Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi (4 lettori)

mostromarino

Guest
CRISI IRLANDESE
L'EURO BASSO CHE PIACE ALLA GERMANIA

di LINO TERLIZZI
Il ritorno del caso Irlanda ha fatto riemergere in questi giorni anche gli interroga­tivi sul futuro dell'euro, già sorti nei mesi scorsi sull'onda della crisi greca. Non potendo escludere che, dopo Grecia e Irlanda, anche il Portogallo e forse la Spagna nei prossimi mesi possano entrare nel mirino del mercato più di quanto lo siano ora, è naturale che risorgano domande.

Alcuni esperti allargano il cono d'ombra all'Italia, ma lì en­triamo in un'altra dimensione, po­litica ed economica. Anche lascian­do da parte l'Italia, il Club Med ri­stretto e la ex Tigre celtica da soli, come si vede, possono provocare problemi.

Il fatto è che spesso si guarda ad una faccia della medaglia, cioè quella appunto dei Paesi deboli dell'area euro, e non all'altra faccia, cioè quel­la dei Paesi forti e della Germania in particolare. In realtà, per capire co­me potranno andare le cose, biso­gna oggi guardare a Berlino più che a Dublino.

La Germania, che ha una ripresa economica più robusta di quella di molti partner, guida più che mai le danze nell'area dell'eu­ro.
Ed ha una linea basata su tre pun­ti principali: contenere il valore del­l'euro; superare la bufera attuale conservando in tutto o in gran par­te l'area euro; stabilire meccanismi che in futuro evitino che siano solo le casse pubbliche a soccorrere ban­che o Paesi. Vediamo più da vicino.

Dopo i forti ribassi legati alla crisi greca, l'euro ha ripreso quota sul dollaro, anche perché quest'ultimo è stato spinto in basso dalla politica USA di valu­ta bassa, a favore dell'export ameri­cano.
Dopo esser sceso attorno a 1,20 dollari l'estate scorsa, l'euro è risalito a circa 1,40 e solo in questi ultimi giorni, con la crisi irlandese, è ridisceso attorno a 1,35. Alla Ger­mania, che è ai vertici dell'export mondiale insieme alla Cina, non è dispiaciuta la flessione estiva dovu­ta alla Grecia e non dispiace la fles­sione dovuta all'Irlanda.

Berlino vuole un euro non debole, ma neppure troppo forte.

Tanto più in una fase come questa di guerra valutaria, con dollaro e yuan cine­se bassi. Per capire la lentezza volu­ta con cui la Germania ha affronta­to la crisi greca, bisogna guardare sia alla necessità del Governo Mer­kel di avere prima un consenso po­litico interno, sia al vantaggio per l'export tedesco di avere per un certo periodo un euro non forte.
Secondo punto. Le teorie secondo cui Berlino non vedrebbe l'ora di abbandonare l'euro si scontrano con un dato economico oggettivo: la Germania con l'euro ha rafforzato il suo export e la sua economia.
Anche perché ha potuto evitare l'insidia delle svalutazioni competitive delle monete deboli, come lira, peseta, escudo, dracma e così via. Berlino farà di tutto per conservare l'area euro, pur pagando un prezzo per gli aiuti ai Paesi deboli.
Se non dovesse reggere l'attuale euro a sedici, potrebbe studiare un riduzione dell'area euro. L'abbandono dell'area e dunque il crollo della costruzione dell'euro sarebbe davvero l'ultima spiaggia per una Germania che trae vantaggi dalla moneta unica. Un'ipotesi che per ora continua ad apparire lontana.

