Elezioni italiane? scenari già visti in USA

tontolina

Forumer storico
E' KARL ROVE
DI G.W. BUSH
IL GURU
DI BERLUSCONI

di Il Riformista per WSI
Clamoroso: il premier ha scelto di affidarsi «quasi» completamente allo stratega elettorale del Presidente americano. Ecco da dove viene il new deal berlusconiano, un fritto misto di neogiustizialismo, efficientismo e presenzialismo.


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13 Gennaio 2006 2:47 ROMA

Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Certo, c’è da raccontare l’incontro tra Silvio Berlusconi e i magistrati romani che indagano su Unipol. E ci sono pure da aggiornare i sondaggi, che vedono la Casa della libertà in buona ripresa. Prima però va detta un’altra cosa, che spiega il new deal berlusconiano, un fritto misto di neogiustizialismo, efficientismo e presenzialismo.



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Nella vita politica del Cavaliere si registra infatti una novità assoluta. Per la prima volta, non è più lo spin doctor di se stesso. Dopo un incontro informale avuto a novembre, il premier ha scelto di affidarsi «quasi» completamente a Karl Rove, lo stratega elettorale di George W. Bush. Soprannominato The Genius (dagli addetti ai lavori) e l’Architetto (dallo stesso Bush), il 55enne Rove viene ancora considerato il più bravo al mondo nonostante i guai giudiziari portatigli dal Ciagate. L’unico dubbio di Berlusconi riguardava, ovviamente, la nazionalità dello spin doctor. Non è detto che un americano riesca a calarsi perfettamente nella realtà italiana, e l’unico precedente non è incoraggiante (chi si ricorda della consulenza del clintoniano Stanley Greenberg a Francesco Rutelli nel 2001?). Dubbi che il presidente del Consiglio ha superato separando la strategia dalla tattica.

La strategia la fa Rove, la tattica continua a curarla direttamente il Cavaliere (peraltro, Ciagate a parte, Rove ha sempre da seguire un tizio che di mestiere fa il presidente degli Stati Uniti: tutto questo tempo da dedicare a Berlusconi comunque non ce l’avrebbe). Per la campagna elettorale del premier italiano, Rove ha mutuato lo stesso schema utilizzato per Bush alle presidenziali americane del novembre 2005. Primo obiettivo: convincere i possibili astensionisti del centrodestra a recarsi alle urne. Con i repubblicani servì recuperare i valori dell’America moralista, conservatrice e tradizionalista, magioranza silenziosa di un paese moralista. «Cosa tiene insieme gli elettori di destra?», ha domandato Rove a Berlusconi.

«L’anticomunismo», ha risposto il premier, che su suggerimento dell’Architetto portò alla conferenza stampa di fine anno una copia dell’Unità del 1953. Titolo: «Stalin è morto». Catenaccio: «È morto l’uomo che più di tutti ha fatto per il progresso dell’umanità». Voce fuori campo del Cavaliere: «Dovreste vergognarvi». Naturalmente, questo è soltanto un esempio. I consigli del guru americano spaziano dall’economia («Bisogna nascondere la crisi», e allora via libera all’ottimismo berlusconiano) alla sicurezza (da qui l’annuncio del ritiro scaglionato delle truppe dall’Iraq, oltre che l’insistenza sul poliziotto di quartiere).



Ma la vera novità è l’esasperazione della campagna elettorale «contro» l’avversario più che a proprio favore. Quando John Kerry sembrava già aver vinto, in America ci fu una martellante campagna per svelare qualche sua bugia e minarne la credibilità, così da creare a tavolino la figura dell’«astensionista democratico». Figurarsi in Italia, con tutto quello sta succedendo su Unipol. Berlusconi ritiene che ridimensionati elettoralmente i Ds, tutta l’Unione pagherebbe un prezzo salatissimo. ed è per questo che si è ammantato di giustizialismo, vero o presunto che sia. Perché a sentire fonti autorevolissime di Palazzo Chigi, durante l’ora di colloquio con il capo della procura di Roma ed i pubblici ministeri che indagano sulla scalata a Bnl, il Cavaliere non avrebbe detto nulla di particolarmente nuovo e di importante. Siccome però aveva attaccato durante Porta a Porta, non poteva esimersi dall’incontrare i pm. Ma tant’è: nella sua testa, e in quella di Rove, il suo risultato l’aveva già ottenuto.

