CHI NON COMPRENDE IL TUO SILENZIO PROBABILMENTE NON CAPIRA' NEMMENO LE TUE PAROLE

Ecco la coraggiosa pec inviata dal dott Sandro Sanvenero, Presidente Ordine Odontoiatri di La Spezia,
alla FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri)
e a tutti gli OMCeO (Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) d’Italia.



“Spett.le Fnomceo
A tutti gli Ordini d’Italia

Cari Colleghi Presidenti,
sapete che io non amo le chiacchere, preferisco i fatti.
I fatti degli ultimi periodi, mi hanno convinto a scriverVi per chiedere una collegiale e profonda riflessione interna.
Rilevo che negli ultimi mesi, sotto diversi aspetti, l’agire medico non sia conforme all’etica e deontologia professionale e, conseguentemente,
noi non adempiamo, appieno, al nostro ruolo.

Perché tale necessità riflessiva ricade su di noi?

Perché noi siamo i rappresentanti legali delle due professioni mediche ed i custodi dell’etica dell’agire professionale:

noi abbiamo questo ruolo, nessun’altra carica istituzionale lo possiede;

ed in quanto legali rappresentanti ci viene attribuita anche una posizione specifica “posizione qualificata e differenziata”,

rispetto alla generalità, che ci consente, anzi ci impone, di “concorrere” (e non, semplicemente, “collaborare”)

nell’attuazione dei provvedimenti sanitari.


Al pari di tutti noi, ritengo che il nostro Giuramento sia, anche nella “gerarchia delle fonti”,

l’elemento più alto per l’appartenenza all’Ordine.


Allora, sul piano etico, posizioni che, in qualunque modo e da qualunque fonte proveniente,

contrastino con il giuramento

“di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna,

promuovendo l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute”


siano completamente da rifiutare e respingere, senza eccezioni.


Esplicito: non sono accettabili situazioni (riportate anche da diverse fonti giornalistiche)

nelle quali l’accesso alle cure sia subordinato al possesso di “attestazioni di qualsivoglia natura”

o che tale “mancanza di attestato” sia derogabile solamente per “situazioni indifferibili” (quali, poi? Rischio di morte immediata?).




Altro aspetto su cui ritengo si debba fare di più è quello di promuovere il dibattito scientifico,
perché è solamente attraverso di esso che si può raggiungere l’obiettivo istituzionale
di promuovere la qualità tecnico-professionale attraverso l’aggiornamento continuo delle conoscenze.

L’arte medica, come ben sappiamo, è una “scienza empirica” che basandosi sull’evidenza,
utilizza il metodo sperimentale cioè il continuo controllo e rivalutazione critica del fatto
che le ipotesi siano coerenti con le osservazioni sul campo.

Altrettanto acclarato è che, non rientrando tra le “scienze esatte”,
il progresso delle conoscenze mediche si nutre del dibattito e confronto,
di prove e di confutazioni, argomentazioni e contro argomentazioni:

in una parola si nutre del “dubbio”.


Rilevo che dati “sul campo” non paiono sempre coerenti con una sola ipotesi.


Il nostro Codice prescrive, all’art.6, che

“Il medico fonda l’esercizio delle proprie competenze tecnico-professionali sui principi di efficacia e di appropriatezza,

aggiornandoli alle conoscenze scientifiche disponibili e mediante una costante verifica e revisione dei propri atti.”



Non si tratta, minimamente, di voler accreditare una tesi rispetto ad un’altra;

si tratta di stimolare e richiedere (proprio per il nostro ruolo “concorrente nello studio e nell’applicazione dei provvedimenti sanitari”)
che il confronto tra strategie differenti sia sottoposto al vaglio e dibattito:

si tratta di richiedere che venga applicato, e non derogato, il metodo scientifico il cui valore, tutti, riconosciamo ed al quale ci inchiniamo.


In sintesi, a mio vedere, siamo di fronte ad un problema metodologico che, se non rispettato,
tende a delegittimare il risultato proposto,
con grave nocumento per la credibilità dell’intera categoria e della professione tutta.


Cordiali saluti,
IL PRESIDENTE
Dott. Sandro SANVENERO
 
Per chi se lo fosse perso o non lo segue, riporto questo post tratto da altro blog


Come vi racconto da tempo il nazi-fake green è stata l'anticamera del nazi-regime-emergenziale-covid.

Il mantra è quello che ben conoscete: il Mondo finirà tra 20 anni se non fai questo, quest'altro e quello.

Inoltre la colpa è tutta tua cattivone se non stai dalla parte del Giustoh e della Scienzah che nella sua totalitàh è unanime.

