CMC Ravenna 6,875% 2017-22 (XS1645764694) - 6% 2017-23 (XS1717576141)

☆☆☆ C.M.C DI RAVENNA - PRICED ☆☆☆

Issuer: Cooperativa Muratori & Cementisti - C.M.C di
Ravenna Società Cooperativa
Sec Type: Senior Notes
Corp.Ratings: B2/B
Issue Ratings: B2/B
Size: EUR 325,000,000
Maturity: 15 February 2023
Coupon: 6.000%
Price: 100
Yield: 6.000%
Spread to Benchmark: +635 bps (DBR 1.5% Feb-23)
Coupon Dates: 15 May, 15 November
First Coupon Date: 15 May 2018
First Call Date: 15 November 2019
Optional Redemption: Make-whole at DBR plus 50bps prior to 15 November 2019 then:
On or after: Price:
15 November 2019 103.000%
15 November 2020 101.500%
15 November 2021 100.000%
Equity Claw: Prior to 15 November 2019 redeem up to 35% at a price of 106.000%
Change of Control: Put at 101% plus accrued interest
UoP: Refinance existing Senior Notes due 2021, pay call premium, accrued interest and transaction fees and expenses
Trade Date: 8 November 2017
Settlement Date: 16 November 2017 (T+6)
Distribution: RegS / 144A
ISIN (RegS / 144A): XS1717576141 / XS1717575416
Common Code (RegS / 144A): 171757614 / 171757541
List / Denom: Luxembourg Stock Exchange / €100k x €1k
Governing Law: New York Law
Joint GloCos & Books: BNPP (B&D) / UniCredit
Joint Bookrunners: Banca Akros / Banca IMI / MPS Capital Services
FCA Stabilization
 
il sole 24 ore 14/06/19
SALVATAGGI
Cmc guarda a un polo alternativo a Salini per restare cooperativa - di Ilaria Vesentini
L' ipotesi di un' aggregazione con nomi come Pizzarotti, Vianini, Grandi Lavori Il gruppo ha ottenuto il disco verde al piano concordatario in continuità
Non è al Progetto Italia che guarda Cmc, ma a un polo alternativo delle costruzioni, rispetto a quello lanciato dal gruppo Salini Impregilo e Cdp, che salvaguardi e valorizzi l' asset fondamentale del gruppo romagnolo e dei suoi 118 anni di storia: la natura cooperativa.
A un giorno dalla notizia del via libera del Tribunale di Ravenna alla procedura di concordato preventivo per la storica Cooperativa muratori e cementisti, emerge con sempre maggiore chiarezza che cosa ha permesso al quarto big italiano delle costruzioni di arrivare in appena sei mesi all' approvazione di un piano di rilancio senza riserve, né osservazioni di commissari e giudici, con affidavit di soggetti terzi, pur in un contesto settoriale ancora molto critico.
«Una proposta come quella approvata all' unanimità, in Cmc, di non toccare un euro di utile per anni finché non saranno pagati fino all' ultimo tutti i debiti, difficilmente può essere votata in una società per azioni», fanno notare gli advisor che stanno affiancando il gruppo dallo scorso novembre, Domenico Trombone dello Studio Trombone Dottori Commercialisti Associati, Andrea Zoppini e Mediobanca. Spiegando il perché Progetto Italia non è nelle corde romagnole: l' obiettivo di medio-lungo termine di Cmc non è massimizzare i rendimenti dai capitali investiti né estrarre il massimo valore dalla società, bensì portare a casa lavoro per i 400 soci-lavoratori e i 6.900 dipendenti nel mondo (1.600 in Italia, oltre il 70% delle commesse è all' estero). Un modello incompatibile con lo scenario di fusione in un' unica società privata implicita nella cordata promossa da Salini-Impregilo assieme a Cdp, al fine di aggregare i diversi soggetti italiani in crisi del settore costruzioni - come Astaldi, Condotte, Cmc - in un unico grande polo da 12-14 miliardi di fatturato (1,1 miliardi il fatturato di Cmc nel 2017, ultimo bilancio approvato).
A Ravenna le porte sono invece aperte a una alleanza di stazza minore, che non intacchi la natura cooperativa e gli impegni presi dal gruppo verso i creditori, un' alternativa a Impregilo che potrebbe coinvolgere nomi come Pizzarotti, Vianini, Grandi Lavori Fincosit. «Siamo a disposizione», fa sapere il management di Cmc. Che due giorni fa ha avuto il disco verde a un piano concordatario in continuità (l' ammissione alla procedura di concordato preventivo con riserva risale allo scorso 7 dicembre) che consentirà la soddisfazione integrale dei creditori in prededuzione, dei privilegiati e dei fornitori strategici (chirografari), nonché la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari attraverso l' attribuzione di strumenti finanziari partecipativi. Strumenti usati abitualmente dalle banche per le ristrutturazioni di debiti, ma inediti nelle procedure concorsuali.
E a confermare i buoni fondamentali e l' affidabilità della coop ravennate - a rischio crac principalmente per i mancati pagamenti da parte dell' Anas - è anche la notizia che già un mese fa, ancor prima dell' approvazione della proposta concordataria, Cmc ha ottenuto finanza nuova per alcuni milioni di euro da una grande banca italiana per partecipare a una gara all' estero extra piano.
Tutti elementi che confermano l' unicità della procedura Cmc nel panorama delle crisi edilizie italiane e che lasciano ora ben sperare sulla capacità di ritornare in pochi anni alla normalità.
A Ravenna si sta lavorando ora a una attenta riorganizzazione interna della cooperativa, garantendo il mantenimento di tutti i posti di lavoro attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali, soprattutto nel quartier generale (450 persone, l' obiettivo è portare l' attuale orizzonte della Cig di un anno a due) e si sta adottando una strategia molto più selettiva in fase di gara per acquisire solo cantieri con buone marginalità, al fine di efficientare e rilanciare le attività industriali di lungo periodo e generare così flussi di cassa aggiuntivi rispetto alle necessità finanziarie della gestione corrente. «Tutto quello che avanzerà, pagate le spese, è dei creditori, sia in termini di marginalità che di ricavi da eventuali dismissioni», ribadiscono gli advisor.
 
