ho già detto che la vicenda mi ha aperto gli occhi.
Io cerco investimenti, non scommesse.
Dalle tante persone interpellate emerge un quadro allarmante per me del mondo certificati.
Da ogni angolo mi giro sento dire che non ci sono coperture, che non è addirittura spesso possibile fare coperture per certi prodotti, che la teoria è una cosa ma quando strutturano un prodotto molti emittenti vanno a statistiche (cioè sostanzialmente scommettono su un outcome).
E in questo caso la convinzione generale è che GS stesse scommettendo sull'outcome che Capri chiudesse sotto strike, da qui ha preso al volo l'occasione unica di spostare la data di rilevazione finale. In un mondo ideale e senza bias su un outcome un emittente serio non avrebbe preso questa decisione di tentare di farlo. E questo al di là di quella che sarà alla fine la loro decisione finale sul rmborso.
Il solo fatto che ci hanno provato, hanno prodotto due Kid, e abbiano dato quel comunicato a C&D per me dimostra come avessero un chiaro e fortissimo interesse economico contro gli investitori. Questo per me si chiama betting non investing.
E può capitare che io stia ignaramente scommettendo contro il banco. E chiaramente, in un modo o l'altro perderò.
L'emittente non è più l'arbitro neutrale che viene pagato con una commissione per il collocamento e basta. Ma un attore nella partita che spinge l'esito del certificato in una certa direzione, fino a barare, facendo market-making aggressivo, usare ogni tattica per fare uscire l'investitore con una perdita, e adesso addirittura cambiare le regole del gioco a partita finita senza dire nulla se non negli spogliatoi.
A chi piace questo mondo, continui tranquillo. A me non va bene.