Screen Service (SSB) Forza Digitale (3 lettori)

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Screen Service: Tivuitalia, nasce nuovo operatore televisivo nazionale


(Teleborsa) - Roma, 25 mag - Tivuitalia S.p.A. società integralmente controllata dalla Screen Service Broadcasting Technologies S.p.A. - società quotata al mercato MTA di Borsa Italiana [SSB.MI] e primario operatore nel settore della produzione di apparati per la trasmissione del segnale televisivo - ha depositato presso il Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico l'integrazione alla Dichiarazione di Inizio di Attività (DIA) come operatore televisivo nazionale. Lo si legge in una nota.
Negli ultimi mesi, Screen Service, attraverso la controllata Tivuitalia S.p.A. - già titolare di una concessione ministeriale per la radiodiffusione televisiva in ambito locale - ha proseguito nella strategia di acquisizione di impianti di diffusione televisiva sul territorio nazionale, raggiungendo una copertura di circa il 57% della popolazione, pari a 32 milioni di abitanti. Per effetto della legge 03/05/2004 n.112, richiamata dal DLGS 31/7/2005 n°177 (testo unico della radiotelevisione) e riconfermata anche dal recentissimo DLGS 15 marzo 2010 n° 44 sull'esercizio dell'attività televisiva (cd. Decreto Romani), Tivuitalia ha quindi acquisito lo status giuridico di autorizzato generale per l'attività di operatore di rete televisiva in ambito nazionale (MUX).

Tivuitalia si pone come network provider per la veicolazione di programmi di terzi interessati a trasmettere i propri contenuti sull'intero territorio italiano. "L'autorizzazione generale per l'attività di operatore di rete nazionale - ha commentato Antonio Mazzara, Presidente di Tivuitalia e CEO della controllante Screen Service - corona un processo di evoluzione e diversificazione dell'attività del Gruppo che, da produttore leader di apparati di trasmissione, si pone oggi come unico operatore in grado di offrire capacità trasmissiva sulla propria infrastruttura a fornitori di contenuti".

"Con questo passaggio - continua Mazzara - la rete di Tivuitalia viene a rappresentare un importante asset patrimoniale che verrà ulteriormente valorizzato attraverso investimenti per il completamento della dorsale bidirezionale ad alta capacità, che consentirà l'interconnessione su frequenze terrestri di tutti gli impianti di diffusione televisiva, nonché il trasferimento di dati, servizi e programmi sull'intero territorio nazionale con apparati tutti di produzione Screen Service".

"Tra i nostri futuri obiettivi - conclude Mazzara - l'ampliamento della copertura fino a superare il 90% della popolazione italiana e la eventuale partecipazione alla gara dove verranno assegnate ulteriori nuove frequenze nazionale in SFN (cd. dividendo digitale) sulla base del piano elaborato dall'Agcom valido per il passaggio al digitale".


25/05/2010 - 08:44



molto bene, è ancora una start up, ma è una buona cosa, che la società provi a diversificare.:up::up:
 
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bosmeld

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Screen Service debutta nella Tv Digitale Terrestre
Simone Filippetti
Da oggi nel digitale terrestre c'è un operatore in più. È Screen Service, la Pmi bresciana quotata che fino a ieri si era limitata a fornire le tecnologie di broadcasting.
A sorpresa, anche della stessa Authority per le Comunicazioni, che aveva stabilito l'assegnazione di 21 multiplex per la nuova forma di televisione, in Italia ci saranno invece 22 piattaforme che trasmetteranno il segnale. Screen Service, che produce e installa antenne e ripetitori tv, ha deciso di passare dall'altro lato della "barricata". Da fornitore puro per i network televisivi, sullo stile di Dmt (la principale concorrente, anch'essa quotata), la società, secondo indiscrezioni, diventa un gestore di canali digitali terrestri.
Dopo aver comprato TivuItalia dal gruppo Profit di Raimondo Lagostena (che ne aveva il 51%), un'acquisizione passata un po' in sordina sul mercato, il gruppo guidato da Antonio Mazzara ha sfruttato una "maglia" nella legislazione: in base alla riforma Gasparri del sistema radiotelevisivo, poi confermata dal decreto Romani, la licenza di operatore può essere chiesta a qualsiasi soggetto che copre almeno il 50% della popolazione col suo segnale.

Screen Service è arrivata a servire oltre il 55% con una copertura di 17 regioni: da febbraio, infatti, la società ha iniziato a racimolare frequenze in giro per il paese cosicché TvItalia ha potuto raggiungere la presenza minima richiesta sul territorio.

