Macroeconomia Crisi finanziaria e sviluppi (4 lettori)

lorenzo63

Age quod Agis
Borrowing, American Style, on the Continent

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Bubble or secular shift? Some suggest the record amounts of cash pouring into European corporate bonds will depart equally rapidly. But it could signal a more-lasting change for European companies away from a historical reliance on banks toward a more U.S.-style funding approach.

The European investment-grade market remains about half the size of its U.S. counterpart. But it has put on a spurt, with issuance this year of €79 billion ($101.48 billion) -- nearly 60% of total 2008 volume, according to Société Générale.

Meanwhile, bank lending has plummeted. Investment-grade syndicated lending in Europe, the Middle East and Africa fell 59% to $467 billion in 2008, according to Thomson Reuters. And banks are offering shorter maturities, forcing many to use the bond market for longer-term debt.


Getty Images
Dr Severin Schwan, CEO of Roche Group, which is using bonds to replace traditional bank bridge financing in its bid for Genentech.
In January, Nokia debuted in the euro-bond market, selling five- and 10-year bonds to reduce short-term debt. Similarly, Roche Holding is using bonds to replace traditional bank bridge financing for its pursuit of Genentech.

Not all companies are big enough to issue bonds that will enter the indexes and, thus, ensure liquidity. But investors are looking for ways to help smaller companies bypass the banks, too. For example, U.K. insurer Prudential is setting up a £2 billion to £3 billion ($2.9 billion to $4.35 billion) private-placement fund to target smaller companies that need refinancing.

All that suggests the boom in European bond markets is more than a blip. So long as borrowers are pragmatic about pricing, demand is likely to be there. After all, if the new investors did start to turn away, spreads would widen to draw them back in
 

negusneg

New Member
CRISI: TREMONTI, VOLUME DERIVATI 12,5 VOLTE PIL MONDIALE


(AGI) - Roma, 26 feb. - Il volume dei derivati e' 12 volte e mezzo il Pil mondiale. Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel corso di un'audizione al Senato. "Da molti anni - ha spiegato -, almeno dal 2000 in poi, i derivati non hanno piu' la funzione assicurativa ma diventano operazioni speculative fini a se stesse. In questo momento - ha aggiunto - il volume nazionale dei derivati e' pari, secondo i dati del Congresso degli Stati Uniti ma anche secondo la Banca dei regolamenti, a 12,5 volte il Pil del mondo". La differenza di partite, ha concluso il ministro, "e' secondo alcuni 30, secondo altri 40 trilioni di dollari, il piano della presidenza americana e' un trilione di dollari. Questo da' un'idea della degenerazione che e' avvenuta nelle strutture del capitalismo".

26/02/2009 - 10:13

:eek:

Ovviamente c'è un refuso, invece di nazionale intendeva nozionale, e chi conosce almeno a livello elementare i derivati sa che quella parola è fondamentale.

Secondo l'ISDA a metà 2008 il volume complessivo del nozionale dei derivati era di 530 trilioni di $.

Di questi, ben 464 (l'87,5% del totale) sono contratti swap sui tassi di interesse o sulle valute (ad esempio Interest Rate Swap).

Come ben sa chiunque abbia un minimo di dimestichezza con questi contratti, a fronte di un nozionale di un certo importo il flusso effettivo è dato dalla differenza, in un dato periodo, fra due tassi di interesse, tipicamente uno fisso ed uno variabile.

Il potenziale rischio E' QUINDI LIMITATO A POCHI PUNTI PERCENTUALI DEL VALORE NOZIONALE.

Altri 54 trilioni sono gli ormai famosi Credit Default Swap. Pur riconoscendo che negli ultimi anni l'utilizzo di questi derivati è stato consentito, a mio avviso in modo improprio e potenzialmente pericoloso, anche a chi non deteneva i titoli "assicurati", l'esperienza di Lehman ha reso evidente anche agli scettici più tenaci che la differenza fra valore nozionale dei CDS in ballo (pari a svariate centinaia di miliardi) e le liquidazioni (settlement) effettivamente avvenute (pari a meno di dieci miliardi, se non ricordo male) è abissale.

Ecco quindi che la retorica agitata da pseudo-guru finanziari alla Blondet (500 trilioni di dollari svaniranno nel nulla, APOCALISSE, DILUVIO UNIVERSALE) riesce a colpire solo le anime più sprovvedute e a trovare terreno fertile solo nella smisurata ignoranza finanziaria degli italiani.

Analogamente, Tremonti ha gioco facile nell'impressionare i nostri parlamentari, le cui cognizioni di finanza non vanno oltre al conteggio degli stipendi da rapina che si intascano ogni mese. Senza contare che additare un capro espiatorio alla folla impaurita (ieri l'euro, oggi i derivati :rolleyes:) è tipico espediente oratorio da cialtroni pseudo-guaritori da sagra di paese.

Ma anche di questo se ne era già parlato. Ovviamente dopo la liquidazione dei CDS di Lehman nessuno si è accorto che quanto scrivevo era sostanzialmente corretto, tutti invece ricordavano gli allarmi apocalittici dei sedicenti guru...

http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?p=18815530#post18815530
 

zerocoupon

Forumer attivo
Ovviamente c'è un refuso, invece di nazionale intendeva nozionale, e chi conosce almeno a livello elementare i derivati sa che quella parola è fondamentale.

Secondo l'ISDA a metà 2008 il volume complessivo del nozionale dei derivati era di 530 trilioni di $.

Di questi, ben 464 (l'87,5% del totale) sono contratti swap sui tassi di interesse o sulle valute (ad esempio Interest Rate Swap).

Come ben sa chiunque abbia un minimo di dimestichezza con questi contratti, a fronte di un nozionale di un certo importo il flusso effettivo è dato dalla differenza, in un dato periodo, fra due tassi di interesse, tipicamente uno fisso ed uno variabile.

