Come commentare questa notizia ? Chi era il GIP di allora ? Ed i Giudici ? E le prove ?
Calvario finito. La Cassazione ha messo la parola «fine» sul caso Covezzi: ieri è stato rigettato il ricorso del procuratore generale. E la sentenza di secondo grado, una sentenza di assoluzione, adesso è pronta per diventare definitiva.
La pronuncia è stata emessa nel pomeriggio, alcune ore dopo l’udienza celebrata in mattinata nella quale la suprema corte ha valutato la vicenda di Delfino Covezzi e Lorena Morselli, marito (nel frattempo deceduto) e moglie di Massa Finalese. I due un anno e mezzo fa, all’inizio di maggio del 2013, erano stati infatti assolti (per la seconda volta) dalla pesante accusa di aver abusato dei loro figli minori. La Corte di Appello di Bologna aveva riconosciuto che i coniugi «non hanno commesso il fatto»: era stato il nuovo step di un lunghissimo calvario giudiziario durato quasi 16 infiniti anni.
Questo perché in primo grado, nel 2002, i coniugi erano stati condannati a 12 anni di reclusione dal Tribunale di Modena; una sentenza smentita in secondo grado quando, nel 2010 (a ben 8 anni di distanza), erano stati giudicati innocenti, definendo la nullità delle perizie psico-diagnostiche prodotte dalla Procura che aveva coordinato le indagini della polizia di Stato. Tuttavia un anno più tardi, nel 2011, la Corte di Cassazione aveva accolto a sorpresa il ricorso della Procura generale (che aveva impugnato il pronunciamento nell’ultimo giorno utile contemplato dai termini di legge) e rimandato gli atti del corposo fascicolo al secondo grado. E qui, appunto a metà dell’anno scorso, una nuova sezione della Corte di Appello aveva ribadito l’innocenza dei due coniugi, difesi dagli avvocati modenesi Paolo Petrella e Pierfrancesco Rossi.
L’ultimo gradino è stato rappresentato dal nuovo approdo in Cassazione, a seguito di un altro ricorso del procuratore generale. L’istanza è stata rigettata a Roma dagli «ermellini», ieri come detto, e questo significa che il verdetto di secondo grado diventa definitivo e i due sono innocenti. In attesa di leggere le motivazioni, pronte entro un paio di mesi, è una vittoria per i coniugi e per i loro difensori: «Siamo soddisfatti, sì - fa sapere l’avvocato Petrella -. Adesso su questa lunga storia, che seguo sin dal 2000, possiamo mettere la parola fine e fare il punto della situazione». Per Delfino, stroncato da un malore nell’agosto del 2013 mentre attendeva le motivazioni dell’assoluzione di tre mesi prima, la giustizia è dunque giunta post-mortem.
Nel corso degli anni i coniugi hanno sempre respinto le accuse. Sin dall’inizio di questo incubo, nel novembre del 1998, quando Lorena Morselli, insegnante, e Delfino Covezzi, lavoratore ceramico, incensurati e stimati coniugi della frazione di Massa, vennero privati dall’Autorità giudiziaria dei loro quattro figli minorenni, con l’accusa di non aver adeguatamente vigilato in merito al loro presunto coinvolgimento in un giro di pedofilia e messe sataniche che si ipotizzava che fossero avvenute alla fine degli anni Novanta nella Bassa (accuse poi cadute). E nell’indagine erano «entrati» un nonno dei bambini e il sacerdote di Staggia e San Biagio (don Giorgio Govoni, assolto dopo la morte). Non solo: alcuni mesi più tardi, i coniugi Covezzi vennero accusati di aver loro stessi partecipato ai presunti abusi di carattere sessuale nei confronti dei loro figli. Da lì cominciò l’iter giudiziario (e la lontananza dai quattro minori, oggi maggiorenni) che da ieri appartiene al passato; nel frattempo la signora da tempo si è trasferita in Francia, dove vive col quinto figlio minorenne. E dove nell’estate del 2013 si è spento Delfino: avrebbe meritato di assistere alla fine del calvario e alla riabilitazione del proprio onore.