Ieri, secondo le medesime fonti, la Pmi bresciana ha presentato la domanda (che di fatto coincide con l'avvio delle attività) per ottenere la licenza effettiva (attesa in 60 giorni). L'impatto sul mercato non è da poco perché si crea un'anomalia con l'Agcom che ha "contato" solo 21 multiplex. Di questi 16 sono già stati pre-assegnati (quattro ciascuno a Rai e Mediaset; tre a Ti Media, due a Rete A più altri operatori minori) mentre i rimanenti 5 (parte del dividendo digitale, ossia di un miglior utilizzo della banca che ha permesso di liberare altre frequenze) saranno venduti, tramite un'asta competitiva. L'ospite inatteso Screen Service rischia di far saltare lo schema perché l'azienda potrebbe in teoria anche fare concorrenza allo Stato affittando le sue frequenze in competizione con quelle che andranno all'asta. Molto più verosimile, tuttavia, che Screen Service partecipi essa stessa al beauty contest per accaparrarsi un altro multiplex.

Ma, secondo quanto si apprende, non ci sarà un nuovo canale sul telecomando: Screen Service non intende fare l'editore e lanciare nuove emittenti, ma punta a fare il gestore di frequenze, affittando banda.

È lì il vero business: secondo alcuni report di analisti oggi l'affitto di un canale su una piattaforma costa 3,5 milioni l'anno. Ogni multiplex ospita otto canali, il che porta a ricavi per circa 20 milioni. Ipotizzando, come fa il mercato, un Mol di 17 milioni (il 70% dei ricavi) e costi operativi di 15 milioni (ammortizzabili in cinque anni, quindi 3 milioni all'anno), si arriverebbe a un utile pre tasse di 9 milioni, scontando anche due milioni di oneri finanziari. Il solo affitto a terzi, editori ed emittenti che hanno bisogno di frequenze, costituirebbe per Screen Service una significativa diversificazione e un modo per raddoppiare l'utile.

La conseguenza è che la Borsa da oggi non rifletterebbe il reale valore dell'azienda e che per il titolo c'è una potenziale rivalutazione.




se tutto va per il verso giusto, potrebbe essere una GRANDISSIMA opportunità.
 

bosmeld

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Screen Service, cresce l'utile netto semestrale


(Teleborsa) - Roma, 25 mag - Il Cda di Screen Service Broadcasting Technologies ha approvato la Relazione Semestrale al 31 marzo 2010. I ricavi consolidati del primo semestre dell'esercizio in corso (dal 1 ottobre 2009 al 31 marzo 2010), pari a 24,9 milioni di Euro, registrano un incremento del 16,5%.
L'EBITDA consolidato è stato di 6,4 milioni di Euro (25,9% del fatturato), in crescita dell'1,1% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, mentre l'EBIT, pari a 5,4 milioni di Euro (21,7% del fatturato) registra una flessione del 5,0% a causa di maggiori ammortamenti. L'utile netto, in crescita del 2,0%, è stato di 3,3 milioni di Euro (8,8% del fatturato).
Al 31 marzo 2010 l'indebitamento finanziario netto del Gruppo è pari a 9,8 milioni di Euro, rispetto a 11,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2009, grazie ad una efficientamento della gestione del capitale circolante e nonostante siano stati già pagati circa 3,4 milioni di investimenti nella controllata Tivuitalia S.p.A.


25/05/2010 - 18:23




allora dalla parte ricavi e utili mi aspettavo di più.

molto bene invece la diminuzione del debito e la diminuzionde del magazino e crediti.



aspetto che mettano a disposizione la semestrale completa per capire meglio.


questo trimestre però mi sa che è stato un po fiacco....
c'è anche da dire che hanno usato parecchie risorse per tivuitalia.


il prossimo sarà sicuramente buono visto il contratto siglato con mediaset
 

bosmeld

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a questo punto non ci resta che aspettare, fin quando il vero potenziale della società non uscirà fuori.
 

bosmeld

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Ssbt: fornitura da 2 mln per il digitale MILANO (MF-DJ)--Ssbt ha firmato un contratto, per un controvalore complessivo di 2 mln di euro, che prevede la fornitura di trasmettitori digitali e gap filler, ossia ripetitori di piccola dimensione che permettono la copertura anche di aree di dimensioni limitate. Le apparecchiature, si apprende in un comunicato, serviranno al progetto di digitalizzazione dell'intera rete di Telecity, che include Lombardia, Piemonte Orientale e Liguria, regioni che dovranno finalizzare la conversione al digitale entro l'anno in corso. com/alb (END) Dow Jones Newswires June 10, 2010 04:19 ET (08:19 GMT) Copyright (c) 2010 MF-Dow Jones News Srl.


non è chissachè, ma meglio di niente.
 

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