da caffè.ch
Come cambiano i “beni rifugio”
Straordinari in raffineria
per la corsa ai lingotti
Mauro Spignesi
Contro la crisi finanziaria, contro l’altalena delle borse, dall’inizio dell’anno è scattata la corsa all’oro. E anche nelle banche ticinesi, soprattutto in quelle delle piazze di Lugano e Chiasso, specializzare in gestioni patrimoniali, ogni giorno arrivano telefonate con la richiesta di tramutare i liquidi o gli investimenti in lingotti. Operazione – si affrettano a spiegare i funzionari - non sempre conveniente, soprattutto per chi ha perso parecchio e nel tempo potrebbe risalire la china. Ma tanti, soprattutto italiani, non vogliono sentire ragioni.
In una banca privata nel centro di Lugano in una sola giornata sono arrivate dieci richieste in questo senso. La tendenza tuttavia non è solo svizzera. La domanda per questo bene che per tradizione storica è ancorato a certezze in periodi di turbolenze, sta crescendo enormemente in tutto il mondo, e soltanto nell’ultimo anno la richiesta di oro fisico (principalmente monete e lingotti) è salita dell’87 per cento. Oggi in media il valore di un’oncia si è stabilizzato sopra gli 800 dollari, quasi 200 in più rispetto a due a due anni fa. La richiesta del prezioso metallo giallo (ci sono anche siti web che lo vendono: si paga con carta di credito e arriva a casa o in banca il furgone blindato) è poi aumentata anche sul fronte dell’industria orafa che sta sfornando lavorazioni destinate alle gioiellerie.
E questo ha riflessi anche in Svizzera dove – come ha raccontato il Sole 24 ore – le raffinerie stanno lavorando “a pieno ritmo”. Sono quattro e hanno da tempo conquistato una bella porzione di mercato. Una si trova a Neuchâtel mentre le altre tre sono qui, in Ticino, precisamente nel mendrisiotto. La Argor ha azionisti come la Commerzalbank e la zecca dell’Austria e ha stabilimento a Mendrisio; la Valcambi a Balerna e la Pamp a Caste San Pietro. Tutte stanno lavorando a pieno ritmo. Il management non si sbilancia, ma tutti fanno capire che l’aumento delle richieste ha spinto anche l’occupazione e i turni di lavoro da settembre a oggi sono aumentati.
Insieme ai lingotti va forte anche la domanda di semilavorati per l’industria sia di gioielli che di orologi.
edizione 22.02.2009