Falck Renewables (FKR) Falck: focus oltre la punta del naso... (1 Viewer)

Toony

Ce la faremo?!?
Penso si riferisca sempre ai servizi.....:rolleyes:
Mi ha molto stupito invece la volontà nel prossimo futuro di puntare sul fotovoltaico in medio oriente....., mi sembra infatti che nel passato non si fossero mai fatti riferimenti a possibili investimenti in tale direzione :mmmm:.

Invece no... Leggi questo articolo di ieri, link Il solare non si ferma più: nel 2050 coprirà il 25% dell'energia mondiale - Repubblica.it


Secondo uno studio di Ubs, l'energia fotovoltaica è davanti a un boom senza precedenti, con investimenti che nei prossimi 35 anni toccheranno i 3mila miliardi di dollari, contro gli attuali 250 miliardi. Il salto grazie agli impianti di grandi dimensioni che sorpasseranno le installazioni domestiche, fino a ora dominanti
di LUCA PAGNI
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14 giugno 2015






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MILANO - Dopo il boom dell'eolico, è arrivata l'era del solare. Tra le rinnovabili di nuova generazione (con l'esclusione dell'idroelettrico, quindi), l'energia prodotta dal vento fino a ora non ha avuto rivali: secondo le ultime rilevazioni, l'eolico nel mondo ha coperto il 13% del totale "green", mentre l'energia dal sole si è fermato a un modesto 3 per cento e soltanto grazie agli ingenti investimenti realizzati negli Stati Uniti e in Cina.

Un divario destinato a ridursi nei prossimi anni, con una corsa che porterà il solare a coprire il 25% della produzione mondiale di energia. Lo sostiene un report appena pubblicato da Ubs. Secondo gli analisti della banca svizzera, questo risultato sarà raggiunto entro il 2050, partendo dall'attuale 4% della capacità globale, mentre dovrebbe raggiungere il 10% del totale entro il 2025. Medesima progressione per gli investimenti totali: se nel 2014 non hanno superato i 250 miliardi a livello mondo, già fra dieci anni saranno raddoppiati a 500 miliardi, per poi esplodere entro il 2050 a 3mila miliardi.

I mega-impianti. Ma da che cosa sarà determinato questo salto in avanti dei numeri? Sempre secondo il report di Ubs, così come è avvenuto per l'eolico la differenza nei prossimi anni la faranno i grandi impianti. Fino all'anno scorso, l'80% del fotovoltaico nel mondo è rappresentato da i piccoli impianti domestici o legati a piccole attività (dai terreni agricoli ai tetti dei capannoni e dei centri commerciali). Il calo dei prezzi, lo sviluppo delle tecnologie, le politiche pubbliche di sostegno e le economie di scale spingono, invece, per favorire i grandi impianti sul modello di quanto sta già accadendo nel Usa. Dove i grandi impianti arrivno fino a 5.200 megawatt di potenza installata, contro i 3 kilowatt del domestico.

La sottovalutazione. Fa specie leggere nel report Ubs il fatto che "la comunità finanziaria e la maggior parte degli esperti del settore sottovalutino la crescita del solare nel mondo" e anche "l'apertura di nuovi mercati solari stanno passando completamente inosservati".

Grid parity e altri vantaggi. In molte regioni, dove è maggiore l'irradiazione dei raggi solari, non c'è più bisogni di sussidi. Lo sviluppo del solare rende le nazioni sempre più indipendenti dalle fonti energetiche tradizionali e abbassa le emissioni di Co2. Inoltre, gli investimenti in sistemi di accumulo e smart grid renderà le reti più efficienti e permetterà un risparmio sulle bollette dei clienti finali.

Asia vs. Usa. La crescita delle rinnovabili sarà guidata dall'Asia, anche se gli Stati Uniti rimangono il paese ideale, per una sistema regolatorio molto favorevole e una irradiazione superiore alla media.

Tutto questo cambierà - e già sta avvenendo - la missione industriale delle utility, che dovranno abbandonare le produzioni tradizionali per investire sempre di più nelle rinnovabili e nei sistemi di accumulo e batterie. Chi ha già avviato questo percorso, si trova avvantaggiato rispetto ad altri concorrenti. per Ubs, le utility che stanno un passo avanti alle altre sono la portoghese Edp, le cinesi Huaneng e Huadian Fuxin, le statunitensi Nextera e SunEdison e l'italiana Enel Green Power.
 

