Certificati di investimento - Cap. 1 (30 lettori)

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leon3037

Forumer storico
Binck e tassazione...
Riporto un post di EMILIAROMA sul thread Binck Bank relativo al nuovo sistema di tassazione applicato da Binck sulle cedole dei certificati...

"Buonasera, sono un nuovo utente ed inizio proprio da questo argomento.
Confermo che Binck ha sempre (ripeto, sempre) sbagliato nell'applicazione dell'imposta su cedole condizionate di certificati, pur in presenza di minus residue. Con un messaggio standard (tipo copia/incolla, cambiando solo il nome del titolo) ho sempre fatto rettificare l'errore.
Proprio oggi apprendo una novità. Mi trovo accreditata un'intera cedola (al lordo dell'imposta), ma nessun aggiornamento delle minus residue, che dovevano ovviamente diminuire. Chiedo a Binck e questa è la risposta testuale:
"Desideriamo informarla che abbiamo modificato il nostro processo di tassazione delle cedole staccate dai certificati, in particolare, la cedola viene accreditata in conto corrente al lordo delle imposte.
Tale valore viene decurtato dal controvalore di carico fiscale del certificato, questo significa che il prezzo medio di carico del certificato stesso si ridurrà.
Di conseguenza, le imposte sul capital gain non verranno addebitate contestualmente all’accredito della cedola ma solo al momento della vendita/rimborso del certificato."

Non mi trovo d'accordo con questo nuovo "modus operandi". In un certo senso, obbliga l'investitore ad una compravendita (con ovvie commissioni di negoziazione) per poter tentare di recuperare le minus. Ma se nel frattempo (cioè entro la scadenza delle minus compensabili) il corso del titolo è sceso, mi trovo ad incassare nuove minus!!?? E se anche invece il titolo fosse salito, perchè dovrei essere costretto a venderlo del tutto??!!
Cedole e corso del titolo rispondono a logiche e valutazioni diverse. Per esempio le cedole (al verificarsi delle opportune condizioni) sono flussi di cassa che nel tempo diminuiscono il valore delle minus residue, essendo così un sorta di strumento di pianificazione finanziaria e temporale (avendo le minus una scadenza per essere compensate). Potrei in teoria azzerare tutte le minus mantenendo il titolo in portafoglio ed incassando le varie cedole pagate nel corso degli anni.
La vendita del titolo oppure la sua conservazione fino a scadenza si basano invece su altre valutazioni.
Insomma, tra il passato pieno di errori ed il presente, se proprio (ma proprio) dovessi scegliere, sceglierei il passato, continuando a segnalare gli errori. Anzichè il presente che in un certo senso limita la libertà di movimento sul mercato. Opto per questa opzione con una forzatura, perchè sono consapevole e d'accordo che non deve essere il cliente a controllare quotidianamente l'operato dell'intermediario.
Cosa pensate? Mi ha detto Binck che, oltre ad essere del tutto legale, anche tante altre banche stanno adottando questo processo. Vi risulta??
Grazie, buona serata"


A me non piace per niente questo modus operandi, anche perché vanifica parte dell'efficienza fiscale del certificato sul breve termine. Tuttavia se è vero che una cedola incondizionata noi la riteniamo reddito diverso perchè prevale la struttura finanziaria del certificato ( quando questo è a capitale protetto condizionato), allora è corretto che i conti si facciano alla fine. Ti posso confermare che è una modalità adottata anche da altre banche e che ha ricevuto pareri fiscali positivi.
 

arkymede74

Forumer storico
A me non piace per niente questo modus operandi, anche perché vanifica parte dell'efficienza fiscale del certificato sul breve termine. Tuttavia se è vero che una cedola incondizionata noi la riteniamo reddito diverso perchè prevale la struttura finanziaria del certificato ( quando questo è a capitale protetto condizionato), allora è corretto che i conti si facciano alla fine. Ti posso confermare che è una modalità adottata anche da altre banche e che ha ricevuto pareri fiscali positivi.

Leon, ma se alla scadenza del certificato (e quindi si dovranno "tirare le somme" sulle tassazioni cedolari pregresse) l'aliquota è passata, ad esempio, dal 26% al 50%, si tiene conto dell'aliquota vigente al momento dello stacco cedolare e quindi il 26% ?? voglio ben sperare sia cosi'.
 

arkymede74

Forumer storico
Binck e tassazione...
Riporto un post di EMILIAROMA sul thread Binck Bank relativo al nuovo sistema di tassazione applicato da Binck sulle cedole dei certificati...

"Buonasera, sono un nuovo utente ed inizio proprio da questo argomento.
Confermo che Binck ha sempre (ripeto, sempre) sbagliato nell'applicazione dell'imposta su cedole condizionate di certificati, pur in presenza di minus residue. Con un messaggio standard (tipo copia/incolla, cambiando solo il nome del titolo) ho sempre fatto rettificare l'errore.
Proprio oggi apprendo una novità. Mi trovo accreditata un'intera cedola (al lordo dell'imposta), ma nessun aggiornamento delle minus residue, che dovevano ovviamente diminuire. Chiedo a Binck e questa è la risposta testuale:
"Desideriamo informarla che abbiamo modificato il nostro processo di tassazione delle cedole staccate dai certificati, in particolare, la cedola viene accreditata in conto corrente al lordo delle imposte.
Tale valore viene decurtato dal controvalore di carico fiscale del certificato, questo significa che il prezzo medio di carico del certificato stesso si ridurrà.
Di conseguenza, le imposte sul capital gain non verranno addebitate contestualmente all’accredito della cedola ma solo al momento della vendita/rimborso del certificato."

