Falck Renewables (FKR) Falck: focus oltre la punta del naso... (6 lettori)

Con l'auspicio che porti bene, perchè subito dopo l'ultima volta che ho scritto è partito un piccolo rush verso i valori attuali. Io mi sono messo in pace con piccolo gain, osservo cmq a distanza e sono curioso di quello che accadrà a breve, anzi fiducioso che sia arrivato il momento di un nuovo balzo. D'altra parte ci sono tutte, ma proprio tutte le condizioni, e mi aspetto un rapido e consistente incremento. Però approfitto di un allegato estratto da un altro forum e pubblicato dal buon Termico, che mi è servito per riflettere, dopo aver letto articolo e numeri del 2011 su FKR. Confido che il giornalista avesse riportato numeri giusti, e quindi non sono andato a riguardarmi presentazioni di vecchi piani industriali : ora, pur avendo noi discusso di incertezze sul settore, di ventosità più o meno sufficiente, di interessi mascherati del principale azionista, di questioni siciliane, ecc ecc ecc, a me pare che emerga in modo lampante il problema dei problemi. E cioè, sino ad oggi quest'azienda ha clamorosamente cannato gli obiettivi industriali 2013-2014. O no? Non erano 1000 MW e 200 mio anno di CFL ? E allora tutto il resto passa in secondo piano. Non si nega che la gestione pare sana e con risultati, ma lenta e con dimensioni molto più limitate delle ambizioni. A maggior ragione, ora che è tempo di piano industriale, la mia curiosità su quello che scriveranno sale alle stelle. Avranno imparato la lezione ?

Ti posso dire che a mio avviso è sbagliato esprimere un giudizio sulla società e il suo management sulla base della considerazione che nel 2011 il piano industriale prevedeva un obiettivo per il 2014 di 1.000 MWp e 200 milioni di euro di cash flow operativo mentre invece la società ha poi deciso di frenare la crescita e si è fermata a valori più bassi (bisogna in ogni caso tener conto che nel 2011 non penso il piano prevedesse il cambio dei principi contabili e quindi su base omogenea la distanza non è poi così abissale)... :rolleyes:
In questi quattro anni il settore delle rinnovabili e più in generale quello dell'energia è mutato profondamente ed a mio avviso la società ha interpretato correttamente l'evoluzione del mercato evitando di accelerare nella crescita (che avrebbe inevitabilmente determinato anche un significativo appesantimento della PFN) quanto piuttosto concentrandosi sul rafforzamento della situazione patrimoniale e finanziaria - così da garantirsi la possibilità di progettare una futura crescita su basi solide - e cercando di mettere le basi per cogliere le opportunità offerte da un mercato stravolto da continui modifiche normative, forte crisi economica e caratterizzato da un eccesso di produzione energetica. :-o
La scelta di puntare fortemente sui servizi credo sia assolutamente corretta e vincente e l'enorme potenziale credo si rivelerà nella sua pienezza nei prossimi esercizi: i risultati nel medio termine credo saranno molto soddisfacenti a fronte di un profilo di rischio decisamente contenuto! :bye:
 

