melodia
Forumer storico
[center:40a0104cbe]
Se potessi, vi obbligherei tutti a guardare questo film al cinema.
Anzi, se fossi il Ministro dell'Istruzione, lo proietterei in tutte le classi
di ogni ordine e grado, il primo giorno di scuola. Certamente non
perchè nel film si tocchi il delicato tema (comunque non approfondito
in quanto non essenziale per il plot) delle orribili e pericolose relazioni extrascolastiche
tra prof ed alunni (vedi recenti casi di cronaca), ma perchè sin dalla tenera età
ci venga insegnato a riconoscere, e quindi a star lontani, da una particolare categoria di persone.
La categoria delle persone sociopatiche e manipolatrici, infelici e frustrate
a causa di una vita costellata da fallimenti ed insoddisfazioni; persone che, spesso,
hanno in comune anche una sorta di repressione a livello sessuale, collocandosi quindi
in una via di mezzo che non sarà mai nè pienamente etero nè pienamente omosex.
Una serie di elementi che scatenano in alcuni casi "solo" una profonda depressione (implosione)
che porterà il soggetto ad autopunirsi ed autodistruggersi... mentre in altri, sviluppano cattiveria e cinismo
uniti alla necessaria volontà di rovinare anche la vita degli altri (esplosione),
poichè la propria è ormai ridotta ad una palude stagnante.
Bellissimo, a tal proposito, il monologo di Barbara sulla solitudine,
mentre si trova nella sua vasca da bagno, con una sigaretta in mano.
La favolosa Judi Dench, nei panni di Barbara Covett, è la morbosa carnefice.
Osservare le primissime mosse attraverso cui il manipolatore crea legame
con la vittima; piccoli gesti di complicità, come segnalare con ruffianeria la schiuma
del cappuccino sul naso. Osservare il fare subdolo con cui carpisce, giorno dopo giorno,
gli intimi dettagli della vita della vittima; il modo in cui intuisce di trovarsi dinanzi ad un essere debole e vulnerabile,
che sa di poter soggiogare e piegare alle proprie necessità, che son quelle di colmare i propri immensi vuoti affettivi.
Si cala completamente nel ruolo di confidente portando la preda ad aprirsi totalmente.
Fino a che arriva il magico momento (fortuito come nel film, o anche indotto): quello in cui riuscirà
ad entrare in possesso di un importante segreto che riguarda la vittima.
Materiale scottante che potrebbe rovinarle reputazione, famiglia e vita.
Judi Dench sorprenderà Sheba Hart, interpretata da una sempre più brava Cate Blanchett,
in un magazzino (mentre...), ed il gioco al massacro avrà inizio. Ritorsioni affettive, ricatti sentimentali, minacce.
Le "Barbara Covett", nella vita di tutti i giorni, son persone che appaiono come
moralmente irreprensibili: esempi di vita integerrima e retta.
Magari son soggetti singolari, spesso impenetrabili sotto certi aspetti.
Le "Barbara Covett", a loro volta, si dividono in due categorie di persone:
quelle che usano i tuoi segreti al fine di legarti per sempre in un soffocante e malato rapporto,
e quelle che usano i tuoi segreti per allontanarti dopo aver soddisfatto un personale bisogno.
Do un 10 pieno a questo film, se non altro per l'insolito ed apprezzatissimo tema affrontato;
e do pure un piccolo consiglio, già che ci sono.
Se vi sentite fragili, se siete in un momento delicato della vostra vita,
non fate sì che questa estrema vulnerabilità sia il baco di cui un virus possa approfittarsi.
Se avete bisogno di parlare e sfogarvi, fatelo con i vostri genitori o fratelli;
oppure con vostro marito, vostra moglie, il/la vostro/a compagno/a.
Sono le uniche persone (che il Cielo vi ha donato o che il vostro cuore ha scelto),
che non potranno mai farvi del male e vi sorreggeranno sempre, in ogni momento.
E' da questi affetti che Sheba Hart ritorna per ricominciare.
Le "amicizie" (quante volte nel film si usa in malo modo la parola "amicizia"!)
vanno messe alla prova per un lunghissimo tempo; e quasi sempre non basta tutta la vita.
Andate a vederlo, mi raccomando
In aggiunta segnalo il libro da cui è stato tratto: "Diario di uno scandalo" di Zoë Heller.
Buona settimana a tutti!
