CRISI UCRAINA-GUERRA.POLITICA ETICA MORALE CONSIDERAZIONI RANDOM

Potanin: una commissione governativa ha permesso a Norilsk Nickel di pagare il debito in valuta estera per tre mesi
 
Per poter far funzionare le sanzioni contro la Russia bisognerebbe tagliare tutti i mercati a Putin ma ieri all’Onu mezzo pianeta in termini di popolazione e di consumatori potenziali si è astenuto. Non contro la povera Ucraina, ma contro l’America e l’Europa.
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Oltre la giusta indignazione
Per fotografare la crisi ucraina, sfociata nella sanguinosa invasione ordinata da Putin, bisogna usare il grandangolo. Fermarsi solo alle dolorosissime immagini di questi giorni, infatti, potrebbe portarci fuori strada. Cioè, farci condizionare da una comprensibile emotività, che è anche figlia di un diffuso senso di impotenza. Le seimila testate nucleari, stivate negli arsenali russi, sono un deterrente che non ammette discussioni e che ci indica un’unica strada per uscire dal conflitto: la diplomazia. Il resto (sanzioni economiche, sollevazione popolare, colpo di Stato “interno” al Cremlino) o ha bisogno di tempo o è poco probabile.

Quanto è realmente isolato Putin?
Trattare con Putin da una posizione di forza, significa prima di tutto valutare il suo grado di isolamento a livello internazionale. E questo per molti motivi, non solo politici, ma soprattutto economici e commerciali. Insomma, il teorema è abbastanza semplice: la guerra finanziaria contro la Russia funziona soltanto se si chiude la maggior parte dei mercati planetari. Abbiamo un termometro per misurare questo trend? Senz’altro. È l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che mercoledì ha votato una risoluzione di condanna, contro la Russia, per l’invasione dell’Ucraina. Un’attenta analisi del risultato, ci fornisce diversi spunti di riflessione. Tutti portano a una lettura interpretativa diversa degli avvenimenti di questi giorni.

L’astensione come voto contro
Naturalmente, va sottolineato che, di fronte a una palese aggressione militare e a una violazione del diritto internazionale, un voto di “astensione” ha un peso formidabile. Significa, in pratica, fare finta che non sia successo niente. O, per essere più concreti, vuol dire mettere sullo stesso piano aggressore e aggredito. Se poi si va a vedere nei dettagli lo schieramento dei Paesi astenuti (35), i dubbi sul presunto “isolamento” di Putin aumentano. I numeri dicono che davanti a lui si è spalancato un mercato potenziale di quattro miliardi di consumatori. La stessa struttura produttiva della Russia, con molto export a basso valore aggiunto (materie prime e semilavorati) non richiede una domanda particolarmente sofisticata.
 
17.17 - ZELENSKY CONFERMA: SEGNALI DA PUTIN
Negli ultimi negoziati è emerso "un approccio fondamentalmente diverso" da parte di Mosca, dopo gli ultimatum ora "si è cominciato a parlare". Lo ha affermato Zelensky nell'odierna conferenza stampa a Kiev, aggiungendo di essere "contento di avere un segnale dalla Russia", in riferimento ai "progressi" nei colloqui evocati ieri da Vladimir Putin.
 
11.34 A KIEV SCORTE DI CIBO PER DUE SETTIMANE
A Kiev ci sono scorte di cibo sufficiente per due settimane per i due milioni di cittadini che sono rimasti in città. Lo comunica su Telegram l'amministrazione comunale della città. "La città si è preparata per possibili azioni in caso di blocco. Quei due milioni di cittadini che non hanno lasciato le loro case - si legge nel messaggio - non saranno lasciati soli nel caso in cui la situazione peggiori. Le autorità cittadine, in collaborazione con le imprese, hanno fatto del loro meglio per aprire negozi e farmacie. E i prezzi sono stati m
 
L’attacco su Yavoriv, a una ventina di chilometri dalla frontiera polacca, che a settembre aveva ospitato un’esercitazione con la Nato. Danni anche a una vicina base aerea. Per il governatore sono stati lanciati 30 razzi. Londra: significativa escalation.

La domanda è nel titolo dell'articolo...

... e secondo me la risposta è sì.

Ci potremmo chiedere cosa c'entra con la Nato il "Centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza" che "ospita regolarmente anche truppe internazionali".

 
I miliardari cascano quasi sempre in piedi, che scoperta colossale!

La «sofferenza» degli oligarchi russi, l’impoverimento di Mosca, l’isolamento di Putin, appaiono sotto una luce diversa in Medio Oriente. Gli hotel extralusso di Dubai registrano il tutto esaurito grazie agli oligarchi russi. Vengono espropriati di beni a Saint Tropez e in Costa Smeralda, cacciati dalle banche inglesi e svizzere, ma negli Emirati trovano un paradiso fiscale e bancario accogliente, almeno per adesso, dove attutire la morsa delle nostre sanzioni. Nel Golfo e in generale nel mondo arabo la Russia è meno ostracizzata di quanto sembra a noi: raccoglie i frutti del suo espansionismo in Siria e altrove, è rispettata per il suo ruolo militare in quest’area.

 

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