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Né di destra, né di sinistra: Macron vara il nuovo governo francese. Ecco i ministri (c’è anche la campionessa di scherma)
Pubblicato il 17/05/2017
Ultima modifica il 17/05/2017 alle ore 16:51
LEONARDO MARTINELLI - PARIGI
Emmanuel Macron aveva promesso un Governo «di destra e di sinistra», paritetico a livello di uomini e donne e aperto alla società civile: ha mantenuto la parola, anche se globalmente questo esecutivo, che sarà presieduto da Edouard Philippe, il sindaco di Le Havre, esponente dei Repubblicani, sembra avere il suo baricentro più a sinistra (o almeno nel centro-sinistra) che a destra.
Socialista doc è anche Jean-Yves Le Drian, 69 anni, già ministro della Difesa sotto François Hollande, e che ora, invece, si occuperà degli Esteri e dell’Europa. Originario di una famiglia operaia e cattolica della Bretagna profonda, è il prototipo di quel cristianesimo sociale così tipico dell’Ovest francese e che ha avuto fra i suoi teorici il filosofo Paul Ricoeur, di cui Macron è stato discepolo.
Poi, uno degli «uomini» di Le Drian è il nuovo ministro della Coesione dei territori, Richard Ferrand, uno dei primi parlamentari socialisti ad avvicinarsi a En Marche !, il movimento macroniano, di cui è ormai il segretario generale.
...
Nel Governo, ovviamente, trova posto anche François Bayrou, 65 anni, in Francia il centrista per eccellenza. Diventa responsabile del dicastero della Giustizia. Cattolico, laureato in lettere classiche, grande cultura umanistica, era già stato ministro solo una volta, ma dell’Educazione, fra il 1993 e il ’97, in governi di destra. Durante la campagna per il primo turno delle ultime presidenziali, ha accettato di appoggiare Macron e gli avrebbe permesso di piazzarsi primo, perché Bayrou, ancora oggi, ha un seguito minoritario, ma fedele. E dal partito di Bayrou, il MoDem, proviene anche la nuova ministra della Difesa, Sylvie Goulard, 52 anni. Marsigliese ed europeista convinta, è stata consigliera di Romano Prodi, quando era presidente della Commissione europea. Parla perfettamente inglese, italiano e tedesco.
Una delle rare «prede» a destra è invece rappresentata da Bruno Le Maire, il neoministro dell’Economia. 48 anni, laureato in lettere alla Normale e anche all’Ena, questo ex diplomatico e alto funzionario pubblico, è stato a lungo vicino a Dominique de Villepin, esponente di una destra riformista in Francia. ...
Il governo Macron, più a sinistra che a destra
17 Maggio 2017 alle 20:22
di Redazione
Nove uomini e nove donne e un’età media di 54 anni.
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Gérard Collomb, ministro dell’Interno
Figura dell'ala social-liberale del partito socialista. Supporter della prima ora di Emmanuel Macron, il senatore e sindaco di Lione ha sostenuto l'ascesa del futuro presidente quando era ancora ministro dell'Economia di François Hollande. La differenza di età tra i due uomini (39 e 69) e la vicinanza della loro posizione politica li fa passare per padre (spirituale) e figlio, scrive il Figaro, anche se Collomb si considera un consulente che "condivide la sua esperienza", 50 anni di vita politica: Collomb ha cominciato a militare con Mitterrand nel 1968. Nel 1981, a 34 anni, è diventato deputato del Rodano. Nel 1999, ha cambiato Assemblea, diventando senatore. A Lione, aveva assunto nel corso degli anni il ruolo di leader dell'opposizione comunale, fino al 2001, quando ha preso le redini del comune. Se è riuscito a ritagliarsi un piccolo impero nel Rodano, non si era però mai affermato a livello nazionale: nessun ministero nel suo curriculum.