Ma per mandare avanti il PROGRAMMA
(non perdere i miei audio il Grande Bluff in Liberi&Pragmatici e il Grande Bluff in Liberi&Pragmatici)
il nazi-fake green era molto meno efficace della psicosi indotta Covid:

il mantra è che muori come le mosche anche se cammini da solo nel parco senza mascherina,

anche se sei sano e nella fascia 0-39 anni (in realtà dai dati ufficiali ISS in quella fascia = letalità 0.0%)....

se non fai questo, quest'altro e quello.



Ecco che i Regimi PSEUDO-EMERGENZIALI SANITARI sono stati efficacissimi e velocissimi
nello smantellare persino le libertà più basilari e nel creare un controllo di massa assoluto ed ipnotico

(NON PERDERE questo video sulla "Terror Management Theory"):

naturalmente sempre in nome della SCIENZAH "che lo dicono tutti gli scienziati e tutti i medici...". Tuttihhh ehhhh :-)


In realtà siamo di fronte ad una vera e propria MANIPOLAZIONE
sia nel caso del Covid (come vi spiego ed illustro da secoli)
che già nel caso del nazi-fake green in stile "gretino".

Nota: qua è là persino i principali players di questa lobby devono uscire dalla narrazione e fare qualche escursione nella realtà....

Alla fin fine persino su Facebook qualche cosa di utile si trova ancora,

anche se io personalmente non ci scrivo più essendo uno dei principali motori-social del regime globale e trasversale

che sta imponendo il suo pensiero unico ed il suo nazi-socialismo illiberale e manicheista =

un pensiero unico per "i superiori moralmente ed intellettualmente" che vogliono il bene del mondo ed il bene comune vs.

tutti gli altri orchi brutti e cattivi che vogliono il male del mondo anche solo perchè la pensano diversamente dal pensiero unico.


Dunque ecco qui com'è stata costruita la BUFALA

che il riscaldamento globale per cause umane sarebbe confermato dal 97% degli scienziatih .... e contro la Scienzah non puoi andare.

Su una falsariga simile in partenza ma poi anche più massiccia e strutturata,

è stato costruito il fake-consenso "totale" della Scienzah anche sul Covid,

sui Vaccinih etc etc che però oggi lasceremo da parte.


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A tutti piace vivere in un ambiente più pulito, con meno CO2 e meno gas serra.

Tuttavia, modificare o provare a modificare in poco tempo la base energetica mondiale - che è fossile -

oltre a rappresentare qualcosa di difficilmente realizzabile,

utile soltanto agli slogan di qualche post-sessantottino rincoglionito e/o di qualche figlio dei fiori mancato,

presenta dei costi enormi

(quelli maggiori stimati per il 2022 in Europa per la componente energia
sono pari a 390 miliardi di euro per una serie di concause aggravate dall'accelerazione data alla presunta transizione energetica)https://www.blogger.com/#


Il gas è in affanno, si spengono quattro reattori atomici in Francia, i prezzi del chilowattora impazziscono. E così l’Italia deve fare dietrofront

Inoltre, pur volendo ritenere la ripetizione a pappardella del fatto secondo cui il 97% degli scienziati di tutto il mondo

veda nella CO2 il male dell'umanità e che saremmo diretti verso la catastrofe globale

(come ogni anno da 60 anni a questa parte; a proposito, come si vive nelle città sommerse? Tutto bene?)


conforme al pensiero maggioritario della comunità scientifica,

sarebbe opportuno capire da dove nasca questo 97%

che ogni giorno vediamo sparato in prima pagina ora da politici ora da giornalisti ora da banchieri.



Questo 97% nasce ............................

.
.
da un doppio gioco di prestigio statistico passato inosservato nel mezzo del quotidiano rumore massmediatico.

Il primo gioco di prestigio nasce nel 2009.



Nel 2009 Peter T . Doran e Maggie Kendall Zimmerman, dell' Earth and Environmental Sciences dell' University of Illinois
decidono di fare un sondaggio on-line interpellando 10.257 "Earth Scientists".

Il sondaggio, composto da due quesiti, viene somministrato ai 10.257 scienziati
tramite un sito che si occupa di sondaggi on-line (Free Online Survey Software and Tools | QuestionPro®).

Il primo quesito recitava: «Rispetto ai livelli precedenti al 1800, pensi che le temperature globali siano generalmente aumentate, diminuite o rimaste relativamente costanti?»

Il secondo quesito recitava: «Pensi che l'attività umana sia un fattore che contribuisca in modo significativo al cambiamento delle temperature medie globali?».


Attenzione: il quesito non era «Pensi che siamo diretti verso la catastrofe globale?

Pensi che Venezia sparirà tra 10 anni?

Pensi che la CO2 sia il male del mondo?

Pensi che ci sia una crisi climatica in corso?»


