orsoyoghi ha scritto:
oggi sono andato dal promotore.
Il quale mi ha fatto vedere "tutto" quello che riguarda il FIP in questione.
Cominciamo dai caricamenti:
su un piano pensionistico, relativo alla mia età, in virtù dell'entrata in azione del BONUS, che è previsto in questo fondo, decurtato del premio morte, si attesterebbero nel 2,4% circa di fine piano, con un investimento ipotizzato di 5000 euro anno.
Costi, che si abbatterebbero notevolmente, per un 30enne allo 0,32%.
Ragionamento molto corretto.
Il bonus in RB Tax & Pension Plan non è assolutamente da accantonare, anzi...
Tieni conto che il bonus viene materialmente investito versamento dopo versamento nello stesso fondo in cui è investito il TPP, per cui alla scadenza ci sarebbe anche da calcolare la rivalutazione di qeusto bonus.
orsoyoghi ha scritto:
Il blocco dei coefficienti fino al 2010, da quanto ho capito (e lo dico per Voltaire, ma anche per Parcefal), non è da sottovalutare, visto che è in previsione un peggioramento degli stessi di circa il 20% letto da Plus sole24ore).
Lo so
Rasbank allo stato attuale è l'unica compagnia, per inciso, che garantisce i coefficienti di conversione di un capitale in rendita nelle sue polizze "tradizionali", garantendo al contraente i coefficienti in vigore
all'atto della stipula.
Ma questo la gente non lo sa, e quando lo sa sottovaluta fortemente, perché attratto da forme d'investimento alternative, dal fai da te, da presunti consulenti indipendenti che la consulenza non sanno nemmeno dove sta di casa.
orsoyoghi ha scritto:
In definitiva mi sono questa idea:
usufruendo di questo vantaggio (blocco coefficienti), se si volesse aderire a questo fondo, converrebbe "spingere" nei versamenti i primi 5 anni (fino al 2010) per poi "allentare" e vedere come vanno le cose, negli anni futuri, in virtù della "flessibilità" nel versamento dei premi.
Non sono molto d'accordo.
Per due ordini di motivi:
1. Personalmente preferisco elaborare un piano che permetta di raggiungere un determinato obiettivo, e, nel corso del tempo, monitorarlo.
2. Così facendo rischi di non sfruttare al massimo la deducibilità fiscale, ovvero di sfruttarla male.
orsoyoghi ha scritto:
Ho chiesto anche un altro aspetto:
nel caso volessi versare di più del deducibile, se questo di più è "libero", cioè esigibile in qualsiasi momento al prezzo della quota di mercato (in pratica se funziona come un normale investimento "svincolato").
Ha detto che mi fa sapere.
Assolutamente no.
Riferimento: Decreto Legislativo nr. 47/2000.
orsoyoghi ha scritto:
Certo è, che la rendita che si ottiene, non è esaltante, se non fosse per il deferimento d'imposta.
Chiaramente, sulla parte svincolata, cioè non deducibile, la rendita è maggiore.
Questo è un discorso relativo. Tutto dipende da come impronti l'investimento, nel senso che il discorso è prettamente finanziario.
orsoyoghi ha scritto:
Scegliendo la formula "libero", ho la possibilità di due swicht gratuiti l'anno, comunque uno swicht, non ha costi spaventosi (25 euro anno).
Esatto. Personalmente però non vado con l'idea di switchare, non devo mica fare trading!
orsoyoghi ha scritto:
Il PREVIRAS non costa praticamente nulla, Voltaire, è vero, ma è in balia del cambio coefficienti, che può risultare altamente penalizzante, rispetto all'RB (e qui vorrei sentire la tua opinione).
Vero. Vero è anche che, come già detto, a gratis
io non lavoro.
Ed in questo forum, in questo momento, lo sto facendo
orsoyoghi ha scritto:
La mia idea è che di fatto un ricarico del 2,4% non è moltissimo.
I costi di gestione dell'1,5% accettabili........
Quello che emerge dal piano è che, dopo il ricarico pesante dei primi 5000 euro (circa il 27%), nel secondo anno, si andrebbe ad investire, nel mio caso il 102,4% dell'importo e via via a scendere a 100, fino al 10 anno.
All'ultima quota, investire 96,5% del premio versato, con una media, come ho detto del 2,4% di ricarico.
Il vantaggio che ho pensato,sta appunto che, ritendo favorevoli le condizioni di mercato, fino al 2010, dove il ricarico del premio, è addirittura in mio favore e dove ho fermi i coefficienti di età, potrei pensare di "sbilanciare" i versamenti, per poi ridurli, negli anni di maggior ricarico.
Spero di essermi riuscito a spiegare.
Vedi risposte precedenti.
orsoyoghi ha scritto:
Gli ho detto che non ho fretta e ci penserò bene, anche se perdo di fatto un anno (il 2005) di blocco coefficienti (non mi sembra poi una grossissima perdita, davanti ad una decisione che richiede grande attenzione).
Quello che mi alletterebbe, è il fatto di poter versare un capitale non deducibile e poterlo eventualmente ritirare, senza penali, ma eventualmente rivalutato (se le quote vanno bene) o decidere di farlo partecipare in parte o tutto, alla costituzione della rendita.
Cioè di ottenere un duplice potenziale vantaggio, che in normale fondo non ho:
o farlo diventare rendita o capitale rivalutato.
Mi sembra un po' strano poterlo fare, anche lui, a questa domanda, si è preso tempo.
Ma tentar non nuoce.
Scusate se sono stato contorto, ma è la prima volta che impatto in questi strumenti.
Domanda: tu vuoi costruirti una pensione integrativa o vuoi investire un capitale da ritirare in un certo periodo di tempo?
Se la risposta è la prima, allora non porti il problema del ritiro del capitale (cosa che comunque puoi fare per acquisto o ristrutturazione di prima casa per te o i tuoi figli o per spese mediche gravi); se la risposta è la seconda, allora ti chiedo: sei proprio sicuro di avere bisogno di un fondo pensione?