Ma la Germania, come e più di altri Paesi forti dell'area, paga appunto un prezzo.
E qui siamo al terzo punto. Berlino cerca di avere garanzie, in cambio degli aiuti finanziari.
Alla Grecia, il cui problema principale è il dissesto dei conti pubblici, ha richiesto un maxipiano di risanamento.
All'Irlanda, che ha un grosso fardello sui conti pubblici derivante dalla caduta del suo sistema bancario, chiede insieme alla UE ed al Fondo monetario garanzie non solo sui conti pubblici, ma anche su una diversa struttura bancaria e su modifiche al sistema di tassazione bassa per le società. Con Portogallo e Spagna, lo schema di fondo potrebbe ripetersi.
Per il dopo 2013, quando scadrà il meccanismo europeo di rifinanziamento degli Stati, Berlino ha già messo le mani avanti, ripetendo che per eventuali nuovi aiuti ci vorrà un coinvolgimento anche degli investitori privati. Una affermazione che ha fatto paura al mercato e che è per certi aspetti criticabile. Ma che mostra che la Germania ha un progetto, non naviga alla cieca.

Bisognerà vedere se questa architettura tedesca basata sull'euro non troppo forte, sull'inclusione sin che si può dei Paesi deboli, sugli aiuti finanziari a severe condizioni, potrà davvero avere successo.
È vero che vi sono ostacoli, compreso quello dell'austerità imposta ai Paesi aiutati, ma è anche vero che per ora non si vedono grandi alternative, al di fuori di una caduta rovinosa del mercato europeo. In tutto questo, la Svizzera resta legata alla Germania, suo primo partner commerciale.

Ma è in contrasto con Berlino in campo valutario, perché un euro debole significa un franco troppo forte, un rischio per l'export elvetico.
La Banca nazionale e le imprese svizzere sono peraltro abituate a esercizi di equilibrio valutario.
Sin qui le cose sono andate abbastanza bene.

Ma l'equilibrio non è dato per sempre, va ogni volta ricercato.

cdt, oggi
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
Mah sono allibito :eek:, ormai sui forum accade di tutto

In questo 3d il 90% delle cose utili le ha scritta Stock,,,, e tu lo banni per caratterizzare i suoi post
Ognuno ha le sue idee per fortuna ed anche se posso essere talvolta in disaccordo ne apprezzo il contenuto
Ben altra gente era da bannare ed infatti la sezione è stata chiusa, ricordi Lorenzo, se leggi, la ns piccola querelle?

Per queste ed altre ragioni ho aperto il mio modesto sito ma non posso non provare tristezza nel leggere simili comportamenti

Auguri Yunus80 ne hai bisogno,

saluti

Visto che ho premuto io il bottone, pur ringraziando gli amici Lorenzo e Folignate, penso di dover spendere due parole in risposta ;)
Premesso questo, però: che Stockuccio non è affatto bannato dalla sezione Obbbligazioni, ma soltanto da questo specifico thread. Quando ci siamo trovati di fronte a molestatori, spammer e pompatori il ban è stato generale e definitivo, spero che la differenza sia chiara.

Personalmente non ho motivi di astio nei suoi confronti, e ho spesso trovato il suo parere "contrarian" utile per mantenere i piedi per terra, soprattutto in momenti in cui una euforia immotivata sembrava aver contagiato i mercati.

Però, c'è un però.
C'è il però che in questo forum una volta c'era una sezione chiamata "Politica".
E s'è dovuta chiudere, perché il clima era diventato invivibile. Credo che Lorenzo, che era moderatore, ogni tanto se la sogni ancora, la notte :D
Insomma, guardiamoci in faccia: discutere serenamente di politica in questo Paese è impossibile e qualsiasi tentativo di impostare un dibattito porta inevitabilmente al crearsi di due fazioni contrapposte e al trasformarsi in ultrà sfegatati di persone normalmente tra le più tranquille e ragionevoli.

Per cui, la nostra volontà (nostra perché condivisa da tutto il team moderatoriale, mai mi sarei sognato di prendere un'iniziativa del genere da solo) è di lasciare il dibattito politico fuori dalla sezione.
Abbiamo provato più volte a spiegare questo concetto a Stockuccio. Una volta mi sono preso una buona oretta a rintracciare tutti i post offtopic sul thread e spostarli altrove, indovina perché? A forza di buttarla in politica, qui si stava per arrivare al flame ed all'insulto.
Non è servito: abbiamo fatto ulteriori richiami.
Non è servito nemmeno questo. Ho mandato - sempre in accordo con gli altri mods - un ultimatum, chiarendo che ulteriori post politici non sarebbero più stati tollerati.
Nemmeno questo è bastato: il provvedimento preso è stato il ban da un solo thread della sezione. Ti assicuro che nella maggior parte dei forum o newsgroup che frequento (che siano di hardware, motori, finanza, sport, purtroppo imperverso in mezza internet) il ban sarebbe giunto molto tempo prima, oserei dire al primo post fuori posto... ;)
 