il sole 24 ore 14/06/19
SALVATAGGI
Cmc guarda a un polo alternativo a Salini per restare cooperativa - di Ilaria Vesentini
L' ipotesi di un' aggregazione con nomi come Pizzarotti, Vianini, Grandi Lavori Il gruppo ha ottenuto il disco verde al piano concordatario in continuità
Non è al Progetto Italia che guarda Cmc, ma a un polo alternativo delle costruzioni, rispetto a quello lanciato dal gruppo Salini Impregilo e Cdp, che salvaguardi e valorizzi l' asset fondamentale del gruppo romagnolo e dei suoi 118 anni di storia: la natura cooperativa.
A un giorno dalla notizia del via libera del Tribunale di Ravenna alla procedura di concordato preventivo per la storica Cooperativa muratori e cementisti, emerge con sempre maggiore chiarezza che cosa ha permesso al quarto big italiano delle costruzioni di arrivare in appena sei mesi all' approvazione di un piano di rilancio senza riserve, né osservazioni di commissari e giudici, con affidavit di soggetti terzi, pur in un contesto settoriale ancora molto critico.
«Una proposta come quella approvata all' unanimità, in Cmc, di non toccare un euro di utile per anni finché non saranno pagati fino all' ultimo tutti i debiti, difficilmente può essere votata in una società per azioni», fanno notare gli advisor che stanno affiancando il gruppo dallo scorso novembre, Domenico Trombone dello Studio Trombone Dottori Commercialisti Associati, Andrea Zoppini e Mediobanca. Spiegando il perché Progetto Italia non è nelle corde romagnole: l' obiettivo di medio-lungo termine di Cmc non è massimizzare i rendimenti dai capitali investiti né estrarre il massimo valore dalla società, bensì portare a casa lavoro per i 400 soci-lavoratori e i 6.900 dipendenti nel mondo (1.600 in Italia, oltre il 70% delle commesse è all' estero). Un modello incompatibile con lo scenario di fusione in un' unica società privata implicita nella cordata promossa da Salini-Impregilo assieme a Cdp, al fine di aggregare i diversi soggetti italiani in crisi del settore costruzioni - come Astaldi, Condotte, Cmc - in un unico grande polo da 12-14 miliardi di fatturato (1,1 miliardi il fatturato di Cmc nel 2017, ultimo bilancio approvato).
A Ravenna le porte sono invece aperte a una alleanza di stazza minore, che non intacchi la natura cooperativa e gli impegni presi dal gruppo verso i creditori, un' alternativa a Impregilo che potrebbe coinvolgere nomi come Pizzarotti, Vianini, Grandi Lavori Fincosit. «Siamo a disposizione», fa sapere il management di Cmc. Che due giorni fa ha avuto il disco verde a un piano concordatario in continuità (l' ammissione alla procedura di concordato preventivo con riserva risale allo scorso 7 dicembre) che consentirà la soddisfazione integrale dei creditori in prededuzione, dei privilegiati e dei fornitori strategici (chirografari), nonché la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari attraverso l' attribuzione di strumenti finanziari partecipativi. Strumenti usati abitualmente dalle banche per le ristrutturazioni di debiti, ma inediti nelle procedure concorsuali.
E a confermare i buoni fondamentali e l' affidabilità della coop ravennate - a rischio crac principalmente per i mancati pagamenti da parte dell' Anas - è anche la notizia che già un mese fa, ancor prima dell' approvazione della proposta concordataria, Cmc ha ottenuto finanza nuova per alcuni milioni di euro da una grande banca italiana per partecipare a una gara all' estero extra piano.
Tutti elementi che confermano l' unicità della procedura Cmc nel panorama delle crisi edilizie italiane e che lasciano ora ben sperare sulla capacità di ritornare in pochi anni alla normalità.
A Ravenna si sta lavorando ora a una attenta riorganizzazione interna della cooperativa, garantendo il mantenimento di tutti i posti di lavoro attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali, soprattutto nel quartier generale (450 persone, l' obiettivo è portare l' attuale orizzonte della Cig di un anno a due) e si sta adottando una strategia molto più selettiva in fase di gara per acquisire solo cantieri con buone marginalità, al fine di efficientare e rilanciare le attività industriali di lungo periodo e generare così flussi di cassa aggiuntivi rispetto alle necessità finanziarie della gestione corrente. «Tutto quello che avanzerà, pagate le spese, è dei creditori, sia in termini di marginalità che di ricavi da eventuali dismissioni», ribadiscono gli advisor.

