chantilly
Forumer attivo
Noi obbligazionisti dobbiamo essere equiparati...
CMC Ravenna 6,875% 2017-22 (XS1645764694) - 6% 2017-23 (XS1717576141)
chantilly
Forumer attivo
Dove sono i buoni managers ???
Proteus40
Forumer attivo
Quindi hai notizie di una probabile amministrazione controllata, no perchè il concordato non mi risulta che possa durare 2 anni.
Se i managers se ne vanno di certo le cose non si mettono bene, anche se di gente così non è che se ne sentirà la mancanza ed in ogni modo non eviteranno le responsabilità di ciò che hanno combinato.
Sarebbe bello però sapere se sono tue supposizioni, oppure hai notizie affidabili, no perchè buttate li così non fanno altro che aumentare il panico.
Comunque si vedrà a breve, la seconda convocazione, se non sbaglio, è per questo sabato e al più tardi lunedì conosceremo la proposta.
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Rhim OLD
Nuovo forumer
Infatti non trovo riscontri da nessuna parte...se andassero in amministrazione controllata non si vede un becco di un quattrino. Diverso era l'annuncio di voler lavorare in continuità, magari tagliando le commesse incagliate o improduttive. Certo che di annunci disattesi i CMC boys ne hanno fatto collezione, ma prima o poi ne dovranno rispondere.
Proteus40
Forumer attivo
Non che io sia esperto, ma con l'amministrazione controllata mi pare che verrebbero eliminati i vertici amministrativi (purtroppo non fisicamente) e sostituiti da uno o più commissari che nel giro di 2-3 anni o risollevano la società o la mettono in liquidazione, quindi non necessariamente non si vedrebbe un soldo. Del resto lasciare la società in continuità con questi incapaci non credo che sarebbe molto meglio, anzi. Intanto si stanno perdendo commesse a raffica.
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waltermasoni
Caribbean Trader
Si parla del niente. Ipotesi ipotesi basate su Cosa?
Cat XL
Shizuka Minamoto
@CMCRAVENNA-LEAKS
Come dice giustamente walter o si portano articoli affidabili (ed e' gia' difficilissimo trovare articoli degni di questo nome al giorno d'oggi vista la spazzatura giornalistica che gira) oppure inutile buttare previsioni a meno che non si abbiano altri fini. E mi fermo qui oggi.
Proteus40
Forumer attivo
Le ipotesi sono tali proprio perchè si chiamano ipotesi e nel nostro caso si basano su quei pochi fatti che conosciamo, ma che poche speranze lasciano. Le uniche cose certe sono che hanno mentito sempre e non credo che cambieranno ora. Di certo stanno revocando una caterva di commesse, ad esempio oggi la CMC ha perso quella per il terzo valico (se leggi Edilizia e Territorio), quelle del Nepal sono perse, quelle in Kenya gli hanno sequestrato i beni in loco e molti in quel governo spingono per revocare tutti i contratti, dal Kuwait sono scappati, quelle siciliane sono di fatto revocate visto che a pagare è l'ANAS e non li mandano a cagare solo per evitare le lungaggini di una nuova aggiudicazione, altre minori sono andate perse solo pochi giorni addietro, alla fine parliamo nel complesso di miliardi. La speranza è l'ultima a morire, ma sarebbe il caso di piantarla di credere nelle panzane di questa gente che ci ha fottuto bellamente e personalmente considererò menzogne anche cio che proporranno nel concordato, è da vedere se ci crederanno tribunale e creditori.
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waltermasoni
Caribbean Trader
Mi riferisco ad altre ipotesi:
‘Quando tutti i principali manager che supportano il CEO stanno partendo, cosa significa ? Che probabilmente l'amministratore delegato avvera detto di lasciare la società, poiché la situazione probabilmente peggiorerà di molto.’
winston wolf
Forumer attivo
29/03/2019 Il Resto del Carlino Ravenna
Cmc, domani si decide il futuro - di Lorenzo Tazzari
All' assemblea dei soci sarà sottoposto il piano concordatario per la cooperativa
ANCORA 24 ore di attesa poi si conoscerà il futuro della Cmc. E' stata infatti convocata per domani (in seconda seduta, quindi) al Grand Hotel Mattei l' assemblea dei soci della cooperativa di via Trieste con all' ordine del giorno la presentazione del piano concordatario, che entro il 7 aprile verrà depositato in tribunale. I soci dovranno pronunciarsi sul nuovo piano industriale e sulle strategie previste per uscire dall'attuale forte indebitamento deflagrato il 7 dicembre scorso con la richiesta di concordato preventivo in bianco. Dopo aver chiesto (il 6 febbraio) 60 giorni di proroga per presentare il piano concordatario, ora i vertici sono pronti per presentarsi ai soci per l' approvazione del 'Piano di crisi aziendale', che in base allo statuto della società prevederebbe anche la partecipazione economica dei soci al superamento della crisi. Come confermato in più occasioni da fonti vicine alla cooperativa, il piano non dovrebbe far riferimento a questa eventualità.