TonyM

......SEMPRE AVANTI!
Invece no... Leggi questo articolo di ieri, link Il solare non si ferma più: nel 2050 coprirà il 25% dell'energia mondiale - Repubblica.it


Secondo uno studio di Ubs, l'energia fotovoltaica è davanti a un boom senza precedenti, con investimenti che nei prossimi 35 anni toccheranno i 3mila miliardi di dollari, contro gli attuali 250 miliardi. Il salto grazie agli impianti di grandi dimensioni che sorpasseranno le installazioni domestiche, fino a ora dominanti
di LUCA PAGNI
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14 giugno 2015






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MILANO - Dopo il boom dell'eolico, è arrivata l'era del solare. Tra le rinnovabili di nuova generazione (con l'esclusione dell'idroelettrico, quindi), l'energia prodotta dal vento fino a ora non ha avuto rivali: secondo le ultime rilevazioni, l'eolico nel mondo ha coperto il 13% del totale "green", mentre l'energia dal sole si è fermato a un modesto 3 per cento e soltanto grazie agli ingenti investimenti realizzati negli Stati Uniti e in Cina.

Un divario destinato a ridursi nei prossimi anni, con una corsa che porterà il solare a coprire il 25% della produzione mondiale di energia. Lo sostiene un report appena pubblicato da Ubs. Secondo gli analisti della banca svizzera, questo risultato sarà raggiunto entro il 2050, partendo dall'attuale 4% della capacità globale, mentre dovrebbe raggiungere il 10% del totale entro il 2025. Medesima progressione per gli investimenti totali: se nel 2014 non hanno superato i 250 miliardi a livello mondo, già fra dieci anni saranno raddoppiati a 500 miliardi, per poi esplodere entro il 2050 a 3mila miliardi.

I mega-impianti. Ma da che cosa sarà determinato questo salto in avanti dei numeri? Sempre secondo il report di Ubs, così come è avvenuto per l'eolico la differenza nei prossimi anni la faranno i grandi impianti. Fino all'anno scorso, l'80% del fotovoltaico nel mondo è rappresentato da i piccoli impianti domestici o legati a piccole attività (dai terreni agricoli ai tetti dei capannoni e dei centri commerciali). Il calo dei prezzi, lo sviluppo delle tecnologie, le politiche pubbliche di sostegno e le economie di scale spingono, invece, per favorire i grandi impianti sul modello di quanto sta già accadendo nel Usa. Dove i grandi impianti arrivno fino a 5.200 megawatt di potenza installata, contro i 3 kilowatt del domestico.

La sottovalutazione. Fa specie leggere nel report Ubs il fatto che "la comunità finanziaria e la maggior parte degli esperti del settore sottovalutino la crescita del solare nel mondo" e anche "l'apertura di nuovi mercati solari stanno passando completamente inosservati".

Grid parity e altri vantaggi. In molte regioni, dove è maggiore l'irradiazione dei raggi solari, non c'è più bisogni di sussidi. Lo sviluppo del solare rende le nazioni sempre più indipendenti dalle fonti energetiche tradizionali e abbassa le emissioni di Co2. Inoltre, gli investimenti in sistemi di accumulo e smart grid renderà le reti più efficienti e permetterà un risparmio sulle bollette dei clienti finali.

Asia vs. Usa. La crescita delle rinnovabili sarà guidata dall'Asia, anche se gli Stati Uniti rimangono il paese ideale, per una sistema regolatorio molto favorevole e una irradiazione superiore alla media.

Tutto questo cambierà - e già sta avvenendo - la missione industriale delle utility, che dovranno abbandonare le produzioni tradizionali per investire sempre di più nelle rinnovabili e nei sistemi di accumulo e batterie. Chi ha già avviato questo percorso, si trova avvantaggiato rispetto ad altri concorrenti. per Ubs, le utility che stanno un passo avanti alle altre sono la portoghese Edp, le cinesi Huaneng e Huadian Fuxin, le statunitensi Nextera e SunEdison e l'italiana Enel Green Power.

