Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne: 25 novembre 2011

Bari, 14enne stuprata dal branco

Un gruppo di ragazzi avrebbe ripetutamente violentato una ragazzina minacciandola di non raccontare nulla per non subire guai peggiori. La denuncia è arrivata dopo un anno.
L'idea di stuprarla era nata da un falso profilo Facebook in cui la vittima, una 14enne, si diceva "disponibile a tutto". Così quattro ragazzi, tutti finiti in manette, insieme ad altri complici, hanno ripetutamente violentato la ragazzina, minacciandola di non raccontare nulla a nessuno, per non passare guai peggiori. La vicenda sarebbe accaduta tra la primavera e l'estate dell'anno scorso; il primo abuso risale alla fine di aprile, in un anfiteatro all'aperto a Molfetta. La ragazzina sarebbe stata violentata da dieci ragazzi tra i 18 e i 24 anni; li conosceva da qualche tempo, erano riusciti a conquistare la sua fiducia e non aveva avuto paura a stare in un luogo isolato con loro. Quella sera aveva accettato di fare un giro sullo scooter. I giovani l'hanno portata all'anfiteatro e, mentre altri assistevano, in cinque a turno l'avrebbero violentata. Solo dopo molto tempo la 14enne ha avuto il coraggio di denunciare i suoi violentatori, che ora sono ai domiciliari mentre i carabinieri di Molfetta continuano le attività di indagine per identificare tutte le persone coinvolte, tra le quali ci sarebbero anche tre minorenni.
Lunedì 25 novembre 2013 11:15
unione sarda.it


 
stavolta è un italiano ...
PESARO - Domani mattina alle 10 Lucia Annibali, l'avvocatessa sfregiata con l'acido da due sicari assoldati dal suo ex, e l'uomo, Luca Varani, si ritroveranno l'uno di fronte all'altra in un'aula di tribunale. Il gip Maurizio Di Palma dovrà decidere se ammettere la richiesta di rito abbreviato presentata dai difensori degli imputati. Varani risponde di tentato omicidio, stalking e lesioni gravissime; Rubin Ago Talaban, 30 anni, è accusato di essere il sicario che ha materialmente lanciato l'acido contro la donna dopo averne atteso il ritorno a casa, mentre Altistin Precetaj, trent'anni, già noto alla giustizia per traffico di droga come Talaban, è accusato di aver preparato
l'agguato e di aver atteso fuori dalla casa il complice in fuga dopo il lancio della bottiglia di acido. Varani è difeso dall'avv. Roberto Brunelli, Talaban e Precetaj, rispettivamente, dagli avvocati Gianluca Sposito e Umberto Levi. La costituzione di parte civile per Lucia e la sua famiglia è affidata all'avv. Francesco Coli, che tutela la vittima dell'agguato anche di fronte al tribunale civile di Pesaro dove è già stato chiesto un risarcimento danni pari a 10 milioni di euro.
Sono attesi sit in e movimenti davanti al tribunale.
 
Un up in previsione di martedì prossimo, con una notizia tristissima :( :-x

Violenza donne: per 1 italiano su 3 se in casa è cosa privata - Politica - ANSA.it


Per un italiano su tre la violenza domestica sulle donne è un fatto privato da risolvere all'interno della famiglia, per uno su 5 è accettabile denigrare una donna con uno sfottò a sfondo sessuale, uno su 10 pensa che se le donne non indossassero abiti provocanti non subirebbero violenza e uno su 4 è convinto che se una donna resta con il marito che la picchia, diventa lei stessa colpevole. E' il desolante quadro che emerge dal report "Rosa Shocking. Violenza, stereotipi...e altre questioni del genere", realizzato da Intervita con il supporto di Ipsos e presentato oggi alla Camera alla presenza della presidente Laura Boldrini. Nel report si ricorda che nonostante la nuova legge contro i femminicidi varata un anno fa, ogni tre giorni in Italia una donna viene uccisa dal partner, dall'ex o da un familiare. Di chi subisce violenza, solo il 7,2% denuncia l'accaduto. In un anno più di un milione di donne finisce nella rete dei soprusi al maschile, che si ripetono più volte arrivando alla vergognosa cifra di 14 milioni di atti di violenza (dallo schiaffo allo stupro). Oltre 25 i casi al giorno di stalking. Secondo i calcoli di Intervita, comunque, c'è un aumento degli investimenti in prevenzione, che passano da 6,3 milioni di euro del 2012 a 16,1 milioni di euro nel 2013.

