CERCA DI ESSERE IL GIOCATORE DI SCACCHI, NON IL PEZZO SULLA SCACCHIERA

Lo scambio fra la riduzione del numero dei parlamentari e la reincarnazione del proporzionale
mi fa rinvenire quell'episodio in cui il marito fedifrago per farsi perdonare dalla moglie gli chiede:
se mi perdoni cosa vuoi in cambio e lei prontamente risponde ... i tuoi cogljoni.

Dal Mattarellum al Porcellum, dall'Italicum al Rosatellum.
Negli ultimi decenni, periodicamente, la legge elettorale è finita al centro dell'attenzione politica e mediatica.

Dopo qualche anno, ci risiamo.
Sì, perché tra i 29 punti del programma di governo concordato da Pd e Movimento 5 Stelle, c'è anche la riforma elettorale.
Un progetto che va di pari passo con l'annunciato taglio dei parlamentari, digerito a fatica dai democratici.
I quali, in cambio della riduzione degli onorevoli di Camera e Senato, hanno incassato il sì dei grillini alla nuova legge elettorale.

Che sarà un proporzionale puro.

Un bel salto rispetto alla legge ora in vigore, il cosiddetto Rosatellum,
sistema misto proporzionale con correzione maggioritaria approvato dal governo Gentiloni con la legge 165/2017.

"Nulla converrebbe di più a SiamoEuropei che il ritorno al proporzionale. Eppure lo considero un errore.
Il rischio di Governi instabili e di veti incrociati aumenterebbe. Il distacco dei cittadini dalla politica anche".

Per Parisi, storico collaboratore di Romano Prodi, il progetto di riforma della legge elettorale
sottoscritto dai due nuovi alleati di governa rientra in una "logica spartitoria che ormai domina il Paese.
Solo Comuni e Regioni ricordano che ci fu un brevissimo periodo nel quale si immaginò che il tutto venisse prima delle parti.
Chi potrà mai mettere mano alla soluzione della questione del debito pubblico con un assetto di questo tipo?".

Per Nicola Fratoianni (La Sinistra), "una nuova legge elettorale proporzionale" andrebbe a "ricostruire un'idea della democrazia",
consentendo in questo modo di "mettere fine a una stagione in cui l'insulto, l'urlo e la prevaricazione sono diventati l'unica cifra possibile del dibattito pubblico".
 
Tanti bla bla bla, ma fatti ZERO
Ed i prati scompaiono nell'indifferenza dei più.

cinghialialpeggi1.jpg
 
La prima presa per il kulo del nuovo governo pstallediota,
- Nidi gratis -in Lombardia sono anni che viene applicata ......

In continuità con le precedenti edizioni, anche per il 2019-2020 Regione Lombardia
promuove la Misura Nidi Gratis per sostenere le famiglie in condizione di vulnerabilità economica e sociale,
facilitando l’accesso ai servizi per l’infanzia e rispondendo ai bisogni di conciliazione vita-lavoro.
 
almeno metterlo in galera .......Giornalista vergognati a chiamarlo "ragazzo".
Questo è un delinquente.

Sono immagini brutali quelle immortalate dalle telecamere di videosorveglianza poste nel sottopasso della stazione ferroviaria:
la scena ripresa è quella dell’aggressione subita lunedì da due donne, vittime casuali della furia di un giovane straniero.


Il filmato mostra l’uomo dalla stazza imponente, classe 1995 e originario del Togo, buttare a terra una 18enne
che si apprestava a salire le scale, poi si muove con sfida nel sottopasso e punta una seconda donna.
Sembra quasi passare oltre, invece carica il pugno e colpisce con estrema violenza la passante.

Un’aggressione immotivata e gratuita che ha costretto le due donne al ricovero in ospedale.
La 55enne ha riportato un serio trauma cranico.

Gli agenti della Polfer, intervenuti subito dopo l’accaduto, sono riusciti ad individuare il ragazzo e ad arrestarlo.
E’ risultato essere irregolare sul territorio nazionale e con diversi precedenti.

Tradotto stamani in tribunale per il processo con rito direttissimo, il giudice Enrico Manzi
ne ha convalidato l'arresto e disposto gli arresti domiciliari.
 
“La situazione di profonda insicurezza della stazione di Lecco è nota a tutti da tempo
e l’ultimo sconcertante episodio perpetrato da un extracomunitario africano
non è che la conferma che la situazione adesso è sfuggita di mano”.


