacio di nuovo al centro dell'attenzione italiana.

Fu così richiesta una nuova sperimentazione e vi furono anche pressioni da parte di magistrati che "ordinarono" la distribuzione del prodotto (questa storia ricorda moltissimo quella di Di Bella...).
Era il 19 gennaio 1982 quando fu istituita una nuova "Commissione Bonifacio". Prima di iniziare la sperimentazione umana fu predisposta una prova su cavie da effettuare negli Stati Uniti, ma a maggio 1982, il colpo di scena: in una conferenza stampa Liborio Bonifacio annunciò a tutti il suo ritiro dalla scena e dalle sperimentazioni.

Proteste, manifestazioni, lettere e denunce, subissarono ministeri, ospedali e giornali. C'era anche chi si sentiva tradito dallo stesso Bonifacio che giustificò quella "rinuncia" con i presunti ostacoli, pregiudizi e sbarramenti alla sua sperimentazione.
Non rientrò più nella polemica, fino alla sua morte avvenuta poco dopo il 17 marzo 1983. Quella data significò anche la fine definitiva della sperimentazione mai iniziata.
Il figlio continuò a distribuire il siero.

Concludendo questa mi sembra la tipica "storia all'italiana". Un'intuizione sbagliata conduce ad una conclusione altrettanto errata. Racconti e testimonianze di "guarigione dal cancro" che diventano prove e documenti e da questo soldi e risorse (e tempo? E vite umane?) utilizzati solo per accontentare il "popolo", un popolo che preferisce aggrapparsi ad una speranza inesistente e basata sul nulla piuttosto che ai secoli di studi, prove, evidenze. Dall'altra parte la politica che approfitta del "popolo" per mettersi in mostra e cavalcare le emozioni per scopi personali. Forse il "complotto" c'è davvero ma non nel senso oggi comunemente accettato: sfruttare il dolore della gente è vigliacco, da un lato come dall'altro.

Resto sempre convinto che nessuno scoprirà mai LA cura per il cancro. Forse è per questo che ogni tanto ne salta fuori uno che sostiene l'insostenibile, per soddisfare la nostra sete di speranza.

Chiudo con una puntualizzazione che probabilmente chiarirà meglio le cose: le capre contraggono il cancro (anche abbastanza frequentemente).




Il tumore più frequente delle capre è quello squamocellulare, lesione della pelle, con una base liscia e margini frastagliati. Un segnale può essere un'ulcera che non guarisce o una ferita che sanguina per lungo tempo. Sembra che in questo tipo di tumore siano coinvolti anche fattori ambientali (appare cioè un'incidenza maggiore di questi tumori in capre che vivono in ambienti polverosi, ventosi e caldi, per esempio nei deserti). Le capre muoiono anche di cancro in altri organi e tessuti.
Se volete chiedere conferma ad un veterinario...o se qualche veterinario volesse confermare o smentire qui...

Con questo chiudo una storia dell'Italia degli anni '70. Non fu una lezione, anzi, praticamente lo stesso episodio (con momenti ancora più squallidi) si ripeterà più avanti, con la storia del Prof. Di Bella che sto ricostruendo con molta difficoltà, per la complessità ed i risvolti che l'hanno caratterizzata, per un prossimo articolo.

Alla prossima.

Fonti e bibliografia:

-American Cancer Society
«La mia cura contro il cancro», L. Bonifacio, 1970, Savelli Editori


guarda
confrontarmi con te su questo argomento lo trovo stupido

e poichè stranamente mi interessa molto da vicino e sono decisamente coinvolta
ti mando a fare in K

basta ... confrontati con qualcun altro... sono troppo coinvolta e ti considero un kRET

in giro trovi davvero molto e puoi informarti coscientemente.... e in caso di bisogno puoi sempre seguire le terapie ufficialòi
chi te lo impedisce
 
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Esiste una cospirazione in medicina?


domenica 12 luglio 2009
Esiste una cospirazione in medicina?


Questa è la traduzione dell'articolo:

Is There a Conspiracy to Suppress Cancer Cures?
di Steven Novella, M.D. e Stephen Barrett, M.D.

Apparso nel sito http://www.quackwatch.org/, uno dei siti più importanti (forse il più importante) di analisi delle medicine alternative. Il suo creatore, Stephen Barrett, è un medico che dedica buona parte della sua attività ad analizzare i rimedi alternativi. E' stato minacciato e denunciato più volte (ed a sua volta ha controdenunciato, vincendo le sue cause) da associazioni e singoli praticanti di medicine alternative. Attualmente gestisce il sito ed ha scritto diversi libri. L'articolo è molto interessante per l'analisi sulla "cospirazione" mondiale e totale che per gli "alternativi" ed i guaritori, impedisce alla popolazione di tutto il mondo di accedere ad improbabili trattamenti alternativi per tutte le malattie. Il Dott. Novella, è assistente professore di neurologia alla Yale University School of Medicine. Uno degli istituti medici più prestigiosi al mondo.

