Lo posto...non so se l'avete letto...
La Grecia fallisce l'obiettivo del 90% sul concambio
Atene ha fallito l'obiettivo prefissato del 90% di adesioni dei  privati allo scambio di bond greci mentre si diffondevano voci secondo  cui la Germania starebbe preparando un piano B di salvataggio delle sue  banche in caso di default greco.
 Fonti ministeriali greche ieri parlavano del 70% di adesioni mentre  altre voci bancarie delineavano un tasso al concambio da 135 miliardi di  bond 2020 detenuti da intermediari privati, fino all'80%. Altri rumor  cercavano di tranquillizare i mercati ipotizzando che le banche greche  sarebbero pronte a coprire la quota mancante per arrivare al 90%.
	 		 	 	 		 			 			 		 		 	
 Il buon esito dello scambio e la partecipazione dei privati  (fortemente voluta dal cancelliere tedesco, Angela Merkel per ragioni di  politica interna) è collegato al secondo pacchetto di salvataggio da  109 miliardi di euro deciso il 21 luglio a Bruxelles dei capi di stato e  di governo europei.
 La data ultima per aderire alle quattro opzioni contenute nello swap,  che prevedono una perdita del 21% del valore dei bond, è scaduta ieri  (venerdì), ma Atene, per bocca del suo ministro delle Finanze, Evangelos  Venizelos, aveva detto nei giorni scorsi che se non si fosse raggiunta  quota 90% non se ne sarebbe fatto niente.
 Forse Venizelos ora cambierà idea visto che ieri i cds sui bond greci  sono arrivati al record di 3.727 punti base. La maggioranza degli  analisti sono infatti convinti che Atene aderirà comunque allo swap  anche se non ha raggiunto quota 90% di adesioni.
 «La Grecia non ha nessuna intenzione di pubblicare i dettagli  relativi alla partecipazione al suo programma di swap né questa  settimana né la prossima», ha detto Petros Christodoulou, capo  dell'ufficio della gestione del debito greco.
 La risposta alla proposta di scambio finora è stato «molto positiva»,  si è limitato a dire Christodolou. «Non uscirà nessuna percentuale né  oggi né la prossima settimana visto che più della metà degli europei non  hanno ancora risposto. È troppo presto», ha precisato il responsabile  greco.
«Il concambio per 135 miliardi di euro detenuti da  intermediari privati che prevede il 21% di perdite lo faranno comunque -  dice Chiara Manenti, Fixed Income Strategist di Banca IntesaSanPaolo -  anche con il 70% di adesioni. Resta poco chiaro se i bond detenuti dalla  Bce, che non intende partecipare allo swap, siano da detrarre dai 135  miliardi di euro e calcolare la percentuale di adesione sulla quota  rimanente». Secondo alcuni esperti infatti il 90% si dovrebbe calcolare  al netto degli holdings della Bce che si stimano pari a 45-50 miliardi  di euro di bond ellenici.
 «Se non si cade troppo lontani dal 90% di adesioni allo swap non ha  molto senso cancellare l'operazione di concambio come il ministro greco  Evangelos Venizelos aveva paventato. Anche perché in alternativa non c'è  altro che il default della Grecia», commenta Luca Cazzulani, analista  di UnicreditGroup.
 Oggi il primo ministro greco George Papandreou, farà un discorso di  politica economica a Salonicco, per cercare di placare le proteste  all'annuncio che verranno tagliati 20mila posti di lavoro del settore  pubblico in poche settimane e del varo di ulteriori misure di austerità  per rimettere il deficit in carreggiata. Senza queste nuove misure la  troika Ue-Bce-Fmi non sborserà la sesta tranche da 8 miliardi di euro.
 Una situazione di forte tensione a cui si è aggiunta la voce che la  Germania starebbe preparando come dicevamo un piano di salvatggio delle  proprie banche in caso di default greco. Così nella serata di ieri il  ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos ha definito solo  «rumor» le voci di un default della Grecia durante questo weekend. «Non è  la prima volta - ha detto il ministro in un comunicato - che un'ondata  organizzata di rumor parla di fallimento della Grecia. È un gioco di  pessimo gusto, una speculazione organizzata contro l'euro e l'Eurozona  nel suo complesso». Il comunicato è arrivato in risposta a voci  ricorrenti di un default. Queste voci insistono sul fatto la Grecia non  avrebbe ormai più nessuna possibilità di evitare il default, soprattutto  a causa della forte recessione, evidenziata dalla discesa del 7,3%  annuo del Pil nel secondo trimestre. Inoltre i rumor insistono sul fatto  che Berlino e Parigi diano ormai per scontato il fallimento e stiano  lavorando per salvare le proprie banche, particolarmente esposte con la  Grecia.
  
Quattro opzioni per lo swap 
- La proposta di scambio riguarda tutti i titoli greci con scadenza  dicembre 2020 ed è rivolta a grandi intermediari privati, forse anche ai  titoli in custodia e quindi ai clienti retail. Ci sono quattro opzioni.
 - Ricevere un nuovo titolo, par bond, con valore nominale al 100% del  titolo ritirato in concambio con scadenza a 30 anni.  Collateralizzazione a scadenza al 100% con deposito fiduciario di titoli  di pari importo e scadenza con bond tripla A
 - Impegno a rifinanziare i titoli in scadenza acquistando un nuovo  titolo o elargendo un nuovo prestito con caratteristiche della prima  opzione
La terza opzione è il cosiddetto discount bond: valore  nominale pari all'80% del titolo consegnato, scadenza a 30 anni,  collateralizzazione, cedola iniziale a quota 79 e step up
 - L'ultima opzione è un discount amortizing bond: valore nominale  dell'80%, scadenza a 17 anni con piano di rimborsi con 5 ammortamenti di  pari entità dal 13° anno in avanti; collateralizzazione, cedola fissa,  quota 79
La Grecia fallisce l'obiettivo del 90% sul concambio - Il Sole 24 ORE