Anche il sindaco di Pescate Dante De Capitani si esprime sull’aggressione avvenuta lunedì nel sottopasso della stazione ferroviaria di Lecco.

“Non è possibile che una signora che stava andando a prendere il treno sia stata posta in grave condizioni in quel modo,
con aggressione anche di un’altra ragazza da parte di uno di questi nulla facenti che girano per la città senza rispetto e senza regole, del tutto impuniti”.

“Non avendo una stazione nostra, per tanti miei cittadini la stazione di Lecco è una meta obbligata per lo studio ed il lavoro
e la preoccupazione è ormai arrivata ai massimi livelli specialmente per donne sole e studenti.
Per questa ragione e per una tutela sia dei miei cittadini che di tutti gli altri, perché parlo come uno dei sindaci della Provincia,
chiedo urgentemente al Prefetto di mettere in campo ogni azione per prevenire e contrastare questi selvaggi
che scambiano i nostri paesi per terre di nessuno. Intorno alla stazione – continua il primo cittadino –
vige un clima di anarchia, con via Balicco e via Ferriera metà di decine di stranieri in comunella fra loro,
seduti sui muretti a far nulla tutto il giorno se non a guardare le donne che vanno in stazione”.

“Una città sicura non può avere situazioni sbracate di questo tipo che non chiamano in causa il sindaco ma istituzioni di livello maggiore.
La stazione necessità di un presidio costante delle Forze dell’ordine, la chiusura nelle ore notturne e il contrasto
o sgombero dei ghetti nell’intorno che non hanno ragione di esistere.
Di questa situazione scriverò anche al ministro dell’Interno perché stavolta si é toccato il fondo”.
 
Giovedì si saprà se la BCE applicherà la famosa politica monetaria espansiva di cui si parla da giugno,
anche se qualche voce incontrollata ha affermato che tutto questo potrebbe essere rinviato in attesa che i dati siano tali da richiederla.

In realtà gli esperti si aspettano 3 diversi possibili interventi: uno prudente, uno medio ed uno invece molto sostenuto:



Le previsioni sono variabili da un minimo di 10 pb di ribasso per i tassi, 0,1% ad un massimo di 0,4%, passando per un valore medio dello 0,2% il più probabile.
Nel primo caso non c’è tiering, negli altri due si, per i versamenti delle banche.
Inoltre tutte le soluzione prevedono 5 miliardi di titoli corporate, ma solo medium e large hanno acquisti di titoli di stato, da 25 e 75 miliardi rispettivamente.

Il problema dei tagli dei tassi è legato al taglio anche dei profitti dei tassi.
Si calcola che la riduzione di 20 pb (0,2%) porti ad un taglio dei profitti bancari per un totale aggregato di 5,6 miliardi per i principali 32 istituti bancari europei.
Se vi fosse un ulteriore taglio di 10 pb si calcola che la redditività scenderebbe ben del 10%.



Oltre al taglio di redditività ci sono poi i proprio i soldi che le banche hanno, direttamente, pagato alla BCE sui depositi overnight.
Si tratta di ben 22.8 miliardi di euro, pagati per 89% dai paesi “Core” dell’area euro, e massimamente dalla Germania



Nel grafico soprastante potete vedere quanto le banche hanno pagato per i tassi negativi, un costo che vengono a sostenere, incredibilmente, per non investire i soldi.

Due grosse incertezze restano comunque sulle politiche della BCE, soprattutto per i casi medio ed elevato di politica monetaria:

a) il tiering nell’applicazione dei tassi, cioè la divisione dei depositi delle banche, per cui i tassi negativi sono applicati solo ai depositi incrementali, sarà efficace come in Giappone o Svizzera o risulterà inefficace;

b) i tassi più bassi saranno applicati solo al tiering, cioè ai tassi più alti, o saranno applicati a TUTTI i depositi overnight, danneggiando ulteriormente le banche?

Queste domande influenzeranno molto l’andamento delle quotazioni delle banche domani.
 
Ahahahahahah BUFFONI pstalledioti

Come nei governi i ministri senza portafoglio dipendono dalle deleghe che vengono loro assegnate,
così nella Commissione tutto dipende da come viene delegato il potere dal presidente,
tanto più che le norme di guida sono ancora più lasche che nei governi nazionali.

