Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi (1 Viewer)

mostromarino

Guest
non so se sia il posto giusto

e se ne avete voglia

mi stupisce che un forumista di salde concezioni sociali non vi abbia mai accennato, ma magari ci legge

a me sta venendo una concezione giurassica della borsa
e mi piacerebbe tornare a certe origini

che potrebbero magari tirarci fuori da tante attuali rogne

so che molti di voi hanno una posizione diametralmente opposta
ma l`articolo mi ha scatenato una reazione ancora piu`oltranzista rispetto a quella che l`autore si prefiggeva:

Gli speculatori finanziari vil razza dannata. Nessuno si senta al sicuro


che ne pensate ?

ma stringiamo il ragionamento:
.borsa, allargata ad operazioni assimilate, merci e forex
.sue funzioni, economiche e sociali
.speculazione di borsa , con particolare riferimento alla speculazione al ribasso


http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... d=AYAU1PmC


se volete segare o spostare, up to you
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
Immagino che il link corretto sia questo: Gli speculatori finanziari vil razza dannata. Nessuno si senta al sicuro - Il Sole 24 ORE

Detto questo, mi fa meditare il primo commento:

Buongiorno, lavoro in un hedge fund e mi preme sottolineare come nella nostra attivita' siamo mossi da due soli principi:
1) rispettare la legge, niente di quello che facciamo nelle nostre operazioni e' illegale;
2) massimizzare i rendimenti per le persone/istituzioni che ci affidano il loro denaro, entro limiti ben definiti e ben conosciuti dai clienti.
Se un governo segue politiche scellerate (Irlanda) o mente (Grecia) offrendo spazio a noi per guadagnare, LEGALMENTE, dei soldi, perche' dovremmo lasciar passare l'opportunita'? I critici degli speculatori immaginino di essere nostri clienti: sareste contenti se non cogliessimo occasioni di profitto? Se perdessimo dei soldi (i vostri risparmi) per mantenere in piedi un paese fallito come la Grecia?
Se si vuole vietare la speculazione, si approvino leggi/regolamentazioni che la vietano, noi ci adegueremo o/e faremo altro, semplice.


Il problema è proprio nella deregulation che è stata fatta negli ultimi anni, sostenuta da governi di ogni colore e fazione, nell'illusione che "il mercato si regolamentasse da solo".
Insomma, nell'illusione che il principio di efficienza fosse una realtà, invece che una patetica buffonata.
Ne usciremo, IMHO, forse, solo quando si cambieranno le regole del gioco ponendo controlli politici più stretti.
Controlli che dovranno essere sovranazionali, un singolo Paese non conclude niente.
E controlli che ovviamente dovranno riguardare i Paesi che ospitano le piazze finanziarie più attive.
Robetta, insomma... :D
 

Gaudente

Forumer storico
Se il mercato sbaglia, quindi, non sbaglia nel penalizzare l'Irlanda di turno, ma sbaglia nel non penalizzare sufficientemente gli altri stati che sono solo un po' meglio dell'Irlanda.

Concordo al 100%
 

Gaudente

Forumer storico
quando l'economia ripartirà e i tassi saliranno, questa montagna di bond produrrà infatti perdite in bilancio.
Io non mi preoccuperei: l'economia dell'eurozona (con l'eccezione dei paesi ex COMECON) non ripartira' mai piu' e quindi i tassi non risaliranno mai, complice anche l'indefessa falsificazione del tasso di inflazione.
 

tommy271

Forumer storico
Io non mi preoccuperei: l'economia dell'eurozona (con l'eccezione dei paesi ex COMECON) non ripartira' mai piu' e quindi i tassi non risaliranno mai, complice anche l'indefessa falsificazione del tasso di inflazione.

Anch'io vedrei i tassi in leggero rialzo, ma tutto qui.
Se la locomotiva tedesca fa da traino, gli altri non sono messi bene e possono solo sperare di agganciarsi al convoglio.
Nella migliore delle ipotesi viaggeremo con crescita lievemente positiva, l'inflazione farà il resto: tra un pò di anni torneremo competitivi ...
 

mostromarino

Guest
Io non mi preoccuperei: l'economia dell'eurozona (con l'eccezione dei paesi ex COMECON) non ripartira' mai piu' e quindi i tassi non risaliranno mai, complice anche l'indefessa falsificazione del tasso di inflazione.

ho paura che tu abbia ragione da vendere

se non ci fossimo trasformati in traders

potremmo rimettere almeno i dazi

ci sarebbe una riconversione industriale forzosa
 

mostromarino

Guest
Anch'io vedrei i tassi in leggero rialzo, ma tutto qui.
Se la locomotiva tedesca fa da traino, gli altri non sono messi bene e possono solo sperare di agganciarsi al convoglio.
Nella migliore delle ipotesi viaggeremo con crescita lievemente positiva, l'inflazione farà il resto:



tra un pò di anni torneremo competitivi ...

