CMC Ravenna 6,875% 2017-22 (XS1645764694) - 6% 2017-23 (XS1717576141) (3 lettori)

winston wolf

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Corriere di Romagna 21/06/19

Cmc a Roma per sbloccare i cantieri dopo l' ok al piano del tribunale - di ANDREA TARRONI
Mercoledì incontro al Ministero delle Infrastrutture per riprendere le grandi opere congelate in Sicilia
RAVENNA Oltrepassato il primo ostacolo relativo all' accettazione da parte del Tribunale del piano di concordato, la Cmc riattivai cantieri in essere e mercoledì si è svolto un incontro a Roma per quelli siciliani, nei mesi scorsi al centro di polemiche da parte dei fornitori locali inquietato dallo stallo creatosi. All' indomani della mobilitazione presso la Regione siciliana degli imprenditori locali, ci fu un primo positivo appuntamento, svoltosi direttamente nel tunnel scavato da Cmc, alla presenza dei vertici diAnas e del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nonché del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli. E proprio nella sede del dicastero retto dall' esponente pentastellato ieri sono stati ricevuti i vertici del gruppo cooperativo ravennate per una riunione di coordinamento. Alla riunione erano presenti anche rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri e al centro del dibattito c' era proprio la riattivazione dei cantieri di Bolognetta ed Empedocle 2, in sostanza quelli che garantiranno la piena realizzazione della SS121 Palermo -Agrigento e della SS640 Agrigento -Caltanissetta . «L' incontro si inserisce in un percorso di collaborazione e condivisione volto alla risoluzione delle problematiche legate alle due opere, strategiche per la viabilità della Regione - dichiara in una nota il gruppo divia Trieste -. Il rilancio dei cantieri, oggetto dell' incontro, è infatti strategico per il sostegno di centinaia di imprese che operano in Sicilia ed è incessante il lavoro del Governo e di Cmc per agire rapidamente in questo senso».

Un impegno per il quale la cooperativa ravennate ringrazia «la presidenza del Consiglio e il ministero dei Trasporti per il forte eco stante impegno finalizzato principalmente a dare una prospettiva di sviluppo alle aziende sicilia ne coinvolte direttamente nella realizzazione delle arterie viarie di collegamento». Da parte sua il colosso ravennate delle costruzioni ribadisce «la massima disponibilità a cooperare costantemente, in ogni sede opportuna, per il raggiungimento dell' obiettivo condiviso con il Ministero, certi che l' operato del Governo porterà i frutti sperati per il bene del territorio siciliano e dei dipendenti delle aziende coinvolte e del gruppo cooperativo. Grazie anche all' impegno del Governo su tematiche dal forte impatto sociale come questa - conclude Cmc-, la società conferma l' impegno a portare avanti il piano concordatario e quindi superare la temporanea situazione di crisi in cui si trova».
 

