Falck Renewables (FKR) Falck: focus oltre la punta del naso... (1 Viewer)

Chi guarda solo il fotogramma si ritroverà una PFN peggiorata per l'effetto cambi (la PFN degli SPV inglesi peserà maggiormente...) ma chi invece farà uno sforzo e guarderà l'intero film (piuttosto che da cassettista attenderà di leggere i risultati operativi futuri) noterà un effetto positivo (a partire ovviamente dal 2015) legato al fatto che sia i margini che i flussi di cassa positivi prodotti dalle attività in UK avranno ovviamente un cambio più favorevole e dunque peseranno in maniera più favorevole sui risultati del gruppo! :up:

La mia speranza è che la società si attivi per cogliere l'opportunità derivante dai tassi eccezionalmente bassi; con un po' di lavoro sarebbe oggi possibile procedere alla ristrutturazione dei project costruiti per finanziare gli impianti in portafoglio e così conseguire un duplice risultato:
i) liberare l'enorme liquidità oggi esistente all'interno dei veicoli e attualmente non distribuibile/utilizzabile (a memoria supera i 100 milioni di euro! :eek:)
ii) ridurre eventualmente ulteriormente il costo del debito migliorando quindi il risultato netto complessivo.

Personalmente sarei estremamente soddisfatto di conseguire anche solo il primo obiettivo che a mio parere in questa fase del mercato (tassi eccezionalmente bassi e enorme liquidità in cerca di rendimenti soddisfacenti a fronte di rischi contenuti) non sarebbe assolutamente irragionevole ottenere! :bye:

FALCK RENEWABLES - Rifinanziamento Parco eolico di Petralia Sottana - dimissioni Ing. Meda 06/02/2015 10:10 - RSF

Comunicato stampa

Completato con successo il rifinanziamento del parco eolico di Petralia Sottana
UBI Banca, BPM e BPER sottoscrivono il rifinanziamento per 24 milioni di euro
Milano, 6 febbraio 2015 - Falck Renewables SpA, tramite lacontrollata Eolica Petralia Srl ha concluso l'operazione di ridefinizione del debito del parco eolico di Petralia Sottana, grazie alla sottoscrizione del rifinanziamento di 24 milioni di euro operato da UBI Banca S.c.p.a., Banca Popolare dell'EmiliaRomagna Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c.a.r.l., con quote paritetiche.

Le Banche hanno sottoscritto il rifinanziamento su base di un project finance della durata di 12,5 anni. L'operazione ha consentito di migliorare la leva finanziaria del progetto e di ridurre i costi del finanziamento del progetto di oltre il 3% su base annua: ci comporter un sensibile miglioramento della redditivit dell'azionista e significativi risparmi in termini di oneri finanziari sin dal 2015 e pertutta la durata del finanziamento.

Il risultato  stato possibile grazie alle positive performance del parco eolico di Petralia Sottana, alla solida situazione finanziaria del Gruppo e al miglioramento delle condizioni del mercato del creditobancario in generale.

Il parco eolico  costituito da 26 turbine fornite da Gamesa per una potenza installata complessiva di 22,1 MW, con una produzione pari al fabbisogno equivalente di circa 14.000 famiglie. L'impianto, operativo da luglio2012, si trova circa 100 km a nord di Enna, lungo un crinale disposto in direzione nordest a un'altitudine compresa tra 700 e 900 m.

L'Ing. Piero Manzoni, Amministratore Delegato di Falck Renewables SpA, ha cos commentato l'operazione: "Questorisultato testimonia l'impegno e l'attenzione del Gruppo a considerare tutti i fattori che possono portare un effettivo miglioramento delle performance e dei risultati. Unitamente alle capacit di sviluppo e gestione dei progetti poniamo decisaattenzione anche alla loro componente finanziaria, attivit che ha sino ad ora caratterizzato in modo distintivo il profilo del Gruppo".

L'Azienda inoltre, rende noto che l'Ing. Massimo Meda, Direttore Energy e Fuel Management del Gruppo, halasciato la Societ per intraprendere una nuova sfida professionale. La Societ ringrazia l'Ing. Meda per il prezioso contributo prestato in questi anni e gli augura ogni successo per la sua futura attivit.