Tra l’altro, la strategia giustizialista sembra dare i suoi frutti. Berlusconi dice che la differenza tra i Poli è minima, appena dell’1,6%. In verità, tutti i sondaggi danno il centrodestra sotto ma in buona ripresa. Una rilevazione Tns Abacus-Sky Tg24 sulle politiche del 9 aprile, vede in testa il centrosinistra sul centrodestra con il 51% delle intenzioni di voto contro il 46%. L’Unione otterrebbe 340 seggi alla Camera contro i 277 della Cdl e 161 al Senato contro 148. Un altro sondaggio, firmato Ipr-Repubblica, sostiene che il caso Unipol si è tradotto in una diminuzione del 2% della forbice tra i Poli: dall’8% del dicembre del 2005 si è passati al 6% attuale. Sapete quanto avrebbe guadagnato Forza Italia nello stesso periodo? Esattamente due punti percentuale. Chissà se l’Architetto ha brindato.

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'HO SPIEGATO LA RETE DEI DS, MA NON VEDO
RISVOLTI PENALI'

di Claudio Tito
Berlusconi va all'incontro alla Procura di Roma nascosto nel furgone della sua scorta. Davanti ai magistrati il premier ha fatto alcuni nomi. Ha citato gli immobiliaristi Statuto e Coppola e il finanziere Caltagirone. Pericolo: effetto boomerang.


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13 Gennaio 2006 2:27 ROMA

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(WSI) – I colloqui con molti esponenti del contropatto di Bnl, il ruolo di Giovanni Consorte, i vertici della Quercia, la ragnatela tessuta dagli uomini vicini al Botteghino. La testimonianza resa da Silvio Berlusconi ai magistrati di Roma si è dipanata lungo queste direttrici. Poco più di mezz´ora per raccontare la sua versione dei fatti sulla scalata alla Bnl. Una manciata di minuti per offrire la sua lettura dei fatti sotto inchiesta: sulla base dei contatti avuti con gli imprenditori coinvolti in maniera attiva o passiva nel tentativo di Unipol di arrivare al controllo della banca romana.


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Un «contributo testimoniale» che però lo stesso presidente del consiglio, una volta tornato a Via del Plebiscito, ha sminuito sintetizzato con queste parole: «Credo di non aver detto nulla di penalmente rilevante». Eppure ai pm di Roma il Cavaliere ha consegnato una memoria scritta e quindi ha fornito verbalmente al procuratore Ferrara un breve resoconto verbale. Un racconto in cui Berlusconi ha cercato soprattutto di mantenere la linea seguita negli ultimi giorni.

Gli «elementi ulteriori» di cui ha parlato a "Porta a Porta", allora, riguardavano soprattutto i colloqui che in questi mesi, e anche nell´ultima settimana, ha avuto con quasi tutti i soci della Banca nazionale del lavoro. In particolare con quelli che hanno rinunciato alle loro azioni. Davanti ai magistrati, insomma, il premier alcuni nomi l´ha fatti. Non lo smentisce la procura e non lo nega nemmeno il suo avvocato, Nicolò Ghedini, che lo ha accompagnato fin dentro i locali di Piazza Adriana pur senza prendere parte alla testimonianza.


Ha citato i cosiddetti immobiliaristi, Giuseppe Statuto o Danilo Coppola, e anche un altro importante esponente del contropatto come Francesco Gaetano Caltagirone. Spiegando di aver avuto occasione di discutere con loro incidentalmente e indirettamente di quel che stava accadendo nell´assetto societario dell´Istituto di Via Veneto. Confronti dai quali aveva ricevuto la netta sensazione che i «vertici Ds» avessero esercitato tutta la loro pressione affinchè i pacchetti azionari venissero ceduti a Consorte, in quel momento ancora numero uno di Unipol. Secondo il premier, il Botteghino è riuscito a costruire una rete di protezione intorno a Consorte che passava attraverso una sorta di moral suasion nei confronti dei contropattisti.


Con i magistrati, però, il premier ha fatto di tutto affinchè il suo contributo non desse il via ad un altro filone di indagine. E soprattutto ha evitato che il suo coinvolgimento rimanesse limitato a questa testimonianza. Non a caso è stato proprio l´inquilino di Palazzo Chigi ad accelerare i tempi dell´appuntamento con Ferrara. In un primo momento la riunione era stata fissata per questa mattina ma il Cavaliere ha voluto stringere i tempi per non creare un´altra giornata d´attesa. Non voleva attribuire troppa enfasi alle sue «rivelazioni». Non a caso è ricorso ad un escamotage da vero trasformista per tenere lontani stampa e televisioni: anziché raggiungere Piazza Adriana con la sua macchina, si è infilato nel Van della scorta con i vetri oscurati.


