Premetto che personalmente io sto dalla parte di Trump, in modo tale che sia chiaro, anche se non credo che ce ne sia necessità, sulla posizione che assunto nei confronti di Zelensky; ma precisato ciò desidero fare le seguenti considerazioni.
Mi pare chiaro che l'oggetto primario del contendere sia composto dalla miscela di due componenti non scindibili: ingerenza politica e militare sull'ucraina, e conseguente opportunità di sfruttamento delle risorse presenti in quell'area; esisterebbero poi anche altre questioni, ma quelle che ho citato ritengo siano le principali.
Sulla scia di questa premessa si possono comprendere meglio tutte le azioni di ingerenza e di provocazione messe in atto da nato e usa ante inizio conflitto nei confronti della Russia per avere un'influenza decisiva su quell'area ed acquisire il potere per beneficiare dello sfruttamento di tali risorse.
La Russia, dal canto suo, non è rimasta a guardare, ritenendo, a mio avviso non in modo legittimo ma più giustificato di nato ed usa, di dovere essere essa stessa, per questioni di vicinanza geografica, e per conseguenti ragioni di "sfera di influenza", di dovere tutelare la sicurezza dei suoi confini ed essere la prima beneficiaria delle risorse presenti in Ucraina.
Ho scritto "in modo non legittimo ma più giustificato" perché, a torto od a ragione, per quelle che vengono comunemente definite "superpotenze" sono sempre esistite delle aree, generalmente confinanti, nel caso in questione fino a pochi decenni orsono addirittura rientranti negli stessi confini nazionali, su cui si tende ad esercitare una ingerenza su questioni economiche politiche e di sicurezza.
Il contrasto crescente tra usa e nato da una parte e Russia dall'altra, dal mio punto di vista, è stata la ragione principale dello scoppio del conflitto. Ho scritto "principale" perché ritengo ce ne siano anche altre, che sicuramente sono da tenere presenti, ma non costituiscono fattori che avrebbero, da soli, potuto determinare lo scoppio di un conflitto con conseguenze così pesanti.
Accettando come "male minore" la presenza di queste sfere di influenza motivo essenzialmente la mia posizione a favore della Russia, ma ciò che mi risulta senza ombra di dubbio insignificante, ipocrita, incomprensibile e masochista è la posizione degli Stati europei dall'inizio di questa guerra.
Hanno seguito in modo servile gli usa che avevano come obiettivo soltanto di destabilizzare la Russia con una guerra per procura e mettete le mani sulle risorse ucraine, con il risultato di perdere tutti i benefici derivanti da una rete di rapporti importanti sul piano economico e politico con la Russia.
Ed ora, che gli usa, hanno deciso di presentare il conto, al "burattino" che hanno, essi stessi, messo al potere, rappresentazione peraltro a cui abbiamo già assistito più volte da parte dell'America, quasi tutti i governi europei reagiscono in modo scomposto e penoso.
Ora, io avrei anche desiderato, idealisticamente, che, sul nascere del conflitto ci fosse stata da parte dell'Europa una presa di posizione incisiva a livello diplomatico per fermare la guerra, ma anche senza arrivare a tanto, uno schieramento più prudente, e meno controproducente mi è sempre sembrato e mi sembra ancora oggi, il minimo che ci si poteva aspettare da degli amministratori del nostro bene comune.
Perché al di là dei morti sul campo, che per me costituiscono il tributo più doloroso di questa guerra evitabile, di quello che l'europa ha speso inutilmente, e dei vantaggi economici che ha perso, bisogna sempre avere chiaro, come forse ho già scritto in precedenza, con una battuta, ciò che sosteneva Henry Kissinger: essere nemici degli americani è pericoloso, ma esserne alleati è fatale.