winston wolf

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Milano Finanza 21/06/19
Vertice al ministero dei trasporti sui cantieri della cooperativa - di ANTONIO GIORDANO
Una soluzione per Cmc
Dalla azienda garantiscono la massima disponibilità a sbloccare le opere ferme. Ad inizio di luglio, intanto, è convocata una riunione della commissione all' Ars per trovare una soluzione. 120 imprese creditrici per 60 mln di euro
Vertice al ministero dei trasporti sul caso della Cmc di Ravenna con un focus sulla situazione siciliana dove la cooperativa ha in carico cantieri lungo la Palermo - Agrigento e la Caltanissetta - Agrigento, opere strategiche per la mobilità all' interno dell' Isola. I vertici di Cmc Ravenna, si legge in un comunicato della società, «si sono recati presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per una riunione di coordinamento, anche alla presenza dei rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, con oggetto la riattivazione dei cantieri di Bolognetta ed Empedocle 2, in Sicilia». «L' incontro», prosegue la nota, «si inserisce in un percorso di collaborazione e condivisione volto alla risoluzione delle problematiche legate alle due opere, strategiche per la viabilità della Regione. Per l' occasione, Cmc Ravenna ringrazia la Presidenza del Consiglio e il Ministero dei Trasporti per il forte e costante impegno finalizzato principalmente a dare una prospettiva di sviluppo alle aziende siciliane coinvolte direttamente nella realizzazione delle arterie viarie di collegamento. Il rilancio dei cantieri, oggetto dell' incontro, è infatti strategico per il sostegno di centinaia di imprese che operano in Sicilia ed è incessante il lavoro del Governo e di Cmc per agire rapidamente in questo senso». Cmc Ravenna, sottolinea la nota, «ribadisce la massima disponibilità a cooperare costantemente, in ogni sede opportuna, per il raggiungimento dell' obiettivo condiviso con il Ministero, certi che l' operato del Governo porterà i frutti sperati per il bene del territorio siciliano e dei dipendenti delle aziende coinvolte e del gruppo cooperativo. Grazie anche all' impegno del Governo su tematiche dal forte impatto sociale come questa, la società conferma l' impegno a portare avanti il piano concordatario e quindi superare la temporanea situazione di crisi in cui si trova». Nel frattempo è stata annunciata per il 3 luglio una audizione in commissione all' Ars alla quale sono stati convocati i vertici di Anas, la Cmc, l' assessore Falcone, le imprese creditrici della Cooperativa e i sindaci coinvolti. A convocare la riunione è stata la Presidente della IV commissione Ars Giusi Savarino che continua «seguo questa incresciosa vicenda da più di un anno, avevo richiesto già 6 mesi fa l' istituzione di un fondo salva imprese e allo scopo il Presidente Musumeci aveva proposto di anticipare 70 milioni dai fondi europei, operazione che abbisogna il lasciapassare del governo romano, nonostante le rassicurazioni da parte del ministro, passano i mesi e ancora nulla di fatto». Sono 120 le imprese creditrici per circa 60 milioni e circa 2.500 dipendenti.
 

Proteus40

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Corriere di Romagna 21/06/19

Cmc a Roma per sbloccare i cantieri dopo l' ok al piano del tribunale - di ANDREA TARRONI
Mercoledì incontro al Ministero delle Infrastrutture per riprendere le grandi opere congelate in Sicilia
RAVENNA Oltrepassato il primo ostacolo relativo all' accettazione da parte del Tribunale del piano di concordato, la Cmc riattivai cantieri in essere e mercoledì si è svolto un incontro a Roma per quelli siciliani, nei mesi scorsi al centro di polemiche da parte dei fornitori locali inquietato dallo stallo creatosi. All' indomani della mobilitazione presso la Regione siciliana degli imprenditori locali, ci fu un primo positivo appuntamento, svoltosi direttamente nel tunnel scavato da Cmc, alla presenza dei vertici diAnas e del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nonché del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli. E proprio nella sede del dicastero retto dall' esponente pentastellato ieri sono stati ricevuti i vertici del gruppo cooperativo ravennate per una riunione di coordinamento. Alla riunione erano presenti anche rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri e al centro del dibattito c' era proprio la riattivazione dei cantieri di Bolognetta ed Empedocle 2, in sostanza quelli che garantiranno la piena realizzazione della SS121 Palermo -Agrigento e della SS640 Agrigento -Caltanissetta . «L' incontro si inserisce in un percorso di collaborazione e condivisione volto alla risoluzione delle problematiche legate alle due opere, strategiche per la viabilità della Regione - dichiara in una nota il gruppo divia Trieste -. Il rilancio dei cantieri, oggetto dell' incontro, è infatti strategico per il sostegno di centinaia di imprese che operano in Sicilia ed è incessante il lavoro del Governo e di Cmc per agire rapidamente in questo senso».

Un impegno per il quale la cooperativa ravennate ringrazia «la presidenza del Consiglio e il ministero dei Trasporti per il forte eco stante impegno finalizzato principalmente a dare una prospettiva di sviluppo alle aziende sicilia ne coinvolte direttamente nella realizzazione delle arterie viarie di collegamento». Da parte sua il colosso ravennate delle costruzioni ribadisce «la massima disponibilità a cooperare costantemente, in ogni sede opportuna, per il raggiungimento dell' obiettivo condiviso con il Ministero, certi che l' operato del Governo porterà i frutti sperati per il bene del territorio siciliano e dei dipendenti delle aziende coinvolte e del gruppo cooperativo. Grazie anche all' impegno del Governo su tematiche dal forte impatto sociale come questa - conclude Cmc-, la società conferma l' impegno a portare avanti il piano concordatario e quindi superare la temporanea situazione di crisi in cui si trova».