Non mi trovo d'accordo con questo nuovo "modus operandi". In un certo senso, obbliga l'investitore ad una compravendita (con ovvie commissioni di negoziazione) per poter tentare di recuperare le minus. Ma se nel frattempo (cioè entro la scadenza delle minus compensabili) il corso del titolo è sceso, mi trovo ad incassare nuove minus!!?? E se anche invece il titolo fosse salito, perchè dovrei essere costretto a venderlo del tutto??!!
Cedole e corso del titolo rispondono a logiche e valutazioni diverse. Per esempio le cedole (al verificarsi delle opportune condizioni) sono flussi di cassa che nel tempo diminuiscono il valore delle minus residue, essendo così un sorta di strumento di pianificazione finanziaria e temporale (avendo le minus una scadenza per essere compensate). Potrei in teoria azzerare tutte le minus mantenendo il titolo in portafoglio ed incassando le varie cedole pagate nel corso degli anni.
La vendita del titolo oppure la sua conservazione fino a scadenza si basano invece su altre valutazioni.
Insomma, tra il passato pieno di errori ed il presente, se proprio (ma proprio) dovessi scegliere, sceglierei il passato, continuando a segnalare gli errori. Anzichè il presente che in un certo senso limita la libertà di movimento sul mercato. Opto per questa opzione con una forzatura, perchè sono consapevole e d'accordo che non deve essere il cliente a controllare quotidianamente l'operato dell'intermediario.
Cosa pensate? Mi ha detto Binck che, oltre ad essere del tutto legale, anche tante altre banche stanno adottando questo processo. Vi risulta??
Grazie, buona serata"


ma tutto questo, per qualunque tipo di cedola? condizionata e non ??
 

Jackfol

Forumer storico
A me non piace per niente questo modus operandi, anche perché vanifica parte dell'efficienza fiscale del certificato sul breve termine. Tuttavia se è vero che una cedola incondizionata noi la riteniamo reddito diverso perchè prevale la struttura finanziaria del certificato ( quando questo è a capitale protetto condizionato), allora è corretto che i conti si facciano alla fine. Ti posso confermare che è una modalità adottata anche da altre banche e che ha ricevuto pareri fiscali positivi.

A ben vedere il nuovo metodo di tassazione di Binck che incide in modo particolare per i certificatisti ha le seguenti novità:

1. è soggettivo, cioè ogni posizione è diversa dall'altra, ad alcuni può portare svantaggi ad altri vantaggi;

2. i vantaggi e gli svantaggi dipendono molto dal culfortuna oltre che dalle manovre operative

3. come ha fatto notare Arky..... se si posticipa la tassazione ed interviene un aumento delle aliquote dal 26 % (neanche tanto peregrina considerata la fame di risorse dei politici) alla fine il danno si aggrava ulteriormente perché la tassazione colpisce plusvalenze precedenti

Il mio motivo di opposizione principale al cambiamento, come già detto nell'altro treadh, è la fiducia nella banca, sulla base delle esperienze passate e del principio "se tanto mi da tanto". Con il sistema precedente avevamo adottato le contromisure agli errori (?) di Binck: si inviava la solitA mail per la rettifica.
Con il nuovo sistema voi siete in grado di controllare se il nuovo prezzo di carico è corretto? bisogna essere degli esperti di matematica finanziaria a livello universitario.

Leon, i pareri fiscali sono del Fisco o del loro ufficio interno? in tal ultimo caso non hanno nessun valore.
 
Ultima modifica:

Leberna

Forumer storico
A me non piace per niente questo modus operandi, anche perché vanifica parte dell'efficienza fiscale del certificato sul breve termine. Tuttavia se è vero che una cedola incondizionata noi la riteniamo reddito diverso perchè prevale la struttura finanziaria del certificato ( quando questo è a capitale protetto condizionato), allora è corretto che i conti si facciano alla fine. Ti posso confermare che è una modalità adottata anche da altre banche e che ha ricevuto pareri fiscali positivi.

