Certificati di investimento - Cap. 3 (3 lettori)

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It's time to play the game
German Exports SA (M/M) Mar: -11.8% (exp -5.0%; R prev 1.2%) German Imports SA (M/M) Mar: -5.1% (exp -4.0% R prev -1.5%)

Questi sono talmente concentrati sul nien a tutto che nemmeno si accorgono della situazione in cui si trovano loro stessi...
 

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It's time to play the game
Nella serata di ieri ora americana, il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin e il rappresentante al Commercio Usa Robert Lighthizer hanno avuto un colloquio telefonico con il vice premier cinese Liu He. Stando alle fonti di Pechino e di Washington, le controparti hanno parlato di questioni inerenti l'economia e la pubblica sicurezza, soprattutto in relazione alla "Phase 1", l'intesa raggiunta alla metà di gennaio, primo passo per porre fine alla guerra commerciale durata due anni tra Cina e Stati Uniti. L'escalation delle tensioni Usa-Cina delle ultime settimane - con l'amministrazione Trump che ha accusato ripetutamente Pechino di non essere riuscita a frenare la diffusione del coronavirus, parlando anche di prove che dimostrerebbero che il virus sarebbe uscito da un laboratorio di Wuhan - hanno fatto temere agli investitori che l'accordo sulla Fase 1 fosse in pericolo. La pandemia COVID-19 ha anche alimentato dubbi sull'effettiva capacità della Cina di soddisfare le condizioni dell'intesa, che includono acquisti di ulteriori quantità di prodotti agricoli Usa, del valore di $200 miliardi. Tanto che lo scorso week end, lo stesso Donald Trump aveva minacciato di "porre fine" all'accordo, nel caso in cui Pechino non fosse riuscita a osservare quanto stabilito con la "Phase 1". Ma, stando alla nota diramata dall'Ufficio di Rappresentanza del Commercio Usa, nel colloquio telefonico di ieri le controparti "hanno concordato di rispettare a pieno e secondo i tempi quanto stabilito dall'accordo, nonostante l'attuale emergenza sanitaria globale". Idem il ministero del Commercio cinese, che ha riferito che le controparti stanno lavorando per rendere esecutivo quanto stabilito dalla "Phase 1".
 

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It's time to play the game
Nel mese di marzo, le spese delle famiglie giapponesi sono crollate del 6%, dopo il calo dello 0,3% di febbraio, scontando gli effetti della crisi del coronavirus che si è abbattuta nel paese. La flessione, la più forte dal marzo del 2015, dovrebbe riflettersi nel dato preliminare del Pil del Giappone, relativo al primo trimestre, che sarà diffuso il prossimo 18 maggio. Un funzionario governativo ha commentato il crollo delle spese nel corso di un incontro con i giornalisti, affermando che "la spesa delle famiglie sarà stata probabilmente molto negativa nel mese di aprile, ma l'impatto della pandemia è stato piuttosto significativo anche a marzo". Da un sondaggio di Reuters emerge che gli analisti prevedono un calo del Pil a un tasso annualizzato pari a -4,5% nel primo trimestre, e un ulteriore crollo -22% nel trimestre attuale. In caduta anche i salari reali aggiustati tenendo conto dell'inflazione, che a marzo sono scesi per la prima volta in tre mesi, capitolando del 4,1% su base annua, al ritmo più veloce di sempre. Il calo -6% delle spese delle famiglie è stato comunque inferiore al -6,7% atteso dal consensus degli analisti.
 
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