Si ma capiamoci, la CMC è ancora titolare delle commesse solo perchè se venisse buttata fuori risulterebbe necessario rifare la gara di appalto con i tempi che ne conseguono, bloccando tutto per parecchi mesi, inoltre i fornitori e sub-appaltatori vedrebbero i soldi il giorno del mai, provocando il fallimento sicuro di parecchie decine di aziende. Tra l'altro è facile immaginare che fra quelle aziende ve ne siano anche gestite e/o di proprietà di gente che non va tanto per il sottile quando viene rovinata e non si limita ad imprecare e maledire i vertici della CMC.
Alcune settimana fa sembrava che ANAS ci mettese i soldi, così da coprire una parte dei debiti di CMC e continuare i lavori, poi si era bloccato tutto, ora sembra che riprenda questa specie di psicodramma pieno di buffonate ed incapaci, ma resta il fatto che i soldi in Sicilia li mette ANAS, visto che CMC non ha un soldo bucato.
 
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winston wolf

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il sole 24 ore 03/07/19
EDILIZIA
Dopo il concordato Cmc acquisisce commesse all'estero
La cooperativa riparte da un' autostrada in Namibia e un tunnel nel Far East
Due nuovi bandi. Uno aggiudicato, l' altro in via di assegnazione.
A tre settimane dall'ok del Tribunale di Ravenna al concordato preventivo (che prevede però la continuità aziendale), Cmc Ravenna - storica cooperativa di costruzioni - acquisisce due nuove commesse.
La prima riguarda la Roads Authority Namibiana, che ha esteso l' attuale progetto, denominato Upgrading of to dual carriageway freeway of TR1/c Between Dobra River and Omakunde Interchange Section 4A con una variante, che include la realizzazione di un ulteriore tratto stradale di circa 21 Km, in aggiunta ai 27 originari, in fase di ultimazione entro fine anno 2019.
L' aggiunta - che è un tracciato "greenfield" - include anche la realizzazione di 7 opere architettoniche, costituite da 6 ponti e da un grosso tombino scatolare a doppia canna.Il ponte più importante, che attraversa il fiume Swakop, ha un lunghezza di 280 metri, per ogni senso di marcia, per due impalcati separati. L' importo dei lavori - incluso di Iva e provvisionale - è l' equivalente di circa 60 milioni di euro. L' estensione consolida la posizione di Cmc nel mercato della Namibia, insieme alla partnership con il socio locale Otesa.
Non solo. Cmc è in trattativa anche per l' assegnazione di un nuovo lotto per la realizzazione di un secondo tunnel di adduzione acqua nel Far East, gemello di quello attualmente in costruzione. Per un valore del contratto intorno ai 50 milioni di euro.
Importi e progetti di entità più limitata rispetto a quelli cui era abituata la cooperativa, colpita da una grave crisi di liquidità che il 4 dicembre l' ha portata a chiedere l' ammissione al concordato preventivo.
Diversamente da altri gruppi di costruzioni in difficoltà su diversi e specifici mercati esteri, a causare le difficoltà di Cmc sono stati i problemi di pagamento derivanti tutti da lavori in Italia e, in particolare, da commesse Anas in Sicilia. Tanto che nel Fondo salva imprese, all'interno del Dl Crescita convertito in legge dal Senato, il comitato dei creditori siciliani di Cmc dovrebbe poter presto beneficiare di una quota dei fondi per far ripartire le aziende subappaltatrici e i cantieri tra Palermo, Catania e Agrigento.
 

