Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi (2 lettori)

attilio73

Nuovo forumer
Credo che il già fragile sistema finanziario nn possa permettersi il default di un qualsiasi grosso player, sia esso UCG, MPS, UBi, ISP, DB o quello che volete.
Si creerebbe un secondo effetto lehman, con il blocco dell'interbancario e dei crediti.
E stavolta sarebbe caos
 

mostromarino

Guest
da caffè.ch

Come cambiano i “beni rifugio”

Straordinari in raffineria
per la corsa ai lingotti



Mauro Spignesi




Contro la crisi finanziaria, contro l’altalena delle borse, dall’inizio dell’anno è scattata la corsa all’oro. E anche nelle banche ticinesi, soprattutto in quelle delle piazze di Lugano e Chiasso, specializzare in gestioni patrimoniali, ogni giorno arrivano telefonate con la richiesta di tramutare i liquidi o gli investimenti in lingotti. Operazione – si affrettano a spiegare i funzionari - non sempre conveniente, soprattutto per chi ha perso parecchio e nel tempo potrebbe risalire la china. Ma tanti, soprattutto italiani, non vogliono sentire ragioni.
In una banca privata nel centro di Lugano in una sola giornata sono arrivate dieci richieste in questo senso. La tendenza tuttavia non è solo svizzera. La domanda per questo bene che per tradizione storica è ancorato a certezze in periodi di turbolenze, sta crescendo enormemente in tutto il mondo, e soltanto nell’ultimo anno la richiesta di oro fisico (principalmente monete e lingotti) è salita dell’87 per cento. Oggi in media il valore di un’oncia si è stabilizzato sopra gli 800 dollari, quasi 200 in più rispetto a due a due anni fa. La richiesta del prezioso metallo giallo (ci sono anche siti web che lo vendono: si paga con carta di credito e arriva a casa o in banca il furgone blindato) è poi aumentata anche sul fronte dell’industria orafa che sta sfornando lavorazioni destinate alle gioiellerie.
E questo ha riflessi anche in Svizzera dove – come ha raccontato il Sole 24 ore – le raffinerie stanno lavorando “a pieno ritmo”. Sono quattro e hanno da tempo conquistato una bella porzione di mercato. Una si trova a Neuchâtel mentre le altre tre sono qui, in Ticino, precisamente nel mendrisiotto. La Argor ha azionisti come la Commerzalbank e la zecca dell’Austria e ha stabilimento a Mendrisio; la Valcambi a Balerna e la Pamp a Caste San Pietro. Tutte stanno lavorando a pieno ritmo. Il management non si sbilancia, ma tutti fanno capire che l’aumento delle richieste ha spinto anche l’occupazione e i turni di lavoro da settembre a oggi sono aumentati.
Insieme ai lingotti va forte anche la domanda di semilavorati per l’industria sia di gioielli che di orologi.

edizione 22.02.2009
 

Imark

Forumer storico
da caffè.ch

Come cambiano i “beni rifugio”

Straordinari in raffineria
per la corsa ai lingotti



Mauro Spignesi




Contro la crisi finanziaria, contro l’altalena delle borse, dall’inizio dell’anno è scattata la corsa all’oro. E anche nelle banche ticinesi, soprattutto in quelle delle piazze di Lugano e Chiasso, specializzare in gestioni patrimoniali, ogni giorno arrivano telefonate con la richiesta di tramutare i liquidi o gli investimenti in lingotti. Operazione – si affrettano a spiegare i funzionari - non sempre conveniente, soprattutto per chi ha perso parecchio e nel tempo potrebbe risalire la china. Ma tanti, soprattutto italiani, non vogliono sentire ragioni.
In una banca privata nel centro di Lugano in una sola giornata sono arrivate dieci richieste in questo senso. La tendenza tuttavia non è solo svizzera. La domanda per questo bene che per tradizione storica è ancorato a certezze in periodi di turbolenze, sta crescendo enormemente in tutto il mondo, e soltanto nell’ultimo anno la richiesta di oro fisico (principalmente monete e lingotti) è salita dell’87 per cento. Oggi in media il valore di un’oncia si è stabilizzato sopra gli 800 dollari, quasi 200 in più rispetto a due a due anni fa. La richiesta del prezioso metallo giallo (ci sono anche siti web che lo vendono: si paga con carta di credito e arriva a casa o in banca il furgone blindato) è poi aumentata anche sul fronte dell’industria orafa che sta sfornando lavorazioni destinate alle gioiellerie.
E questo ha riflessi anche in Svizzera dove – come ha raccontato il Sole 24 ore – le raffinerie stanno lavorando “a pieno ritmo”. Sono quattro e hanno da tempo conquistato una bella porzione di mercato. Una si trova a Neuchâtel mentre le altre tre sono qui, in Ticino, precisamente nel mendrisiotto. La Argor ha azionisti come la Commerzalbank e la zecca dell’Austria e ha stabilimento a Mendrisio; la Valcambi a Balerna e la Pamp a Caste San Pietro. Tutte stanno lavorando a pieno ritmo. Il management non si sbilancia, ma tutti fanno capire che l’aumento delle richieste ha spinto anche l’occupazione e i turni di lavoro da settembre a oggi sono aumentati.
Insieme ai lingotti va forte anche la domanda di semilavorati per l’industria sia di gioielli che di orologi.