big_boom

Forumer storico
quando l'euro andra' ancora un po giu' partira' la speculazione sulle materie prime e allora la Germania comincera' a chiedere l'euro forte

la cosa non regge con la compagnia dei piigs
 

ilfolignate

Forumer storico
Dal Sole24 Ore del 20 Novembre 2010

In un anno le banche europee scaricano 366 miliardi in titoli irlandesi, portoghesi, greci e spagnoli


Quando in primavera è scoppiata la crisi greca, con i mercati finanziari nella bufera e i titoli bancari a picco in borsa, i risk officer di tutti gli istituti di credito europei e americani hanno reagito nello stesso modo: imponendo alle loro sale operative il repentino disimpegno da Atene. E, già che c'erano, hanno caldamente suggerito anche la fuga dall'Irlanda, dal Portogallo e dalla Spagna. I risk officer sono i responsabili dei rischi di ogni banca. E quando dettano la via, ai trader non resta che seguirla.
34663033656232643463646536333330

Così hanno fatto: in 12 mesi (secondo i dati della Bri) gli istituti europei e americani hanno infatti ridotto del 43% l'esposizione verso la Grecia, del 23% verso l'Irlanda, del 21% verso la Spagna e dell'11% verso il Portogallo. E non sono briciole: in totale le banche hanno venduto circa 500 miliardi di dollari (366 miliardi di euro) di titoli di stato dei paesi cosiddetti Pigs.

Ma mentre con una mano vendevano i bond esteri, con l'altra gli istituti di credito accumulavano titoli di stato dei propri paesi: si pensi che in 12 mesi – calcola Institutional Risk Analytics – le 25 maggiori holding bancarie Usa hanno aumentato i Treasury in bilancio del 253%. Lo stesso hanno fatto gli italiani con i BTp e i tedeschi con i Bund: le banche della Penisola hanno per esempio aumentato del 13% i titoli di stato complessivi in portafoglio, riducendo di 78 miliardi in 12 mesi i bond degli altri paesi. Morale: gli stati europei hanno salvato le banche e le banche li hanno ripagati comprando i loro titoli di stato.

Il motivo per cui i risk officer hanno ordinato la vendita di bond esteri (greci e irlandesi in primis) e l'acquisto di quelli locali è ovvio: vogliono ridurre i rischi. E questo è un bene. Però anche questa strategia prudente rischia, nel medio termine, di diventare un boomerang. Se da un lato è tranquillizzante che gli istituti si stiano disimpegnando dai paesi deboli, dall'altro è meno rassicurante sapere che si abbuffino di titoli di stato: quando l'economia ripartirà e i tassi saliranno, questa montagna di bond produrrà infatti perdite in bilancio. Speriamo che, abbandonando i bond greci a favore di quelli domestici, le banche non siano passate dalla padella alla brace.
 

dagoweb

Forumer attivo
http://www.01net.it/articoli/0,1254,5_ART_137563,00.html

Europa, la perdita su crediti è di 300 miliardi di euro Secondo l'European Payment Index 2010 il settore più colpito dai rischi di pagamento è quello dei liberi professionisti. Ma le Pmi per l'aumento delle insolvenze sono state costrette a mettere a perdita il 3% del proprio volume di affari. In Italia, la Pa ha dilatato i tempi di pagamento da 4 mesi a
16 Novembre 2010
In Europa, le aziende hanno subito ritardi di pagamento per un valore totale di 300 miliardi di euro e malgrado le voci ottimistiche di una ripresa economica provenienti da Bruxelles, la realtà è che le imprese del continente si trovano a far fronte a crescenti rischi di pagamento. Se tutti i soggetti coinvolti (privati, aziende e Pubblica Amministrazione) pagassero in toto i propri debiti, l’economia europea riceverebbe un iniezione di liquidità pari a 300 miliardi di euro. Una cifra equivalente al debito nazionale della Grecia.
Questo è quanto emerge dall'indagine European Payment Index 2010 condotta da Intrum Justitia, gruppo multinazionale attivo nel settore del Credit Management Services, nel primo trimestre 2010 in 25 paesi europei.