Dei 10.257 scienziati interpellati, risposero in 3.146 ovvero il 30,7%.

Di questi 3.146, il 90% rispose "aumentate" al primo quesito

mentre l' 82% rispose "sì" al secondo quesito.


Tra i tutti gli interpellati rispondenti,
i più rilevanti furono individuati dagli ideatori del sondaggio tra gli autoqualificatisi "Esperti di Scienze Climatiche"
nonché tra coloro i quali avessero pubblicato più del 50% dei loro peer- reviewed papers sul tema dei cambiamenti climatici.


Di quanti scienziati stiamo parlando?

Di 79 su 10.257 interpellati.



Di questi 79, 76 (ovvero il 96,2% dei 79) risposero "aumentate" al primo quesito,

mentre 75 di 77 rispondenti al secondo quesito, ovvero il 97,4%, cliccò su "Sì".


Quindi, il 97,4% di cui sopra divenne per magia il 97,4% di tutti gli scienziati al mondo

ma soprattutto divenne: «Il 97,4% di tutti gli scienziati al mondo pensa che siamo diretti verso la catastrofe globale,

che la CO2 sia il male del mondo, che Venezia sprofonderà in 10/20 anni, che sia in corso una crisi climatica ecc.».



Qualche anno dopo un altro 97%, twittato addirittura da Obama, compare sulla scena.

Siamo nel 2013
ed un docente universitario australiano di nome John Cook, insieme ad altri suoi colleghi,

decide di quantificare il consensus della comunità scientifica sulla questione dell'Anthropogenic Global Warming (AGW)

vale a dire sul riscaldamento climatico causato dagli uomini.


Quindi, decidono di prendere in cosiderazione gli abstracts di 11.944 ricerche scientifiche
attinenti al "Global climate change" o al "Global Warming" pubblicate dal 1991 al 2011.


E cosa scoprono gli studiosi?

Scoprono che il 66,4% degli 11.944 papers scientifici analizzati

non assume alcuna posizione sull'incidenza del fattore umano sul clima.


Il 32,6% di quelli analizzati individua nell'uomo la causa dei cambiamenti climatici,

lo 0,7% rigetta la tesi che vede l' uomo causa dei cambiamenti climatici

e lo 0,3% esprime invece una posizione incerta.


Gli studiosi quindi dicono:

di questi 11.944 papers solo il 33,6% esprime un' opinione circa l' incidenza dell' uomo sul clima

ma il 32,6% del 33,6% ovvero il 97,1% dei papers che esprimo un' opinione sostiene che gli uomini siano la causa del global warming.


Quindi, il 97,1% ricavato come sopra, improvvisamente ridiventa:

«ll 97,1% di tutti gli scienziati al mondo pensa che siamo diretti verso la catastrofe globale,

che la CO2 sia il male del mondo,

che Venezia sprofonderà in 10/20 anni,

che sia in corso una crisi climatica ecc».



Post scritto ascoltando
il rumore di un V8 tenuto acceso senza motivo.
https://www.facebook.com/CyberPunkFinance/posts/4842278602498620


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Nel frattempo
- visto che in questo BLOG ormai scrivo poco perchè vi ho già anticipato tutto
ed il main TREND non è cambiato....anzi sta accelerando = vedi mio post Perché ormai scrivo così poco sul mio Blog -
ecco che per es. FORD in 6 mesi è a +70%
...
chissà perchè poi..... ;-)


Non parliamo poi della Bolla schema Ponzi dei certificati carbonio (da cavalcare col timing giusto, ve ne parlerò prima o poi)
o del cavalcare le casette classe AAAAAAA++++ che tra un po' tutte le altre verranno mandate fuori mercato

Non si potrà più vendere né affittare una casa su tre
Fuorilegge gli immobili con classe energetica troppo bassa entro il 2030 quando entrerà in vigore la nuova direttiva..

NON PERDERE LE MIE AUDIO ANALISI

  • Certificati CO2&Green Cazz anche per le casette "novax-nogreen" altrimenti vanno fuori dal mercato:
  • un modo geniale per farti digerire per via buonista (fake)green la patrimoniale sugli immobili.

  • Il trend del regime USE (Unione Socialista Europea) procede spedito col consenso dei criceti nella ruota
  • che saranno persino fieri di pagare perché penseranno di essere dalla parte dei buoni ovvero delle rane bollite...
    il Grande Bluff in Liberi&Pragmatici

  • Addendum all'audio precedente: follow the trend (fake)green = il possibile split del mercato immobiliare tra casette vaccinateh green vs. casette novax brown
    il Grande Bluff in Liberi&Pragmatici
Ma più di due anni fa vi avevo già anticipato tutto = avreste fatto un pacco di soldi
TRADARE GRETA&DINTORNI finchè lo schema Ponzi Fake Green terrà....