Ciao a tutti, se Fineco passasse a questo tipo di tassazione, smetterei IMMEDIATAMENTE di tradare i certificati. Il motivo principale per cui mi sono spostato dalle azioni ai certificati è la scalabilità delle cedole dalle minus.. non ho intenzione di starmi a rompere la testa a fine anno per capire quanto e come ho guadagnato con la compravendita dei certificati.
Saluti
LEb
 

Paolo21

Forumer storico
A ben vedere il nuovo metodo di tassazione di Binck che incide in modo particolare per i certificatisti ha le seguenti novità:

1. è soggettivo, cioè ogni posizione è diversa dall'altra, ad alcuni può portare svantaggi ad altri vantaggi;

2. i vantaggi e gli svantaggi dipendono molto dal culfortuna oltre che dalle manovre operative

3. come ha fatto notare Arky..... se si posticipa la tassazione ed interviene un aumento delle aliquote dal 26 % (neanche tanto peregrina considerata la fame di risorse dei politici) alla fine il danno si aggrava ulteriormente perché la tassazione colpisce plusvalenze precedenti

Il mio motivo di opposizione principale al cambiamento, come già detto nell'altro treadh, è la fiducia nella banca, sulla base delle esperienze passate e del principio "se tanto mi da tanto". Con il sistema precedente avevamo adottato le contromisure agli errori (?) di Binck: si inviava la solitA mail per la rettifica.
Con il nuovo sistema voi siete in grado di controllare se il nuovo prezzo di carico è corretto? bisogna essere degli esperti di matematica finanziaria a livello universitario.

Leon, i pareri fiscali sono del Fisco o del loro ufficio interno? in tal ultimo caso non hanno nessun valore.

Premettendo che preferisco il sistema attuale a quello introdotto da Binck, sono d'accordo su i primi 2 punti di jackfol, invece il terzo punto è completamente errato, visto che si terrà conto delle varie minus realizzate con le varie aliquote. Questo è già accaduto in passato quando le aliquote sono passate da 12,5 a 20 e successivamente a 26. In pratica al variare delle aliquote, queste verranno riparametrate.
Inoltre non credo che bisogna fare dei calcoli eccessivamente complicati per stabilire il nuovo prezzo di carico, si potrebbe fare un semplice file di excel che può tenere la contabilità e calcolare i nuovi pmc.
L'unico vantaggio è rappresentato dal fatto di prendere l'intero importo della cedola anche se non si hanno minus regresse.
 

arkymede74

Forumer storico
Premettendo che preferisco il sistema attuale a quello introdotto da Binck, sono d'accordo su i primi 2 punti di jackfol, invece il terzo punto è completamente errato, visto che si terrà conto delle varie minus realizzate con le varie aliquote. Questo è già accaduto in passato quando le aliquote sono passate da 12,5 a 20 e successivamente a 26. In pratica al variare delle aliquote, queste verranno riparametrate.
Inoltre non credo che bisogna fare dei calcoli eccessivamente complicati per stabilire il nuovo prezzo di carico, si potrebbe fare un semplice file di excel che può tenere la contabilità e calcolare i nuovi pmc.
L'unico vantaggio è rappresentato dal fatto di prendere l'intero importo della cedola anche se non si hanno minus regresse.


speriamo :rolleyes:
 

arkymede74

Forumer storico
che poi, la cosa potrebbe essere tranquillament evista a nostro vantaggio:

ad ogni stacco cedola, hai un 26% in piu' da poter reinvestire...è come se lo stato ti facesse un prestito a tasso zero....

Pero', se potessi scegliere, preferirei il metodo fineco: non mi va di portare le cose per le lunghe con le banche...
 

GANIMEDE

Nuovo forumer
Ciao a tutti, se Fineco passasse a questo tipo di tassazione, smetterei IMMEDIATAMENTE di tradare i certificati. Il motivo principale per cui mi sono spostato dalle azioni ai certificati è la scalabilità delle cedole dalle minus.. non ho intenzione di starmi a rompere la testa a fine anno per capire quanto e come ho guadagnato con la compravendita dei certificati.
Saluti
LEb
D' accordissimo :up:
 

leon3037

Forumer storico
Con il nuovo sistema voi siete in grado di controllare se il nuovo prezzo di carico è corretto? bisogna essere degli esperti di matematica finanziaria a livello universitario.

Leon, i pareri fiscali sono del Fisco o del loro ufficio interno? in tal ultimo caso non hanno nessun valore.


Direi che non sarà cosi complicato calcolare il prezzo di carico Jackfol, compri a 100, ricevi cedola da 4, scali il prezzo di carico a 96...e cosi via...fino alla vendita

I pareri fiscali sono esterni, ma non del Fisco a cui naturalmente non interessa granché della questione..

ma tutto questo, per qualunque tipo di cedola? condizionata e non ??

Si

Leon, ma se alla scadenza del certificato (e quindi si dovranno "tirare le somme" sulle tassazioni cedolari pregresse) l'aliquota è passata, ad esempio, dal 26% al 50%, si tiene conto dell'aliquota vigente al momento dello stacco cedolare e quindi il 26% ?? voglio ben sperare sia cosi'.

immagino un affrancamento ma non ci giurerei

Ciao a tutti, se Fineco passasse a questo tipo di tassazione, smetterei IMMEDIATAMENTE di tradare i certificati. Il motivo principale per cui mi sono spostato dalle azioni ai certificati è la scalabilità delle cedole dalle minus.. non ho intenzione di starmi a rompere la testa a fine anno per capire quanto e come ho guadagnato con la compravendita dei certificati.
Saluti
LEb

Concordo sul fatto che si perderebbe il vantaggio immediato. Rimane tuttavia il vantaggio che in assenza di minusvalenze , questa modalità potrebbe risultare perfino premiante
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

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