Le Pmi, che contribuiscono per il 56% al Prodotto Interno Europeo, sono le più colpite dall’aumento delle insolvenze e sono state costrette a mettere a perdita il 3% del proprio volume di affari.
In particolare, l'indagine rivela che in Europa il settore più colpito dai rischi di pagamento è quello dei liberi professionisti, (commercialisti, architetti, avvocati, consulenti, traduttori e così via). In questo settore, la perdita su crediti nel 2010 è stata pari al 4%, un valore di molto superiore alla media europea del 2,6%. Gli altri settori economici che hanno subito un’alta percentuale di perdita su crediti sono stati i servizi immobiliari, l’educazione e l’edilizia.

Per quanto riguarda la situazione italiana, i rischi di pagamento sono aumentati. La maggioranza delle fatture viene pagata in oltre 60 giorni. A differenza di quanto accade in Europa, il settore pubblico paga con un tempo ancora maggiore, passando da una media di 128 giorni, dello scorso anno, a quella di oggi di ben 186 giorni. Anche le imprese pagano più lentamente i propri fornitori, con in media 9 giorni di ritardo in più rispetto al 2009. Oggi in Italia è sempre più difficile essere pagati nei tempi pattuiti. La percentuale di perdita su crediti è aumentata da 2,5% a 2,6% e l’anzianità del proprio portafoglio rimane elevata, la fascia di crediti superiore a 90 giorni rappresenta, in media il 32% del totale.

Guardando al futuro, il 50% dei manager e imprenditori italiani pensa che il rischio di ritardo di pagamento da parte dei clienti aumenterà nei prossimi 12 mesi, mentre il 41% pensa che rimarrà stabile. Solo il 9% è ottimista e prevede una riduzione del rischio.

Preoccupante è anche il lungo periodo di tempo che le aziende impiegano per reagire al mancato pagamento delle fatture. Circa il 65% delle imprese aspetta in media 85 giorni prima di affidare la pratica ad una società di specializzata. Il 73% degli Italiani aspetta in media 99 giorni prima di rivolgersi ad una società esterna, un tempo ancora più lungo rispetto alla media europea.
 

StockExchange

Forumer storico
Vorrei contribuire con un messaggio di solidarietà per Stockuccio.
Pur capendo la linea che i moderatori si sono dati di mantenere il forum "sterilizzato" da considerazioni politiche, trovo che ciò sia piuttosto deprimente.
Capisco il moderare i toni e non arrivare agli insulti reciproci.
Ma battute come "stampa asservita" non mi sembrano offensive verso altri utenti. Dicono solo la verità. E non è un fatto di opinioni.
Per altro in un forum di Finanza se si analizzano i mercati e in definitiva l'economia e la società, le considerazioni politiche vengono da se.

O forse vogliamo ispirarci a quell'atteggiamento neutrale e super partes di certa finanza, certi saloti buoni, amici di tutti. Quella finanza sempre così neutrale, della serie "pecunia non olet", dove nell'arco costituzionale ci va bene tutto, basta non nominare l'unica parola aborrita com:Xsmo o Soc:Xsmo (quello storico non quello di Craxi) e l'unico punto rilevante del programma elettorale che andiamo a guardare è che non alzino le tasse e soprattutto l'imposta al 12,5% sulle rendite finanziarie.
Come le banche americane che strafinanziano la campagna elettorale dell'uno e dell'altro candidato, tanto chi vince vince, tutto cambia affinchè nulla cambi e alla Casa Bianca ci sarà comunque "un amico".
Quella stessa finanza che poi magari scopre che proprio certi paesi, una volta diventati ex com:Xsti si tramutano improvvisamente nel paradiso terrestre del capitalismo: neo liberismo selvaggio nel mercato, da paese in via di sviluppo, mille opportunità, ma leadership salda e ordine costituito mantenuto con pugno di ferro, un sogno rispetto alle decadenti democrazie occidentali con le loro crisi di governo che tanto turbano i nostri sonni per il solo fatto che temiamo per le quotazioni dei nostri Btp ;). E allora ben vengano questi governi totalitari, con neanche l'ombra di un diritto umano rispettato, sindacati inesistenti, operai edili che volano da impalcature di bamboo e ragazzini che cuciono palloni. Purchè sia garantito il libero mercato. Magari se si investe li c'è margine per lauti business, anche se quà da noi il dumping manda a rotoli molte pmi. Ma noi possiamo fregarcene anche di questo. Male che va ci compriamo un bel Lyxor Etf China :D.
Va tutto bene.
:ciao:

