E' IMPOSSIBILE FARE LA COSA GIUSTA, SE QUELLA SBAGLIATA Ti PIACE DA IMPAZZIRE.

Il tribunale arbitrale dello sport di Losanna ha respinto il ricorso presentato da Valentino Rossi. E ha confermato la sanzione di tre punti sulla patente ricevuta dopo il gran premio della Malesia. Il pilota della Yamaha partirà ultimo al gran premio di Valencia
 
Vivere produce tumori e queste vite del ventunesimo secolo producono soprattutto paranoici, cittadini soddisfatti e annoiati che vivono solo per conservare la loro vita
 
Dicono che all’inizio dei tempi fu la carne a fare gli uomini: quegli animaletti necrofagi che fummo tre milioni di anni fa svilupparono le loro menti grazie ai grassi e alle proteine che assumevano quando trovavano qualche carogna divorata a metà. Poi progredirono e impararono a uccidere. Progredirono ancora, scoprirono il fuoco e cucinarono e, lentamente, divennero uomini e donne.
Mangiavano la carne degli animali che cacciavano e i frutti che raccoglievano fino a quando, poco tempo fa, qualcuno capì che sotterrando un seme avrebbe ottenuto una pianta e il mondo cominciò a diventare un altro mondo, questo in cui viviamo: comparvero l’agricoltura, le città, i re, nuovi dèi, la ruota, i metalli, milioni di persone, le carie, le classi sociali, la ricchezza con le sue svariate ingiustizie.
 
La rivoluzione neolitica cambiò tutto, anche l’alimentazione: da allora noi umani (a eccezione, chiaramente, dei ricchi e dei famosi) mangiamo più che altro cereali, tuberi o verdure accompagnati ogni tanto da un pezzo o due di carne. Le cose sono andate avanti così per diecimila anni fino a quando, alcune decine di anni fa, le società più ricche del pianeta sono entrate nell’era della carne.
Adesso ci sembra normale, ma è stranissimo: la bistecca con le patate, le salsicce con il purè, il pollo con il riso, la proteina animale con un contorno di vegetali, è un’inversione dell’ordine storico, un profondo cambiamento culturale, e non ce ne rendiamo neanche conto.
 
Sempre più persone sgomitano per sedersi al tavolo della carne: per esempio i cinesi, che vent’anni fa consumavano cinque chili di carne pro capite all’anno e ora ne consumano più di cinquanta, perché mangiare carne ci definisce come predatori di successo, trionfatori.
 
Negli ultimi decenni il consumo di carne è cresciuto il doppio della popolazione mondiale. Agli inizi degli anni cinquanta il pianeta produceva cinquanta milioni di tonnellate di carne all’anno; adesso ne produce quasi sei volte di più, e nel 2030 questa cifra sarà raddoppiata. Nel frattempo, un terzo della popolazione mondiale continua a mangiare come sempre: sono miliardi di persone non assaggiano quasi mai la carne, la metà del cibo consumato ogni giorno dall’umanità è riso, un altro quarto grano e mais.
 
Prima di avventurarci nelle classificazioni e nelle percentuali di rischio, ecco una premessa rassicurante: “Una bistecca, un sandwich con il bacon o un soffice panino con la salsiccia più volte a settimana non è qualcosa di cui preoccuparsi più di tanto. E in generale i rischi sono molto più bassi rispetto ad altre cose legate al cancro – come il fumo”.
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