:D:D:D
 
Una diminuzione del 3% non é affatto male;)

Forse ancora più interessante il fatto che "sia stata migliorata la leva finanziaria" (che potrebbe significare che è stata liberata la riserva DSRA presente nello SPV, allungata la durata del finanziamento residuo e in ultima analisi liberate significative risorse finanziarie utili ad altri utilizzi e migliorato conseguentemente il ritorno sull'equity investito) :clap:

P.S.
Non dimentichiamo che al 30/9 la liquidità disponibile bloccata negli SPV era ben superiore ai 100 milioni di euro e presumibilmente è ulteriormente aumentata nell'ultimo trimestre per cui l'operazione potrebbe, con queste condizioni dei mercati finanziari, essere replicata su altri impianti... ;)
 

AmonCM

Forumer attivo
Forse ancora più interessante il fatto che "sia stata migliorata la leva finanziaria" (che potrebbe significare che è stata liberata la riserva DSRA presente nello SPV, allungata la durata del finanziamento residuo e in ultima analisi liberate significative risorse finanziarie utili ad altri utilizzi e migliorato conseguentemente il ritorno sull'equity investito) :clap:

P.S.
Non dimentichiamo che al 30/9 la liquidità disponibile bloccata negli SPV era ben superiore ai 100 milioni di euro e presumibilmente è ulteriormente aumentata nell'ultimo trimestre per cui l'operazione potrebbe, con queste condizioni dei mercati finanziari, essere replicata su altri impianti... ;)

Questa mossa era stata preannunciata da Manzoni nell'ultima call conf...
Disse che era l'unico impianto che aveva tassi fuori dalla via del Signore..

Speriamo che però venga sfruttata l'occasione anche per altri :)
 
Questa mossa era stata preannunciata da Manzoni nell'ultima call conf...
Disse che era l'unico impianto che aveva tassi fuori dalla via del Signore..

Speriamo che però venga sfruttata l'occasione anche per altri :)

Infatti ma più del risparmio in termini di interessi (anche se il 3% di 24 milioni è pur sempre una bella cifra... ;)) sarebbe a mio avviso assai interessante riuscire a rinegoziare anche gli altri finanziamenti project in modo da liberare la liquidità attualmente bloccata negli SPV o, al limite, utilizzarla per abbattere immediatamente l'indebitamento (al 30/9 la liquidità negli SPV ammontava a 136 milioni di euro ed un corrispondente abbattimento dell'esposizione verso banche farebbe risparmiare parecchi milioni di interessi!) :)
 

TonyM

......SEMPRE AVANTI!
Stop alla Robin Hood Tax, rally delle utility - MilanoFinanza.it

La Robin Hood tax è incostituzionale. La Corte Costituzionale con la sentenza 10/2015 depositata oggi ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'addizionale sull'Ires (6,5% extra sull'aliquota base), istituita nel 2008 dal governo Berlusconi, a carico delle imprese del settore energetico, la cosidetta Robin Hood Tax. La decisione non avrà però effetti retroattivi perché, si legge nel dispositivo, questo "determinerebbe anzitutto una grave violazione dell'equilibro di bilancio ai sensi dell'art. 81 Cost.".

Un'eventuale restituzione dei versamenti tributari già effettuati, ha sottolineato la Corte, determinerebbe, infatti, uno squilibrio del bilancio dello Stato di entità tale da implicare la necessità di una manovra finanziaria aggiuntiva, anche per non venire meno al rispetto dei parametri cui l'Italia si è obbligata in sede di Unione europea e internazionale.

Resta il fatto che l'addizionale Ires è stata bocciata per una serie di motivi legati alla natura della misura, nata come imposta sugli extra-profitti che le imprese energetiche avrebbero ottenuto in una particolare congiuntura economica favorevole. Invece, ha rilevato la Consulta, l'imposta è una "maggiorazione di aliquota che si applica all'intero reddito di impresa, anziché ai soli sovra-profitti" che altrimenti, unitamente al carattere oligopolistico del comparto, potrebbero giustificare una tassazione differenziata nel settore.

