Certificati di investimento - Cap. 3

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CH0456759387 piccolo incremento, gli sto swicciando lentamente un po del DE000UX7XTN6. Un sottostante in meno, gli altri sottostanti uguali ma con strike più bassi, barriere più profonde e cedola più corposa........ chiaramente costa di più, ma se si ha pazienza piano piano si può accumulare. Cerco di alleggerire il secondo nei momenti di crescita di UNI e ISP e incremento il primo nei momenti di discesa degli stessi.

Il sottostante in meno è l'ultima cosa di cui mi preoccuperei, dato che stiamo parlando di Enel con strike 4,4!
Quanto agli strike: quello di ISP è quasi uguale, quello di ENI si discosta di un 3% e quello di UC di un 16% (è questa la prima vera differenza)
La barriera è al 50%, invece del 60%, e questo divarica le differenze perché ENI si allontana dalla barriera del 13% ed UC si porta alla distanza del 52% rispetto all 32% che era nel primo certificato (un delta del 20% in meno non è da buttar via).
Lato rendimento, nonostante la cedola meno generosa, il primo certificato portato a scadenza, offre un 1% annuo in più.
Tuttavia il meccanismo dell'autocallable del certificato di Leontq, che già da marzo prossimo abbassa il frigger al 90% (proseguendo del 10% per ogni anno successivo), unitamente alla scadenza di 8 mesi inferiore, mi fa preferire questo al UBS, nonostante la non trascurabile differenza di prezzo.
Vedrete, comunque, che lunedì prossimo, visto lo stacco della cedola, il prezzo del Leonteq si abbasserà di un poco!

Grazie Carlo, attualmente non posseggo nessuno dei due ma, dopo queste riflessioni, mi hai fatto protendere per il CH.
 
Il sottostante in meno è l'ultima cosa di cui mi preoccuperei, dato che stiamo parlando di Enel con strike 4,4!
Quanto agli strike: quello di ISP è quasi uguale, quello di ENI si discosta di un 3% e quello di UC di un 16% (è questa la prima vera differenza)
La barriera è al 50%, invece del 60%, e questo divarica le differenze perché ENI si allontana dalla barriera del 13% ed UC si porta alla distanza del 52% rispetto all 32% che era nel primo certificato (un delta del 20% in meno non è da buttar via).
Lato rendimento, nonostante la cedola meno generosa, il primo certificato portato a scadenza, offre un 1% annuo in più.
Tuttavia il meccanismo dell'autocallable del certificato di Leontq, che già da marzo prossimo abbassa il frigger al 90% (proseguendo del 10% per ogni anno successivo), unitamente alla scadenza di 8 mesi inferiore, mi fa preferire questo al UBS, nonostante la non trascurabile differenza di prezzo.
Vedrete, comunque, che lunedì prossimo, visto lo stacco della cedola, il prezzo del Leonteq si abbasserà di un poco!

Grazie Carlo, attualmente non posseggo nessuno dei due ma, dopo queste riflessioni, mi hai fatto protendere per il CH.
:accordo:
 
Ieri, alla fine, ho venduto 15 dei 20 certificate valutari XS1456488748 intorno ai 467€ di media. È vero che potenzialmente potrebbero rimborsare a 1.025€ a Gennaio 2020 ma, ad oggi, rimborserebbero a 370/375€ (ovvero quasi 100€ meno rispetto alla vendita di ieri). Insomma ho sposato il motto "vendi, guadagna e pentiti!" :)
 
Ieri, alla fine, ho venduto 15 dei 20 certificate valutari XS1456488748 intorno ai 467€ di media. È vero che potenzialmente potrebbero rimborsare a 1.025€ a Gennaio 2020 ma, ad oggi, rimborserebbero a 370/375€ (ovvero quasi 100€ meno rispetto alla vendita di ieri). Insomma ho sposato il motto "vendi, guadagna e pentiti!" :)
Ci hai guadagnato?
 
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