 
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Considerate l'utopia di quanto sopra descritto.

Il primo rimando è questo :
Art. 8 DL 24 Dicembre 2021 Nr. 221

Impiego delle certificazioni verdi Covid-19
Art. 8

1. Dal 10 gennaio 2022 fino alla cessazione dello stato di
emergenza epidemiologica da COVID-19, l'accesso ai servizi e alle
attivita', di cui all'articolo 9-bis, comma 1, lettere c), d), f),
g), h), del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con
modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87, e' consentito
esclusivamente ai soggetti in possesso delle certificazioni verdi
COVID-19, di cui all'articolo 9, comma 2, lettere a), b) e c-bis) del
decreto-legge n. 52 del 2021, nonche' ai soggetti di cui all'articolo
9-bis, comma 3, primo periodo, del decreto-legge n. 52 del 2021.
2. All'articolo 9-bis, comma 1, del decreto-legge n. 52 del 2021,
dopo la lettera i) e' aggiunta la seguente: «i-bis) corsi di
formazione privati se svolti in presenza».
3. Agli articoli 9-ter, comma 1, 9-ter.1, comma 1, 9-ter. 2, comma
1, 9-quater, commi 1 e 3-bis, 9-quinquies, commi 1 e 6, 9-sexies,
comma 1, 9-septies, commi 1, 6 e 7, del decreto-legge 22 aprile 2021,
n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n.
87, le parole «31 dicembre 2021» sono sostituite dalle seguenti: «31
marzo 2022».
4. Restano ferme le disposizioni relative agli obblighi vaccinali
di cui agli articoli 4, 4-bis e 4-ter del decreto-legge 1°aprile
2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio
2021, n. 76.
5. Le disposizioni di cui all'articolo 6, comma 1, del
decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, si applicano fino al 31 marzo
2022.
6. All'articolo 42, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2021, n.
77, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2021, n. 108,
e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Per l'anno 2022, e'
autorizzata la spesa di 1.830.000 euro, da gestire nell'ambito della
vigente convenzione tra il Ministero dell'economia e delle finanze -
Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e la societa'
SOGEI Spa per l'implementazione del Sistema tessera sanitaria.».
7. All'articolo 42, comma 4, del decreto-legge 31 maggio 2021, n.
77, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2021, n. 108,
dopo le parole «per l'anno 2021, la spesa di 3.318.400 euro» sono
inserite le seguenti «e, per l'anno 2022, la spesa di 1.523.146
euro».
8. Alla copertura dell'onere derivante dai commi 6 e 7 pari ad euro
3.353.146 per l'anno 2022, si provvede mediante corrispondente
utilizzo del fondo di parte corrente di cui all'articolo 34-ter,
comma 5, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, iscritto nello stato
di previsione della spesa del Ministero della salute.


con tutti i rimandi che leggete sopra.


Il secondo rimando è questo:

Art. 1 DL 30 Dicembre 2021 Nr. 229

Art. 1

Impiego delle certificazioni verdi COVID-19

1. Dal 10 gennaio 2022 fino alla cessazione dello stato di
emergenza epidemiologica da COVID-19, e' consentito esclusivamente ai
soggetti in possesso delle certificazioni verdi COVID-19, di cui
all'articolo 9, comma 2, lettere a), b) e c-bis), del decreto-legge
n. 52 del 2021, nonche' ai soggetti di cui all'articolo 9-bis, comma
3, primo periodo, del decreto-legge n. 52 del 2021, l'accesso ai
seguenti servizi e attivita':
a) alberghi e altre strutture recettive di cui all'articolo
9-bis, comma 1, lettera a-bis), del decreto-legge n. 52 del 2021,
nonche' ai servizi di ristorazione prestati all'interno degli stessi
anche se riservati ai clienti ivi alloggiati;
b) sagre e fiere, convegni e congressi di cui all'articolo 9-bis,
comma 1, lettera e), del decreto-legge n. 52 del 2021;
c) feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose di cui
all'articolo 9-bis, comma 1, lettera g-bis), del decreto-legge n. 52
del 2021.
2. A decorrere dal 10 gennaio 2022, all'articolo 9-quater, del
decreto-legge n. 52 del 2021, in materia di trasporto, l'alinea e'
sostituita dalla seguente:
«1. Fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica
da COVID-19, e' consentito esclusivamente ai soggetti in possesso
delle certificazioni verdi COVID-19, di cui all'articolo 9, comma 2,
lettere a), b) e c-bis), del decreto-legge n. 52 del 2021, nonche' ai
soggetti di cui all'articolo 9-bis, comma 3, primo periodo, del
decreto-legge n. 52 del 2021, l'accesso ai seguenti mezzi di
trasporto e il loro utilizzo:».
3. A decorrere dal 10 gennaio 2022:
a) all'articolo 9-bis, comma 2-bis, secondo periodo, del
decreto-legge n. 52 del 2021, le parole «dei servizi di ristorazione
all'interno di alberghi e di altre strutture ricettive riservati
esclusivamente ai clienti ivi alloggiati e» sono soppresse;
b) all'articolo 6, comma 1, del decreto-legge 26 novembre 2021,
n. 172, al secondo periodo, le parole «di quelli prestati all'interno
di alberghi e di altre strutture ricettive riservati esclusivamente
ai clienti ivi alloggiati e» sono soppresse.
4. Le disposizioni di cui al comma 1, nel medesimo periodo ivi
previsto, si applicano anche all'accesso e all'utilizzo dei seguenti
servizi e attivita':
a) impianti di risalita con finalita' turistico-commerciale,
anche se ubicati in comprensori sciistici;
b) servizi di ristorazione all'aperto;
c) piscine, centri natatori, sport di squadra e di contatto,
centri benessere per le attivita' all'aperto;
d) centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attivita'
all'aperto.
5. Dal 10 gennaio 2022 la lettera e-bis) del comma 1 dell'articolo
9-quater del decreto-legge n. 52 del 2021 e' abrogata.
6. All'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 22 aprile 2021, n.
52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87,
il terzo periodo e' sostituito dal seguente:
«In zona bianca, l'accesso agli eventi e alle competizioni di cui
al primo periodo e' consentito esclusivamente ai soggetti muniti di
una delle certificazioni verdi COVID-19 di cui all'articolo 9, comma
2, lettere a), b) e c-bis), e ai soggetti di cui all'articolo 9-bis,
comma 3, primo periodo, e la capienza consentita non puo' essere
superiore al 50 per cento all'aperto e al 35 per cento al chiuso
rispetto a quella massima autorizzata.».


Siete in grado di capire al volo cosa si intende in modo esaustivo ?
 
Siamo oltre la follia......


Alla fine della fiera delle incomprensibili norme contenute nell’ultimo Dpcm firmato ieri da Draghi.

Nel profluvio di regole e codicilli, disposizioni ed eccezioni, una cosa almeno è chiara
e non serve che all’annuncio mattutino del decreto seguano nel pomeriggio le Faq di governo:

senza Green Pass gli anziani senza vaccino dal 1° febbraio non potranno più mettere piede negli uffici postali.
Nemmeno per ritirare la sospirata pensione che, evidentemente, l’esecutivo fatica a considerare un bene «essenziale», «primario»
.

La covid-burocrazia colpisce ancora, con buona pace di buon senso e logica giuridico-sanitaria
e finisce per penalizzare persino gli anziani, i famosi soggetti fragili, non solo in materia di rischi di contagio.


Già, perché nel caso dei vecchietti finiti sotto la mannaia dei divieti del Dpcm, rinunciare a quello che per loro è un rito (ma non certo uno svago).

Un momento che gli garantisce la sopravvivenza, in quanto sprovvisti di Green Pass, non è certo una scelta deontologica.

Come spiega La Stampa sul tema, infatti, escludere dalla lista delle attività «essenziali»
chi va ad incassare una volta al mese l’assegno di quiescenza, non sono No vax.

Per la maggior parte di loro
– come in più occasioni hanno ribadito gli uomini della struttura commissariale
nell’annunciare l’invio di squadre mobili per vaccinare gli anziani residenti il luoghi isolati e lontani –
si tratta di anziani disinformati. Che vivono in località remote e senza la minima alfabetizzazione digitale».


E allora?

Allora qual è la ratio che ha portato il governo dei «migliori» e degli «esperti»
dalla stringata lista delle deroghe all’obbligo di mostrare il Green Pass?

«La ratio – spiega ai microfoni di Timeline su Sky Tg24 il sottosegretario alla Salute Andrea Costa
è l’analogia con i cittadini che devono recarsi in banca.
Quindi si è applicato il solito criterio: quando si entra alla Posta o allo sportello di banca, è richiesto il Green pass
.

Si è ritenuto – precisa il sottosegretario – di dare un’uniformità a questo tipo di risposta»…Tutto qui…

Una soluzione varata, chiarisce ancora Costa, in considerazione del fatto che:
«Parliamo di una platea di cittadini in cui ricordiamo che oltre il 95% è in possesso del requisito.
Perché parliamo della fascia di età in cui la percentuale di vaccinazione contro Covid-19
– tra quelli che non si possono vaccinare per motivi seri e quelli che si sono vaccinati – arriva quasi al 100%».

