I «falchi» della Bce alzano il tiro contro Draghi
La cena di stasera alla Eurotower fra i consiglieri della Banca centrale europea rischia di essere tutt'altro che conviviale. Difficile immaginare un brindisi molto caloroso di congratulazioni a Mario Draghi per il suo terzo anniversario alla presidenza. Sullo sfondo, le divergenze all'interno del consiglio, formato dai sei membri del comitato esecutivo, basati a Francoforte, e dai governatori delle banche centrali dei 18 Paesi aderenti all'euro, su come far fronte a un'inflazione troppo bassa, sull'orlo della deflazione, e a una crescita stagnante. Queste divergenze, sempre più alla luce del sole in seguito a un'abile regia di fughe di notizie, rendono ancor più problematico l'utilizzo dell'ultima grande arma a disposizione della Bce, l'acquisto di titoli pubblici, sulla quale lo stesso Draghi era riluttante, proprio per la consapevolezza della feroce opposizione che incontrerebbe, soprattutto in Germania. I prodromi di una guerra mediatica, cui se ne sommerebbero una politica e un'altra nelle aule della Corte costituzionale tedesca, e della quale il bersaglio principale è proprio Draghi, sono già iniziati. Se infatti alla riunione di consiglio di domani non erano anticipate nuove misure, in attesa che facciano il loro corso, almeno parziale, quelle decise negli ultimi mesi, la vigilia è stata invece vivacizzata da un articolo dell'agenzia di stampa Reuters,secondo cui alcuni governatori di banche centrali nazionali intenderebbero confrontare questa sera Draghi, contestandogli uno stile di gestione troppo «segreto» e metodi di comunicazione all'esterno «ondivaghi» e sollecitandolo a maggior collegialità.
L'adozione del Qe (che, secondo Reuters, incontrerebbe l'opposizione dei governatori di Germania, Olanda, Lussemburgo, Estonia e Lettonia, oltre che di due membri del comitato esecutivo, la tedesca Sabine Lautenschlaeger e il lussemburghese Yves Mersch) non è all'immediato ordine del giorno, dato appunto che le misure varate negli ultimi mesi sono ancora in via di applicazione e che solo a dicembre lo staff della Bce rivedrà (al ribasso) le stime su crescita e inflazione nell'eurozona, ma si avvicina, soprattutto se l'inflazione continuerà a restare pericolosamente vicina allo 0 e l'economia non darà segni di ripresa di qualche vigore. Gli ultimi mesi hanno visto tra l'altro un peggioramento dell'economia tedesca, che ha costretto la Bundesbank a tagliare le proprie previsioni.
Al legittimo dibattito sul merito del Qe, si è aggiunta ora la personalizzazione delle critiche allo "stile Draghi".