[ame]http://www.youtube.com/watch?v=-pls1i4Kt9E[/ame]
 
Ultima modifica:

canzian

Forumer attivo
Però, c'è un però.
C'è il però che in questo forum una volta c'era una sezione chiamata "Politica".
E s'è dovuta chiudere, perché il clima era diventato invivibile. Credo che Lorenzo, che era moderatore, ogni tanto se la sogni ancora, la notte :D
Insomma, guardiamoci in faccia: discutere serenamente di politica in questo Paese è impossibile e qualsiasi tentativo di impostare un dibattito porta inevitabilmente al crearsi di due fazioni contrapposte e al trasformarsi in ultrà sfegatati di persone normalmente tra le più tranquille e ragionevoli.

Ciao Yanus80.
Il punto e' proprio questo e' difficilissimo scambiare idee "politiche"
perche' purtroppo non si riescono ad analizzare i contenuti senza essere prevenuti.
Ed inoltre io (non avezzo a forum fino a pochi mesi orsono, ma
con una buona conoscenza del mondo finanziario) ho apprezzato
fin da subito questo forum per la preparazione , l' analisi , la profondita'
del modo di trattare gli argomenti .
Mi sono detto "qua scrivono persone in gamba che esprimono idee
e valutazioni economico finanziarie con una logica".
Interventi che spesso ritengo interessanti , si possono condividere o meno
ma non sono quasi mai superficiali.
L' apporto di interventi "tecnici" rende valido il forum permette di condividere idee e informazioni e non devono proprio essere gli argomenti
"fuori tema" ad annaquarne la qualita'.

Penso tu abbia fatto la cosa giusta ma solo perche' come si
diceva a scuola :"si stava andando fuori tema"
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
Ringrazio per la solidarietà, e vorrei rispondere nel merito all'amico StockExchange, che leggo spesso con piacere: essere amici di tutti non ci interessa, visto che nessuno di noi viene pagato, e spesso leggerai molti nostri post pesantemente critici proprio verso i c.d. "salotti buoni", che spesso sono buoni solo per mollare fregature al retail o ai contribuenti :rolleyes:
Senza rimandarti al "Goldman Sucks" che avevo fino a due giorni fa nel sotto nick :D ci sono decine di post in cui su questo forum sono stati stigmatizzati i comportamenti vergognosi che la finanza ha avuto ed il baratro in cui ci ha cacciati. Questo sia da parte di membri del gruppo di moderazione (tra i quali sono presenti vari orientamenti politici, siamo tutt'altro che concordi su questo :-o), sia da parte di altri utenti, nessuno dei quali è mai stato ripreso nè messo a tacere.
Per quel che mi riguarda - visto che citavi come esempio l'aliquota del 12,50% - mi sono personalmente preso una robusta dose di contumelie proprio per aver detto la mia sull'argomento, per cui capisco bene il senso del tuo discorso...