chrono

Nuovo forumer
Caro Spotti, ho letto la tua opinione e la rispetto, anche consapevole della tua valutazione più a lungo termine su questa società, peraltro mai cambiata. Io ragiono non da trader giornaliero ma quanto meno da investitore con arco temporale a 1-3 anni, che non credo sia poco. Ed allora, a partire da IFRS che avevo volutamente tralasciato, direi che se i 200 fossero a spanne da leggere come 180, a me pare che -30% sul CF operativo per un manager sia già risultato poco qualificante, diciamo così? La capacità di un buon manager è anche quella di saper prevedere, poi so bene che in Italia budget e piani a medio termine in molte aziende valgono quanto la carta oleata delle patate fritte. E aldilà delle cifre di conto economico, possiamo anche chiamarla lungimirante frenata, ma 1000 mw contro i poco più di 700, di cui tra l'altro una parte consistente ceduta ad un fondo vuol dire allontanarsi di almeno un 30% anche dagli obiettivi di capacità produttiva, cioè la fonte di tutto. L'azienda avrà anche chiuso i boccaporti e si sarà preparata meglio ad un roseo futuro, e tanto di cappello per chi godrà di questo deciso riassetto operativo, ma nelle aziende in cui ho lavorato i manager che si sono permessi di sbagliare gli obiettivi a 2-3 anni del 30-40% ...credo stiano ancora cercando lavoro. Torno sul punto di vista da azionista, che si confronta con il momento e con gli investimenti alternativi : su FKR, a parte la fiammata 2014, siamo al palo da mooolti anni, e quindi follia pura è stata (anche per me) investire corposamente, chiudere il cassetto e recuperare giusto dei miseri dividendi. La guardo, quindi, ma i miei soldi sono altrove, e ti assicuro che 4 mesi di gestione alternativa mi valgono già come 4 anni interi su Falck. Chiudo dicendo che sono anche quasi certo di un nuovo salto a breve, a meno di nuovi silenzi o di qualche altro boccaporto chiuso, e sono pronto a coglierlo, ma tutta questa fiducia mi ha fregato abbastanza e attendo : c'è sempre tempo per salire sulla groppa di un bradipo
 
Caro Spotti, ho letto la tua opinione e la rispetto, anche consapevole della tua valutazione più a lungo termine su questa società, peraltro mai cambiata. Io ragiono non da trader giornaliero ma quanto meno da investitore con arco temporale a 1-3 anni, che non credo sia poco. Ed allora, a partire da IFRS che avevo volutamente tralasciato, direi che se i 200 fossero a spanne da leggere come 180, a me pare che -30% sul CF operativo per un manager sia già risultato poco qualificante, diciamo così? La capacità di un buon manager è anche quella di saper prevedere, poi so bene che in Italia budget e piani a medio termine in molte aziende valgono quanto la carta oleata delle patate fritte. E aldilà delle cifre di conto economico, possiamo anche chiamarla lungimirante frenata, ma 1000 mw contro i poco più di 700, di cui tra l'altro una parte consistente ceduta ad un fondo vuol dire allontanarsi di almeno un 30% anche dagli obiettivi di capacità produttiva, cioè la fonte di tutto. L'azienda avrà anche chiuso i boccaporti e si sarà preparata meglio ad un roseo futuro, e tanto di cappello per chi godrà di questo deciso riassetto operativo, ma nelle aziende in cui ho lavorato i manager che si sono permessi di sbagliare gli obiettivi a 2-3 anni del 30-40% ...credo stiano ancora cercando lavoro. Torno sul punto di vista da azionista, che si confronta con il momento e con gli investimenti alternativi : su FKR, a parte la fiammata 2014, siamo al palo da mooolti anni, e quindi follia pura è stata (anche per me) investire corposamente, chiudere il cassetto e recuperare giusto dei miseri dividendi. La guardo, quindi, ma i miei soldi sono altrove, e ti assicuro che 4 mesi di gestione alternativa mi valgono già come 4 anni interi su Falck. Chiudo dicendo che sono anche quasi certo di un nuovo salto a breve, a meno di nuovi silenzi o di qualche altro boccaporto chiuso, e sono pronto a coglierlo, ma tutta questa fiducia mi ha fregato abbastanza e attendo : c'è sempre tempo per salire sulla groppa di un bradipo

Anzitutto una precisazione: ho investito pesantemente su Falck ma lo ho fatto non sulle previsioni di piano di arrivare a 1.000 MWp di impianti a fine 2014 quanto piuttosto quando ho capito che la strategia di Falck si stava discostando da quanto originariamente programmato (il mio primo acquisto è del maggio 2013 dopo la completa svalutazione degli investimenti siciliani) e si fosse deciso di tener dunque conto del diverso contesto competitivo modificando conseguentemente le strategie aziendali (e gli obiettivi)... :rolleyes:

Il mercato in cui Falck opera è cambiato radicalmente negli ultimi anni (qualcosa di simile a ciò che è successo nelle TLC con l'avvento dei cellulari...) e sicuramente non è immune dal rischio regolatorio per cui essere socio di una azienda che ha ben chiare le dinamiche del mercato in cui opera e, se necessario, modifica repentinamente le sue scelte e i suoi obiettivi, per me è motivo di serenità! :)

