Certificati di investimento - Capitolo 6 (1 Viewer)

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framan83

Forumer attivo
Grazie per il feedback, se fai una prova empirica, si arriva correttamente alla barriera usando la formula che ho postato, mentre usando la semplice divisione rimane del buffer. L'effetto composito c'è in quanto la percentuale di svalutazione ogni volta viene fatto su un valore più basso e quindi il valore che decrementa è minore.

EDIT:
Vedi l'allegato 716253
Rifacendo i conti, a me tornano esattamente come a Javier, ma non mi reputo un'esperta. Tuttavia credo che andando a calcolare così scientificamente il buffer, non sia una cosa immediata per tutti e l'approssimazione che la maggior parte di noi applica (dividendo per "x" al gg), può dare una buona indicazione.
 

giancarlo22

Forumer storico
Peccato.
Ci sono momenti in cui i rendimenti obbligazionari sono a zero per cui i certificati con cedola hanno il loro perché, specialmente se sono di quelli non dico a capitale garantito ma con strike e barriere "confortanti" su sottostanti solidi.
Ci sono momenti, come l'attuale, in cui i valori azionari sono alquanto "tirati" per cui sarebbe utile sostituire l'azione con il relativo certificato; in questa circostanza i top bonus mi sembra la tipologia di certificato più adatto.

A fronte di molti prodotti che 'offrono' cedole elevate il prodotto top bonus diventa una scelta di nicchia, utile ad esempio per il recupero di sottostanti che si sono fortemente abbassati, ecc. Inoltre sono prodtti in genere a scadenza 2-3 anni, per cui stare senza cedole per questo periodo non è particolarmente gradito.
 

giancarlo22

Forumer storico
Rifacendo i conti, a me tornano esattamente come a Javier, ma non mi reputo un'esperta. Tuttavia credo che andando a calcolare così scientificamente il buffer, non sia una cosa immediata per tutti e l'approssimazione che la maggior parte di noi applica (dividendo per "x" al gg), può dare una buona indicazione.

Tanto più che si tratta di una indicazione di massima sul margine del certificato. L'utilizzo della formula ad interesse composto, al di là che può essere complicata per alcuni, non sposta la natura del problema.
 

JavierCaptain83

Forumer attivo
Tanto più che si tratta di una indicazione di massima sul margine del certificato. L'utilizzo della formula ad interesse composto, al di là che può essere complicata per alcuni, non sposta la natura del problema.
Sulle scadenze più lunghe secondo me la può fare, nel mio esempio il calcolo esatto porta ad un buffer giornaliero di 3.85% contro il 2.72% dell'indicazione di massima.
Sulle brevi scadenze concordo.
 
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