La probabile scelta di una figura pesante come Padoan alla presidenza di Unicredit è destinata a bilanciare nei fatti — secondo vari osservatori — la figura del ceo francese, che è in sella dal 2016 e che ha rivoluzionato la banca con pesanti cessioni di attività in Italia e all’estero e con un aumento di capitale monstre da 13 miliardi di euro. Il titolo oggi quota tuttavia a poco più del 20% rispetto al patrimonio netto della banca, un segnale visto come giudizio negativo del mercato nei confronti del capoazienda. Inoltre il fatto che Padoan sia stato eletto a Siena e abbia seguito da ministro tutta la difficile e intricata partita della «ricapitalizzazione precauzionale» di Mps sta scatenando le letture circa un futuro avvicinamento di Unicredit verso Mps, che deve essere fusa in un’entità più grande.