__

I ciarlatani sostengono continuamente che i professionisti della medicina, dell'industria farmaceutica, come l'industria alimentare, le agenzie governative ed altri enti cospìrano contro i rimedi "naturali" per la cura del cancro. Non è stata però mai dimostrata nessuna cospirazione.

Nonostante questo, molti pazienti, soprattutto quelli che non possono essere curati dalle medicine standard, assorbono la notizia che un piccolo ma impegnato gruppo di ribelli, sta combattendo l'establishment medico, mettendo a disposizione di tutti delle cure naturali.

I pazienti disperati possono trovare più confortante credere che queste cure siano state proibite, piuttosto che sapere che la loro situazione è senza via d'uscita.
La teoria del complotto ha due scenari comuni.

In uno, l'insabbiamento da parte della medicina si basa sulla paura della concorrenza, nell'altro, una cura, scoperta dalla stessa medicina, è stata nascosta. Nessuna di queste possibilità però ha senso.

La medicina non è una entità singola. L'industria della salute include medici, infermieri, sanitari di diversi tipi, compagnie d'assicurazione, organizzazioni di consumatori, università, agenzie governative [come la Food and Drug Administration (FDA), l'ente di controllo sulle medicine e l'attività medica negli Stati Uniti NdT], ospedali, società mediche, organizzazioni amministrative e professionali (come gli ordini dei medici), industrie farmaceutiche ed altre società private.

Questi gruppi possono avere interessi concorrenziali ed anche all'interno dei singoli gruppi, i singoli membri possono avere interessi opposti, molti inoltre non hanno interessi economici nella cura del paziente.

Qualche medico privato è pagato per ogni paziente che visita, altri no.

La maggioranza dei membri delle organizzazioni di gestione della salute sono stipendiati o salariati (ricevendo un compenso fisso per paziente e non per il lavoro svolto).

Quelli che ambiscono ad una carriera universitaria possono essere salariati e/o ottenere denaro dai finanziamenti per la ricerca.

Per i medici a stipendio fisso, più pazienti significano più lavoro ma non più denaro. Qualche medico dedica la propria carriera alla ricerca e quindi non vede mai un paziente.

Se un costoso trattamento per il cancro potesse essere sostituito da qualcosa di molto meno dispendioso, le compagnie di assicurazione ne favorirebbero l'uso.

Gli addetti alla salute che hanno più possibilità di conoscere nuove cure per il cancro, sarebbero quelli delle università e nella ricerca.

I nuovi trattamenti, sono usualmente scoperti da scienziati che compiono ricerche in laboratorio sui più nascosti meccanismi delle malattie. Le loro intuizioni quindi, suggeriscono possibili strategie di trattamento per queste malattie. Le industrie farmaceutiche o gli istituti di ricerca, come l'Istituto nazionale per la salute (NIH) o il National Cancer Institute (NCI), finanziano le ricerche per capire quanto, quei nuovi trattamenti, possano essere efficaci, prima negli animali e quindi sull'uomo.

Il giudice finale di ogni nuovo trattamento [negli Stati Uniti NdT] è la Food and Drug Administration (FDA), la quale decide se le nuove terapie sono sicure ed efficaci per i loro scopi. Molti trattamenti per il cancro sono somministrati da chirurghi, radiologi ed oncologi che somministrano chemioterapia.

Ma la maggioranza dei medici non tratta pazienti oncologici.

E cosa succede agli scienziati che scoprono nuovi trattamenti?

Se essi possono dimostrarne l'efficacia, pubblicando i loro dati, conquisterebbero fama e fortuna. I benefici includerebbero finanziamenti per la ricerca, promozioni in ambito accademico, miglioramento delle attrezzature, congressi, inviti, onori, premi ed altre opportunità di carriera.

Anche gli scienziati egoisti ed avidi, avrebbero molto da guadagnare rendendo pubbliche le loro informazioni e così gli istituti dove lavorano.

E sulle aziende farmaceutiche? Non potrebbe essere, il loro, semplicemente l'evitare un nuovo farmaco che minacci i loro prodotti già in commercio?
Questa ipotesi è molto inverosimile. Le industrie farmaceutiche, sono continuamente alla ricerca di nuove sostanze, perchè quelle esistenti, hanno dei brevetti che prima o poi scadranno. Inoltre, qualsiasi società che potesse commercializzare un nuovo farmaco efficace contro il cancro, guadagnerà miliardi di dollari a venire, anche se i farmaci esistenti diventassero obsoleti.

Qualche teorico della cospirazione, afferma che le industrie farmaceutiche ignorano le sostanze "naturali" che non possono essere brevettate e quindi non possono diventare redditizie. Tuttavia, se una sostanza naturale dovesse dimostrarsi utile, le industrie potrebbero sviluppare i relativi corrispondenti chimici che sarebbero molto più efficaci.