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Nicolas Hulot, ministro della Transizione ecologica e solidale
L'ex conduttore televisivo, che ha contribuito a diffondere tra il pubblico francese l’attenzione alla tutela dell'ambiente e la lotta al riscaldamento globale, era stato corteggiato anche dal governo Hollande ma senza successo. L'enfasi posta da Macron sul rinnovamento, sulla partecipazione della società civile nelle decisioni e sulla transizione energetica, infine, hanno convinto il 62enne Hulot. Ma ora le cose inizieranno a farsi più difficili. Ecologista dietro la macchina da presa, Hulot sarà ora dall’altra parte della barricata, dove il negoziato, il compromesso, le battute d'arresto e gli attacchi sono il pane quotidiano. I suoi avversari ricorderanno che alcune aziende come Edf o L'Oreal, spesso bersaglio degli ambientalisti, sostengono la sua fondazione. Dopo l'incidente di Fukushima in cui ha chiesto "il ritiro dal nucleare", Hulot questa volta dovrà difendere la tabella di marcia di Macron che sostiene il settore.
Sylvie Goulard , ministro della Difesa
La giurista cattolica Sylvie Goulard sperava almeno di aggiudicarsi il dicastero degli Affari europei. Sarà invece ministro della Difesa, una posizione piuttosto inaspettata visto il suo profilo e la sua vicinanza – rivendicata – a Wolfgang Schäuble, il ministro delle Finanze di Angela Merkel. Marsigliese, poliglotta e convinta che la rifondazione dell’Europa passi per un rinnovamento del rapporto con la Germania, l’eurodeputata del MoDem è una nuova arrivata sulla scena del governo ma, in 52 anni, ha accumulato un grande bagaglio di esperienza europea. Goulard ha aderito a En marche! nel 2016, molto prima che venisse siglata l'alleanza tra Macron e il fondatore del MoDem, François Bayrou, nel febbraio scorso. Federalista di lunga data, sa che quest’etichetta non è facile da portare in un momento politico dove crescono i movimenti euroscettici. “Al di là del dibattito sulle strutture, l'idea è quella di ripristinare la fiducia, per portare serenità nel dibattito sull'Europa”, ha dichiarato. “L'obiettivo è anche quello di far avanzare la difesa europea, gestire al meglio i nostri confini e andare verso l’equità nel commercio”.
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Chi sono i ministri del nuovo governo francese e quali dossier hanno sul tavolo
Pubblicato il 17/05/2017
Ultima modifica il 17/05/2017 alle ore 16:51
LEONARDO MARTINELLI - PARIGI
Emmanuel Macron aveva promesso un Governo «di destra e di sinistra», paritetico a livello di uomini e donne e aperto alla società civile: ha mantenuto la parola, anche se globalmente questo esecutivo, che sarà presieduto da Edouard Philippe, il sindaco di Le Havre, esponente dei Repubblicani, sembra avere il suo baricentro più a sinistra (o almeno nel centro-sinistra) che a destra.
Socialista doc è anche Jean-Yves Le Drian, 69 anni, già ministro della Difesa sotto François Hollande, e che ora, invece, si occuperà degli Esteri e dell’Europa. Originario di una famiglia operaia e cattolica della Bretagna profonda, è il prototipo di quel cristianesimo sociale così tipico dell’Ovest francese e che ha avuto fra i suoi teorici il filosofo Paul Ricoeur, di cui Macron è stato discepolo.
Poi, uno degli «uomini» di Le Drian è il nuovo ministro della Coesione dei territori, Richard Ferrand, uno dei primi parlamentari socialisti ad avvicinarsi a En Marche !, il movimento macroniano, di cui è ormai il segretario generale.
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Nel Governo, ovviamente, trova posto anche François Bayrou, 65 anni, in Francia il centrista per eccellenza. Diventa responsabile del dicastero della Giustizia. Cattolico, laureato in lettere classiche, grande cultura umanistica, era già stato ministro solo una volta, ma dell’Educazione, fra il 1993 e il ’97, in governi di destra. Durante la campagna per il primo turno delle ultime presidenziali, ha accettato di appoggiare Macron e gli avrebbe permesso di piazzarsi primo, perché Bayrou, ancora oggi, ha un seguito minoritario, ma fedele. E dal partito di Bayrou, il MoDem, proviene anche la nuova ministra della Difesa, Sylvie Goulard, 52 anni. Marsigliese ed europeista convinta, è stata consigliera di Romano Prodi, quando era presidente della Commissione europea. Parla perfettamente inglese, italiano e tedesco.
