Per come si è evoluta la vicenda del debito greco, le posizioni individuali di quelli che sono incappati nello swap forzato sono estremamente variegate: importi, date di acquisto, prezzi di carico, prospettiva psicologica (dal cassettista al giocatore d'azzardo abituale). Ne deriva che probabilmente non esisteva una strategia d'azione che potesse soddisfare tutte le posizioni individuali.
Un sintomo evidente è stata la difficoltà a costruire strutture di tipo associativo, dato che mancavano obiettivi e prospettive comuni; aldilà delle generiche esortazioni al muoversi insieme, di fatto ognuno proponeva un'idea associativa basata sulle proprie esigenze personali, che non trovavano rispondenza in altri.
Nel frattempo molti trader abituali hanno più o meno recuperato le perdite, grazie ai rialzi degli ultimi mesi; la strategia tipica è stata di rivendere nei mesi estivi i titoli ETFS e ricomprare TDS greci a basso prezzo (intorno a 0.15), in modo da ricostruire il nominale originale. Una mossa abbastanza semplice per un giocatore d'azzardo abituale, del tutto inconcepibile per chi investe con il solo obiettivo di proteggere il proprio risparmio e dedica la maggior parte del proprio tempo di vita ad un lavoro normale.
Le autorità europee hanno di fatto trasformato la vicenda del debito greco in una lunga sessione di strani giochi d'azzardo (dallo swap all'asta olandese), in cui ovviamente sono usciti pressoché indenni o anche in guadagno i giocatori d'azzardo abituali (banche, hedge fund, alcuni trader più spericolati), mentre i normali risparmiatori incappati nella vicenda sono stati derubati dei loro risparmi.
Ad oggi la posizione dei risparmiatori derubati è molto difficile:
- il mondo esterno praticamente li ignora.
- le controparti sono molto agguerrite.
- le procedure contenziose ordinarie sono costose e non danno garanzie.
- è difficile portare avanti azioni coordinate (distanze geografiche, posizioni e obiettivi individuali diversi).
Le considerazioni che seguono possono interessare soprattutto chi si trova nella posizione tipica del risparmiatore derubato: prezzi di carico abbastanza alti, scarsa movimentazione del portafoglio; prospetto una strategia di lungo periodo, ma a costo praticamente nullo.
Nei mesi estivi ho già delineato in modo abbastanza dettagliato l'idea di un "portale" web che fungesse da centro di coordinamento nazionale dei risparmiatori truffati nello swap greco, che dovrebbe puntare ad almeno due obiettivi essenziali:
- un'anagrafica quanto più ampia possibile dei risparmiatori derubati nella vicenda greca (nome, cognome, carta di identità, email, etc.); solo l'anagrafica, senza i dati finanziari.
- un database documentale ampio su quello che è stato scritto in relazione alla vicenda del debito greco.
Credo che la semplice esistenza di un portale del genere attirerebbe automaticamente l'attenzione dei media e del mondo politico, senza che siano necessarie azioni particolari.
Qui subentra però un problema tipico generale, la scarsa preparazione dell'italiano medio ad usare Internet per scopi un po' più complessi del puro ca-z-ze-ggio su Facebook o sui forum.
La platea dei risparmiatori truffati non sembra offrire competenze adeguate in tal senso; gli unici che hanno mostrato una buona padronanza, Virgilium e Discipline, hanno preferito limitarsi ad un'iniziativa "mordi e fuggi"; potevano essere dei leader, peccato.
Rispetto all'impostazione che ho prospettato, un sito come quello del "Comitato" risparmiatorigrecia.it è solo un foglietto pubblicitario, con l'unica funzione di indirizzare verso lo studio legale Sutti; non consente nessun tipo di interazione, neanche i commenti agli articoli.