Se il nuovo governo non attuare il piano, i creditori si ferma finanziamento
La preoccupazione dei cittadini europei che la Grecia non può mantenere le sue promesse sul piano di salvataggio, dopo le elezioni, appare infondata, almeno per ora, come la necessità urgente di soldi significa che molto probabilmente, chiunque l'entrata in carica, si applicherà rigorosamente le condizioni del piano.
Questa conclusione porta l'agenzia di stampa Reuters osserva che se il nuovo governo non adeguato a attuare il programma concordato, i creditori potrebbero interrompere i finanziamenti alla Grecia.
L'articolo si riferisce alla battaglia che è impostato tra Alexis Tsipras e Vangelis Meimarakis, i sondaggi li mettono in primo luogo con poca differenza nei tassi che si raccolgono. Entrambi i leader, tuttavia, hanno promesso che, se eletto, sarà attuare le riforme fiscali richieste dai creditori.
Tuttavia, i governi della zona euro restano cauti, con la Germania, ma non solo, di esercitare una forte pressione, trasmettendo al modo in cui il nuovo governo ha l'obbligo di rotte tutte le condizioni e in accordo con i tempi previsti dall'accordo.
Come discusso in questo articolo, entrambi i leader di Syriza e Nuova Democrazia, sanno che se falliscono, la Grecia dovrà affrontare problemi in autunno, ed è sulla prima valutazione dei progressi compiuti dal nuovo governo per quanto riguarda attuazione del nuovo programma.
Una valutazione positiva, come sottolineato, libererebbe un ulteriore fondo di salvataggio 3 miliardi Di euro, un importo diretta a ripagare il debito, ma anche per soddisfare le esigenze dello Stato ai fornitori.
Infatti, come la Reuters, si decide che Atene non è riuscita a realizzare i suoi impegni, creditori potrebbero interrompere i finanziamenti alla Grecia.
L'articolo fa riferimento alla ricapitalizzazione delle banche, che è ritenuto necessario, dopo l'impatto ha subito l'attività economica a causa del capitale controlli.
Tuttavia, come noto, la prima valutazione è prevista per ottobre può essere fatto ritardare se dopo le elezioni non formano direttamente un governo.
Lo Stato, quindi, essere chiamato nel 2016 per rimborsare 1,3 miliardi Di euro per i prestiti del Fondo Nomsimatikou internazionale (FMI) e circa 6 miliardi di euro nel FMI e della Banca centrale europea (BCE), i ritardi possono da parte e discussioni per alleviare il debito greco.
(capital.gr)