L'ipotesi di embargo del gas russo ha già fatto suonare l'allarme rosso nelle aziende italiane da dove arriva una risposta piccata alle considerazioni del premier Mario Draghi: «Fare a meno dei condizionatori non è un problema per chi lavora in fabbrica - dice il presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli - Del resto, non ci sono mai stati, non ci saranno questa estate. Il problema semmai è per i banchieri e per i bancari che vivono nel loro habitat di aria climatizzata. Poco male per questi nostri eroi, resisteranno. Il problema per chi conosce l'Italia e gli italiani c'è, ma è un altro. Un embargo immediato di gas ed energia equivale all'istantanea chiusura di migliaia di aziende. E spiego perché a chi non è pratico di lavoro - continua Agnelli - Fonderie, acciaierie, trafilerie, laminatoi infatti, e solo per fare qualche esempio, hanno bisogno di gas continuo per sciogliere, per trafilare, per estrudere materie prime. Cosa accadrebbe un minuto dopo la chiusura del gas: blocco degli impianti e cassa integrazione per tutte le maestranze al 100% dell'orario. Mancanza immediata di materie prime semilavorate con conseguenze negative per la produzione dell'intera filiera produttiva».