Detto questo però, resta il fatto che parlare di politica in modo sereno si è ampiamente dimostrato impossibile, per lo meno su queste pagine: c'era su IO fino a qualche tempo una sezione politica, ci si è trovati costretta a chiuderla nonostante i molti sforzi profusi per l'atteggiamento di certi forumisti che cominciavano con allusioni, proseguivano con attacchi personali e terminavano con gli insulti, per poi fare le vittime una volta bannati.
Itera questo ciclo per 1,2,..., enne volte, ottieni di farti un fegato così senza ottenere nulla di concreto. Capirai che, visto che nessuno di noi è pagato per questo servizio che rendiamo alla comunità, ci sono modi decisamente migliori per impiegare il proprio tempo libero :cool:
Su questo stesso thread in passato siamo dovuti intervenire perché - un post politico oggi, un post politico domani - ci siamo resi conto che si stava per finire sulla stessa china. Senza voler fare nomi nè nickname, si stava un po' per volta venendo a creare la stessa atmosfera di rissa già vista in Politica.

Abbiamo inizialmente spostato in altra sede i post più espliciti ed invitato gli autori a desistere.
Visto che questo non è bastato abbiamo fatto ulteriori richiami, cancellando alcuni post che potevano dar adito a flame.
Il ban di stock da questo thread è stato deciso come extrema ratio di fronte alla sua insistenza, e non prima di un ennesimo (inascoltato) richiamo.

Detto questo, nessuno di noi è perfetto è tutti possiamo sbagliare: anche per questo motivo la carica è elettiva, aperta a tutti gli utenti (e spero di vederti tra i candidati l'anno venturo) e limitata a 2 mandati consecutivi.
Rimane però il fatto che altrove si viene bannati per molto meno... immediatamente, senza contraddittorio ed in via definitiva, e spesso facendo sparire ogni traccia dei post incriminati.

Qui si è scelta fin dal principio la linea della trasparenza, anche (e soprattutto) in presenza di scelte difficili e/o di critiche al nostro operato.
Nessuno è obbligato a condividere quel che si fa, spero però che le motivazioni siano chiare... ;)
 

ilfolignate

Forumer storico
Articolo interessante......

martedì 23 novembre 2010

Crisi finanziaria: la priorità è evitare l'abisso...



#fullpost { display: inline; } Un articolo magistrale da LEAF:di Matteo Olivieri

abisso.jpg

Cosenza (Italy), 23 Novembre 2010


Solo alcuni mesi fa eravamo bombardati da buone notizie, secondo le quali la ripresa economica era ricominciata e il più era ormai alle nostre spalle.
Poi, da quando la FED ha ricominciato a pompare moneta nei mercati con il programma di QE2, sono ricominciate le tensioni internazionali. Qualcuno ha sostenuto che si tratti di un 'male necessario', altri di 'unica cosa da fare', altri ancora hanno tentatodi dimostrare che - guardando indietroal passato - la FED ha sempre fattolacosa giusta.
Non posso che segnalare tre articoli degni di nota, che a mio avviso, danno la misura di quanto si siasull'orlo del baratro. Non è nè sadismo, nè cinismo: forse tra qualche anno sarà utile raccontare le sensazioni di sgomento che si vivono in questi giorni.

