News, Dati, Eventi finanziari Con cedole al 5/6%, perchè noi italiani, non ci ricompriamo il debito italiano?

Buondì:)partenza negativa con I target 16250/16100, sotto....accelerazione ribasso.:cool:
 

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....uscito con tutti i long 16800 e con tutti i lev a7,44:):):ciao:

...now dovrebbe :- stornare x poi riprendere vigore e rompere i 17.ooo.:ciao::ciao:
 
è sempre stato così, sarà così anche stavolta :cool:

:bow::bow:......correva il 29 dicembre e sembrava ke dovesse krollare tutto.:bow:


Spread Btp/Bund sempre più in basso, quasi riacciuffata la Spagna

I


m - 1.3.12/14:08



Nel Derby europeo tra Italia e Spagna i mercati finanziari iniziano a intravvedere il pareggio degli azzurri. Il pareggio in questione è quello, neanche a dirlo, degli spread di rendimento di Btp e Bonos verso i Bund tedeschi.



Un risultato che è già stato raggiunto in mattinata sulle scadenze brevi, ma che appare sempre più vicino anche per i rendimenti dei titoli decennali.



Il differenziale di rendimento verso i Bund dei titoli italiani a 2 anni si attesta a 166 punti base contro i 203 punti per i corrispondenti titoli spagnoli.



Sulla scadenza a cinque anni gli spread sono sostanzialmente in parità in area 265 punti, ma è sul tratto a lungo della curva che si gioca la partita sotto i riflettori. Qui l'Italia ha ancora terreno da recuperare, ma il divario va accorciandosi.



Lo spread tra Btp e Bund a 10 anni è sceso oggi sotto i 320 punti base e viene segnalato ora a 313 punti, sui minimi da inizio settembre, contro i 303 punti dello spread Bonos/Bund. Il differenziale tra Italia e Spagna si attesta così a 10 punti contro i 190 punti di inizio 2012. Il rendimento del Btp a 10 anni è contemporaneamente sceso sotto la soglia del 5%.



Ieri il premier Mario Monti ha infuso ulteriore fiducia sul prossimo andamento dei titoli a reddito fisso italiani, sottolineando che "non si può negare che l'andamento degli spread sia imprevedibile, ma nel caso dell'Italia vediamo un declino costante, sebbene graduale" e "non vedo alcun motivo perché questa tendenza dovrebbe cambiare".
 
Io il debito italiano non lo compro per i motivi oggettivi che spiego in questi articoli pubblicati sul mio blog:

Il denaro, l'essenza dei mercati finanziariSchiavi del Debito

Il denaro, l'essenza dei mercati finanziariSpread Btp - Bund

e che continuerò a pubblicare anche nel futuro prossimo poiché gli italiani non hanno la percezione del rischio che corrono a detenere titoli rappresentativi del nostro debito.

Ciao!


....korreva il 5 novembren2011

....:D:Dne sei ancora convinto?;):ciao::ciao:

Spread Btp/Bund sempre più in basso



Nel Derby europeo tra Italia e Spagna i mercati finanziari iniziano a intravvedere il pareggio degli azzurri. Il pareggio in questione è quello, neanche a dirlo, degli spread di rendimento di Btp e Bonos verso i Bund tedeschi.



Un risultato che è già stato raggiunto in mattinata sulle scadenze brevi, ma che appare sempre più vicino anche per i rendimenti dei







Lo spread tra Btp e Bund a 10 anni è sceso oggi sotto i 320 punti base :bow::bow:;)e viene segnalato ora a 313 punti, sui minimi da inizio settembre, contro i 303 punti dello spread Bonos/Bund. Il differenziale tra Italia e Spagna si attesta così a 10 punti contro i 190 punti di inizio 2012. Il rendimento del Btp a 10 anni è contemporaneamente sceso sotto la soglia del 5%.



Ieri il premier Mario Monti ha infuso ulteriore fiducia sul prossimo andamento dei titoli a reddito fisso italiani, sottolineando che "non si può negare che l'andamento degli spread sia imprevedibile, ma nel caso dell'Italia vediamo un declino costante, sebbene graduale" e "non vedo alcun motivo perché questa tendenza dovrebbe cambiare".
 
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nel 2027.....