Un calcolo in cui non rientrano però, ha opportunamente ricordato e denunciato Roberto Messina, presidente di Federanziani,
«quei non pochi signori attempati non scolarizzati e malati. Che vivono di pensione.
E che sono senza Green Pass, solo perché disinformati o magari con malattie che non consentono loro di vaccinarsi
»…


Insomma, l’ennesima contraddizione o svista: chiamatela come vi pare.

Il succo del messaggio implicito nel Dpcm è:

si possono acquistare beni primari al supermercato, ma senza i soldi della pensione,
perché senza il Green Pass dall’1 febbraio non sarà possibile recarsi a ritirarla in ufficio postale
o presso lo sportello della propria banca.

Errore di calcolo e di valutazione ?

Follia segregazionista ?

Messaggio occulto ai No vax ?

Sta di fatto che la mancata deroga del Green Pass per uffici postali e le banche penalizza gli anziani:
e su questo non c’è dubbio alcuno o margine di errore possibile.

E il fatto che oggi ne parlino tutti i giornali in prima pagina e i servizi dei tg non è altro che un ulteriore conferma mediatica.


A tal proposito, tra i tanti approfondimenti sul tema,
il commento al vetriolo postato in un video da Nicola Porro e riproposto in basso.


E quello firmato da Mario Giordano su La Verità, sono inquietantemente eloquenti.

Basti dire che il giornalista di Quarta Repubblica conclude citando Orwell.

E sentenziando: «È l’inizio della fine».

Mentre il giornalista di Fuori dal coro chiosa significativamente:
«Un Paese in cui senza Green Pass non si può rinnovare il passaporto o ritirare la pensione.
Non si può andare a comprarsi un paio di mutande o un pacchetto di sigarette».

E ancora, «un Paese che discute per due settimane quali sono i negozi in cui è possibile entrare liberamente. E quali no.

«Questo è un Paese tecnicamente da manicomio.
Soltanto che loro sono i matti. E noi abbiamo la camicia di forza»



«Un Paese che produce un decreto ogni dieci giorni (è il quinto da fine novembre)
così incomprensibili che appena pubblicati ci vogliono le Faq per interpretarli»…

«Un Paese in cui una donna viene condannata a due mesi di carcere (pena commutata in multa da 4.500 euro)
perché durante la quarantena ha osato aiutare un motociclista ferito a non morire dissanguato».

O «dove ci sono Comuni che organizzano sistemi per geolocalizzare i positivi (vedi Ravenna).
E scuole che scrivono circolari per chiedere ai neonati di aprire le finestre (vedi asilo nido di Verona)».

E in cui si «ordina ai professori come e quando mangiare e andare alla toilette (vedi istituto di Carrara).





Soltanto che loro sono i matti. E noi abbiamo la camicia di forza».
 
Però cerchiamo di entrare nelle norme.

Qual'è lo scopo vero di questo ennesimo disastro.


Prevenire il contagio ?

NO. Perchè sia chi è vaccinato, che chi non lo è, può prendere e/o trasmettere il virus.


Aiutare l'economia ?

NO. Perchè si vieta a delle persone di acquistare dei beni.


A cosa serve allora il passaporto verde ?

A NULLA. Perchè tu puoi essere positivo e puoi contagiare.
CHIUSO.


Questo è unicamente un ricatto, costruito per limitare la libertà alle persone
e per sottoporle a dei test/stress, per capire sin dove "loro" possono spingersi.


La vaccinazione continua e ripetuta produrrà solo danni.

Non lo dico io. Lo dice la "scienza", quella vera, quella "testata" per decenni.


Lo fanno per pararsi il kulo.
Perchè di danni alla sanità ne hanno fatti per decenni.

"loro", gli "scienziati prestati", l'ostacolo lo aggirano.
Non lo affrontano di petto.
Perchè hanno un tornaconto con le lobbies.


Compito del medico è "curare il malato".
Cercare la cura per quella malattia.


Sapete qual'è l'unico, vero risultato del vaccino ?

DIMINUIRE LA PERCENTUALE DI PERSONE CHE VANNO IN OSPEDALE.


Questa è una delle verità.

E ricordatevi che nei mesi estivi - da giugno a settembre -
gli ospedali hanno gli stessi problemi ed applicano le
stesse procedure applicate oggi.

RINVIARE GLI INTERVENTI.

Parlo per l'ospedale della nostra città, perchè sono ben a conoscenza
- diretta - di cosa succede in quei mesi.

La direttiva uscita a giugno è stata :

Effettuare 4 - è proprio così - QUATTRO operazioni a settimana per mancanza di personale.

COVID ?? NO

FERIE.
 
Non ci sono solo Bezos e gli altri supermiliardari ad aver incrementato i loro (legittimi) guadagni durante la pandemia.