si, come il dopoguerra, tommy:wall::wall:
 

Gaudente

Forumer storico
potremmo rimettere almeno i dazi
ci sarebbe una riconversione industriale forzosa
secondo me invece smetteremmo di fare i traders per fare tutti i contrabbandieri :D (allo stesso modo in cui la cancellazione dei margini nella piccola industria ha trasformato i piccoli imprenditori in meri professionisti dell'evasione IVA :lol:)
 
Ultima modifica:

lorenzo63

Age quod Agis
Io non mi preoccuperei: l'economia dell'eurozona (con l'eccezione dei paesi ex COMECON) non ripartira' mai piu' e quindi i tassi non risaliranno mai, complice anche l'indefessa falsificazione del tasso di inflazione.

Mai + nn so ... di sicuro l' erosione massiccia delle quote di mercato causate sia dalla mancanza di competitività sia dal rifiuto tout delle merci occidentali in generale (dovresti saperlo vivendo li...;)) provoca e provocherà un massiccio impoverimento... se le cose rimangono cosi' ....ma appunto hai citato i Paesi ex Comecon: dovrebbe dirti qualcosa l' integrazione della Russia nella iniziativa Nato circa lo scudo antimissile ..... ma a questo punto contro chi??;) ..... la risposta è tua ..ed io la metterei in relazione ad un po' di pressioni circa lo yuan nn esaudite; Gli ex Comecon -Russia in primis- si stanno legando a filo doppio alla Germania .... forse nn tutto è perduto ;)

Ciao Gau...:)
 

dagoweb

Forumer attivo
* Qualcosina c'entra :)

Paying taxes 2011
Sono italiane le imprese più tassate d'Europa

Secondo la pubblicazione elaborata da Banca Mondiale, International Finance Corporation e Pwc, il nostro Paese sopporta il 68,6% di imposte e oneri fiscali. Su 183 Paesi considerati, siamo al 167esimo posto per peso del prelievo fiscale.
Il Sole 24 Ore Radiocor - È l'Italia in Europa il Paese dove le imprese pagano più tasse. È quanto emerge dall'edizione di "Paying taxes 2011", la pubblicazione elaborata da Banca Mondiale, International Finance Corporation (Ifc) e Pwc, da cui risulta che il nostro Paese guida la classifica con un peso per le imprese del 68,6% a livello di imposte e altri oneri fiscali rispetto a una media europea del 44,2% e mondiale del 47,8%.

Poco meglio di noi, in Europa, la Francia (65,8%), mentre in Germania la percentuale è al 48,2%, in Spagna al 56,5% e nel Regno Unito al 37,3%. Sotto il 30% Lussemburgo, quello con la percentuale più bassa in Europa (21,2%), ma anche Cipro, Irlanda, Bulgaria e Danimarca.

Sui 183 Paesi presi in considerazione dallo studio, l'Italia risulta al 167esimo posto quanto al peso del prelievo fiscale sulle imprese a causa, soprattutto, delle tasse sul lavoro e dei contributi, che coprono il 64% del totale. Dietro a noi il Brasile, 168esimo con il 69%. Tra i principali Paesi europei, la Germania è 128esima, la Francia 163esima, la Gran Bretagna 76esima e la Spagna 150esima.

Il Paese che vanta il minor carico fiscale per le imprese è Timor-Leste, nel Sudest asiatico, con lo 0,2%, davanti a Vanuatu, un'isola nell'Oceano Pacifico, con l'8,4% e le Maldive con il 9,3%. In fondo alla classifica la Repubblica Democratica del Congo con il 339,7%. Quanto al tempo necessario per adempiere ai propri doveri fiscali, lo studio evidenzia che ci vogliono 285 ore per un'impresa in Italia, ovvero 60 ore in più della media europea (222) e contro una media di 209 ore all'interno dell'area Ocse.

In Europa solo cinque Paesi hanno meccanismi più complicati del nostro, mentre il Lussemburgo è il più "virtuoso" con 59 ore davanti a Svizzera (63), Irlanda (76), Estonia (81) e Norvegia (87). Considerando la classifica mondiale l'Italia è al 123esimo posto sui 183 Paesi presi in esame dalla ricerca. Ultimo il Brasile con 2.600 ore e al primo posto le Maldive con zero ore seguite dagli Emirati Arabi Uniti con 12 ore e il Qatar con 36.
 

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