Titoli di Stato area Euro Comitato Risparmiatori Grecia - Uniamoci (9 lettori)

Milanese

Nuovo forumer
Scrivere ai giornali, farsi sentire

La Trasmissione PRESA DIRETTA, Domenica prossima si occuperà del Default della Grecia...
chissà se parlerà di noi.....oppure è il caso di provare a scrivere?
Certo che bisogna scrivere. Ma bisogna anche scrivere ad altri, per esempio a radiondadurto ([email protected]), Milanow, Milena Gabanelli...qualunque trasmissione possa affrontare l'argomento. Proporrei anche strade protestatarie, come raccogliere le nostre schede elettorali e spedirle in massa a Napolitano perché lo Stato italiano non ha tutelato i propri concittadini, segno che non è più uno stato democratico. Infine anche boicottare la Grecia, e i prodotti greci. Gli abbiamo dato la nostra fiducia, il sudore della nostra fronte, il nostro domani, e loro ci consegnano spazzatura? "Non vogliamo le feci dei greci". L'Italia è entrata nell'euro per pagare i debiti della Grecia? Allora usciamo dall'euro ! Cominciamo con l'elencare gli indirizzi cui si può scrivere, e con il concordare un messaggio.
Non dimentichiamo che dobbiamo anche coordinarci con quei greci che sono rimasti vittime al pari di noi (fondi pensione dei poliziotti e dei giornalisti greci) che ora vedono il loro paese sempre più infangato, i quali devono avere argomenti di pressione verso il nuovo governo.
 
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tommy271

Forumer storico
LA BANALITA' DI UN DEFAULT



Moltissimi risparmiatori sono stati coinvolti, loro malgrado, nella "ristrutturazione" del debito dello Stato greco vedendo evaporare i propri risparmi.
La stragrande maggioranza ha acquistato i titoli di stato confidando sulle garanzie offerte dall'appartenenza di Atene all'Eurozona, per avere solo un minimo rendimento superiore rispetto ai nostri BTP.
Così non è stato.
Ci siamo ritrovati coinvolti nella più grande crisi economica del dopoguerra, nonostante le molteplici rassicurazioni delle autorità politiche e monetarie europee che invitavano caldamente a non vendere i titoli perchè "la Grecia non sarebbe mai fallita".
Del resto, tutti si ricordano le dichiarazioni di Jean Claude Trichet e Juncker quando lo scorso anno inducevano in errore i risparmiatori che anzichè vendere subito (con danni molto minori) si sono fidati delle loro parole: "Non c'è possibilità alcuna di fallimento. E' un'ipotesi totalmente estranea alla nostra azione".
In realtà il risultato è stato un taglio nominale delle obbligazioni intorno al 50% che si avvicina a valori del 75% a livello di mercato.
Tutto questo con il benestare del mio banchiere centrale Mario Draghi che non ha subito perdite, avendo concambiato i propri titoli alla pari pochi giorni prima dell'avvio delle procedure fallimentari.
Neanche in Argentina si è arrivati a tanto.


Gli obbligazionisti si ritengono quindi ingiustamente colpiti dagli accadimenti per il solo fatto di aver sostenuto la Grecia tenendo i titoli anzichè venderli, come invece hanno fatto - contrariamente - banche e speculatori.
Per aver creduto alle proprie autorità, confidando nella solidarietà europea e nel destino comune di tutte le genti del Vecchio Continente.
Ma ancora più colpiti sono stati i nostri risparmi, falcidiati da una logica che ha accumunato speculatori, banche, fondi pensione e piccoli risparmiatori.
Con una sostanziale differenza, i primi sono stati ricompensati con il pagamento dei CDS avendo scommesso (e vincendo) sul fallimento della Grecia, i secondi con l'apertura di liquidità illimitata da parte della BCE a tassi irrisori, i terzi saranno compensati dagli aiuti di Stato mentre gli ultimi hanno dovuto subire forzosamente un cambio di 24 bond in luogo di quello precedente (ultima scadenza 2042).
Un'assurdità che si è trasformata in una beffa per le spese di gestione bancarie e incasso cedole di fronte a valori facciali che possono partire da 50 euro.
Era chiedere troppo ottenere un solo titolo in cambio?