Leggendo le deleghe lasciate dal presidente Von Der Leyen a Gentiloni si capisce che la sua funzione è,
essenzialmente, di servizio al vicepresidente Dombrovskis, e di applicazione delle sue strette politiche fiscali….


Vediamo prima di tutti il lettone (adesso vi predente un po’ di fuffa europea, ma andate alle parti in grassetto…):

Nella sua veste di VP Esecutivo, Dombrovskis dovrà:

  • Dirigere i lavori volti a rafforzare l’Unione Economica e Monetaria;
  • Coordinare il piano d’azione per implementare il Pilastro europeo dei Diritti Sociali e rafforzare il dialogo sociale a livello europeo,
  • contribuendo alla preparazione del Summit Sociale Tripartito (il forum di incontro tra i presidenti delle istituzioni europee e le parti sociali europee);
  • Ricentrare il Semestre Europeo integrandovi gli obiettivi di sostenibilità stabiliti dalle Nazioni Unite.
  • Sempre in ambito Semestre Europeo, Dombrovskis assicurerà l’accountability democratica della governance economica,
  • sottoponendo le proposte della Commissione all’esame del Parlamento in ciascuna fase decisiva del ciclo;
  • Coordinare i lavori per il Piano di investimenti Europa Sostenibile.
  • A tal fine, Dombrovskis sarà incaricato delle relazioni con la BEI e dei lavori per convertire parte di essa in una Banca europea per il Clima;
  • Di concerto con la Vestager, definire la strategia di lungo periodo per il futuro industriale dell’Europa e per le PMI;
  • Rafforzare il ruolo dell’Euro, aumentandone l’utilizzo per i pagamenti internazionali, come valuta di riserva e di emissione del debito;
  • Coordinare gli sforzi per garantire parità di condizioni commerciali ed economiche con i partner internazionali dell’UE
  • Coordinare il lavoro di supporto alle riforme strutturali degli Stati Membri volte ad accelerare la crescita inclusiva e la coesione territoriale,
  • il che include la predisposizione di un apposito strumento di budget per la convergenza e la competitività nell’Eurozona.
  • Infine, gestire e coordinare la partecipazione della Commissione al Consiglio Affari economici e finanziari, all’Eurogruppo,
  • nel dialogo economico con il Parlamento europeo, nel dialogo macroeconomico e nel consiglio direttivo della BCE.
  • Inoltre, contribuire all’adempimento delle responsabilità della Commissione nella rappresentanza esterna dell’Eurozona.
  • A tal proposito, nelle prime settimane dall’inizio del nuovo mandato, Dombrovskis dovrà trovare accordi pragmatici con gli altri commissari competenti, tra cui in primis Gentiloni.
Nella sua veste di Commissario per i Servizi Finanziari, Dombrovskis sarà a carico di:

  • Completare l’Unione Bancaria, in particolare finalizzando il sostegno comune al Fondo unico di risoluzione e trovando un accordo su un Sistema europeo di assicurazione dei depositi;
  • Accelerare il lavoro verso un’Unione dei mercati dei capitali per diversificare le fonti di finanziamento per le aziende
  • e affrontare gli ostacoli ai flussi di capitale. In particolare, Dombrovskis dovrà esplorare le modalità per facilitare gli investimenti transfrontalieri,
  • per migliorare il sistema di vigilanza e per armonizzare meglio le procedure concorsuali e fiscali;
  • Sviluppare una strategia di finanziamento verde per dirigere investimenti e finanziamenti
  • a vantaggio della transizione verso un’economia neutrale dal punto di vista climatico, coordinando i lavori anche a livello globale;
  • Presentare una strategia FinTech per supportare le nuove tecnologie digitali;
  • Sviluppare un nuovo fondo privato-pubblico specializzato in offerte pubbliche iniziali per le PMI;
  • Proporre un nuovo approccio globale alla lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento di attività terroristiche;
  • Garantire un approccio comune con gli Stati membri sulle criptovalute per sfruttare al meglio le opportunità che creano e affrontare i nuovi rischi che possono comportare;
  • Sviluppare proposte per garantire una maggiore resistenza dell’Europa alle sanzioni extraterritoriali da parte di paesi terzi e dall’altra parte,
  • garantire che le sanzioni imposte dall’UE siano adeguatamente applicate in, particolare attraverso il proprio sistema finanziario.
In tale veste, Dombrovskis sarà supportato dalla Direzione Generale per la Stabilità Finanziaria, i Servizi Finanziari e l’Unione dei Mercati dei Capitali (DG FISMA)

Insomma tutta la parte di MONETA, FINANZA, BILANCIO, INNOVAZIONE FINANZIARIA, DI COORDINAMENTO DELL’EUROGRUPPO
ETC VIENE LASCIATA AL LETTONE. Perfino il tema scottante di come aggirare i potenziali dazi finanziari USA con i paesi terzi è lasciato a lui.
 