Proteus40

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il sole 24 ore 03/07/19
EDILIZIA
Dopo il concordato Cmc acquisisce commesse all'estero
La cooperativa riparte da un' autostrada in Namibia e un tunnel nel Far East
Due nuovi bandi. Uno aggiudicato, l' altro in via di assegnazione.
A tre settimane dall'ok del Tribunale di Ravenna al concordato preventivo (che prevede però la continuità aziendale), Cmc Ravenna - storica cooperativa di costruzioni - acquisisce due nuove commesse.
La prima riguarda la Roads Authority Namibiana, che ha esteso l' attuale progetto, denominato Upgrading of to dual carriageway freeway of TR1/c Between Dobra River and Omakunde Interchange Section 4A con una variante, che include la realizzazione di un ulteriore tratto stradale di circa 21 Km, in aggiunta ai 27 originari, in fase di ultimazione entro fine anno 2019.
L' aggiunta - che è un tracciato "greenfield" - include anche la realizzazione di 7 opere architettoniche, costituite da 6 ponti e da un grosso tombino scatolare a doppia canna.Il ponte più importante, che attraversa il fiume Swakop, ha un lunghezza di 280 metri, per ogni senso di marcia, per due impalcati separati. L' importo dei lavori - incluso di Iva e provvisionale - è l' equivalente di circa 60 milioni di euro. L' estensione consolida la posizione di Cmc nel mercato della Namibia, insieme alla partnership con il socio locale Otesa.
Non solo. Cmc è in trattativa anche per l' assegnazione di un nuovo lotto per la realizzazione di un secondo tunnel di adduzione acqua nel Far East, gemello di quello attualmente in costruzione. Per un valore del contratto intorno ai 50 milioni di euro.
Importi e progetti di entità più limitata rispetto a quelli cui era abituata la cooperativa, colpita da una grave crisi di liquidità che il 4 dicembre l' ha portata a chiedere l' ammissione al concordato preventivo.
Diversamente da altri gruppi di costruzioni in difficoltà su diversi e specifici mercati esteri, a causare le difficoltà di Cmc sono stati i problemi di pagamento derivanti tutti da lavori in Italia e, in particolare, da commesse Anas in Sicilia. Tanto che nel Fondo salva imprese, all'interno del Dl Crescita convertito in legge dal Senato, il comitato dei creditori siciliani di Cmc dovrebbe poter presto beneficiare di una quota dei fondi per far ripartire le aziende subappaltatrici e i cantieri tra Palermo, Catania e Agrigento.

E anche questo articolo la dice lunga sull'ignoranza o il servilismo di certi giornalisti, anche di testate di presunto livello. Intanto non è vero che la crisi di liquidità è derivata da tutte commesse italiane, ben sappiamo dei mancati pagamenti del Nepal e del Kenya e che mai arriveranno, per non dire di tutte le cose e problemi tenuti nascosti ad arte da questi bugiardi. Inoltre il fondo salva imprese è una barzelletta, visto che a leggere alcuni articoli sono stati stanziati solo 12 milioni per il 2019 e 33,5 per il 2020 e questo per tutte le aziende in difficoltà che sono molte, ricordo che solo per gli appalti siciliani CMC deve più di 50 milioni ai fornitori e sub-appaltatori, se ANAS non sgancia col cavolo che certi lavori riprenderanno, in compenso sono stati rinviati una grossa parte degli stanziamenti per i lavori in corso e da avviare.
 
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chantilly

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Colpo preparato nei minimi particolari...
Sono skifato
Mai avrei pensato che nella dotta Emilia Romagna avremmo dovuto subire un simile danno, pardon una simile fregatura...
Tutto concepito perfettamente...
E ora ci vogliono dare azioni spazzatura in cambio di 575 milioni di bond APPENA emessi.
Terribile
 

Proteus40

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Notizia che non si può definire buona, visto che non cambia la situazione di chi ha investito in questi titoli di merda, ma che comunque qualche soddisfazione la fornisce, augurando ai vertici di CMC che non sia l'ultima delle grane giudiziarie a cui vanno incontro e l'inizio di una lunga serie di disgrazie personali e familiari, non solo di genere giuridico.
Casse di colmata, la Procura di Ravenna fa appello contro le assoluzioni
 