Ti faccio una battuta: Sorgenia ha realizzato tutti gli investimenti che si era ripromessa di fare costruendo enormi impianti a turbogas, tecnologicamente all'avanguardia... peccato che nel frattempo il mercato era cambiato e quegli impianti che dovevano funzionare 6 mila ore all'anno, oggi sono utilizzati per poco più di mille... ciò nonostante siano da un punto di vista tecnologico eccellenti! Il risultato è che Sorgenia si è ritrovata con quasi 2 miliardi di debiti e gli azionisti per non fallire si sono ritrovati costretti a consegnare le chiavi della baracca alle banche creditrici, dilapidando l'intero investimento effettuato! :eek:

Il mio investimento in Falck è in un'ottica di lungo termine e, in virtù delle scelte assunte negli ultimi 24 mesi, lo ritengo con un profilo di rischio decisamente contenuto tant'è che vi ho sostanzialmente investito risorse che in un altro contesto sarebbero state probabilmente destinate ad una componente obbligazionaria... :D
Chiaramente qua il rischio è superiore ai bond ma a mio avviso non così tanto (anche grazie ad un management che ha saputo meglio di altri interpretare correttamente e prontamente l'evoluzione del mercato elettrico) e il rapporto rischio/rendimento decisamente favorevole (in base alla mia sensibilità personale)! :)
Ovviamente non mi attendo che possa realizzare guadagni fantasmagorici ed infiniti (se non fosse per la situazione contingente e l'enorme sottovalutazione che a mio avviso oggi sconta) ma per investimenti in equity a più alto rendimento potenziale (e rischio) faccio scelte diverse... :bye:
 
Ognuno è libero di interpretarlo come meglio crede... :D


FALCK RENEWABLES: FKR.MI
06/03/15 - 16:24:10 Min/Max Open/Close Volume
1,118 € -0,01€ 1,1130 1,1300 589.423
-0,71% 1,1360 1,1260
# Q.Denaro P.Denaro
3 1.827 1,1180
4 3.205 1,1170
1 1.695 1,1150
3 15.100 1,1140
3 5.481 1,1130
P.Lettera Q.Lettera #
1,1200 9.870 2
1,1210 10.000 1
1,1220 10.000 1
1,1230 10.000 1
1,1240 10.000 1
 

chrono

Nuovo forumer
Chiusura settimana piatta, altri 5 giorni di giochini in libertà solito schema. Considerato che la prossima si comunicano i risultati del 2014 e dell'ultimo trimestre (almeno questi ultimi certamente buoni) mi sarei potuto aspettare qualche fiammata legata a ipotesi e attesa. Mia personale opinione, aldilà delle prospettive gestionali di lungo termine, sulle quali si vedrà, la famiglia, che controlla decisamente il capitale, gioca da tempo su 2 fronti : il primo, quello ufficiale, dell'azienda che tenta di rendersi appetibile, in attesa di un treno all'acquisto in blocco particolarmente conveniente, che poi è il vero obiettivo. Il secondo, la cassaforte personale in attesa di quel momento. Le disponibilità per farlo certo non mancano. In quest'ottica si lavora con qualche bravo "terzo" ben stipendiato e apparentemente lontano dagli interessi familiari, che dispone di qualche milioncino liquido per manovrare a piacimento il flottante. Lancia come vuole l'apertura, pompa o storna, si compra e si vende piccole quantità entro un limite di prezzo definito con la famiglia. Per questo, in assenza di volumi da "istituzionali", fa quello che vuole, guadagnando cospicuamente sulla giornata. In questo modo raggiunge l'obiettivo di alimentare progressivamente, ma con una costanza assoluta, la cassaforte privata. E assicura il risultato anche sul secondo fronte, quello di mantenere aperta l'appetibilità per l'acquisto in blocco, tanto più alta quanto + contenuto il valore del titolo, che infatti appena tende a crescere (o se lo fa perchè abilmente spinto) viene riportato nei ranghi con operazioni di acquisto - vendita intraday sotto gli occhi di tutti. Anche qui, questa personalissima lettura, di cui io sono arci convinto, alla libera interpretazione dei pochi lettori del thread. In attesa della scoppiettante prossima settimana
 

