Il coronavirus, insomma, è fra noi. "Ormai è chiaro, è fuori dalla gabbia" ammette Guido Silvestri, che dirige il dipartimento di Patologia alla Emory University ad Atlanta. "Lo troviamo un po' ovunque. Infetterà ancora tanta gente. Per fortuna non fa troppo male, soprattutto sotto ai 60 anni. I giovani restano in buone condizioni e i bambini sembrano resistenti. Il rischio più grande è per anziani e malati in dialisi, con scompenso cardiaco o insufficienza respiratoria. Dobbiamo prepararci bene per prevenire i contagi soprattutto fra loro".
Ora,questa descrizione si attaglia perfettamente alla classica influenza con cui conviviamo da anni ,e allora?