Tonny, forse mi sono spiegato male io.....
Non ho detto che altri non hanno già puntato verso quella direzione, ho detto che non mi sembra di aver mai sentito dai vertici di Falck affermazioni in tal senso.....e una volontà di investirci....
 

Toony

Ce la faremo?!?
Tonny, forse mi sono spiegato male io.....
Non ho detto che altri non hanno già puntato verso quella direzione, ho detto che non mi sembra di aver mai sentito dai vertici di Falck affermazioni in tal senso.....e una volontà di investirci....

allora il tuo stupore era per la novità e non per una scelta sbagliata!OK, tutto chiaro!

quindi si prosegue sempre per la strada giusta, ed infatti il mercato ci premi sempre...:wall:
 

AmonCM

Forumer attivo
Penso si riferisca sempre ai servizi.....:rolleyes:
Mi ha molto stupito invece la volontà nel prossimo futuro di puntare sul fotovoltaico in medio oriente....., mi sembra infatti che nel passato non si fossero mai fatti riferimenti a possibili investimenti in tale direzione :mmmm:.

Io non escluderei una strategia doppia: da una parte investimenti in servizi complementari a Vector Cuatro nei mercati dove questa è già presente.. e dall'altra acquisizione di progetti seguiti già da VC (ma anche di parchi esistenti dato che VC, monitorandoli, sa esattamente quali performance hanno e si riesce a valutare meglio l'investimento, minimizzando anche il rischio).

Sul solare: nella relazione dell'assemblea avevano lasciato trasparire la volontà di tornare sul solare lasciando un po' indietro il WTE.. ma non hanno fatto comunicati pubblici in tal senso..
 

Toony

Ce la faremo?!?
Quali posso essere le condizioni per l'ottenimento del finanziamento (da soddisfare entro la fine del mese)?
Potrebbe essere la chiusura di qualche operazione tipo acquisizione o altro?
 
Io non escluderei una strategia doppia: da una parte investimenti in servizi complementari a Vector Cuatro nei mercati dove questa è già presente.. e dall'altra acquisizione di progetti seguiti già da VC (ma anche di parchi esistenti dato che VC, monitorandoli, sa esattamente quali performance hanno e si riesce a valutare meglio l'investimento, minimizzando anche il rischio).

Sul solare: nella relazione dell'assemblea avevano lasciato trasparire la volontà di tornare sul solare lasciando un po' indietro il WTE.. ma non hanno fatto comunicati pubblici in tal senso..

:up:
 

Toony

Ce la faremo?!?
Tenderei ad escluderlo... :-o

Quindi solo qualche questione "tecnica"?

P.S. Abbiamo avuto 2 ottime notizie in questi ultimi giorni ed abbiamo festeggiato con un bel -5/6! Ora aspettiamo qualche giorno senza notizie così risaliamo un pochetto... Tanto ormai lo sappiamo che per Falck tutto funziona al contrario...
 

Toony

Ce la faremo?!?
UTILITY- RINNOVABILI COPRONO IL 15,3% DEI CONSUMI UE 17/06/2015 16:34

La Commissione dell' Unione Europea ha reso noto l' andamento dei consumi di energia che sono coperti dalle fonti rinnovabili, anche nei singoli Stati membri. A livello dell' intera Unione Europea, le stime della Commissione indicano il 15,3% dei consumi d' energia coperto dalle fonti pulite nel 2014. Un buon risultato in vista del raggiungimento del target aggregato del 20% entro il 2020. Paesi come la Bulgaria, Finlandia, Svezia, Estonia, Italia e Portogallo hanno gia' raggiunto l' obiettivo prefissato, mentre Francia, Olanda, Regno Unito, e in misura minore anche la Spagna, avranno bisogno di politiche di incentivazione migliore.

Se fosse vero allora non dovrebbero diminuire gli incentivi in Gran Bretagna ma essere aumentati... A proposito, si sa qualcosa di quel taglio che era stato pensato?
 