Così ci sian trovati in balia del libero arbitrio, con le norme di uno Stato di diritto gettate nella spazzatura, per non parlare di norme contrattuali riscritte in via unilaterale.
Certamente un bell'insegnamento partito dalla "culla della civiltà europea" e dai tutori del "Diritto Romano".
Si è trattato dunque di un vero e proprio default, ma si è voluto più semplicemente chiamarlo salvataggio.
Il conto è stato però pagato dai soli risparmiatori, altrochè Merkel o Europa.
Molto banale, ma è così.

Tommy271
 
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napoleon_e

Nuovo forumer
LA BANALITA' DI UN DEFAULT



Moltissimi risparmiatori sono stati coinvolti, loro malgrado, nella "ristrutturazione" del debito dello Stato greco vedendo evaporare i propri risparmi.
La stragrande maggioranza ha acquistato i titoli di stato confidando sulle garanzie offerte dall'appartenenza di Atene all'Eurozona, per avere solo un minimo rendimento superiore rispetto ai nostri BTP.
Così non è stato.
Ci siamo ritrovati coinvolti nella più grande crisi economica del dopoguerra, nonostante le molteplici rassicurazioni delle autorità politiche e monetarie europee che invitavano caldamente a non vendere i titoli perchè "la Grecia non sarebbe mai fallita".
Del resto, tutti si ricordano le dichiarazioni di Jean Claude Trichet e Juncker quando lo scorso anno inducevano in errore i risparmiatori che anzichè vendere subito (con danni molto minori) si sono fidati delle loro parole: "Non c'è possibilità alcuna di fallimento. E' un'ipotesi totalmente estranea alla nostra azione".
In realtà il risultato è stato un taglio nominale delle obbligazioni intorno al 50% che si avvicina a valori del 75% a livello di mercato.
Tutto questo con il benestare del mio banchiere centrale Mario Draghi che non ha subito perdite, avendo concambiato i propri titoli alla pari pochi giorni prima dell'avvio delle procedure fallimentari.
Neanche in Argentina si è arrivati a tanto.


Gli obbligazionisti si ritengono quindi ingiustamente colpiti dagli accadimenti per il solo fatto di aver sostenuto la Grecia tenendo i titoli anzichè venderli, come invece hanno fatto - contrariamente - banche e speculatori.
Per aver creduto alle proprie autorità, confidando nella solidarietà europea e nel destino comune di tutte le genti del Vecchio Continente.
Ma ancora più colpiti sono stati i nostri risparmi, falcidiati da una logica che ha accumunato speculatori, banche, fondi pensione e piccoli risparmiatori.
Con una sostanziale differenza, i primi sono stati ricompensati con il pagamento dei CDS avendo scommesso (e vincendo) sul fallimento della Grecia, i secondi con l'apertura di liquidità illimitata da parte della BCE a tassi irrisori, i terzi saranno compensati dagli aiuti di Stato mentre gli ultimi hanno dovuto subire forzosamente un cambio di 24 bond in luogo di quello precedente (ultima scadenza 2042).
Un'assurdità che si è trasformata in una beffa per le spese di gestione bancarie e incasso cedole di fronte a valori facciali che possono partire da 50 euro.
Era chiedere troppo ottenere un solo titolo in cambio?



Così ci sian trovati in balia del libero arbitrio, con le norme di uno Stato di diritto gettate nella spazzatura, per non parlare di norme contrattuali riscritte in via unilaterale.
Certamente un bell'insegnamento partito dalla "culla della civiltà europea" e dai tutori del "Diritto Romano".
Si è trattato dunque di un vero e proprio default, ma si è voluto più semplicemente chiamarlo salvataggio.
Il conto è stato però pagato dai soli risparmiatori, altrochè Merkel o Europa.
Molto banale, ma è così.

Tommy271


Ti straquoto...come possiamo riunire tutti noi e spedire questa bella missiva al mondo della "disinformazione"?
 