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winston wolf

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«Il Comune diventi socio dei gestori» - di Luca Bertaccini - Quotidiano Nazionale 10/07/19
Peruzzini: «L' ente rilevi le quote della Cmc. Servono 100mila euro, è doveroso»
MARIO Peruzzini, presidente del comitato di sostegno all' aeroporto di Forlì. In che stato si trova il Ridolfi?
«La società di gestione F.A. srl sta ripristinando l' aeroporto così com' era relativamente al trasporto passeggeri. Non ci risulta che lo stesso stia avvenendo per il trasporto merci».
La pista dei cargo è stata abbandonata?
«Non mi risulta che stiano facendo nulla in tal senso. Stanno ripristinando l' aeroporto com' era prima della chiusura, e ciò è inadeguato. Serve una prospettiva lungimirante perché c' è un aumento del numero dei passeggeri del 6% annuo».
Concretamente cosa stanno facendo i gestori?
«Hanno sostituito il sistema elettrico, stanno ripristinando gate, check-in e hangar».
Quali sono i tempi di riapertura del Ridolfi?
«Sento parlare di ottobre. Possibile?
Se riuscissero a concludere contratti con compagnie low cost dell' Europa dell' Est potrebbe anche essere vero, ma occorre pensare, ripeto, nel lungo periodo. Perché solo con queste attività l' aeroporto non può funzionare. Mi aspettavo maggiori investimenti sulle infrastrutture dalla Regione: dove sono i 12 milioni che ha dato all' aeroporto di Parma?».
Uno scalo senza attività commerciali di supporto non può sostenersi?
«È così. Non è possibile avere gli arrivi in un hangar, come non possiamo avere solo un bar, una piadineria e un' edicola. Mi auguro che vengano costruiti negozi e ristoranti. Insomma, un centro commerciale dove chi sbarca a Forlì possa fare acquisti, come avviene ovunque».
Questo centro commerciale è previsto?
«No. Aggiungo che non ho mai visto un piano industriale vero».
Ricapitolando, lei dice che ha poco senso partire tanto per partire con l' attività aeroportuale.
«È importante aprire. I tempi lunghi sono stati dettati dalla poca lungimiranza nell' affrontare le relazioni con Enac e ministeri vari. Questo nonostante il lavoro svolto prima del parlamentare del Pd Marco Di Maio e oggi dal sottosegretario Jacopo Morrone della Lega. Intanto va chiusa la partita dei vigili del fuoco».
Rispetto ai quali c' è stato un rimpallo di responsabilità: come stanno le cose?
«Il Ridolfi non è inserito nel piano nazionale degli aeroporti. Dunque, a questioni come i vigili del fuoco, devono pensarci Regione ed enti locali. Traduco: se vuoi i vigili del fuoco, devi pagarteli».
Insomma, il problema è chi ne sostiene il costo?
«L' augurio è che la politica - Morrone in primo luogo - riesca a incidere, firmando una convenzione coi vigili del fuoco che non sia onerosa per la società, che fino a ora ha speso 2,5 milioni di euro. Aggiungo che una società interamente privata non ha senso».
Il Comune potrebbe, per legge, entrarci?
«Sì. Vista la crisi della coop ravennate Cmc, l' amministrazione potrebbe rilevare il suo 4% in F.A. Parliamo di circa 100mila euro. Sarebbe doveroso farlo. Ho fiducia nel sindaco Gian Luca Zattini, visto che ha tenuto per sé la deleghe all' aeroporto».
Novità sul fronte dei lavoratori?
«C' è stato un corso di formazione per 34 persone. Auspichiamo che non vengano effettuate assunzioni privilegiando lavoratori di altri territori. L' accordo firmato dagli enti locali nel 2013 indicava di considerare prima di tutto le professionalità di chi lavorava al Ridolfi prima della chiusura».
La competizione con gli altri territori ci penalizza?
«Bisogna fare sistema. Nell' avanzata Romagna lo si è fatto con l' Unione dei Comuni, l' Ausl unica e non lo si fa per gli aeroporti? Lo fanno in tutta Italia. Riuscirci è compito della Regione: già un sistema con Forlì, Rimini, Parma e Bologna non riuscirebbe a assorbire l' aumento del traffico passeggeri previsto nei prossimi anni».
 

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