CMC Ravenna 6,875% 2017-22 (XS1645764694) - 6% 2017-23 (XS1717576141)

va tenuto d' occhio anche l' aspetto fiscale,ho chiesto alla mia banca di riferimento italiana di approfondire il discorso nel caso in cui venga chiesto di scambiare volontariamente i bond con gli sfp

mi dicono ask operativo per la 2023 area 5,85%

grazie di aver fatto presente aspetto fiscale, me neo completamente scordato e rischio di fare un bagno fiscale
sono residente estero e devo verificare cosa succederebbe nel caso di cambio

SPF a quale strumento di investimento in inglese sarebbero assimililabili ?
 
COSTRUZIONI Cmc, depositato in tribunale il piano concordatario - il sole 24 ore 09/04/19
Cmc di Ravenna, quarto gruppo italiano nel settore delle costruzioni, ha depositato ieri in tribunale a Ravenna il piano e la proposta di concordato, approvati dalla assemblea della storica Cooperativa muratori e cementisti il 30 marzo e illustrato al Mise il 4 aprile. Piano e proposta prevedono la continuità aziendale della cooperativa e la soddisfazione integrale dei creditori in prededuzione, di quelli privilegiati e dei fornitori strategici, oltre che la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari con l'attribuzione di strumenti finanziari partecipativi. Ai titolari di strumenti finanziari partecipativi «saranno destinati dal 2021 sino al 2030 i risultati attivi che si attendono dalla continuità aziendale, oltre rilevanti diritti amministrativi sia in cda che nell'assemblea dei soci».
 
La crisi della cooperativa
Cmc, c’è il concordato - Corriere Bologna 09/04/19
È stato depositato al tribunale di Ravenna il piano concordatario della Cooperativa muratori e cementisti illustrato al Mise il 4 aprile, al tavolo di crisi dedicato alla cooperativa. Se tutto procede secondo le tappe indicate, il pagamento dei primi creditori sarà evaso entro 2020. Poi si attende la relazione dei commissari entro luglio. Dal 2022 al 2030 si dovrebbe realizzare la distribuzioni degli utili e delle riserve con l’avanzo di cassa. Il piano indica la gerarchia in base alla quale viene regolato il pagamento dei creditori. Il «rispetto dell’ordine legittimo delle prelazioni» mette al primo posto i «creditori in prededuzione (pagamento integrale alla rispettiva scadenza)». Subito dopo ci sono i «creditori privilegiati (pagamento integrale entro un anno dall’omologazione)», seguono i «fornitori strategici». Al quarto posto i «fornitori chirografari» per i quali il piano prevede l’attivazione dei cosiddetti strumenti finanziari partecipativi.
 
Il Resto del Carlino Ravenna 09/04/19
LA CRISI DELLA COOPERATIVA
Cmc, depositato il piano concordatario in tribunale
DEPOSITATO al tribunale di Ravenna il piano concordatario della Cmc, approvato all'unanimità dall'assemblea lo scorso 30 marzo e illustrato al ministero dello Sviluppo Economico il 4 aprile. La scadenza dei pagamenti ai creditori dipende in parte dai tempi dell' ammissione alla procedura, che è stata ufficialmente aperta il 4 dicembre scorso. Dopo il deposito del piano in tribunale si attende la relazione dei commissari che, in base alle indicazioni date ai soci nell'assemblea del 30 marzo, viene stimata entro luglio prossimo. Tuttavia, nei documenti distribuiti ai soci, viene precisato che «i tempi di completamento della Relazione dei Commissari dipendono dall'ammissione alla Procedura». Entro i successivi tre mesi - entro ottobre quindi- il piano prevede la votazione sui termini del piano da parte dei creditori. Entro dicembre il piano prevede di arrivare al decreto di omologa con il 'pagamento creditori in prededuzione e privilegiati entro i successivi 12 mesi', cioè entro il 2020. Dal 2022 al 2030 si dovrebbe realizzare la distribuzioni degli utili e delle riserve con l' avanzo di cassa. Prevista la dismissione dei cantieri che non offrono adeguata marginalità e quelli dove non sono state prestate garanzie.
 