Ci sarebbe da capire perchè tutto questo non sia stato fatto prima, forse che prima non era necessario trovare commesse con adeguata marginalità? Certo che no, prima si cercava di attirare i fessi finanziatori con lo specchietto del grosso portafoglio lavori, ora invece che non ci crede più nessuno vogliono attirarne altri reinventandosi con "nuove procedure", ma con gli stessi dirigenti incapaci, o meglio incapaci nel gestire una azienda profittevole, ma molto capaci nel raccontare balle. Poi vorrei capire perchè non sarebbero disponibili al "Progetto Italia", mentre non disdegnerebbero associarsi con altre società che sono comunque di capitali, questo con la scusa di salvaguardare il "modello cooperativo", ma forse sarebbe meglio dire per salvaguardare le loro poltrone. In diversi articoli giornalistici sembra quasi che con la proposta fatta con il concordato questi incapaci siano quasi degli eroi che rinunciano a tutti gli "utili" per rimborsare i debiti, quando una cooperativa per definizione non punta a fare utili ed inoltre sarebbero distribuiti per solo una manciata di anni, poi apparentemente più nulla e quelle meraviglie degli strumenti partecipativi diverrebbero carta straccia, invendibili, senza scadenza, con rendimento a zero. Io li voglio vedere falliti e non mi frega niente dei soci lavoratori, ricordo che il CDA viene eletto dai soci, quindi sono responsabili della marmaglia che li amministra e della nostra situazione.
 
Ultima modifica:
Issuer: Cooperativa Muratori & Cementisti - C.M.C di Ravenna Società Cooperativa

Sec Type: Senior Unsecured Notes

Corp. Ratings: B2/B

Exp. Issue Ratings: B2/B

Size: EUR 325,000,000

Maturity: 5.25NC2 / February 2023

Biz: A leading global construction group specializing in complex infrastructure projects

Change of Control: Investors’ redemption option at 101%

Covenants: Standard HY covenants in line with the existing Senior Notes due 2022

UoP: Refinance existing Senior Notes due 2021, pay call premium, accrued interest and transaction fees and expenses

Distribution: 144A / RegS

List / Denom: Luxembourg Stock Exchange / €100k x €1k

Governing Law: New York Law

Joint GloCos & Books: BNPP (B&D) / UniCredit

Joint Bookrunners: Banca Akros / Banca IMI / MPS Capital Services


Price Talk: 6.000% area (+/- 0.125%)

Timing: Books close 12pm UKT / 1pm CET Today, pricing thereafter


CDS 5Y: n.d.
 
Qualcuno ha le condizioni esatte di quanto succederebbe ai bonds? A questo le info non dovrebbero essere pubbliche?
Penso che poi comunque la proposta debba essere votata dai chirografari e quindi sarà da vedere che cosa voteranno gli istituzionali detentori dei bond e le bache sempre che non siano fornitori strategici
 
Qualcuno ha le condizioni esatte di quanto succederebbe ai bonds? A questo le info non dovrebbero essere pubbliche?
Penso che poi comunque la proposta debba essere votata dai chirografari e quindi sarà da vedere che cosa voteranno gli istituzionali detentori dei bond e le bache sempre che non siano fornitori strategici

Le condizioni esatte non è dato conoscerle, visto che CMC rispetta così tanto i creditori da non aver pubblicato sul suo sito le specifiche del concordato. Comunque si parla di una votazione dei creditori chirografari (gli altri non hanno diritto al voto) per settembre e quindi immagino che qualche giorno prima si degneranno di rendere il tutto pubblico, anche se dubito che sia qualcosa di diverso da ciò che è emerso da indiscrezioni più o meno affidabili di stampo giornalistico, ovvero in estrema sintesi un'altra fregatura.
 