In qualità di Commissario per l’Economia, Gentiloni dovrà garantire, in primo luogo, che la politica economica dell’UE
incoraggi la crescita e offra la protezione e la stabilità di cui hanno bisogno gli europei. In particolare, Gentiloni sarà incaricato di:

  • Trasformare il Semestre Europeo, ovvero il ciclo di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio nell’ambito dell’UE,
  • in uno strumento che integri gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite; (fuffa)
  • Rafforzare l’ Unione Economica e Monetaria, garantendo l’applicazione del Patto di stabilità e crescita e utilizzando tutta la flessibilità consentita dalle regole;
  • Aumentare la capacità di resistenza agli shock dell’UE e garantire stabilità in caso di un’altra recessione economica.
  • A tal proposito, Gentiloni dovrà vedere come affrontare i livelli di debito sia nel settore pubblico che in quello privato
  • (viene reiterata la preoccupazione per gli attuali livelli del debito, che impediscono a certi governi una stabilizzazione macroeconomica ove richiesta);
  • Guidare i lavori sulla progettazione di uno Schema europeo di riassicurazione dei sussidi di disoccupazione p
  • er proteggere i cittadini e ridurre la pressione sulle finanze pubbliche in caso di shock esterni, lavorando a stretto contatto con il Commissario per il lavoro;
  • Coordinare il lancio del futuro programma InvestEU, garantendo che esso contribuisca in particolare agli obiettivi sulla neutralità climatica e sulla transizione digitale.
  • Col medesimo approccio, impostare ed implementare anche il Piano di investimenti per l’Europa sostenibile,
  • che metterà a disposizione 1 trilione di euro per investimenti legati al clima nel prossimo decennio.

In secondo luogo, Gentiloni dovrà garantire che le politiche fiscali siano eque e adeguate all’economia digitale
e semplificare il lavoro transnazionale delle imprese e delle persone, adattando i sistemi fiscali nazionali a un mercato del lavoro in evoluzione
e a nuovi modelli di business. In particolare, in questo ambito Gentiloni dovrà:


  • Guidare gli sforzi internazionali per un approccio concordato sulla fiscalità digitale,
  • collaborando con gli altri partner dell’OCSE e del G20. Qualora entro la fine del 2020 non dovesse emergere alcun consenso,
  • Gentiloni dovrà condurre la presentazione di una proposta di tassa digitale europea equa;
  • Lavorare sulla revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia per allinearla agli obiettivi di sostenibilità
  • indicati nel programma della Commissione e porre fine ai sussidi per i combustibili fossili;
  • Condurre la proposta di una tassa frontaliera sul carbonio compatibile con il diritto del WTO,
  • lavorando a stretto contatto con il Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo (Timmermans);
  • Lavorare per rendere i sistemi fiscali più semplici, chiari e più facili da usare.
  • A tal proposito, Gentiloni dovrà coordinare i gli sforzi per creare una base imponibile comune per le società consolidate;
  • intensificare la lotta contro la frode fiscale, l’evasione e l’elusione fiscale, lavorando per un regime IVA a prova di frode
  • e valutando come migliorare la cooperazione tra le autorità nazionali;
  • Contribuire a sviluppare misure più incisive per combattere i regimi fiscali dannosi in tutto il mondo,
  • anche facendo pieno uso della lista delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali;
  • Utilizzare a pieno le clausole dei Trattati che consentono di adottare le proposte sulla tassazione mediante procedura di co-decisione e maggioranza qualificata.
In terzo e ultimo luogo, Gentiloni dovrà lavorare per il rafforzamento dell’Unione doganale e in particolare:

  • Lavorare a stretto contatto con gli Stati Membri per la piena attuazione del Codice doganale dell’Unione,
  • mettendo in atto senza ritardo i sistemi digitali che garantiranno l’implementazione del Codice;
  • Proporre un approccio europeo integrato per rafforzare la gestione dei rischi e lavorare in stretta collaborazione
  • con gli Stati membri per garantire l’efficacia dei controlli, rafforzando la cooperazione tra le diverse agenzie e autorità che lavorano al controllo doganale.
Gentiloni lavorerà sotto la guida del Vicepresidente Esecutivo per una “Economia che funzioni per tutti”, ovvero Dombrovskis,
avvalendosi della Direzione Generale per gli Affari Economici e Finanziari (DG ECFIN) e della Direzione Generale per la Fiscalità e l’ Unione Doganale (DG TAXUD).
Infine, Gentiloni sarà anche responsabile di Eurostat.
 
Un pupazzo........

Al di là degli obiettivi di facciata rimane ben poco a Gentiloni, che non sia relativo a svolgere la funziona di cane da guardia del debito,
compito comunque svolto in collaborazione con Dombrovskis.
La scelta sua, con una delega così limitata , è a sua modo astuta perchè si prepara un italiano ad attaccare qualsiasi altro governo italiano che non sia europrono.
Cosa che Gentiloni sarò in grado di fare benissimo.

La sua totale secondarietà è anche indicata dal numero si segreterie ed apparati burocratici
che verrà a dipendere da Dobrovskis e da Gentiloni.

Per il primo:

Secretariat-General for the Executive VicePresident coordination role
DG Financial Stability, Financial Servicesand Capital Markets Union (DG FISMA)f
Changes for DG FISMA:
Unit JUST.B.3 (Financial Crime) dealing with
anti-money laundering moves from DG
JUST to DG FISMA
– The part of Unit FPI.5 dealing with sanctions
moves from FPI to DG FISMA
Responsible for relations with:
European Banking Authority (EBA)
European Insurance and Occupational
Pensions
Authority (EIOPA)
European Securities and Markets Authority
(ESMA)
European Systemic Risk Board (ESRB)
Single Resolution Board (SRB)

Quindi Dombroviskis è delegato a parlare con chi veramente ha il mano il timone finanziario dell’Europa
e di tutto il sistema finanziario, dalla EBA fino al SRB. Lui si occuperà delle crisi bancarie. Con quale qualifica, resta tutto da sapere…..




E Gentiloni ?? Ecco la sua macchina, e, mi raccomando, leggete bene il grassetto…

DG Economic and Financial Affairs (DG
ECFIN)
Changes for DG ECFIN:
Directorate ECFIN.L, Treasury and financial
operations, moves from DG ECFIN to DG
BUDG, with the exception of the team
working on EMU-deepening, which remains
in DG ECFIN
DG Taxation and Customs Union (DG
TAXUD)
Eurostat (ESTAT)

Gentiloni ha una struttura dimezzata, dato che il direttorato ECFIN, che si occupa di finanzia, viene spostato al DG Budget.
Per il resto ha solo la DG Tassazione e dogane ed al massimo dialoga con Eurostat.


Appare chiaro che la posizione di Gentiloni sia umiliante per lui e per l’Italia.

Gli hanno tolto mezzo ministero ed è al servizio di Dombrovskis.
La sua carica è equivalente a quella di un sovrano in un paese fantoccio, come lo era Quisling in Norvegia o PuYi nel Manchukuo:
una persona che è solo un paravento per l’esecuzione delle poltiche altrui.

Sinceramente bisogna avere ben tanta fama di potere
(e di denaro, perchè la remunerazione dei commissari è elevatissima)
per accettare una posizione tanto sacrificata ed evidentemente offerta per contenere,
in futuro, la propria madrepatria, ma questo è il Contebis.
 
L’ultima chiave del mazzo
Guenther Oettinger, Commissario europeo al bilancio, prima delle elezioni politiche italiane del 2019 disse:
“I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto”.

Lo stesso signore, dopo la formazione del governo giallo rosso, ha dichiarato che ora ci si aspetta dall’Italia “un governo pro-europeo che non lavori contro l’Europa”.