Anche se un amministratore di industria farmaceutica davvero miope volesse sopprimere un farmaco perchè molto efficace (e quindi concorrenziale per i farmaci esistenti), gli scienziati coinvolti lo renderebbero pubblico, almeno per il bene della gente, se non per altre ragioni. Tra le decine di persone al corrente della scoperta, qualcuno probabilmente un po' di coscienza la mantiene

La necessità di sostegno da parte delle industria farmaceutica, potrebbe essere eliminata ottendendo finanziamenti dal National Cancer Institute per esempio. Ancora, se il trattamento funzionasse realmente, altri ricercatori potrebbero dimostrare al mondo che quella cura, nei fatti guarisce il cancro.

Questo non è successo per nessuna delle supposte cure "soppresse" per il cancro.

I teorici della cospirazione, hanno affermato che se domani fosse ritrovato un trattamento semplice e non costoso, tutte le scuole mediche degli Stati Uniti, andrebbero in fallimento poichè i trattamenti per il cancro sono parte fondamentale dei loro introiti.

Questa affermazione ha diversi punti deboli:
  • Un trattamento "semplice e poco costoso", oggi, è molto improbabile. Il cancro non è una malattia singola ma un gruppo di 100 diverse malattie, nessun trattamento singolo si è dimostrato efficace per tutti i tipi di cancro e probabilmente nel prossimo futuro non verrà scoperto nessun "rimedio miracoloso".
  • Ma anche se venisse scoperto questo rimedio miracoloso, non sarebbe disponibile subito e sarebbero richieste prove estesissime prima che i trattamenti standard, possano diventare eticamente da abbandonare in suo favore.
    La necessaria ricerca richiederebbe diversi anni, dando agli ospedali ed ai centri di ricerca il tempo di adattarsi. Medici e ricercatori non verrebbero esclusi dal loro lavoro da nessuna innovazione. Se il nuovo trattamento significasse un sovrannumero di specialisti della cura per il cancro, sempre meno medici in formazione sceglierebbero questa specialità ed alcuni oncologi opterebbero per altri tipi di specialità. Alcuni ricercatori concentrerebbero su altro i loro studi e le loro conoscenze non lo renderebbero uno sforzo difficile da affrontare.
  • La diffusa utilizzazione di un trattamento truffa per il cancro al contrario, diventerebbe la più grande minaccia proprio per i suoi promotori, visto che la concorrenza causerebbe la diminuzione dei prezzi e la fine della loro "cura esclusiva".
Dato che la medicina standard si basa largamente sulla scienza e sull'evidenza, la pratica medica cambia costantemente. Trattamenti innovativi, procedure e percorsi di ricerca, vengono creati pari passo con l'evoluzione della conoscenza.

Ogni volta che un nuovo trattamento viene scoperto, un trattamento più vecchio diventa obsoleto o almeno meno importante. Il progresso rafforza la sanità e non la minaccia.

Mezzo secolo addietro, la tubercolosi era diffusissima ed incurabile interi ospedali erano dedicati alla cura dei casi cronici. Dopo la scoperta degli antibiotici, gli ospedali di tubercolotici furono svuotati e non ci fu bisogno di tanti tisiologi [gli specialisti che curavano la tubercolosi, esisteva anche una specializzazione dedicata, la tisiologia NdT].

I nuovi trattamenti per la tubercolosi, non furono soppressi per l'impatto che avrebbero avuto, invece gli ospedali, furono convertiti per altri usi e gli specialisti cambiarono il loro campo di lavoro.

Da ricordare anche che i medici, gli scienziati ed anche le aziende farmaceutiche, sono persone, con famiglia ed affetti. La maggioranza dei presunti cospiratori sono essi stessi vittime del cancro, come i loro familiari ed amici.

E' difficile immaginare che qualcuno possa essere tanto avido e miope da condannare se stesso o i propri cari ad una morte prematura per cancro, qualsiasi possa essere il guadagno.

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L'articolo offre diversi spunti, il più banale è quello che l'interesse di curare il cancro è di tutti, venali e corrotti compresi. Miliardari e potenti inclusi.

Questo grande complotto, sarebbe il più idiota ed inutile mai architettato dall'essere umano. Sarà che non esiste nessun complotto e che semplicemente il nostro progresso per ora è fermo al punto che conosciamo? Perchè nessuno grida al complotto quando pensiamo che, pur essendo stati capaci di volare, cosa impossibile nel passato, non riusciamo a raggiungere la stella più vicina?

O forse possiamo ribaltare la storia raccontata finora: non è che sono proprio quelli che gridano al complotto, che diffondono allarmi e sospetti e che guardacaso quasi mai sono operatori della salute, i primi che hanno l'interesse economico a mantenere vivo questo sentimento di diffidenza? Un'altra particolare coincidenza è che i gruppi di sostegno degli "alternativi" sono ben forniti di libri, opuscoli, video, DVD tutti in vendita, con tanto di shop on line ed a volte chiedono pure sovvenzioni per le "ricerche". Molto disinteressati, a quanto pare...

Chi guadagnerebbe di più, il medico che scoprisse la cura del cancro nascondendola o il complottista che scrive libri e vende DVD lanciando proclami catastrofisti?
E quindi chi avrebbe più interesse a nascondere un'eventuale scoperta decisiva sulla salute?
 

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