Il potenziale rischio E' QUINDI LIMITATO A POCHI PUNTI PERCENTUALI DEL VALORE NOZIONALE.

Altri 54 trilioni sono gli ormai famosi Credit Default Swap. Pur riconoscendo che negli ultimi anni l'utilizzo di questi derivati è stato consentito, a mio avviso in modo improprio e potenzialmente pericoloso, anche a chi non deteneva i titoli "assicurati", l'esperienza di Lehman ha reso evidente anche agli scettici più tenaci che la differenza fra valore nozionale dei CDS in ballo (pari a svariate centinaia di miliardi) e le liquidazioni (settlement) effettivamente avvenute (pari a meno di dieci miliardi, se non ricordo male) è abissale.

Ecco quindi che la retorica agitata da pseudo-guru finanziari alla Blondet (500 trilioni di dollari svaniranno nel nulla, APOCALISSE, DILUVIO UNIVERSALE) riesce a colpire solo le anime più sprovvedute e a trovare terreno fertile solo nella smisurata ignoranza finanziaria degli italiani.

Analogamente, Tremonti ha gioco facile nell'impressionare i nostri parlamentari, le cui cognizioni di finanza non vanno oltre al conteggio degli stipendi da rapina che si intascano ogni mese. Senza contare che additare un capro espiatorio alla folla impaurita (ieri l'euro, oggi i derivati :rolleyes:) è tipico espediente oratorio da cialtroni pseudo-guaritori da sagra di paese.

Ma anche di questo se ne era già parlato. Ovviamente dopo la liquidazione dei CDS di Lehman nessuno si è accorto che quanto scrivevo era sostanzialmente corretto, tutti invece ricordavano gli allarmi apocalittici dei sedicenti guru...

http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?p=18815530#post18815530
Nulla toglie, però, che il problema dei derivati esiste ed è grave (v. anche pubbliche amministrazioni nostrane).
Occorre che finalmente qualcuno ci metta mano e si torni alla funzione che avevano in passato: copertura tassi, copertura rischi di cambio.
Insomma meglio la finanza tradizionale che quella troppo...creativa e..catastrofica.
 

stockuccio

Guest
magari azzeccare qualche numero ....

.... e il derivato NON è un gioco a somma zero

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samantaao

Forumer storico
Ovviamente c'è un refuso, invece di nazionale intendeva nozionale, e chi conosce almeno a livello elementare i derivati sa che quella parola è fondamentale.

Secondo l'ISDA a metà 2008 il volume complessivo del nozionale dei derivati era di 530 trilioni di $.

Di questi, ben 464 (l'87,5% del totale) sono contratti swap sui tassi di interesse o sulle valute (ad esempio Interest Rate Swap).

Come ben sa chiunque abbia un minimo di dimestichezza con questi contratti, a fronte di un nozionale di un certo importo il flusso effettivo è dato dalla differenza, in un dato periodo, fra due tassi di interesse, tipicamente uno fisso ed uno variabile.

Il potenziale rischio E' QUINDI LIMITATO A POCHI PUNTI PERCENTUALI DEL VALORE NOZIONALE.

Altri 54 trilioni sono gli ormai famosi Credit Default Swap. Pur riconoscendo che negli ultimi anni l'utilizzo di questi derivati è stato consentito, a mio avviso in modo improprio e potenzialmente pericoloso, anche a chi non deteneva i titoli "assicurati", l'esperienza di Lehman ha reso evidente anche agli scettici più tenaci che la differenza fra valore nozionale dei CDS in ballo (pari a svariate centinaia di miliardi) e le liquidazioni (settlement) effettivamente avvenute (pari a meno di dieci miliardi, se non ricordo male) è abissale.

Ecco quindi che la retorica agitata da pseudo-guru finanziari alla Blondet (500 trilioni di dollari svaniranno nel nulla, APOCALISSE, DILUVIO UNIVERSALE) riesce a colpire solo le anime più sprovvedute e a trovare terreno fertile solo nella smisurata ignoranza finanziaria degli italiani.

Analogamente, Tremonti ha gioco facile nell'impressionare i nostri parlamentari, le cui cognizioni di finanza non vanno oltre al conteggio degli stipendi da rapina che si intascano ogni mese. Senza contare che additare un capro espiatorio alla folla impaurita (ieri l'euro, oggi i derivati :rolleyes:) è tipico espediente oratorio da cialtroni pseudo-guaritori da sagra di paese.

Ma anche di questo se ne era già parlato. Ovviamente dopo la liquidazione dei CDS di Lehman nessuno si è accorto che quanto scrivevo era sostanzialmente corretto, tutti invece ricordavano gli allarmi apocalittici dei sedicenti guru...

:bow: grazie per aver abbassato il mio livello di ignoranza ma soprattutto di consapevolezza
 

stockuccio

Guest
scusa, vedevo la partita ... era poco sotto ... :)

se io banca mi espongo per 1000 e perdo con altra banca io ho perso mille l'altra ha guadagnato mille somma zero ... ma se io per questa perdita rischio di saltare (soprassediamo sui risparmi delle famiglie mie correntiste, l'impossibilità sopravvenuta delle imprese che hanno il fido con me di rifinanziarsi,ecc. ecc. ... insomma su quello che succede per la mia boiata nel mondo reale) ed interviene la BCE che mi rifinanzia di mille per continuare a tentare speculazioni ... abbiamo alla fine io 1000, la mia controparte 2000
non si critica il derivato come concetto ... anzi è utile .... il problema è l'uso che ne è stato fatto e i provvedimenti che i 'capoccia' prendono


i 540 sono gli scambi nel trimestre ...
buonanotte
 

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