  1. Reuters 23/11 'Irish central banker hangs 'For Sale' sign on banks": quello che solo fino pochi anni fa era citato come"modello Irlanda" ora è in vendita. Il piano di risparmio è gravoso e i cittadini sanno di non poterlo sostenere. Il governo è dimissionario, e gli aiuti del Fondo Monetario Internazionale, dell'Unione Europea e della vicina Gran Bretagna non saranno in ogni caso sufficienti. Povertà dilagante per le strade; chi può, emigra. Il sistema bancario irlandese ha già preso a prestito 130 miliardi di Euro a fine Ottobre dalla BCE, più altri 35miliardi di Euro dalla Banca d'Irlanda sempre nello stesso periodo, mentre il piano di salvataggio internazionale (che verrà reso noto la settimana prossima) dovrebbe essere tra i 40 e i 90 miliardi di Euro (vedi Reuters 21/11 "Factbox: How big will the EU/IMF package for Ireland be?";
  2. I Sovereign Credit-Default Swaps (CDS) delle economie europee, cioè i titoli derivati che danno una dimensione del rendimento richiesto dal mercato per garantire i titoli di debito pubblico a 5 anni, sta ricominciando acrescere. Ciò vuol dire che sul mercato europeo ci sono nuove tensioni dovute a carenze di liquidità (per un livello aggiornato dei CDS dei paesi PIIGS vedi qui);
  3. Il mercato immobiliare USA è tutt'altro che stabilizzato. La nuova ondata di pignoramenti e le perdite patrimoniali sui Titoli di Stato USA sta allungando ilperiodo di ammortamento degli stock di case invendute (Reuters 22/11 ''Shadow' housing inventory seen topping 2 million"): nell'articolo si dice che il prezzo delle case continuerà a diminuire, poichè le banche - pur di ritornare in possesso quanto prima delle somme prestate - stanno nuovamente intasando il mercato di stock di case, ripetendo gli stessi errori della prima fase della crisi. Considerato il numero di case già presenti sul mercato, ci vogliono circa 23 mesi (in rialzo rispetto ai 17 mesi dell'anno scorso) per vendere tutte le case attualmente disponibili. Cito il passaggio chiave: 'Based on the number, it would take eight months to work through the shadow inventory, compared with five months a year ago, the firm, CoreLogic, said. Shadow inventory includes properties whose borrowers are at least 90 days delinquent or those in foreclosure or already foreclosed and not yet listed for sale. Together with the 4.2 million homes on the market, it would take 23 months to work through supply at the current pace of sales, up from 17 months a year ago, the firm said. Shadow inventory is seen as one of the chief threats to the fragile housing market that is showing new signs of weakening. If banks swiftly dump the homes on the market, economists fear it may renew a vicious cycle that could depress home prices to levels that would cause more defaults and foreclosures. Adding to the problems are errors in processing tens of thousands of foreclosure cases at Bank of America Corp, the largest U.S. mortgage servicer, and other financial institutions. The massive failure to provide proper documentation in court has resulted in delays to an already lengthy processes of repossessing homes, leading to a backlog in paperwork and repossessions as the companies fix their procedures. The banks are also facing a nationwide probe by state attorneys general'.
  4. Alcune testimonianze di esperti del settore immobiliare di fronte alla commissione parlamentare USA "House Financial Services Committee" parlano di comportamenti che aggiungono "rischio sistemico" alla crisi finanziaria già in corso, e potrebbero trasformare il corso degli eventi in qualcosa di non-gestibile. In particolare,solo una minima parte dei mutui che sono diventati morosi dopo il primo mese sono stati pagati nei tre mesi successivi. Per mutui diventati inesigibili al terzo mese, solo un 5% è stato ripagato (vedi Reuters 18/11 "The three monkeys of mortgage bonds': 'In the worst case scenario, there is systemic risk, as there could be a complete failure of loan transfers in private-label securitization deals in recent years, resulting in trillions of dollars of rescission claims against major financial institutions. This would trigger a wholesale financial crisis…'). Per completezza riporto il grafico in questione.
putbacks.jpg


Credo ci sia ancora molto tempo da aspettare prima di poter mettere la parola 'FINE' a questa crisi...
 

canzian

Forumer attivo
Che la Merkel non sia all' altezza di condurre la potenza che si candida
a guidare l' Europa e' palese.
Ma come puo' dire che 1 anno fa nessuno avrebbe previsto cio'?
A marzo 2009 era chiaro ce cio' sarebbe successo , ipotizzavo
solo verso il 2012/13 non 2010.
Infatti iniziai a frequentare il forum per cercare idee di protezione da
patrimoniali-default oltre il solito oro,casa.....
E adesso ? Di sicuro il gioco di chiudere debito con debito
avra' vita breve.
Quindi o manovre draconiane ma i popoli abituati ad una buona
vita resisteranno ?
Oppure stampa moneta e inflazione nella speranza di abbassare il famoso
rapporto deficit/pil debito/pil ?
Oppure in ultima analisi frantumazione dell' euro con relative conseguenze?

Sarebbe oppurtuno delineare le possibilita' con relative ipotesi
razionali e di contro abbozzare soluzioni praticabili per noi per proteggerci.

In questo caso si che il TD diventa molto interessante
 

Users who are viewing this thread

Alto