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Se potessi, vi obbligherei tutti a guardare questo film al cinema.
Anzi, se fossi il Ministro dell'Istruzione, lo proietterei in tutte le classi
di ogni ordine e grado, il primo giorno di scuola. Certamente non
perchè nel film si tocchi il delicato tema (comunque non approfondito
in quanto non essenziale per il plot) delle orribili e pericolose relazioni extrascolastiche
tra prof ed alunni (vedi recenti casi di cronaca), ma perchè sin dalla tenera età
ci venga insegnato a riconoscere, e quindi a star lontani, da una particolare categoria di persone.
La categoria delle persone sociopatiche e manipolatrici, infelici e frustrate
a causa di una vita costellata da fallimenti ed insoddisfazioni; persone che, spesso,
hanno in comune anche una sorta di repressione a livello sessuale, collocandosi quindi
in una via di mezzo che non sarà mai nè pienamente etero nè pienamente omosex.
Una serie di elementi che scatenano in alcuni casi "solo" una profonda depressione (implosione)
che porterà il soggetto ad autopunirsi ed autodistruggersi... mentre in altri, sviluppano cattiveria e cinismo
uniti alla necessaria volontà di rovinare anche la vita degli altri (esplosione),
poichè la propria è ormai ridotta ad una palude stagnante.
Bellissimo, a tal proposito, il monologo di Barbara sulla solitudine,
mentre si trova nella sua vasca da bagno, con una sigaretta in mano.
La favolosa Judi Dench, nei panni di Barbara Covett, è la morbosa carnefice.
Osservare le primissime mosse attraverso cui il manipolatore crea legame
con la vittima; piccoli gesti di complicità, come segnalare con ruffianeria la schiuma
del cappuccino sul naso. Osservare il fare subdolo con cui carpisce, giorno dopo giorno,
gli intimi dettagli della vita della vittima; il modo in cui intuisce di trovarsi dinanzi ad un essere debole e vulnerabile,
che sa di poter soggiogare e piegare alle proprie necessità, che son quelle di colmare i propri immensi vuoti affettivi.
Si cala completamente nel ruolo di confidente portando la preda ad aprirsi totalmente.
Fino a che arriva il magico momento (fortuito come nel film, o anche indotto): quello in cui riuscirà
ad entrare in possesso di un importante segreto che riguarda la vittima.
Materiale scottante che potrebbe rovinarle reputazione, famiglia e vita.
Judi Dench sorprenderà Sheba Hart, interpretata da una sempre più brava Cate Blanchett,
in un magazzino (mentre...), ed il gioco al massacro avrà inizio. Ritorsioni affettive, ricatti sentimentali, minacce.
Le "Barbara Covett", nella vita di tutti i giorni, son persone che appaiono come
moralmente irreprensibili: esempi di vita integerrima e retta.
Magari son soggetti singolari, spesso impenetrabili sotto certi aspetti.
Le "Barbara Covett", a loro volta, si dividono in due categorie di persone:
quelle che usano i tuoi segreti al fine di legarti per sempre in un soffocante e malato rapporto,
e quelle che usano i tuoi segreti per allontanarti dopo aver soddisfatto un personale bisogno.
Do un 10 pieno a questo film, se non altro per l'insolito ed apprezzatissimo tema affrontato;
e do pure un piccolo consiglio, già che ci sono.
Se vi sentite fragili, se siete in un momento delicato della vostra vita,
non fate sì che questa estrema vulnerabilità sia il baco di cui un virus possa approfittarsi.
Se avete bisogno di parlare e sfogarvi, fatelo con i vostri genitori o fratelli;
oppure con vostro marito, vostra moglie, il/la vostro/a compagno/a.
Sono le uniche persone (che il Cielo vi ha donato o che il vostro cuore ha scelto),
che non potranno mai farvi del male e vi sorreggeranno sempre, in ogni momento.
E' da questi affetti che Sheba Hart ritorna per ricominciare.
Le "amicizie" (quante volte nel film si usa in malo modo la parola "amicizia"!)
vanno messe alla prova per un lunghissimo tempo; e quasi sempre non basta tutta la vita.
Andate a vederlo, mi raccomando
![Smile :) :)](https://cdn.jsdelivr.net/joypixels/assets/8.0/png/unicode/64/1f642.png)
In aggiunta segnalo il libro da cui è stato tratto: "Diario di uno scandalo" di Zoë Heller.
Buona settimana a tutti!
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