chrono

Nuovo forumer
Lettura interessante, poi naturalmente è anche vero che ciascuno di noi si confronta con un orizzonte temporale utile e con quello della propria vita e dei propri bisogni da soddisfare, insomma variabili non da poco. Però tutte le volte che mi imbatto sul metodo del guru non posso che soffermarmi e riflettere, pur non considerandomi affatto speculatore di breve. Piuttosto, e chiedo aiuto, spesso mi capita di non capire cosa significhi concretamente la parte chiave, che sottolineo in rosso. Non vendere mai, ok, ma .... mettere da parte i flussi di cassa generati.... che vuol dire? parla dei soli dividendi o si contraddice dicendo che ad un certo punto bisogna alleggerire (e quindi vendere, eccome!)e poi tenersi pronti a riacquistare gli stessi titoli??

<<Ma la parte più importante del suo metodo, quella alla portata di tutti, è il posizionamento nel corso del ciclo economico. Buffett sa che prevedere un crash è quasi impossibile, mentre è più facile individuare la partenza di una fase positiva. La sua idea quindi, è che non bisogna vendere mai, ma che a un certo punto del ciclo bisogna smettere di comprare e limitarsi ad accumulare la liquidità derivante dagli investimenti già in essere. In questo modo la posizione di rischio si diluisce gradualmente nella seconda fase del ciclo. La liquidità così accumulata verrà buona, dopo il crash, quando comincerà a profilarsi la ripresa. Sarà, quello, il momento dei nuovi acquisti.>>

Chiunque, quindi, può iniziare con un portafoglio di titoli di crescita (o con un buon fondo che crei anche un po’ di alfa) e mettere da parte, iniziando da metà ciclo, i flussi di cassa via via generati, impiegandoli magari in un buon fondo con duration moderata, per poi ritrasferirne una parte verso l’azionario all’inizio del ciclo successivo.
 
Lettura interessante, poi naturalmente è anche vero che ciascuno di noi si confronta con un orizzonte temporale utile e con quello della propria vita e dei propri bisogni da soddisfare, insomma variabili non da poco. Però tutte le volte che mi imbatto sul metodo del guru non posso che soffermarmi e riflettere, pur non considerandomi affatto speculatore di breve. Piuttosto, e chiedo aiuto, spesso mi capita di non capire cosa significhi concretamente la parte chiave, che sottolineo in rosso. Non vendere mai, ok, ma .... mettere da parte i flussi di cassa generati.... che vuol dire? parla dei soli dividendi o si contraddice dicendo che ad un certo punto bisogna alleggerire (e quindi vendere, eccome!)e poi tenersi pronti a riacquistare gli stessi titoli??

<<Ma la parte più importante del suo metodo, quella alla portata di tutti, è il posizionamento nel corso del ciclo economico. Buffett sa che prevedere un crash è quasi impossibile, mentre è più facile individuare la partenza di una fase positiva. La sua idea quindi, è che non bisogna vendere mai, ma che a un certo punto del ciclo bisogna smettere di comprare e limitarsi ad accumulare la liquidità derivante dagli investimenti già in essere. In questo modo la posizione di rischio si diluisce gradualmente nella seconda fase del ciclo. La liquidità così accumulata verrà buona, dopo il crash, quando comincerà a profilarsi la ripresa. Sarà, quello, il momento dei nuovi acquisti.>>

Chiunque, quindi, può iniziare con un portafoglio di titoli di crescita (o con un buon fondo che crei anche un po’ di alfa) e mettere da parte, iniziando da metà ciclo, i flussi di cassa via via generati, impiegandoli magari in un buon fondo con duration moderata, per poi ritrasferirne una parte verso l’azionario all’inizio del ciclo successivo.

Mi ero posto il medesimo quesito e non ho la risposta... :)

Se si riferisce solamente ai dividendi mi sembrerebbe un flusso contenuto da reinvestire successivamente ma interpretando letteralmente sembrerebbe proprio così! :mmmm:

Ad ogni modo era solo uno spunto di riflessione... poi è giusto che ognuno ragioni con la propria testa... :up:
 

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