Dal sondaggio Ipsos contenuto nel report emerge un'Italia ferma ai luoghi comuni, specie in relazione ai rapporti uomo-donna. Se da un lato, infatti, l'85% del campione ritiene che anche gli uomini debbano occuparsi delle faccende domestiche, che l'istruzione sia importante indipendentemente dal genere e che la guida della famiglia non sia prerogativa esclusiva degli uomini, dall'altro i dati mostrano il permanere di un'immagine stereotipata della figura femminile, soprattutto per quanto riguarda il matrimonio (considerato "il sogno di tutte le donne" per circa 1 uomo su 2), la famiglia (per quasi 7 intervistati su 10 è più facile per una donna fare dei sacrifici), la casa e i figli (1 intervistato su 3 ritiene che la maternità sia l'unica esperienza che consente ad una donna di realizzarsi completamente). Per quasi 6 italiani su 10, inoltre, è pressoché normale utilizzare un bel corpo di donna a fini commerciali. Ma gli stereotipi non sono duri a morire solo tra gli uomini: è scioccante constatare, dal sondaggio, che ben il 61% delle intervistate ritiene che quello che accade in una coppia non debba interessare agli altri, il 79% che se un uomo viene tradito è normale che possa diventare violento, il 77% che se ogni tanto gli uomini diventano violenti è per il troppo amore e il 78% che per evitare di subire violenza le donne non dovrebbero indossare abiti provocanti. Per fortuna, l'86% pensa che se una donna viene picchiata dal marito, dovrebbe lasciarlo.

:sad::sad::sad:
:cry: :cry: :cry:
:help::help::help::help:
 
Per un italiano su tre la violenza domestica sulle donne è un fatto privato da risolvere all'interno della famiglia, per uno su 5 è accettabile denigrare una donna con uno sfottò a sfondo sessuale, uno su 10 pensa che se le donne non indossassero abiti provocanti non subirebbero violenza e uno su 4 è convinto che se una donna resta con il marito che la picchia, diventa lei stessa colpevole.
uhmmm :mmmm:
non so coem facciano ste statistiche, ovvio che la violenza non è mai accettabile a meno che non sia per rispondere ad altra violenza ...
poi bisogna vedere cosa si intende per 'violenza' uno schiaffone o qualcosa di più , io penso che ai primi accenni di maltrattamenti una donna dovrebbe denunciare il marito/fidanzato e lasciarlo immediatamente , certi uomini non cambiano ...
 
Un up in previsione di martedì prossimo, con una notizia tristissima :( :-x

Violenza donne: per 1 italiano su 3 se in casa è cosa privata - Politica - ANSA.it


Per un italiano su tre la violenza domestica sulle donne è un fatto privato da risolvere all'interno della famiglia, per uno su 5 è accettabile denigrare una donna con uno sfottò a sfondo sessuale, uno su 10 pensa che se le donne non indossassero abiti provocanti non subirebbero violenza e uno su 4 è convinto che se una donna resta con il marito che la picchia, diventa lei stessa colpevole. E' il desolante quadro che emerge dal report "Rosa Shocking. Violenza, stereotipi...e altre questioni del genere", realizzato da Intervita con il supporto di Ipsos e presentato oggi alla Camera alla presenza della presidente Laura Boldrini. Nel report si ricorda che nonostante la nuova legge contro i femminicidi varata un anno fa, ogni tre giorni in Italia una donna viene uccisa dal partner, dall'ex o da un familiare. Di chi subisce violenza, solo il 7,2% denuncia l'accaduto. In un anno più di un milione di donne finisce nella rete dei soprusi al maschile, che si ripetono più volte arrivando alla vergognosa cifra di 14 milioni di atti di violenza (dallo schiaffo allo stupro). Oltre 25 i casi al giorno di stalking. Secondo i calcoli di Intervita, comunque, c'è un aumento degli investimenti in prevenzione, che passano da 6,3 milioni di euro del 2012 a 16,1 milioni di euro nel 2013.

Dal sondaggio Ipsos contenuto nel report emerge un'Italia ferma ai luoghi comuni, specie in relazione ai rapporti uomo-donna. Se da un lato, infatti, l'85% del campione ritiene che anche gli uomini debbano occuparsi delle faccende domestiche, che l'istruzione sia importante indipendentemente dal genere e che la guida della famiglia non sia prerogativa esclusiva degli uomini, dall'altro i dati mostrano il permanere di un'immagine stereotipata della figura femminile, soprattutto per quanto riguarda il matrimonio (considerato "il sogno di tutte le donne" per circa 1 uomo su 2), la famiglia (per quasi 7 intervistati su 10 è più facile per una donna fare dei sacrifici), la casa e i figli (1 intervistato su 3 ritiene che la maternità sia l'unica esperienza che consente ad una donna di realizzarsi completamente). Per quasi 6 italiani su 10, inoltre, è pressoché normale utilizzare un bel corpo di donna a fini commerciali. Ma gli stereotipi non sono duri a morire solo tra gli uomini: è scioccante constatare, dal sondaggio, che ben il 61% delle intervistate ritiene che quello che accade in una coppia non debba interessare agli altri, il 79% che se un uomo viene tradito è normale che possa diventare violento, il 77% che se ogni tanto gli uomini diventano violenti è per il troppo amore e il 78% che per evitare di subire violenza le donne non dovrebbero indossare abiti provocanti. Per fortuna, l'86% pensa che se una donna viene picchiata dal marito, dovrebbe lasciarlo.