Ad aver migliorato, e non di poco, il fatturato sono state anche le aziende farmaceutiche.

Big Pharma, si è soliti dire.

Era scontato: tra tamponi, vaccini, prima, seconda, terza dose, prodotti contro virus originario o variante Omicron,
gli Stati e i cittadini hanno speso miliardi di euro per combattere la pandemia.

Dunque era logico che Pfizer&co. accrescessero i loro utili.

Sì, ma di quanto?


Un calcolo l’ha fatto Oxfam nel suo l’ultimo rapporto sulle disuguaglianze.

Big Pharma ha macinato utili stimati in alcuni casi addirittura in mille dollari al secondo.

Mille dollari al secondo.

Questo significa che mentre leggerete questo articolo, diciamo in due minuti di tempo,
alcune società farmaceutiche avranno incassato qualcosa come 120mila euro.

Mica male.

“Mentre i monopoli detenuti da Pfizer, BioNTech e Moderna
hanno permesso di realizzare utili per 1.000 dollari al secondo e creare 5 nuovi miliardari
si legge nel rapporto – meno dell’1% dei loro vaccini ha raggiunto le persone nei Paesi a basso reddito.


Ed è questo il punto.

Il problema non sono ovviamente le aziende di Big Pharma in sé:
hanno tutto il diritto di investire risorse per la ricerca e vendere i loro prodotti.

Nella gara dei vaccini: chi primo arriva, meglio alloggia.


Però Vincenzo Sofo, eurodeputato di Fratelli d’Italia, fa notare una contraddizione, o meglio un fattore su cui occorre riflettere.


“Nello stesso periodo, il Corporate Europe Observatory ha calcolato che tale settore

ha
aumentato di almeno il 20% la spesa destinata al lobbying nelle istituzioni europee”.


A questo vanno aggiunte le polemiche sul potenziale conflitto di interesse sorto
“tra membri di organismi Ue che hanno contribuito alla gestione della crisi sanitaria e società farmaceutiche”.


Senza dimenticare il pasticciaccio europeo sulla mancata trasparenza della Commissione
sui contratti stipulati da Bruxelles con le varie società produttrici di vaccini
.


Ad oggi ancora in parte secretati.
 
«Se ora s’attaccano alle sigarette, e domani magari pure al vino ed alle mignotte, vuol proprio dire che sono finiti».

Sintesi perfetta, in idioma lucchese, firmata dal maestro Andrea Colombini, direttore d’orchestra.

Con la sua infaticabile intelligenza e la sua verve sarcastica,

Colombini dà voce all’anima della resistenza civile italiana di fronte al grottesco stritolamento delle libertà di tutti,

inflitto (grazie anche a una buona dose di ottusità diffusa) con l’alibi della più grande “pandemia di asintomatici” della storia.



Morale?

Il governo dei pagliacci ha allestito l’apartheid del Tso anche per banche, sportelli pubblici, uffici postali e negozi, incluse le tabaccherie.

Scelta davvero illuminata e strategica, per far perdere la pazienza ai santi:
come se un genio del male si divertisse a mostrare l’infinita idiozia dei provvedimenti,
inutilmente cattivi, improntati alla vessazione e alla persecuzione.

Un po’ come quando i nazisti, ormai consapevoli di essere sconfitti – dice il musicista toscano –
si ridussero a procurare il maggior danno possibile, per rabbia, di fronte a un destino ormai segnato.


Il furore più grande – sottolinea ancora Colombini, in web-streaming con Riccardo Rocchesso (giornalista, animatore di “100 Giorni da Leoni”) –
deriva dalla prova di forza messa in atto da milioni di italiani:

pur radicalmente contrari alle misure criminal-demenziali della “democratura” chiamata Draghistan,
hanno accuratamente evitato di abboccare all’amo della violenza.


«State fermi», ha incessantemente raccomandato l’alchimista Michele Giovagnoli, altro mattatore delle piazze, sodale di Colombini.

Agli ultimi decreti-vergogna, la communiy di Giovagnoli (“Essere Solare”) risponde così:

affiggendo un cuore sulle vetrine dei negozi, per invitare i clienti a entrare comunque.

Si chiama disobbedienza civile: ne è stata campionessa Rosanna Spatari, titolare della Torteria di Chivasso (Torino).

Assistita dall’avvocato Alessandro Fusillo, ha lottato come una leonessa per tenere aperto il suo bar.

Alla fine, la Corte di Cassazione le ha dato ragione.

Ed è solo un esempio, il suo, di questa nuova “Italia che resiste”,
come un tempo cantava l’oggi silente De Gregori, sordomuto come tantissimi suoi illustri colleghi.