Corriere di Romagna 09/04/19
IL COLOSSO PROVA A USCIRE DALLA CRISI di ALESSANDRO CICOGNANI

Cmc, presentato in tribunale il piano per evitare il fallimento
Ora i creditori dovranno votare il loro gradimento, l' esposizione maggiore è quella verso le banche
RAVENNA A quattro mesi da quando la crisi del colosso Cmc è diventata di dominio pubblico - attraverso la presentazione della richiesta di concordato con riserva -ieri mattina i legali della cooperativa della costruzioni hanno finalmente depositato in tribunale il piano concordatario. Alcune centinaia di pagine, nella quali i tecnici hanno scandagliato la situazione economica della società ravennate, andando a spiegare nel dettaglio in che modo hanno intenzione di riportare la Cmc a galla.
La proposta è stata firmata dagli avvocati Fabrizio Corsini e Andrea Zoppini ed è stata elaborata sulla base della consulenza aziendale e finanziaria di Domenico Livio Trombone di Mediobanca. Il piano e la proposta, come noto, prevedono la continuità aziendale di Cmc e la soddisfazione integrale dei creditori in prededuzione, dei creditori privilegiati e dei fornitori strategici, «nonché si legge in una nota della stessa Cmc - la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari mediante attribuzione di strumenti finanziari partecipativi, da emettere entro 90 giorni dall'omologazione. A questi ultimi saranno destinati dal 2021 sino al 2030 i risultati attivi che si attendono dalla continuità aziendale, oltre rilevanti diritti amministrativi sia in Consiglio di Amministrazione che nell'assemblea dei soci».
Il piano I capitoli più importanti dovrebbero essere essenzialmente tre. Il primo riguarda i creditori - con le banche in prima fila che vogliono rientrare dei capitali investiti. L' esposizione finanziaria della coop si aggira intorno ai 900 milioni di euro. Una cifra imponente, generata da due bond da 325 e 250 milioni che vede tra gli obbligazionisti anche Credit Agricole, Algebris, Muzinich, Ubs, Mediolanum, Vontobel, Julius Baer e Alliance Bernstein. A questi si aggiungono un revolving credit facility da 160 milioni e un' altra esposizione bancaria che varia tra i 100 e i 150 milioni. Una voce importante dunque, perché il primo compito della cooperativa è proprio quello di ripianare il debito che l' ha costretta a fare richiesta di concordato. Per di più il passo successivo sarà quello dell' adunanza dei creditori, che a breve verranno chiamati ad esporre una propria valutazione sul piano concordatario presentato da Cmc e, nel caso, a chiedere eventuali modifiche prima di passare alla votazione (che richiede la maggioranza degli aventi diritto per poter essere omologato).
Cessioni e cantieri Il secondo capitolo fondamentale riguarda invece la possibilità immediata per la cooperativa di via Trieste di fare cassa, in modo da poter ripianare al più presto quei debiti. Sul tema già qualche settimana fa sono uscite le prime indiscrezioni, in particolare per quanto riguarda le controllate di Cmc negli Stati Uniti. Le società nel mirino sarebbero la Di Fazio industries inc con sede a New York, di cui Cmc detiene il 66,6 per cento dell' azionariato e che ha un fatturato oltre i 60 milioni di dollari all'anno, e la LM Heavy Civil Construction di Westford nel Massachussets, di cui invece detiene il 100 per cento delle quote e che ha chiuso il 2017 realizzando circa 73 milioni di dollari di ricavi. A questi potrebbero poi aggiungersi altri immobili ritenuti non più funzionali ai fini dell' operatività aziendale.
Trattandosi di un concordato misto ci sono asset che dunque spariranno dalla galassia Cmc e altri cantieri che invece andranno avanti. Ed è così che si arriva al terzo capitolo fondamentale del piano, ossia garantire la continuità dell' azienda una volta portata fuori dalla crisi. Nel frattempo un primo passo è già stato fatto, attraverso il raggiungimento di un accordo con Anas per la ripartenza dei cantieri siciliani della cooperativa.
 
La crisi della cooperativa
Cmc, c’è il concordato - Corriere Bologna 09/04/19
È stato depositato al tribunale di Ravenna il piano concordatario della Cooperativa muratori e cementisti illustrato al Mise il 4 aprile, al tavolo di crisi dedicato alla cooperativa. Se tutto procede secondo le tappe indicate, il pagamento dei primi creditori sarà evaso entro 2020. Poi si attende la relazione dei commissari entro luglio. Dal 2022 al 2030 si dovrebbe realizzare la distribuzioni degli utili e delle riserve con l’avanzo di cassa. Il piano indica la gerarchia in base alla quale viene regolato il pagamento dei creditori. Il «rispetto dell’ordine legittimo delle prelazioni» mette al primo posto i «creditori in prededuzione (pagamento integrale alla rispettiva scadenza)». Subito dopo ci sono i «creditori privilegiati (pagamento integrale entro un anno dall’omologazione)», seguono i «fornitori strategici». Al quarto posto i «fornitori chirografari» per i quali il piano prevede l’attivazione dei cosiddetti strumenti finanziari partecipativi.


e noi come obbligazionisti come siamo considerati
 
grazie
anche se stock options e warrant indicati nell'articolo non mi sembra siano assimilabili a SPF che vengono prospettati in questo caso CMC


non e fattibile questa soluzione
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto