Jackfol
Forumer storico
Sul Sole 24 ore di oggi, supplemento Plus 24 è riportata nella Sezione La posta dei risparmiatori una storia che riguarda i certificati che reputo significativa del Far West in materia di controlli e trasperenza dei "mercati".
Il lettore (c'è nome e cognome probabilmente uno di IO?) racconta le seguente vicenda:
alla fine di maggio del 2013 acquista un certificato RBS che di lì a poco doveva staccare una cedola; naturalmente si era prima informato sulla data stacco, come facciamo un pò tutti qui sul thread;
Il giorno dopo lo stacco vende il titolo
una decina di giorni dopo non vedendo arrivare l'accredito comincia a chiamare la banca;
Inizia una storia di reclami e di rimbalzo di responsabilità ( che ad oggi ancora non si è conclusa ) tra banca (IWBANK) monte titoli, agente pagatore, e Borsa Italiana.
In sostanza il certificato aveva la "record date" il 29 maggio 2013 riportata sulle condizioni definitive depositate in Borsa Italiana
l'investitore vende il 27, dopo lo stacco con diritto alla cedola
senonchè viene fuori ma molto tempo dopo che la record date era stata cambiata all'insaputa degli investitori, anticipandola di una settimana, per cui la data pubblicata non era veritiera, e il lettore è rimasto fregato (o truffato?).
Borsa italiana non aveva emesso alcun comunicato di rettifica record date.
l'emittente dice che l'aveva emesso
Borsa italiana poi dirà che aveva ricevuto la rettifica a posteriori dell'evento e senza poi pubblicarlo.
In poche parole un pasticcio.
Il lettore-investitore non sa a che santo votarsi e chiedeva aiuto al giornale.
Nella sezione è riportata la risposta di Borsa italiana, che scarica sull'emittente per il ritardo della comunicazione.
E la Consob (Vegas, uomino di Arcore) che faceva nel frattempo?
Il lettore (c'è nome e cognome probabilmente uno di IO?) racconta le seguente vicenda:
alla fine di maggio del 2013 acquista un certificato RBS che di lì a poco doveva staccare una cedola; naturalmente si era prima informato sulla data stacco, come facciamo un pò tutti qui sul thread;
Il giorno dopo lo stacco vende il titolo
una decina di giorni dopo non vedendo arrivare l'accredito comincia a chiamare la banca;
Inizia una storia di reclami e di rimbalzo di responsabilità ( che ad oggi ancora non si è conclusa ) tra banca (IWBANK) monte titoli, agente pagatore, e Borsa Italiana.
In sostanza il certificato aveva la "record date" il 29 maggio 2013 riportata sulle condizioni definitive depositate in Borsa Italiana
l'investitore vende il 27, dopo lo stacco con diritto alla cedola
senonchè viene fuori ma molto tempo dopo che la record date era stata cambiata all'insaputa degli investitori, anticipandola di una settimana, per cui la data pubblicata non era veritiera, e il lettore è rimasto fregato (o truffato?).
Borsa italiana non aveva emesso alcun comunicato di rettifica record date.
l'emittente dice che l'aveva emesso
Borsa italiana poi dirà che aveva ricevuto la rettifica a posteriori dell'evento e senza poi pubblicarlo.
In poche parole un pasticcio.
Il lettore-investitore non sa a che santo votarsi e chiedeva aiuto al giornale.
Nella sezione è riportata la risposta di Borsa italiana, che scarica sull'emittente per il ritardo della comunicazione.
E la Consob (Vegas, uomino di Arcore) che faceva nel frattempo?
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