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la faccenda che mi impressiona di più in questa indagine è che l'imposizione di un presunto potere in famiglia, secolare luogo comune maschile, venga avallato e giustificato dalle donne, che tale potere subiscono! :eek:

antropologia o cos'altro? :mmmm:
 
la faccenda che mi impressiona di più in questa indagine è che l'imposizione di un presunto potere in famiglia, secolare luogo comune maschile, venga avallato e giustificato dalle donne, che tale potere subiscono! :eek:

antropologia o cos'altro? :mmmm:

Hanno interiorizzato la cultura dominante. E' chiarissimo, facile da capire e quasi scontato.

Non ci vedo nulla di strano, semmai di abbastanza doloroso.
 
Da: "Mostro" (Monster)
Robin Morgan

Ascolta. Stanotte sto rallentando la morte
dentro di me.
Non voglio cominciare a elencare la lista
di stupri e bruciature e percosse e sorrisi
e malumori e rabbie e tutto il resto
che avete sbattuto sopra le donne in tutta la vostra storia
( a cui non abbiamo partecipato-anche se dio lo sa che ci abbiamo provato)
insieme ai vostri corpi pesanti, esigenti stesi sui nostri
mentre il vostro sperma orgoglioso, la sua liquida arroganza,
soffocava i nostri pori-
stanotte no.

Voglio la rivoluzione delle donne come si vuole un amante.
La desidero : voglio così tanto questa libertà.
la fine della lotta della paura e delle bugie
che tutti respiriamo, che potrei morire
nell'appassionata pronuncia di quel desiderio.
Per una sola volta in questa sola vita vorrei danzare
tutta sola e nuda su un picco roccioso sotto i cipressi
senza paura di dove metto i piedi.
Intravedere cosa avrei potuto essere,
e non diventerò mai, mai, se non avessi dovuto"sprecare la vita"
a lottare per ciò che la mancanza di libertà mi impedisce persino
di intravedere.
Chi detesta la violenza rifiuta di ammettere
che la sta già vivendo, e la fa.
Chi si abbandona alla" soluzione privata",
l'"odissea privata", "la crescita personale",
è il più conformista di tutti,
perché ammettere la sofferenza è cominciare
a creare la libertà.
Chi ha paura di morire rifiuta di ammettere che è già morto.
Bene, io sto morendo stanotte soffocata dalla disperazione,
dal peso morto della lotta
anche contro quei pochi uomini che amo
e di cui mi importa sempre meno
man mano che mi uccidono.

Sono una "che odia gli uomini" hanno detto.
Non ho il tempo e la pazienza di dire di nuovo perché e come
non odio gli uomini ma ciò che gli uomini fanno in questa cultura,
e come il sessismo, il potere e la competizione
è il nemico _ non le persone, ma il fatto che gli uomini hanno creato
questo sistema e lo conservano e ne traggono profitti concreti.
Parole e retorica che immediatamente
sgorgano dalle mie vene appena le sfiora
il filo del rasoio dell'amore umanitario. Basta.
Dirò invece, che voi uomini dovrete essere liberati,
anche se noi donne dovremo spingervi a calci nella libertà, uccidervi
dato che i più di voi sceglieranno la morte con gioia
piuttosto che rinunciare al potere di avere il potere.

Compassione per gli impulsi suicidi dei nostri assassini? Bene,
una volta in aereo l'uomo seduto nella fila accanto,
un paraplegico della seconda guerra mondiale,
completamente morto dalla vita in giù,
che si muoveva avanti e indietro nella sua sedia a rotelle, passò tutto il tempo
a divorare le pagine sportive del giornale
e poi le riviste di sport,
facendo notare ad alta voce a chiunque l'ascoltasse
(sopratutto le hostess) quale atleta fosse "un vero uomo"
Due uomini seduti dietro di me discussero tutto il tempo
quali isole dei Caraibi erano meglio per andare a puttane,
quale colore di culo fosse più sensuale e compiacente.
Le hostess gli sorridevano e gli servivano il caffè.
Mi aggrappai ai braccioli del sedile più volte
per non alzarmi e gridare all'intero carico umano
di quell'aereo cos'era che ci torturava tutti_ non lo feci
perché sapevo che mi avrebbero preso per una pazza, un dirottatore
in potenza magari, e mi avrebbero immobilizzato per poi scaricarmi
al Bellevue Hospital al nostro arrivo a New York.

Nessun popolo colonizzato è stato così diviso
per così tanto tempo come le donne.
Nessuno paralizzato a tal punto dalla compassione per l'oppressore
che respira ogni notte sul cuscino accanto.
Nessun popolo tanto vecchio che dopo aver inventato, come ora sappiamo
l'agricoltura, la tessitura, la ceramica, il linguaggio, la cottura
dei cibi, e la medicina, deve ora inventare una rivoluzione
così totale da distruggere il maschio, la femmina, la morte.

Convinciamoci che niente ci fermerà.

Io che devo imparare a sopravvivere finché la mia parte sarà
finita.
Che devo prendere coscienza
che sono
un mostro. Sono
un
mostro.
Io sono un mostro.

E ne sono fiera.

(1972)
 

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