Sta di fatto che da giorni Berlusconi e il suo legale-deputato Ghedini stavano mettendo a punto la strategia per tenere alta la tensione sul caso Unipol-Quercia. «Il presidente Berlusconi - ha poi chiarito proprio l´avvocato - è venuto a conoscenza di questi elementi negli ultimi giorni. Ed è stata una mia iniziativa quella di consigliargli di riferirli all´autorità giudiziaria. Abbiamo ritenuto opportuno che lo facesse dal punto di vista tecnico-giuridico e non politico». Ma evidentemente il "gioco" gli è scivolato dalle mani. Per dirla tutta, Ghedini arriva addirittura ad ammettere che «dal punto di vista politico sarebbe stato meglio non andare in procura. Ma da avvocato ho ritenuto che ci dovesse andare». In effetti il capo del governo nella giornata di ieri non ha nascosto ai suoi di essersi fatto «scappare la frizione» con Bertinotti. Voleva sì accendere i riflettori sul coinvolgimento del Botteghino nell´assalto alla Bnl, ma senza farsi tirare personalmente dentro l´inchiesta. «Mi dici che è un errore? - ha risposto ad un alleato - Può darsi. Per ora non credo, ma può darsi».


Dopo il faccia a faccia con il segretario del Prc, però, l´appuntamento con i pm non era più evitabile. Il procuratore Ferrara i suoi tre sostituti hanno ascoltato le parole del Cavaliere con molta prudenza. Hanno rivolto al presidente del consiglio qualche domanda ma non hanno adottato alcuna decisione, e si sono riservati di effettuare degli «approfondimenti». Con i ministri e i collaboratori incontrati in serata, invece, il Cavaliere è stato forse più esplicito che con i magistrati. Ha dato per scontato che «D´Alema e Fassino» fossero intervenuti su alcuni soci della Bnl per invitarli a cedere le loro azioni a Consorte. E ha fatto riferimento al parlamentare diessino Nicola Latorre come ambasciatore della Quercia presso gli imprenditori impegnati nella stessa scalata. Uno sfogo provocato anche dalle critiche che gli sono piovute addosso dagli alleati. Sia Gianfranco Fini, sia Pier Ferdinando Casini, infatti, non hanno lesinato critiche. Hanno fatto sapere al Cavaliere di non condividere la sua mossa. E all´unisono i due lo hanno avvertito: «Può essere un boomerang e poi così non si regge la campagna elettorale
 
ma anche se dicesse cose sensate

ti spara un mappazzo di roba scritta preceduta da un suo fenomenale giudizio. :lol: Che vien vogli di cambiare forum :specchio:
 
quando si usano intercettazioni o bassezze di qualsiasi tip su berlusconi è tutto normale... quando le stesse cose vengono usati per la sinistra si grida allo scandalo... ma dove viviamo? :rolleyes:
 
Lina,
sei proprio giusto 2righe di sinistra! :eek:

Ke stress..tranquilla ke la destra MAI farà un simile vittimismo!
Leggi quello che ha scritto rapisarda e rifletti! La sinistra è davvero patetica

chiudo qua sennò mi inkazzo per niente e non ne vale la pena ;)
 
ho solo riportato senza commentare artiloli 2 articoli pubblicati da WSI

il 1° mi sembrava davvero interessante notare come l'immagine elettorale di berluka sia stata studiata simile a quella di Bush

il2° sottolineava la deposizione spontanea dello stesso presso la Procura

non ho aggiunto nulla di personale

se poi vuoi sottolineare il polverone accusatorio contro le intercettazioni BNL con l'assoluzione delle delazioni telefoniche cum benedizione di berluska su antoneventa....allora è un'altra cosa

se tu mi avessi letto anche in altre occasioni sapresti che non lesino neppure mortadella e giraffa (manco mi ricordo come si chiamano...)

comque scusatemi... se vi infastidisce tanto la verità.... dovreste prendervela non tanto con me ma con chi si adopera affinchè qualche giornalista si senta punto al punto tale da scrivere alcuni articoli...


cmque mi pare che le critiche non gliele abbiano risparmiate neppureAN-UDC-LEGA NORD

ciao ben tornato
:ciao:
 
Seashore ha scritto:
Grazie del ben tornato ;)
e ti auguro 1buon anno!

Però dillo che sei di sinistra ..su dai! :up:
sono di sinistr... talmente tanto che probabilmente voterò o la ROSA BINDI o "pane e cicoria"della margherita
nella speranza che vi sia più attenzione anche per Noi
e non solo ai loro interessi

:D
 

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