Toony

Ce la faremo?!?
FALCK R. - CONFERMATI I TAGLI ALL' EOLICO IN UK 19/06/2015 10:59

Il dipartimento dell' Energia e dei cambiamenti climatici inglese ha dichiarato di voler rivedere gli incentivi per i parchi eolici localizzati sulla terraferma dall' aprile del prossimo anno. Il provvedimento non sara' retroattivo e prevede un periodo di transizione all' interno del quale sono previste delle eccezioni, ma rischia comunque di penalizzare lo sviluppo dell' eolico nel lungo periodo sul territorio britannico. A piazza Affari, l' unica societa' che ha impianti di produzione di energia elettrica basati sull' utilizzo della forza del vento in Regno Unito e' Falck Renewables. Impianti che nei primi tre mesi del 2015 hanno generato il 43,5% del margine operativo lordo del gruppo guidato da Piero Manzoni. Il provvedimento dell' esecutivo Cameron potrebbe interessare i 111 MW di capacita' installata in fase di esecuzione.

Ieri, il governo britannico ha confermato che il sistema di incentivi attualmente in vigore per gli impianti eolici sulla terraferma, il Renewables Obligation, sara' sostituito da un nuovo meccanismo di sussidi a partire dal 1 aprile 2016. Il nuovo provvedimento prevede che per una potenza pari a 5,2 GW di capacita' installata ci sia un cosiddetto ' periodo di grazia' anche dopo la scadenza del 31 marzo del 2015. In pratica, l' esecutivo guidato da David Cameron si propone di mantenere sostanzialmente invariati i sussidi attuali alle societa' che sono piu' avanti con i lavori, avendo gia' ricevuto i dovuti permessi. Ricordiamo che nel corso del 2014, gli oltre 800 milioni di sterline sborsati dal governo britannico hanno consentito ai parchi eolici localizzati sulla terraferma di generare circa il 5% dell’elettricita' totale prodotta nel Regno Unito. Nel lungo periodo, pero', Downing Street prevede che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili debba stare in piedi con le proprie gambe e quindi non beneficiare piu' di incentivi statali. In ogni caso, la cessazione dei sussidi non colpira' gli impianti gia' funzionanti, ma solo quelli di nuova costruzione, rallentando cosi' lo sviluppo della produzione di energia elettrica basati sull' utilizzo della forza del vento in Regno Unito.
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Piero Manzoni, amministratore delegato di Falck Renewables A piazza Affari, l' unica societa' che e' esposta verso il settore eolico in Regno Unito e' Falck Renewables. Al 31 marzo del 2015, il gruppo guidato da Piero Manzoni poteva contare su 318 MW di capacita' installata netta sul territorio britannico, pari a circa il 43,8% del totale, che hanno generato nei primi tre mesi del 2015 il 48,6% del margine operativo lordo totale. Inoltre, il gruppo di Sesto San Giovanni prevede di realizzare nel Paese ben 111 MW di capacita' installata nell' eolico nei prossimi due anni. Nel dettaglio, Falck Renewables ha in costruzione l' impianto di Spaldington Airfield per cui e' prevista una capacita' installata netta di 12,5 MW e il cui completamento e' fissato per la seconda meta' del 2016. Nello stesso periodo dovrebbero essere messi in operativita' anche 22,5 MW a Kingsburn, mentre i 30 MW di Assel Valley e i 36 MW Auchrobert dovrebbero essere ultimati entro il primo trimestre del 2017. Il provvedimento allo studio del governo britannico potrebbe, quindi, incidere negativamente sul tasso di ritorno relativo agli investimenti (Irr) connessi alla costruzione da parte di Falck Renewables di questi 111 MW di capacita' installata. E' necessario ricordare che nel marzo del 2014, il gruppo guidato da Manzoni aveva perfezionato il trasferimento del 49% delle societa' a cui facevano capo sei impianti eolici gia' operativi nel Regno Unito per una potenza complessiva installata di 272,8 MW (calcolata al 100%), al fondo infrastrutturale Copenhagen Infrastructure I K/S. L' Enterprise Value al 31 dicembre 2013 del 100% delle societa' oggetto dell' operazione era stato pari 451,2 milioni di sterline (542,9 milioni di euro al cambio del periodo), con il prezzo implicito di ogni MW installato di circa 2 milioni di euro.
 

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