edizione 22.02.2009

Mah, questa storia dell'oro, comprato ai corsi attuali, non mi convince per niente...
 

stockuccio

Guest
Il grafico e i dati che hai postato riguardano gli USA.
Stavamo parlando di 18 trilioni di titoli in banche EUROPEE e sono per la maggior parte EUROPEI.

secondo me si parlava di 18 mila miliardi di euro di assets nei bilanci delle banche europee, il che non significa roba europea ...
l'interconnessione tra il mercato finanziario statunitense ed europeo è ampiamente dimostrata .. le perdite subite dalle banche europee sono in massima parte dovute alle 'creazioni' statunitensi
anche se la Kroes non ha specificato l'origine dei problemi, io ho un leggerissimo sospetto
IMHO
 

cumulate

Forumer storico
Dati spaventosi :eek:


PS: ti chiedo di scusarmi perchè ho preso i dati che hai riportato e li ho girati sul FOL dove si parla della nazionalizzazione di UCG.
Mi è sembrato molto interessante parlare sapendo le cifre anzichè continuare a dire "che le nostre banche sono diverse".

perchè spaventosi ?
per i prestiti bisogna conoscere quali siano i depositi, quindi è difficile ipotizzare perchè se sbagni dell'1% hai come valore la metà dell'attuale capitalizzazione di borsa...
per le azioni in portafoglio e i derivati bisogna vedere il reale impatto ma se comunque fossero dati certi, ipotizzando un ritorno del 30%...fai tu quanto è sottovalutata UCG.
Io non so come e dove siamo ma temo che chi sta svendendo le banche di tutto il mondo non faccia molta distinzione e pensi soltanto a "vendere" per guadagnare il più possibile nel minor tempo possibile.
Basta guardare il grafico dell'oil, sia nella salita che nella discesa.
E' ormai dal 1998 che i grafici sono tutti a V.
Tutto e subito è il nuovo motto
 

ZYGMUNT

Forumer attivo
perchè spaventosi ?
per i prestiti bisogna conoscere quali siano i depositi, quindi è difficile ipotizzare perchè se sbagni dell'1% hai come valore la metà dell'attuale capitalizzazione di borsa...
per le azioni in portafoglio e i derivati bisogna vedere il reale impatto ma se comunque fossero dati certi, ipotizzando un ritorno del 30%...fai tu quanto è sottovalutata UCG.
Io non so come e dove siamo ma temo che chi sta svendendo le banche di tutto il mondo non faccia molta distinzione e pensi soltanto a "vendere" per guadagnare il più possibile nel minor tempo possibile.
Basta guardare il grafico dell'oil, sia nella salita che nella discesa.
E' ormai dal 1998 che i grafici sono tutti a V.
Tutto e subito è il nuovo motto


DA Mark :
"A proposito, interessante articolo di Riolfi sul prezzo delle azioni bancarie di ISP e UC confrontati con quelli dei competitor esteri, specie di banche tipo Deutsche, che oramai si è capito essere piene di cacchen (o, per dirla in maniera raffinata con Riolfi, avere "una serie di mine vaganti nei propri attivi").

Con tutto questo, UC quota rispetto al tangible book quasi come RBS, che tuttavia è stata nazionalizzata."
Alura??????
Quanto valgono 'ste Unicredit e Banca IntesaSanpaolo????
 

negusneg

New Member
PARIGI (MF-DJ)--"Il sistema finanziario della zona euro" sta
attraversando una fase di "grave tensione".

E' quanto ha dichiarato Jean-Claude Trichet, Presidente della Bce, in
occasione di una conferenza sulla regolamentazione finanziaria. "La
recessione sta mettendo il sistema finanziario ulteriormente sotto
pressione", ha spiegato Trichet, precisando che se i problemi fossero
limitati al settore finanziario sarebbe piu' semplice risolverli, ma il
contagio dell'economia reale richiede la revisione del sistema economico e
finanziario nel complesso.

Il Presidente della Bce ha inoltre ribadito che la Bce e le Banche
centrali nazionali dell'Eurozona sono pronte a giocare un ruolo piu'
importante nella supervisione del sistema bancario e finanziario. "La Bce
e l'Eurosistema hannole capacita' tecniche per assumere un ruolo piu'
forte nella supervisione macro-prudenziale" dei mercati finanziari. "Si
tratterebbe di un ampliamento naturale del mandato che ci e' gia' stato
affidato, ovvero contribuire alla stabilita' finanziaria".

Trichet ha poi sottolineato che "nelle ultime settimane abbiamo
assistito ai primi segnali di flessione dei flussi di credito", in parte a
causa della debolezza della domanda da parte delle societa', ma anche del
peggioramento delle "condizioni finanziarie legato al fenomeno del
deleveraging.
Se questo comportamento diventasse comune", minerebbe "la
raison d'etre del sistema nel suo complesso".
red/est/cla
(fine)


MF-DJ NEWS
23 feb 2009 11:57
 

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