Da inizio febbraio i circa 700 dipendenti Italia (la metà circa fa riferimento agli uffici in Romagna) di Cmc sono in cassa integrazione straordinaria. Sono state avviate procedure di licenziamento collettivo per i dirigenti. Il piano dovrà spiegare anche quali opere non sono più considerate prioritarie per la cooperativa e quale sarà la strategia generale di risanamento.
Nei giorni scorsi Cmc ha chiesto e ottenuto l' autorizzazione allo scioglimento del contratto con la stessa Cassa depositi e prestiti per la costruzione a Roma della sede dei servizi segreti (Dis, Aisi, Aise): commessa da 100 milioni.
LA SITUAZIONE di Cmc è molto simile a quella dei principali gruppi di costruzione italiani. Per questo ormai da settimane si alternano 'voci' su possibili fusioni o alleanze. Si continua a parlare di una maxi fusione tra i principali gruppi nazionali. L' operazione avviata da Salini Impregilo per salvare Astaldi con l' intervento della Cassa depositi e prestiti e delle banche, sembrerebbe essere soltanto l' inizio di una catena di fusioni che potrebbe includere anche Cmc, Condotte, Grandi Lavori Fincosit e Trevi. I sei gruppi contano 28 mila dipendenti, 6,5 miliardi di fatturato, 37,5 miliardi di commesse e 22,7 miliardi di debiti finanziari. Il progetto al quale sta pensando Cdp è quello di una public company, società di capitali quotata in Borsa, il cui capitale è frazionato tra molteplici investitori, nessuno dei quali esercita un potere di indirizzo di governo. Al vertice, amministratore delegato e manager.
Altra voce di corridoio quella che riguarda il Gruppo Pizzarotti.
Cmc, domani si decide il futuro - di Lorenzo Tazzari
All' assemblea dei soci sarà sottoposto il piano concordatario per la cooperativa
ANCORA 24 ore di attesa poi si conoscerà il futuro della Cmc. E' stata infatti convocata per domani (in seconda seduta, quindi) al Grand Hotel Mattei l' assemblea dei soci della cooperativa di via Trieste con all' ordine del giorno la presentazione del piano concordatario, che entro il 7 aprile verrà depositato in tribunale. I soci dovranno pronunciarsi sul nuovo piano industriale e sulle strategie previste per uscire dall'attuale forte indebitamento deflagrato il 7 dicembre scorso con la richiesta di concordato preventivo in bianco. Dopo aver chiesto (il 6 febbraio) 60 giorni di proroga per presentare il piano concordatario, ora i vertici sono pronti per presentarsi ai soci per l' approvazione del 'Piano di crisi aziendale', che in base allo statuto della società prevederebbe anche la partecipazione economica dei soci al superamento della crisi. Come confermato in più occasioni da fonti vicine alla cooperativa, il piano non dovrebbe far riferimento a questa eventualità.
Da inizio febbraio i circa 700 dipendenti Italia (la metà circa fa riferimento agli uffici in Romagna) di Cmc sono in cassa integrazione straordinaria. Sono state avviate procedure di licenziamento collettivo per i dirigenti. Il piano dovrà spiegare anche quali opere non sono più considerate prioritarie per la cooperativa e quale sarà la strategia generale di risanamento.
Nei giorni scorsi Cmc ha chiesto e ottenuto l' autorizzazione allo scioglimento del contratto con la stessa Cassa depositi e prestiti per la costruzione a Roma della sede dei servizi segreti (Dis, Aisi, Aise): commessa da 100 milioni.
LA SITUAZIONE di Cmc è molto simile a quella dei principali gruppi di costruzione italiani. Per questo ormai da settimane si alternano 'voci' su possibili fusioni o alleanze. Si continua a parlare di una maxi fusione tra i principali gruppi nazionali. L' operazione avviata da Salini Impregilo per salvare Astaldi con l' intervento della Cassa depositi e prestiti e delle banche, sembrerebbe essere soltanto l' inizio di una catena di fusioni che potrebbe includere anche Cmc, Condotte, Grandi Lavori Fincosit e Trevi. I sei gruppi contano 28 mila dipendenti, 6,5 miliardi di fatturato, 37,5 miliardi di commesse e 22,7 miliardi di debiti finanziari. Il progetto al quale sta pensando Cdp è quello di una public company, società di capitali quotata in Borsa, il cui capitale è frazionato tra molteplici investitori, nessuno dei quali esercita un potere di indirizzo di governo. Al vertice, amministratore delegato e manager.
Altra voce di corridoio quella che riguarda il Gruppo Pizzarotti.
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