Max11

Forumer attivo
Prossimi passi

Caro Virgilium,
credo che se dopo tutti i nostri tentativi non siamo minimamente riusciti a fare breccia quanto meno nell'informazione, significa che c'è una chiara e predefinita volontà di non far emergere nulla.
L'aspetto negativo è che abbiamo a che fare con dei barbari che governano l'Europa unita; quello positivo è che il dolo c'è sicuramente se non se vuole parlare.
L'unica via d'uscita, in queste condizioni, è la causa legale anche perhè questo è l'unico modo per costringere i barbari a dare delle risposte.
Mi piacerebbe sapere da te cosa hai in testa per i "prossimi passi", sia perchè più volte si è parlato della costituzione di un comitato promotore ( e forse è giunto il momento di farlo) sia perchè un ufficio legale "con le palle" dovremo individuarlo e incaricarlo.
Credo che siamo in tanti ma potremmo essere molti di più se queste considerazioni uscissero in qualche modo dai forum (l'annuncio di una causa è una buona occasone di comunicazione). I tanti di questi forum sono impazienti di cominciare; nessuno vuole bruciare le opportunità ma non vorrei nemmeno che perdessimo l'attimo fuggente.
Facci sapere
 

giofio

Forumer attivo
LA BANALITA' DI UN DEFAULT



Moltissimi risparmiatori sono stati coinvolti, loro malgrado, nella "ristrutturazione" del debito dello Stato greco vedendo evaporare i propri risparmi.
La stragrande maggioranza ha acquistato i titoli di stato confidando sulle garanzie offerte dall'appartenenza di Atene all'Eurozona, per avere solo un minimo rendimento superiore rispetto ai nostri BTP.
Così non è stato.
Ci siamo ritrovati coinvolti nella più grande crisi economica del dopoguerra, nonostante le molteplici rassicurazioni delle autorità politiche e monetarie europee che invitavano caldamente a non vendere i titoli perchè "la Grecia non sarebbe mai fallita".
Del resto, tutti si ricordano le dichiarazioni di Jean Claude Trichet e Juncker quando lo scorso anno inducevano in errore i risparmiatori che anzichè vendere subito (con danni molto minori) si sono fidati delle loro parole: "Non c'è possibilità alcuna di fallimento. E' un'ipotesi totalmente estranea alla nostra azione".
In realtà il risultato è stato un taglio nominale delle obbligazioni intorno al 50% che si avvicina a valori del 75% a livello di mercato.
Tutto questo con il benestare del mio banchiere centrale Mario Draghi che non ha subito perdite, avendo concambiato i propri titoli alla pari pochi giorni prima dell'avvio delle procedure fallimentari.
Neanche in Argentina si è arrivati a tanto.


Gli obbligazionisti si ritengono quindi ingiustamente colpiti dagli accadimenti per il solo fatto di aver sostenuto la Grecia tenendo i titoli anzichè venderli, come invece hanno fatto - contrariamente - banche e speculatori.
Per aver creduto alle proprie autorità, confidando nella solidarietà europea e nel destino comune di tutte le genti del Vecchio Continente.
Ma ancora più colpiti sono stati i nostri risparmi, falcidiati da una logica che ha accumunato speculatori, banche, fondi pensione e piccoli risparmiatori.
Con una sostanziale differenza, i primi sono stati ricompensati con il pagamento dei CDS avendo scommesso (e vincendo) sul fallimento della Grecia, i secondi con l'apertura di liquidità illimitata da parte della BCE a tassi irrisori, i terzi saranno compensati dagli aiuti di Stato mentre gli ultimi hanno dovuto subire forzosamente un cambio di 24 bond in luogo di quello precedente (ultima scadenza 2042).
Un'assurdità che si è trasformata in una beffa per le spese di gestione bancarie e incasso cedole di fronte a valori facciali che possono partire da 50 euro.
Era chiedere troppo ottenere un solo titolo in cambio?



Così ci sian trovati in balia del libero arbitrio, con le norme di uno Stato di diritto gettate nella spazzatura, per non parlare di norme contrattuali riscritte in via unilaterale.
Certamente un bell'insegnamento partito dalla "culla della civiltà europea" e dai tutori del "Diritto Romano".
Si è trattato dunque di un vero e proprio default, ma si è voluto più semplicemente chiamarlo salvataggio.
Il conto è stato però pagato dai soli risparmiatori, altrochè Merkel o Europa.
Molto banale, ma è così.

Tommy271


:up::up::up:
 

napoleon_e

Nuovo forumer
Allego questo articolo della Repubblica che evidenzia il dubbio di che cosa succede per i titoli che rimangono non CAC....cati
 

Allegati

  • Repubblica-2012-03-05-Grecia.doc
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