Cmc Ravenna, proclamato lo stato di agitazione nella sede
Lavoratori e sindacati lamentano "situazione di forte criticità in merito alla gestione della cassa integrazione" e di "forte preoccupazione per la mancanza di un progetto futuro per la cooperativa"
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Cmc di Ravenna
Ravenna, 29 settembre 2020 - Dichiarato lo
stato di agitazione dei lavoratori alla
Cmc sede di Ravenna.
Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, unitamente alle
Rsu, hanno convocato l’assemblea sindacale dei lavoratori, unità produttiva Ravenna Sede, venerdì 25 settembre per valutare la situazione della cooperativa successivamente all’omologa del concordato. La discussione e il confronto con i lavoratori hanno evidenziato una
situazione di forte criticità in merito alla gestione della cassa integrazione e di forte
preoccupazione per la mancanza di un progetto futuro per la cooperativa.
Il percorso partito a dicembre 2018 con la crisi finanziaria della Cmc per arrivare all’omologa del concordato in continuità, con il decreto del tribunale di Ravenna di fine maggio 2020, "è stato lungo e complicato con l’impegno e i sacrifici di tutti i soci e i lavoratori, principalmente per l’ampio utilizzo della cassa integrazione" si legge in una nota dei sindacati.
"Oggi - continua la nota - dopo 4 mesi dal raggiungimento di questo importante traguardo, di cui si dà merito alla cooperativa,
non si vede quel cambio di passo che si ritiene necessario per il futuro e per il rilancio della cooperativa, anzi diverse problematiche sono diventate non più rinviabili nella propria risoluzione. In particolare i lavoratori lamentano che nella
gestione della cassa integrazione - attualmente coinvolge più della metà delle ore lavorabili - non vengono rispettati i criteri della rotazione; molti lavoratori sono collocati da diverso tempo a zero ore. Inoltre gli incontri sindacali, per il confronto e la correzione degli squilibri della cassa, risultano per la volontà di gestione unilaterale della cooperativa inutili e frustranti".
"Quello che preoccupa maggiormente e su cui si chiede l’attivazione di un serio confronto di merito - si legge ancora nella nota - è l’avvicinarsi della scadenza degli ammortizzatori sociali e la mancanza di un piano industriale e di un progetto per il rilancio della Cmc. E’ chiaro a tutti che la Cmc, oltre a gestire quanto previsto dal piano concordatario, deve riposizionarsi e riorganizzarsi per avere un ruolo nel mondo delle costruzioni, in Italia e all’estero e trovare le risorse per dare occupazione a tutti i soci e i lavoratori attualmente impiegati. Ad oggi né le organizzazioni sindacali, né i soci e i lavoratori sono a conoscenza e/o coinvolti nella costruzione del progetto di rilancio".
Per tutte queste ragioni e "per attivare un confronto serio e di merito che porti a correggere gli squilibri sulla cassa integrazione e sul futuro della Cmc",
i sindacati proclamano lo stato di agitazione di tutti i lavoratori della Cmc della sede di Ravenna riservandosi ulteriori iniziative nel caso non ci fossero risposte adeguate.