Oltre a questo è stata rilevata "l'assenza di una delimitazione del suo ambito di applicazione in prospettiva temporale o di meccanismi atti a verificare il perdurare della congiuntura economica che ne giustifica l'applicazione". Infine, la Corte ha evidenzato "l'impossibilità di prevedere meccanismi di accertamento idonei a garantire che gli oneri derivanti dall'incremento di imposta non si traducano in aumenti del prezzo al consumo".

"Quasi sette anni di inutili polemiche e un danno considerevole alle imprese del settore energetico e segnatamente di quello elettrico: tutto questo poteva essere evitato e speriamo che serva di lezione per il futuro", ha commentato a caldo il presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, rallegrandosi anche se "è imbarazzante che una simile decisione arrivi dopo così tanto tempo. Sulla incostituzionalità di quella norma non c'erano infatti molti dubbi. Intanto il danno è stato fatto: una grossa manciata di miliardi di euro sottratti agli investimenti e allo sviluppo del Paese".

Per Raffaello Vignali, Responsabile Sviluppo Economico per il Nuovo Centrodestra e Capogruppo Area Popolare (Ncd-Udc) in Commissione Attività Produttive alla Camera la soppressione della Robin Hood tax sarà "una boccata di ossigeno per le imprese". La tassa era stata introdotta in un momento in cui la crisi non era così stringente e il contributo dell'Ires creava un extragettito per le casse dello Stato di circa 2,8 miliardi solo negli ultimi due anni.

Col tempo, però, ha ricordato Vignali, la Robin tax ha rivelato i suoi aspetti negativi: pesava eccessivamente sui bilanci delle aziende imbrigliando parte del capitale e ricadeva sui prezzi finali e dunque su consumatori e imprese. Ora le aziende potranno investire e, anche per effetto della favorevole congiuntura, ridurre i prezzi dell'energia per i consumatori. Un'operazione, quest'ultima, che finora la Robin tax ha impedito.

La notizia è quindi molto positiva per il settore utility con impatti medi sull'utile per azione del 5%, ma con picchi del 10% per Snam (+3,83% a 4,284 euro) e Terna (+4,46% a 3,978 euro) per le quali, in particolare, la cancellazione della tassa darà ora più visibilità alle politiche di dividendo. "La cancellazione della tassa rappresenta una notizia positiva per tutte le utilities italiane in quanto scema il timore di imposte più specifiche per il settore", hanno affermato gli analisti di Kepler cheuvreux che vedono un impatto positivo sugli utili e i dividendi.

"Le più colpite favorevolmente sono Snam , su cui confermiamo il rating hold e il target price a 4,3 euro, e Terna , coperta sempre con hold e un prezzo obiettivo a 3,75 euro", hanno precisato gli analisti della banca d'affari. Giocando d'anticipo, questa mattina Citigroup ha il rating di Snam da neutral a buy (target price da 4 a 4,4 euro) e di Terna da sell a buy (target price da 3,2 a 4,15 euro).

Calcolatrice alla mano, per Mediobanca Securities l'impatto sull'utile di Terna sarebbe di 55 milioni di euro l'anno (+10% dell'eps), di Snam di 90 milioni di euro l'anno (+8% dell'eps), di Enel di 200 milioni l'anno (7% dell'eps), di Enel Green Power di 30 milioni l'anno (7% dell'eps). Invece, Goldman Sachs ha stimato un impatto positivo sull'utile per azione 2015-2018 di Snam dell'8% e dell'11% per Terna .

Quanto alle altre utility italiane, l'impatto sull'eps è visto da GS fra il 6% e l'8% per A2A (+1,67% a 0,853 euro), fra il 5% e il 6% per Enel (+0,26% a 3,854 euro), fra il 3% e il 4% per Hera (+0,28% a 2,174 euro) e fra il 2% e il 4% per Enel Green Power (+3,23% a 1,792 euro). In effetti, oltre a Enel Green Power, gli analisti si aspettano una reazione positiva anche per le società del settore delle energie rinnovabili tra cui Falck Renewables (+1,85% a 1,047 euro) e TerniEnergia (+0,06% a 1,76 euro).
 

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