Una delle rare «prede» a destra è invece rappresentata da Bruno Le Maire, il neoministro dell’Economia. 48 anni, laureato in lettere alla Normale e anche all’Ena, questo ex diplomatico e alto funzionario pubblico, è stato a lungo vicino a Dominique de Villepin, esponente di una destra riformista in Francia. ...
Il governo Macron, più a sinistra che a destra
17 Maggio 2017 alle 20:22
di Redazione
Nove uomini e nove donne e un’età media di 54 anni.
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Gérard Collomb, ministro dell’Interno
Figura dell'ala social-liberale del partito socialista. Supporter della prima ora di Emmanuel Macron, il senatore e sindaco di Lione ha sostenuto l'ascesa del futuro presidente quando era ancora ministro dell'Economia di François Hollande. La differenza di età tra i due uomini (39 e 69) e la vicinanza della loro posizione politica li fa passare per padre (spirituale) e figlio, scrive il Figaro, anche se Collomb si considera un consulente che "condivide la sua esperienza", 50 anni di vita politica: Collomb ha cominciato a militare con Mitterrand nel 1968. Nel 1981, a 34 anni, è diventato deputato del Rodano. Nel 1999, ha cambiato Assemblea, diventando senatore. A Lione, aveva assunto nel corso degli anni il ruolo di leader dell'opposizione comunale, fino al 2001, quando ha preso le redini del comune. Se è riuscito a ritagliarsi un piccolo impero nel Rodano, non si era però mai affermato a livello nazionale: nessun ministero nel suo curriculum.
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Nicolas Hulot, ministro della Transizione ecologica e solidale
L'ex conduttore televisivo, che ha contribuito a diffondere tra il pubblico francese l’attenzione alla tutela dell'ambiente e la lotta al riscaldamento globale, era stato corteggiato anche dal governo Hollande ma senza successo. L'enfasi posta da Macron sul rinnovamento, sulla partecipazione della società civile nelle decisioni e sulla transizione energetica, infine, hanno convinto il 62enne Hulot. Ma ora le cose inizieranno a farsi più difficili. Ecologista dietro la macchina da presa, Hulot sarà ora dall’altra parte della barricata, dove il negoziato, il compromesso, le battute d'arresto e gli attacchi sono il pane quotidiano. I suoi avversari ricorderanno che alcune aziende come Edf o L'Oreal, spesso bersaglio degli ambientalisti, sostengono la sua fondazione. Dopo l'incidente di Fukushima in cui ha chiesto "il ritiro dal nucleare", Hulot questa volta dovrà difendere la tabella di marcia di Macron che sostiene il settore.
Sylvie Goulard , ministro della Difesa
La giurista cattolica Sylvie Goulard sperava almeno di aggiudicarsi il dicastero degli Affari europei. Sarà invece ministro della Difesa, una posizione piuttosto inaspettata visto il suo profilo e la sua vicinanza – rivendicata – a Wolfgang Schäuble, il ministro delle Finanze di Angela Merkel. Marsigliese, poliglotta e convinta che la rifondazione dell’Europa passi per un rinnovamento del rapporto con la Germania, l’eurodeputata del MoDem è una nuova arrivata sulla scena del governo ma, in 52 anni, ha accumulato un grande bagaglio di esperienza europea. Goulard ha aderito a En marche! nel 2016, molto prima che venisse siglata l'alleanza tra Macron e il fondatore del MoDem, François Bayrou, nel febbraio scorso. Federalista di lunga data, sa che quest’etichetta non è facile da portare in un momento politico dove crescono i movimenti euroscettici. “Al di là del dibattito sulle strutture, l'idea è quella di ripristinare la fiducia, per portare serenità nel dibattito sull'Europa”, ha dichiarato. “L'obiettivo è anche quello di far avanzare la difesa europea, gestire al meglio i nostri confini e andare verso l’equità nel commercio”.
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Chi sono i ministri del nuovo governo francese e quali dossier hanno sul tavolo