Storie che esemplificano – per i non addetti – la nozione scientifica di “speciazione”:
una parte dell’umanità si separa dal “volgo disperso che nome non ha”, per tracciare una nuova traiettoria evolutiva.


Esempio: alle ultime elezioni amministrative, lo scorso ottobre ha votato solo un italiano su due.

E nelle grandi città, ai ballottaggi, ha raggiunto le urne appena un elettore su tre.

Oggi, come ricorda Andrea Colombini, pare che il problema numero uno del paese sia l’identità del successore di Mattarella.

Partiti e giornali non parlano d’altro.

Peccato che i partiti facciano ridere la maggioranza dei cittadini, e che i giornali non li legga più nessuno.

C’è qualcosa di addirittura empio, forse, nel voler comunque celebrare il rituale democratico del Colle,
come se fossimo ancora in un regime pienamente democratico, in tempo di pace.

Vivono, lorsignori, in un mondo parallelo?

Pensano davvero che importi a qualcuno, se al Quirinale salirà l’ometto che
– dopo aver chiuso i bancomat della Grecia – ora si appresta a blindare anche le tabaccherie italiane?


Lo stesso Colombini, inveterato toscanaccio sempre incline al vernacolo,
fa i conti in tasca ai galantuomini tuttora sul ponte di comando.

E’ semplice, dice: hanno perso.

Presto non controlleranno più il paese, e lo sanno:
gli italiani faranno di testa loro, come sempre (“fatta la legge, trovato l’inganno”).


Dicono che alla manifestazione di Roma il 15 gennaio c’erano poche migliaia di persone?

Ridicolo, erano almeno 350.000.

Continuano a mentire?

Sì, pare non sappiano fare altro.

Ma chi li sta più ad ascoltare?

Sempre meno persone.


Che fai, imponi il mitico tampone anche a chi ha subito tre dosi di siero magico?

E allora, dice Colombini, poi non ti devi stupire se milioni di italiani,
quella famosa terza dose, non la faranno mai.

E quindi come ti regoli, li chiudi tutti in casa?

Auguri.


Già oggi, bar e ristoranti hanno dimezzato i clienti.

E il settore turistico alberghiero (dell’Italia, notare) sconta perdite catastrofiche: all’appello manca l’80% del volume d’affari.


La scuola? Nel caos: decine di migliaia di insegnanti in quarantena, benché sottoposti all’inoculo sperimentale mRna.
 
Bella, la storia del siero magico.


Non immunizza nessuno, ma ora viene imposto come Tso.


E nel frattempo – storia ancora più bella – si continua a far finta che le normali cure non esistano:

è l’unico sistema, per sperare di vedere ancora qualche ricovero.



Per il Tar del Lazio, il protocollo-Speranza (Tachipirina e vigile attesa) è autolesionistico:
è da pazzi impedire ai medici di curare i pazienti, usando i farmaci adatti in tempi ragionevoli.

La sentenza è stata appena sospesa: ma per quanto, ancora, la verità potrà essere tenuta sotto il tappeto?

Colombini cita il profeta supremo della sciagura mondiale, sua maestà Bill Gates.


In tono più che dimesso, ha capitolato: abbiamo fallito, ha ammesso.

La maggior parte della popolazione del pianeta non si è sottoposta ai nostri sieri e ritiene sia in opera un grande complotto.


E vorrei vedere, chiosa Colombini: proprio Bill Gates aveva auspicato un bel taglio demografico, a nostre spese, in termini di “depopolamento”.


C’è rimasto sotto l’Occidente, e neppure tutto.


La stampa inglese ha appena dato risonanza all’ultima sortita ufficiale dell’Oms:

i sieri genici C-19 non sono più necessari.



Molti paesi europei – Spagna in testa – hanno voltato pagina.

Solo Austria e Francia paiono voler seguire l’esempio italiano: il peggiore.

Ma sembrano in preda, ormai, a una quasi-disperazione.


Un’altra fetta di verità arriva, a valanga, dallo Spallanzani di Roma, che ha analizzato i dati di San Marino:

il vaccino russo Sputnik (vaccino vero, in quel caso) funziona molto meglio dei sieri genici in circolazione da noi

– e, tra parentesi - non risulta che crei problemi all’organismo.



Alla fine del suo cupo regime, il dittatore rumeno Nicolae Ceaucescu
lasciò il palazzo presidenziale scappando via con l’elicottero per sfuggire all’assedio popolare.

Raccomanda Colombini: noi invece continuiamo così, stiamo fermi e rinunciamo al Green Pass.


Semmai, ridiamogli in faccia.

E’ quello che si meritano.


«Oggi le sigarette, domani il vino e le mignotte: sono finiti».


E buon Quirinale a tutti.
 

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