:D:D:Dsiamo all'1.3.2012:




Spread Btp Bund in calo sui minimi a 308 punti base
Chiude la giornata in forte calo lo spread tra BTp e Bund attestandosi a 308,5 punti base con il rendimento dei decennali italiani che torna su livelli che non si vedevano da metà agosto 2011
Oggi, ore 18:48 - 0 Commenti



Chiude la giornata in forte calo lo spread tra BTp e Bund attestandosi a 308,5 punti :bow::ciao::ciao::bow:base con il rendimento dei decennali italiani che torna su livelli che non si vedevano da metà agosto 2011. Il differenziale tra i titoli di Italia e Germania sulla scadenza decennale si restringe dunque di oltre 28 punti rispetto a ieri e si avvicina alla soglia dei 300 punti, sfiorati con un minimo a 303 punti base. Il rendimento dei titoli a 10 anni italiani ha invece sfondato al ribasso quota 5%, chiudendo al 4,95 per cento. A un passo anche il sorpasso sui Bonos: il differenziale tra Italia e Spagna, che a inizio anno era di quasi 200 punti, si e’ ridotto oggi ad appena 8 punti base.
 
Quando in autunno aprii questo 3D:-o, consigliando di accumulare btp in portafoglio, contestualmente:D gli istituzionali esteri consigliavano di alleggerire/svendere i bond italiani, svendendoli a loro volta:D:D....nelle more i bond italiani, sono quelli che hanno performato maggiormente;):up:da inizio anno.:ciao:


Finanza e Mercati > Obbligazioni
Gli sconfitti dal rally dei BTp

Andrea Franceschi
Cronologia articolo03 marzo 2012
In questo articolo

Argomenti: Titoli di Stato | Italia | Spagna | Rbs | Credit Agricole | Commerzbank




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Nella seconda metà del 2011, quando la crisi dei debiti sovrani si aggravò contagiando anche l'Italia, avere in portafoglio titoli di stato dei paesi periferici era una sorta di marchio di infamia. E così diverse grandi banche del Nord Europa hanno deciso di vendere i titoli di stato di questi paesi nel loro portafoglio (amplificando ulteriormente il terremoto su rendimenti e spread). Rbs in particolare ha tagliato del 90% la propria esposizione in bond sovrani di Italia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Grecia. In una presentazione dello scorso 23 febbraio è emerso poi che Credit Agricole, la terza banca francese, ha più che dimezzato i titoli italiani nel suo portafoglio. La tedesca Commerzbank si è disfata di un quarto dei BTp. Alla luce del rally dei bond sovrani dei paesi periferici in questi primi mesi del 2012, si può dire che sia stata una scelta poco oculata. Secondo i dati di Bloomberg ed Effas (la federazione uropea degli analisti finanziari) da inizio anno i titoli italiani hanno garantito agli investitori un ritorno di investimento del 13%, quelli irlandesi del 10%, quelli del Belgio il 4,3%, quelli della Spagna il 3,6 per cento.
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Io il debito italiano non lo compro per i motivi oggettivi che spiego in questi articoli pubblicati sul mio blog:

Il denaro, l'essenza dei mercati finanziariSchiavi del Debito

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e che continuerò a pubblicare anche nel futuro prossimo poiché gli italiani non hanno la percezione del rischio che corrono a detenere titoli rappresentativi del nostro debito.

Ciao!

Questo lo dicevi a novembre:D:Dvisto che now anke gli istituzionali, dopo un +20 x cento fanno la coda x acquistare bond italiani.....ti spiace se ti uso come oscillatore?:D:D:bow:

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Gli sconfitti dal rally dei BTp

Andrea Franceschi
Cronologia articolo03 marzo 2012
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Nella seconda metà del 2011, quando la crisi dei debiti sovrani si aggravò contagiando anche l'Italia, avere in portafoglio titoli di stato dei paesi periferici era una sorta di marchio di infamia. E così diverse grandi banche del Nord Europa hanno deciso di vendere i titoli di stato di questi paesi nel loro portafoglio (amplificando ulteriormente il terremoto su rendimenti e spread). Rbs in particolare ha tagliato del 90% la propria esposizione in bond sovrani di Italia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Grecia. In una presentazione dello scorso 23 febbraio è emerso poi che Credit Agricole, la terza banca francese, ha più che dimezzato i titoli italiani nel suo portafoglio. La tedesca Commerzbank si è disfata di un quarto dei BTp. Alla luce del rally dei bond sovrani dei paesi periferici in questi primi mesi del 2012, si può dire che sia stata una scelta poco oculata. Secondo i dati di Bloomberg ed Effas (la federazione uropea degli analisti finanziari) da inizio anno i titoli italiani hanno garantito agli investitori un ritorno di investimento del 13%, quelli irlandesi del 10%, quelli del Belgio il 4,3%, quelli della Spagna il 3,6 per cento.
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