Il 31 dicembre dello scorso anno, Ivo Caizzi, corrispondente da Bruxelles del Corriere della Sera, in una lettera al Comitato di redazione del giornale più “prestigioso” d’Italia,
accusò i vertici della testata di aver accreditato la notizia di una imminente procedura di infrazione della Commissione UE contro l’Italia
(“una notizia che non c’è”, scriveva il giornalista); e ciò per condizionare l’azione dell’esecutivo spingendolo a un comportamento più consono, vale a dire più prono, nei confronti dell’Unione.

Oggi, con il Conte due, scopriamo che improvvisamente i soldi per il deficit e la “spesa” ci saranno e anche la famosa “flessibilità”.

In pratica, prima – quando ci rifiutavamo di mostrarci flessibili – la UE, i mercati e la Grande stampa ci bastonavano e noi,
“flessibilmente”, ci piegavamo un grado o due di meno; giusto per dire che forse non ce l’avevano messa in quel posto.

Oggi, che ci apprestiamo a metterci “flessibilmente” a novanta gradi, arriveranno gli aiuti necessari per ridarci fiato prima di una definitiva apnea.
Il che conferma come abbiamo oltrepassato di gran lunga la soglia critica dell’eversione dell’ordine democratico della Repubblica italiana.

Siamo, infatti e a tutti gli effetti, in una situazione in cui il regolare funzionamento della democrazia viene non solo influenzato,
ma addirittura determinato – per la precisione “eterodiretto” – da entità transnazionali o, comunque, extraterritoriali.

Come giustamente affermava Oettinger, i mercati ci insegnano come votare.
E, se non lo capiamo, i media mainstream lanciano campagne mirate, e manipolatorie,
volte ad alzare il livello di guardia dell’ansia collettiva sullo stato “drammatico” delle finanze del paese e sui rischi imminenti di catastrofi sociali.

Se ancora non intendiamo il concetto, la Commissione europea ci chiude i cordoni della borsa e ci sanziona.

Se poi, finalmente, lo comprendiamo, allora ci ricompensano con un delizioso “biscottino rieducativo”.
È esattamente la stessa tecnica impiegata dagli addestratori di delfini, cani e scimmie per ottenere, dalle povere bestiole, il contegno desiderato.

Il che dimostra come il progetto dell’euro e dell’Unione europea – al netto della zuccherosa retorica di cui li si ammanta –
sono entrambi, di per se stessi, uno strumento micidiale di sedicente governo “democratico” delle masse per “interposta”, ma invisibile, dittatura esterna.

La circostanza è perfettamente nota, oramai, a una nutrita schiera di connazionali.

Il vero tema, però, non è solo (o tanto) questo.
Il vero tema, anzi il vero problema, è che una percentuale ben più corposa di italiani sottovaluta la faccenda.
E quindi non si avvede di quanto, nelle vicende in corso, allignino tutte le avvisaglie di una imminente, e definitiva,
torsione del nostro assetto istituzionale in un senso a-democratico e, prossimamente, totalitario.

E le vie d’uscita paiono maledettamente precluse atteso che:

a) la straordinaria complessità del sistema rende quasi incomprensibili, se non a costo di un enorme dispiego di tempo,
energie e approfondimento, i meccanismi, le dinamiche e i responsabili del golpe;

b) una consistente porzione della cosiddetta libera stampa o non è libera affatto (intellighenzia in primis)
e quindi asseconda il disegno, oppure non ha gli strumenti culturali per decifrare i contorni e le finalità della congiura in atto;

c) tutti i partiti, anche quelli asseritamente populisti e sovranisti, o sono accuratamente “infiltrati”, nei loro ruoli apicali,
dagli agenti occulti del sistema oppure – giunti al potere – vengono abilmente “riconvertiti” verso politiche non dissonanti,
nella sostanza, rispetto ai desiderata e alle esigenze dei manovratori.

Ma l’aspetto più inquietante in assoluto è un altro: le poderose forze del processo storico in atto
– quelle a cui Tolstoj attribuiva una rilevanza assai più significativa rispetto alla sopravvalutata “volontà” umana –
sembrano spingere nella direzione peggiore per noi.

Eppure, non bisogna mollare il punto.

Davanti a un colpo di stato strisciante, non dobbiamo smettere di credere in un colpo di scena.

Né dobbiamo stancarci di cercare strategie, movimenti e rappresentanti in grado di cambiare le sorti della partita.

Come scrive Paolo Coelho: “Di solito è l’ultima chiave del mazzo quella che apre la porta”.

Francesco Carraro
 

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