Milano Finanza 19/06/19

Cmc muove sui cantieri dell' Est Europa - di NICOLA CAROSIELLI

Dopo l' ok incassato la scorsa settimana dal Tribunale di Ravenna al piano di concordato, Cmc è già in corsa per aggiudicarsi una serie di commesse all' estero. Tra tutte, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, spiccherebbe un progetto infrastrutturale nell' Est Europa dal valore di 260 milioni di euro, dove la cooperativa di Ravenna figurerebbe in short list insieme ad altri player internazionali e avrebbe già le fideiussioni garantite da un importante istituto di credito italiano. Un lavoro in linea con la nuova strategia basata sulla maggiore selettività in fase di gara, che vedrà l' acquisto esclusivamente di cantieri con buone marginalità così da generare flussi di cassa aggiuntivi rispetto alle necessità finanziarie della gestione corrente. Un segnale positivo che mostra la voglia di rilancio del gruppo romagnolo dopo il lavoro fatto in soli sei mesi dagli advisor Domenico Trombone dello studio Trombone dottori commercialisti associati, Mediobanca e dai legali Fabrizio Corsini e Andrea Zoppini. E in attesa dell' adunanza dei creditori, fissata per il 13 novembre, Cmc Ravenna sta intanto sondando il terreno per un polo alternativo al Progetto Italia proposto da Salini Impregilo. Non solo per l' assenza di contatti tra il costruttore romano e i romagnoli ma soprattutto per la voglia di questi ultimi di mantenere la natura cooperativa. Un modello consortile che non intacchi la gli impegni presi nel piano con i creditori in prededuzione, con i privilegiati e con i fornitori strategici. (riproduzione riservata)
 
Milano Finanza 19/06/19

Cmc muove sui cantieri dell' Est Europa - di NICOLA CAROSIELLI

Dopo l' ok incassato la scorsa settimana dal Tribunale di Ravenna al piano di concordato, Cmc è già in corsa per aggiudicarsi una serie di commesse all' estero. Tra tutte, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, spiccherebbe un progetto infrastrutturale nell' Est Europa dal valore di 260 milioni di euro, dove la cooperativa di Ravenna figurerebbe in short list insieme ad altri player internazionali e avrebbe già le fideiussioni garantite da un importante istituto di credito italiano. Un lavoro in linea con la nuova strategia basata sulla maggiore selettività in fase di gara, che vedrà l' acquisto esclusivamente di cantieri con buone marginalità così da generare flussi di cassa aggiuntivi rispetto alle necessità finanziarie della gestione corrente. Un segnale positivo che mostra la voglia di rilancio del gruppo romagnolo dopo il lavoro fatto in soli sei mesi dagli advisor Domenico Trombone dello studio Trombone dottori commercialisti associati, Mediobanca e dai legali Fabrizio Corsini e Andrea Zoppini. E in attesa dell' adunanza dei creditori, fissata per il 13 novembre, Cmc Ravenna sta intanto sondando il terreno per un polo alternativo al Progetto Italia proposto da Salini Impregilo. Non solo per l' assenza di contatti tra il costruttore romano e i romagnoli ma soprattutto per la voglia di questi ultimi di mantenere la natura cooperativa. Un modello consortile che non intacchi la gli impegni presi nel piano con i creditori in prededuzione, con i privilegiati e con i fornitori strategici. (riproduzione riservata)

Da notare che viene citata la cura degli interessi di solo quei creditori per cui il concordato prevede pagamenti certi e relativamente nel breve. Tutti gli altri sono merda e del resto il concordato non gli promette nulla di certo e sono convinto che poco o nulla riceveranno, peccato che sono proprio quelli che decideranno della sorta di questo bel gruppetto di incapaci (giusto per non definirli in altro modo più appropriato). Sinceramente continuo a non capire come si possa prendere in considerazione ed ammettere ad una gara di appalto, pur con le fideiussoni, gente sull'orlo del fallimento, fuggita da parecchi cantieri in giro per il mondo, lasciando lavori incompiuti e con una brutta nomea, viste le inchieste aperte per corruzione. In ogni caso è da notare come i soliti giornalisti leccaculo enfatizzino le semplici partecipazioni a gare di appalto e che non vogliono dire averle vinte ed evitino di citare le numerose commesse perse in giro per il mondo.
 
Proteus,
Solo per dirti che nutro per te molta stima.
Quella che invece non provo per il nostro management e il nostro cda che ci ha portati alla rovina.
E, a mio modesto parere, con premeditazione.
Un caro saluto
 

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